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Autore: samy_97_    20/08/2012    8 recensioni
[Storia ambientata in un ipotetico futuro, in cui grazie alla licenza poetica di cui mi avvalgo (xD) Inu Taisho è vivo. Sono presenti quasi tutti i personaggi di Inuyasha, più qualche altro nuovo pazzo personaggio inventato da me =) Buona lettura]
"E' iniziato tutto una domenica di ottobre, lo stesso giorno in cui, alta in cielo, c'era la luna piena.
E, nel mio personalissimo gergo, Luna Piena è uguale a Niente Poteri Demoniaci.
Aspettate un attimo! Forse è meglio che mi presenti: mi chiamo Ayame Taisho e sono una mezzo demone diciottenne. Vivo in una kawaiissima villa, insieme alla mia famiglia adottiva a Tokyo, in Giappone, nel Mondo."
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Songs of Life'
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Set Fire To The Rain


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7. Quando capisci che tutto è cambiato… ma non in meglio!

Quando apro gli occhi mi ritrovo in un bosco di betulle, talmente fitto che quasi non vedo la luce del sole.

Mi guardo un po’ intorno e non vedo altro che alberi. Alberi grandi, di qualche centinaio d’anni, con grandi foglie verdi e lunghi rami che, nella penombra, assomigliano a delle lunghe e affilate dita.

Mi alzo da terra, decisa ad andare verso un villaggio per chiedere del palazzo di Ashikaga Takauji e vedere se, effettivamente, la perla aveva funzionato o se ero capitata in Culonia 2 La Vendetta.

Inizio ad alzarmi in aria e supero i rami più alti: davanti a me si estendono metri e metri di bosco che dall’alto assomiglia ad una gigantesca macchia verde.

Inizio ad andare in una direzione a caso, aguzzando lo sguardo sperando di scorgere un qualche villaggio dove chiedere informazioni.

Dopo qualche minuto mi arriva alle narici un odore terribile di lupo che proviene da qualche parte sotto di me, subito seguito da un urlo penetrante che squarcia la quiete del bosco.

Sobbalzo e seguo il mio fiuto che –sempre se non ci sono inconvenienti- mi porterà alla fonte del grido.

Bah, pure l’eroina mi tocca fare oggi…

Vedo che, come avevo immaginato, i lupacchiotti se la sono presa con un umano: una bambina, ad essere precisi, che si era arrampicata sopra un albero per sfuggire ai denti affilati degli animali.

Superwoman alla riscossa!

No, aspetta, non era Superman? Vabbè, è lo stesso…

Calo vicino alla bambina e la prendo in braccio, tornando a librarmi in cielo subito dopo.

-Tutto bene, piccola?- le chiedo fermandomi a mezz’aria.

Lei si asciuga le lacrime con le manine e mi guarda negli occhi

Si, grazie.- dice regalandomi un sorriso a trentadue denti. A me viene un colpo quando vedo il suo viso: questa bambina è identica spiaccicata a me!

Cioè, non ha i tratti demoniaci come i capelli neripiùnerodelnero o gli occhi piùprofondidell’oceano, ma comunque siamo identiche e per poco non la lascio cadere nel vuoto.

-Grazie per avermi salvata da quei lupi. Io sono Rin, tu come ti chiami?-

Ma che bambina dolce come un mashmellow.

Prego, Rin-chan. Io sono Ayame! Lo sai che hai lo stesso nome di un fiore?-

La piccola Rin sorride felice e si stringe di più a me.

-In che villaggio abiti?- le chiedo intenzionata a riportarla a casa e poi ritornare alla mia ricerca. Insomma, d’accordo che sono la salvatrice di bambine, ma ho qualcosa di molto più importante da fare.

La piccola Rin, per tutta risposta, inizia a tormentarsi il kimono bianco e arancione (almeno l’epoca l’avevo azzeccata) e imbroncia la boccuccia.

-Io non vivo in nessun villaggio, io viaggio con due demoni.- dice scuotendo la testa e facendo dondolare il buffo codino che teneva a destra. Ma cos’era, un cane?

-Oh, allora devono essere due demoni molto gentili.- e molto strani, pure.

Rin annuisce. –Mi puoi riportare da Jaken?-

Io annuisco e mi faccio indicare la strada, chiedendomi chi possono essere quei due demoni che tenevano con loro una piccola bambina umana.

Voliamo per qualche minuto e Rin non fa altro che ridere e indicarmi le varie farfalle o le nuvole in cielo. Io rido con lei, non riuscendo a fare altro e, fino a che non arriviamo a destinazione, giochiamo a riconoscere le forme delle nuvole.

Poco dopo arriviamo sopra una radura incastrata tra il verde della vegetazione e Rin mi dice che possiamo scendere. Già da lontano posso vedere un omino verde, minuscolo, che agita le braccia nella nostra direzione e una specie di demone-cavallo a due teste che bruca pacifico l’erba.

Quando poso Rin a terra la vedo correre dal demone verde –cos’è, una rana antropomorfa?- che urla e strepita con una voce talmente gracchiante che è quasi un insulto per le mie povere orecchie.

-Il padrone non è ancora tornato, Rin, come hai osato allontanarti? E soprattutto farti riaccompagnare a casa da una mezzo demone!-

Bah, casa è una parola grossa… e sbaglio o ha detto mezzo demone con tono parzialmente disgustato?

Perché lui è un demone, scusate?

Rin, che fino a quel momento si stava guardando i piedini nudi, si gira verso di me.

-Aya-chan, sei una mezzo demone?- chiede spalancando gli occhioni color cioccolato fusoconunpizzicodicacao.

Io annuisco e mi inginocchio vicino a quello che ho capito chiamarsi Jaken.

-Scusi, signor Jaken, io starei cercando il palazzo di Ashikaga Takauji. Mi potrebbe indicare la strada? E’ molto importante.-

Il nanerottolo mi fissa con le braccia incrociate e mi squadra dall’alto in basso; ho tutta l’intenzione di picchiarlo quando le sue parole mi fermano di botto. –Mi sa che sei in ritardo di un’epoca intera.-

-Perché, in che epoca siamo?-

-Nell’Epoca Sengoku, ovviamente.-

SDOOONG!

No, non può essere! Tutto ciò è falso, mi oppongo vostro onore!

Mi porto le mani sulla testa e assumo un’aria particolarmente afflitta.

Io-non-ci-posso-credere! Non posso avere così tanta sfiga!!!

Chissà come era Sesshomaru nell’età della supremazia dei demoni…”

O forse si!

-No, no, no! Ma si può essere più cretini? E adesso come accidenti faccio? Quello mi uccide se non gli porto la ricerca su Ashikaga Takauji, anzi mi boccia a prescindere!

Sigh, tanto vale che mi costituisca e che mi faccia mangiare…-

Mi siedo ai piedi dell’unico albero solitario che c’è in quella radura e per poco non mi metto a piangere.

Non è possibile, non ho altre perle e su Ashikaga Takauji non c’è un emerito cakkio in nessun libro. E io devo riempire venti –e dico e ripeto venti- pagine.

Rin si avvicina a me e mi accarezza un braccio.

-Sono sicura che Jaken ti dirà tutto quello che sa sull'uomo che cerchi.-

Io lo guardo con gli occhi che brillano, ma lui smente in fretta la bambina.

-Non se ne parla nemmeno, non starò un minuto di più con una mezzo demone e certamente non ho intenzione di spiegare alcunché! Se lo sapesse il padrone.-

Io mi butto ai suoi piedi, congiungendo le mani in segno di preghiera.

-La prego signor Jaken! La prego, mi salverebbe la vita! A casa mia c'è un demone molto cattivo e se non gli porto una ricerca su quel tipo non ho neanche idea di cosa mi farà! La prego, lei è la mia unica speranza!-

Il nanetto ci sta a pensare un po' poi alza gli occhi al cielo.

-Spera di ricordarti tutto...-

Tiro fuori penna e libretto degli appunti e mi preparo.

-Mi appunterò tutto!- sussurro sorridendogli e sedendomi davanti a lui.


Due ore e mezzo dopo ero ancora a prendere appunti.

Non ci crederete ma quel rospo sa più di quello che sembra ad una prima impressione.

Vabbè dai, ho la ricerca e tra qualche ora me ne tornerò a casa. Cosa può succedere di peggio?

Ad un tratto Jaken smette di parlare io fermo la penna a mezz'aria: ho sentito un odore che ha un qualcosa di famigliare.

-Oh, è arrivato il padrone!- strilla il rospo tutto allegro e inizia a saltellare intorno alla radura, mentre Rin si apre in un sorriso da svenimento.

Io mi guardo un poco intorno, cercando di capire per quale ragione sentissi uno stato di inquietudine salirmi per la spina dorsale.

Mi giro e guardo oltre gli alberi, nello stesso punto dove Jaken sta dirigendo la sua corsetta dondolante, e ciò che vedo mi fa raggelare.

No, no, no, oh NO!

Rin lancia un gridolino e fa un salto per aria -Signor Sesshomaru!-

Oh, Kami, ma perché PENSO! Perché, perché, perché?

-Signor Sesshomaru, signor Sesshomaru, venga, vorrei presentarle Ayame! Lei mi ha salvata dai lupi!-

Sesshomaru, volta la sua regale testa verso Jaken e poi esce completamente dagli alberi.

Devo piantarmi le unghie sulle cosce per non scoppiare a ridere per il modo in cui è vestito: il kimono è per la maggior parte bianco, con un favo rosso ed una corona di fiori sul colletto e sulle maniche. Ha un Sashinuki Hakama allacciato alle caviglie che produce il famoso effetto "pallone". Le sue calzature consistono in bassi stivali a punta che gli arrivano all'altezza delle caviglie. Porta i capelli sciolti al vento e ha una protezione appuntita posta sulla sua spalla sinistra, attaccata alla parte superiore della sua corazza.

E' palese la differenza tra questi abiti d'epoca e quelli che porta nella mia, tuttavia riescono a conferirgli la stessa maestosità e imponenza che lo caratterizzano. Probabilmente è la classica persona che starebbe bene anche con un sacco delle spazzatura in plastica.

Sesshomaru non da segno di avermi riconosciuta, grazie a Dio, ma si avvicina ugualmente e mi fissa negli occhi.

-Quindi tu hai salvato Rin?-

Io annuisco. -Comunque avevo intenzione di togliere il disturbo. Prego e ciao.- dico bloccando sul nascere le proteste della bambina.

Dio, mi sento un mostro. E non ho capito niente, tra parentesi.

Non credevo di essere una persona così insensibile! Come ho fatto a non capire che Rin era una bambina e non un fiore?

Povero Sesshomaru, deve aver sofferto molto per la sua morte, per quello se l'è presa tanto con me quando gli ho rovinato il ricordo di lei.

Stupida Ayame, sei stupida e insensibile. Dovrai passare all'auto-flagellamento.

Mi metto a raccattare in fretta la mia roba, ancora sorpresa che Sesshomaru non stesse facendo nessun commento aspro sul mio essere mezzo demone (cosa assolutamente strana, per non dire impensabile) quando parla.

-Sei solo una mezzo demone.- dice schifato.

Come non detto!

Appoggio la mia borsa di nuovo a terra e mi giro verso il demone. Chissà come mai, ma ha sempre la straordinaria capacità di farmi andare fuori dai gangheri.

-Senti un po’ tu, razza di…-

Il mio monologo viene interrotto da un ululato e da un urletto di Rin che corre e si rifugia vicino a noi.

Qualche secondo dopo sento un penetrante odore di lupo e vedo una figura saltare dal bosco, fare la tripla capriola carpiata in aria e atterrare in una impeccabile posa da culatt… ehm da “persona dell’altra sponda”.

-Ma ciao Honey!- dice il lupastro esibendosi in un sorriso a 36 zanne. –Come stai?-

Io alzo gli occhi al cielo e mi dimentico momentaneamente di rispondere indietro a Sesshomaru. Ma cosa ho fatto di male per ritrovarmelo anche nel passato?

Un attimo… ma lui non dovrebbe sapere chi sono visto che siamo nel passato, giusto?

-Cosa vuoi?- gli chiedo senza giri di parole e sperando di sbrigarmela in fretta. Dopotutto non voglio mica che il principe dei Bastoncini Findus decida di uccidermi, giusto?

-Ma quello che voglio sempre, dolcezza. E, si, se ti stai chiedendo come faccio a conoscerti anche in quest’epoca la risposta è…- e qui fa una pausa di suspense -…che la mia memoria trascende il tempo!-

-Ehm… e allora?-

Chi mai gli aveva chiesto niente?

Kyosuke fa una faccia un po’ sorpresa ma –purtroppo- non si perde d’animo.

-Hai proprio sfortuna, vero Ayame?- mi chiede ridendo.

Ma non mi dire!

Lo guardo assottigliando lo sguardo, certa che avrebbe detto qualcosa che avrebbe fatto cadere la mia (non)perfetta copertura.

Lui fa un paio di salti e si posiziona davanti a me prendendomi il mento tra le dita ignorando alla grande Sesshomaru il Principe dei Bastoncini Findus Surgelati. Gli mollo un ceffone sulla mano e mi allontano di qualche passo, cercando di scostarmi da Rin che, nel frattempo, si è andata a nascondere dietro a Sesshomaru.

-L’hai capito, non è vero?- mi sussurra Kyosuke –Lo sai chi è lei, no? Dovresti averlo capito dalla somiglianza…-

Spalanco gli occhi, non capendo di che parla.

-Dovresti averlo capito… chi è Rin!-

Io lo guardo e, improvvisamente, tutto assume un significato diverso.

Tutti i comportamenti di Sesshomaru, tutte le sue cattiverie, tutto, prende un significato nuovo.

Possibile… possibile che io sia la reincarnazione di Rin? La reincarnazione di quella piccoletta che più di cinquecento anni prima della mia nascita era tanto affezionata a Sesshomaru?

All’improvviso mi torna in mente il giorno in cui ha visto la mia foto quand’ero piccola o quando mi ha scoperta rovistare tra le sue cose.

Tutto questo è perché gli ricordo la piccola Rin. Mi tratta male perché sono una sofferenza continua per lui, perché ogni volta che gli sto vicino gli ricordo la bambina, gli ricordo la sofferenza.

Perché, ne sono sicura, anche lui ha provato dolore quando lei se ne è andata.

Sposto lo sguardo alla bambina che ci guarda curiosa e stringe le manine al kimono di Sesshomaru e impallidisco. Ad un tratto tutto inizia a girare e sento di aver un’irrefrenabile voglia di scoppiare a piangere.

Kyosuke mi prende il mento e inizia ad avvicinare il suo volto al mio; io non faccio niente, lo guardo soltanto senza capire veramente che cosa vuole fare, senza reagire in alcuno modo.

Poi, sento le labbra di Kyosuke che si poggiano sulle mie e la sua lingua e mi accarezza le labbra…

Oddio, ma che schifo!!!

Alzo il braccio e gli mollo un ceffone in piena faccia, tanto forte che probabilmente lo schiocco si è sentito fino alla mia epoca. Beh, di sicuro l’ha sentito lui.

-Caspita, non pensavo di averti scioccata così tanto!-

-Non osare mai più brutto schifoso che non sei altro!-

Kyosuke ridacchia e con una mano blocca il pugno che tento di rifilargli.

Mi passo l’altra mano sulla bocca e lo guardo in cagnesco.

-Sparisci, evapora, ebolli, eclissati, fai un po’ quello che ti pare, basta che sparisci dalla mia vista!- gli sussurro poco prima di mollargli un calcio che lui, prontamente, evita.

Guardo Sesshomaru e noto che mi sta fissando con un misto di curiosità e… beh e freddezza, ma questo si sapeva già, no?

Sorrido ironica e piego le gambe, prendo lo slancio e mi butto addosso a Kyosuke.

-Sai? Ho sempre detestato i lupi!-

Avrò preso anche questo tratto da Rin?

Inizio a tempestarlo di pugni e di calci, ma lui li para tutti, come c’era da aspettarsi.

Allora mi concentro e aumento il mio potere demoniaco fino a farmi comparire le orecchie. Dopodiché unisco le punte delle dita fino a creare un cerchio e concentro la mia energia.

-Fuoco!- sussurro e creo una sfera di fuoco che si scaglia contro il mio avversario. Lui, ovviamente, la evita ma io con un gesto della mano la blocco e la faccio tornare indietro.

Esulto quando riesco a colpirlo alle spalle.

-Sei migliorata, dolcezza.-

Sorrido ironica –Si, lo so grazie.-

Kyosuke ridacchia divertito e mi fa un cenno di saluto con la mano.

-Ci vedremo presto.-

Non faccio seguire la sua ritirata ad un fiume di parolacce solo perché Rin deve rimanere piccola e innocente ancora qualche anno.

Ma giuro che se solo prova a ripresentarsi... beh nello stesso posto dove mi trovo io, faremo un bel barbecue al lupo.

Mi rilasso un poco e scuoto la testa facendo sparire le orecchie, dopodiché mi rigiro verso il gruppo di demoni e non e li guardo, aspettando una qualche possibile reazione.

Sesshomaru mi fissa gelido e si va a sedere ai piedi dell'albero, Jaken va di fianco al suo padrone mentre Rin mi fissa curiosa portandosi un ditino sulle labbra.

-Aya-chan... cos'è questa musica?-

Affino l'udito e, come volevasi dimostrare, sento una musichetta e la mia chiappa destra che inizia a vibrare.

Prendo il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans e vedo che l'intelligentone che mi sta telefonando è Inuyasha.

-Pronto?- esclamo in un tono del tipo se-ti-prendo-ti-trituro.

-Dannazione, tra quanto torni???-

-E ciao anche a te…- sussurro allontanandomi dal gruppetto che mi guarda curioso. Cioè, non che Sesshomaru sappia fare un’espressione curiosa, diciamo che lui mi sta solo guardando.

-Eddai, Ayame, sono ore che studio, NON NE POSSO PIU’!-

-Tesoro, immagino che per il tuo cervellino studiare per più di dieci minuti di fila sia alquanto traumatizzante, ma ricordati che manca ancora un’ora prima che rimetta piede a casa.-

Dall’altra parte dell’apparecchio (mi chiedo come faccia a funzionare) Inuyasha ringhia frustrato e, dopo un sospiro, domanda: -Ma almeno tutta questa baggianata che abbiamo messo in piedi è servita a qualcosa?-

-Uhm, si, si, ho tutte le informazioni che mi servono…-

-Ma?- mi chiede diffidente. –Con te c’è sempre un “ma”-

Ridacchio forzatamente e appoggio una mano sulla corteccia dell’albero che avevo raggiunto camminando.

-Uhm, diciamo che ho sbagliato di un po’…- sussurro.

Ad un tratto a Rin-chan viene l’assurda idea che voglia scappare quindi si mette a correre e a gridare.

-Aya-chan, Aya-chan, dove vai?-

Cerco di farle segno di stare in silenzio, prima che il mio intelligente –si fa per dire- fratellone capisca di chi è quella vocetta squillante.

-Te ne vuoi andare, Aya-chan?- le faccio segno di no con la testa e metto l’indice davanti alla bocca, nel gesto universalmente tradotto con “taci!”

-Ayame…- riporto l’attenzione al cellulare e quasi mi sembra di vedere la vena sulla fronte di Inuyasha iniziare a pulsare.

-Razza di pazza, sei finita nell’Epoca Sengoku, vero?-

-Non l’ho fatto apposta!- sbotto. Dopotutto non è mica colpa mia se penso a Sesshomaru pure quando vado al bagno!

Ok, forse è meglio che questo non lo sappia mai.

-Torna subito a casa!- mi urla lacerandomi il timpano.

-Non posso!- urlo a mia volta –Devo aspettare ancora un’ora, capito?, sessanta minuti, tremilaseicento secondi. Conta fino a tremilaseicentouno e vedrai che sono da te!-

-Se papà lo sapesse…-

-Ma lui non lo deve sapere e nemmeno… l’altro.-

Sento silenzio per qualche secondo. –Parli di mio fratello?-

-Beh di sicuro non del mio. Ringraziando il cielo.-

-Beh, teoricamente…-

-Ma stattene zitto, Inuyasha!-

.

Oh, merdaccia.

-Beh, sappi che non ti aiuterò più del dovuto!-

-Non lo fai mai…-

Sussurro prima di chiudergli il telefono in faccia.

Così impara quel… quel… troglodita!

-Aya-chan? Conosci Inuyasha?- mi chiede Rin tirandomi per la maglia.

Io le sorrido –Ho un fratello che si chiama Inuyasha, ma non credo sia quello di cui parli tu.-

Ti prego, ti prego, fai che tra i demoni Inuyasha sia un nome comune!

-Oh…- dice lei delusa –Forse no!-

Io le sorrido e guardo l'orologio. Ancora cinquanta minuti... come li avrei utilizzati?

Prendo Rin-chan per mano e la conduco vicino a Jaken e a Sesshomaru, che ci controlla con sguardo indagatore.

Ad un primo impatto sembra che in quest’epoca il glaciale Sesshomaru sia molto meno… glaciale.

Sembra più... rilassato, tranquillo, non ha continuamente quell'aria tesa e irascibile che lo caratterizza tanto nel mio tempo. Chissà perchè, magari potrei chiederglielo...

No, no, meglio di no! Non voglio diventare una polpettina di carne. Tanto ci penserà il mio Sesshomaru ad uccidermi con le sue mani quando tornerò.

Mi siedo vicino a Rin e le passo il mio IPod, mettendole una cuffietta sull’orecchio, mentre l’altra la metto a me.

Faccio partire la musica e immediatamente Rin inizia a ridere e a muovere le braccia al ritmo della musica.

Sorrido e penso che è proprio strano stare così vicina a Sesshomaru (insomma, mi è a meno di due metri!) senza essere riempita di insulti, occhiatacce e/o essere mandata fuori dalla classe. I pinguini ci sono, in ogni caso!

Insomma, il tempo passa in fretta e ad un tratto inizio a sentire quella sensazione che ho sentito alla partenza: lo spazio e il tempo si deformano, ma prima di sparire del tutto faccio in tempo a dire a Rin di mettersi vicino a Sesshomaru e scatto loro una foto con il mio cellulare.



Image and video hosting by TinyPic Angolino dell'autrice: Salve gente! Chiedo scusa per il ritardo, ma sono stata male. L'influenza ha colpito ancora -.-”

In ogni caso, faccio questo aggiornamento lampo Perché domani parto nuovamente per la montagna.

Ringrazio, come sempre, le magnifiche persone che hanno recensito -non so quando avrò tempo di rispondervi, ma cercherò di fare in fretta!- e quelle che hanno aggiunto questa storia nelle loro liste.

Dunque, parliamo, come al solito, del capitolo: qui, finalmente, si capiscono un bel po' di cose. Ditemi: chi di voi si aspettava che Ayame fosse realmente la reincarnazione di Rin? Beh, lei no, sicuramente.

Spero di aver reso bene sia Rin che Jaken -quella ranocchia mi piace da morire xD- .

In ogni caso, Ayame non si smentisce mai. Ricordatelo, tutti voi U.U xD

E, un'altra cosa importante: compare Kyosuke. Tenetelo d'occhio, mi raccomando ;)

L'immagine a inizio pagina l'ho fatta io, e ne sono orgogliosa U.U Giusto perché lo sappiate xD

Un bacio e grazie ancora a tutti voi **

°°Samirina°°

  
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