- Il Tutto -
- Ciao Brain. Cosa sono oggi?
- Diventi immortale.
- Evviva! Da dove inizio?
- Fatti pizzicare da quella zanzara e vedi cosa succede.
- Mi ha punto ..Mi prude e mi brucia!
- Significa questo. Immortale ma non immune dal dolore.
- Ricevuto!
Io creo. Ideo, progetto.
A qualsiasi cosa pensi, io lo sono stato, lo sono adesso e lo sarò.
Le teorie, le regole, le opinioni, le parole.. Il Tutto: esiste per mio volere ed intenzione e lo possiedo.
Lo possiede Brain. Lo possiedo io: Mirror.
Non mi resta che gettarmi da questo grattacielo di scogli nuvolosi e continuare ciò che ho iniziato.
- Brain: un paio di ali potenti, per favore.
- Spetterà a te impiegare la forza per muoverle. Se hai ali, ma non vuoi volare, è inutile.
- Afferrato il concetto, grazie.
Volare. Nuotare senza bagnarsi. Per me è sempre come sperimentarlo per la prima volta.
Vado a scoprire un altro po’ di universo.
Cercherò anche oggi la cosa che non esiste: Il Vuoto.
L’irreale, l’immaginario, l’inventato: esistono.
Li ha concepiti Brain. Li ho concepiti io: Mirror.
Il Vuoto. Lo trovi ma non c’è. Ci credi ma è un’illusione. L’illusione è.
Il Vuoto no, è privo ma è pieno. E’ assente ma Il Tutto lo riempie.
E’ un concetto ma non mi appartiene.
L’interpretazione è chiara, ma contraddittoria.
Solo Brain, solo io: Mirror, possiamo creare l’esistente.
Ma abbiamo creato un’incongruenza come Il Vuoto.
Anche oggi, nell’interpretazione temporale creata da Brain, da me: Mirror, non ho trovato Il Vuoto.
La sua spiegazione resterà ignota ancora una volta.
- Temo che lo rimarrà.
- Brain non puoi dire una cosa del genere. Scoprirò Il Vuoto.
- Vai a riposare. Continuerai alla prossima nascita del sole.
- Tu non dormi mai, eh?
- Non potrei esserci, se no. Non potresti vivere.
- Ok, puoi iniziare la revisione di ricordi. ‘Notte.