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Autore: altemaree    19/08/2012    2 recensioni
"Les passants passant, j'passe mon temps a les r'garder penser, leurs pas pressés, dans leurs corps lésés, leurs passés se dévoilent dans les pas sans se soucier"
Microstorie di vite tra le strade di Parigi. Possono essere lette separatamente.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti con il secondo episodio di "Les Passant", dove analizzo Pierre sotto le note di Port Porton, di Zaz ( Zaz è la colonna sonora di questo progetto, per l'appunto ) . Questa volta mi sono concentrata più sulle abitudini di Pierre che sulla sua vita come per Juliane, ma spero che vi piaccia lo stesso, ho cercato di mantenere lo stesso stile :)
ALEJAmerabilia. 

Quando c’è mal  tempo, e la pioggia batte sulle finestre,  a Pierre piace uscire fuori . Si sistema gli occhiali da vista, la camicia ed esce.
Pierre cammina lungo i marciapiedi, uno, due , cento volte , finchè goccioline non gli scendono lungo il viso e deve staccarsi i capelli dalla fronte.
Poi , se è mattina presto , va dal fornaio e attende davanti la porta che l’insegna luminosa che viene accesa di notte, si spenga. Quando il fornaio apre la porta del retro, Pierre è già li , per prendere il primo pezzo di pane e poi andare dal fioraio.
Pierre ama i fiori, lo fanno stare tranquillo, pacato.  La ragazza che gestisce il negozio di fiori ha lunghi capelli neri, occhi a mandorla chiari , ma non è molto alta. Sembra, Babette, un fiore anche lei. Pierre la osserva ogni giorno, dopo il fornaio e dopo la pioggia.
Con il pane in bocca, prende piccoli morsi e osserva Babette che recide gli steli e butta l’acqua vecchia nei tombini per poi metterne di nuova.
Da qualche giorno però Babette non si trova e Pierre non passa dal fioraio, va direttamente a casa, nel condominio. Se è sabato aiuta la signora De La Rue a portare la spesa , spesso venendo investito da una strana signora che scende velocemente le scale ogni sabato, benché nel condominio non ci siano uomini.
Pierre vorrebbe scusarsi , ma non gli piace parlare, perché inciampa sulle parole.
Pierre quindi rimane in silenzio e sale l’unica rampa di scale per il suo appartamento. C’è ultimamente uno strano rumore che proviene dall’appartamento di Pierre . Sarebbe difficile sentirlo per chiunque , ma Pierre, che parla poco, ci sente molto bene.
Pierre ne è molto infastidito, quindi alza il tappeto e anche la botola sotto di esso e guarda con disappunto Babette, legata li dentro da quando non si fa vedere più in negozio, al buio.
Pierre le fa segno di fare silenzio con l’indice contro il volto e richiude la botola.
Pierre ama molto Babette, ma lei non lo ha mai ricambiato. 
   
 
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