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Autore: Fairyceltica    20/08/2012    2 recensioni
Junior si mise nella sua posizione meditativa e chiuse gli occhi, estraniandosi dal mondo. Nonostante si sforzasse di concentrarsi, il namecciano si sentiva pervaso da una strana inquietudine. Anche se era notte fonda la foresta era immersa in un silenzio... angosciante. Era come se gli alberi, immobili e silenziosi, volessero avvertirlo del pericolo che stava per bussare alla sua porta...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Piccolo, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quelle parole trafissero Junior.
La speranza rifiorì nel suo cuore.
Si precipitò nel Palazzo, seguito a ruota dai suoi amici.
Mille domande cominciarono a tormentarlo.
Junior, un'anima non si può dare... bisogna averla ancor prima di nascere.
Così gli aveva detto il Supremo.
Ma come si poteva spiegare quello che era successo?
Il namecciano prese un vaso e tirò fuori le 7 sfere del drago.
Subito dopo la sconfitta di Majin Bu, aveva cercato le sfere, in caso ne avessero avuto bisogno di fronte a un nemico futuro.
Una volta uscito fuori, riunì le sfere che s'illuminarono.
E apparve il drago Shenron.
- Che cosa posso fare per te?- domandò, con voce cavernosa.
Il cuore di Junior batteva all'impazzata.
- Desidero che riporti in vita Keira- rispose.
- Così sia- disse il drago.
Dalla sua zampa uscì un lampo di luce che colpì il pavimento...
E da quella luce apparve una figura...
 Shenron si dissolse.
Junior, con le lacrime agli occhi, si avvicinò alla figura sdraiata sul pavimento.
La prese in braccio e guardò il suo viso bianco come la neve.
E poi... gli occhi di Keira si aprirono lentamente.
Quando vide Junior, sgranò gli occhi.
- Junior... n-non posso crederci!-
- Keira!!!!- urlò Junior, pieno di felicità.
La sua amata era tornata e si sentì rivivere.
La vampira gli accarezzò il viso e Junior chiuse gli occhi, assaporando quel tocco.
- Credevo di averti perduta per sempre- sussurrò.
- Mi hai perduta per davvero, Junior.... ma alla fine... mi sono ritovata nell'aldilà, ma non sapevo come ci ero arrivata, cioè non riuscivo a ricordare cos'era successo dopo la mia morte...-
Keira poi si guardò il vestito che aveva indosso.
- Wow! Mi piace questo vestito!-
Guardò il namecciano con malizia.
- Non sapevo che avessi un buon gusto per la moda femminile- sussurrò.
Junior scoppiò a ridere a crepapelle.
Poi la prese per la vita e le fece fare una giravolta, facendola ridere.
Ma quando vide che la piazza era quasi completamente illuminata dal sole, Keira passò la mano su di sè e la tuta da motociclista prese il posto del vestito.

 

L'imbrunire era ormai arrivato e i nostri amici, per festeggiare il ritorno di Keira, organizzarono uno spettacolo pirotecnico.
Sedie e divani erano stati portati nella piazza e, con gran piacere di Goku e Vegeta, un grande tavolo era stato riempito di cibo e dolci.
Keira e Junior, seduti su un divano, guardarono un fuoco d'artificio alzarsi in cielo e, quando esplose, migliaia di luci colorate cominciarono ad espandersi nel cielo blu notte.
La vampira sorrise.
Era la prima volta che vedeva uno spettacolo del genere.
- Sono bellissimi- disse.
- Sì, a parte il botto che fanno- rispose Junior.
Nonostante fosse felice, la ragazza si sentiva confusa.
La sua specie era priva di un'anima... lo era sempre stata.
Perchè lei ora ce l'aveva?
Junior notò la sua espressione.
- Riusciremo a trovare una risposta- disse, consolandola.
Keira sospirò e appoggiò la testa sulla sua spalla.
A un certo punto notò qualcosa.
Piccole figure si stavano avvicinando velocemente verso il Palazzo.
Anche i nostri amici li notarono, e assunsero una posizione di attacco.
Gli sconosciuti atterrarono in piazza.
E tutti rimasero sconvolti.
Quelli sconosciuti... erano vampiri.
Il più vecchio di loro si fece avanti.
- Veniamo in pace, non vogliamo combattere- disse.
Keira si sentì mancare.
Erano vampiri, proprio come lei.
- C-credevo di essere l'ultima della mia specie... Chi sei?- chiese.
- Mi chiamo Azimuth e sono un capo clan... e tu dovresti essere Keira, del clan di Lionel... Colei che ci ha liberati dal sortilegio-
Tutti rimasero a bocca aperta.
- Q-quale sortilegio?- domandò Keira.
Azimuth la guardò seriamente.
- Lionel non ti ha detto nulla riguardo alla battaglia di Alastor contro Phobos, vero?-
- Mi ha raccontato che Alastor, ormai in fin di vita, riuscì a sconfiggerlo, ma morì poco dopo...-
Azimuth scosse la testa.
- Quella non è la vera storia-
La vampira rimase scossa.
- Ma allora perchè non mi ha detto la verità?-
- Lionel, come quasi tutta la nostra specie, credeva a quella versione. Solo pochi di noi conoscono la verità- rispose Azimuth.
Sospirò profondamente.
- Alastor venne sì ferito da Phobos, ma riuscì a sopravvivere.
Usò tutti i poteri che aveva in corpo e lo sconfisse.
Ma il nemico, prima di morire, lanciò su di noi un sortilegio che ci fece staccare dalla vita... privandoci dell'anima.
Negli anni che seguirono, Alastor viaggiò di pianeta in pianeta alla ricerca di una soluzione per spezzare l'incantesimo, ma non trovò niente.
Negli ultimi anni della sua vita conobbe la profezia del potere dell'Alba... e la speranza rinacque nel suo cuore-
Azimuth e il suo clan s'inchinarono davanti a lei.
- Hai salvato la nostra razza dall'oblio, e te ne saremmo sempre grati per questo. Quando avrai bisogno di aiuto, non esitare a chiedere- disse, pieno di gratitudine.
Le guance di Keira arrossarono un pò.
Riflettè sulle parole di Azimuth.
- In effetti... c'è una cosa che vorrei chiederti- disse lei.
- Dimmi pure- rispose Azimuth, curioso.
 Keira sospirò, rabbrividendo al ricordo di quella sera... la sera in cui stava per uccidere Junior.
- Vorrei imparare a controllare la brama di sangue- disse.
Prima di rispondere, Azimuth guardò negli occhi dei nostri amici, e si soffermò di più su Junior.
E al namecciano quello sguardo non piacque affatto.
Era come se Azimuth cercasse le parole giuste per rispondere.
- Posso aiutarti... ma...- disse, un pò cupo.
Sospirò e guardò Keira dritta negli occhi.
- Dovrai allontanarti da tutte le persone che conosci, e non dovrai più vederle fino a quando l'addestramento non sarà completato-
- Cosa!? E per quale ragione?- esclamò Keira.
Junior desiderò che quello che aveva detto Azimuth fosse uno scherzo.
- Mia cara, è molto difficile controllare la brama di sangue, specialmente alla tua età.
Durante l'addestramento c'è il rischio che potresti ricadere sotto il suo controllo, e potresti dare la caccia a coloro che non sono vampiri... ai tuoi amici.- spiegò Azimuth.
- Quanto durerà l'addestramento?- chiese Keira.
- Come minimo un anno... forse cinque anni, o forse anche di più, dipende dalla persona-
L'idea di perdere Keira di nuovo rendeva infelice Junior, ma almeno sarebbe tornata, un giorno.
Ma quando?
Era proprio quel quando che lo faceva rabbrividire.
Keira si voltò verso i suoi amici.
Cacciò indietro le lacrime e disse - Vorrei restare con voi, ma non voglio che l'episodio dell'altra sera possa ripetersi...-
Guardò Junior, e lacrime di nostalgia le solcarono il viso.
- Tornerò...-
- Ti aspetterò...- disse il namecciano, abbracciandola.
Dopo aver salutato tutti, Keira si unì al clan di Azimuth e volarono verso ovest.
E poi scomparvero.
I nostri amici avevano il cuore già pieno di nostalgia.
Rimasero nelle loro posizioni a fissare il punto di cielo dove Keira e gli altri vampiri erano scomparsi.
Poi, piano piano, entrarono al Palazzo.
Prima di chiudere la porta, il Supremo si girò, e vide che Junior era rimasto dov'era.
- Mi manchi già tanto Keira... non vedo l'ora di rivederti...- pensò Junior.
Non seppe per quanto tempo rimase in piazza, ma se ne rese conto quando il cielo cominciò a schiarirsi.

  
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