La loro amica… perché era toccato a lei e non a Roxas, o ad Axel? Forse se Axel avesse scelto di salvare lei, il ragazzo se la sarebbe cavata, e ora lei sarebbe lì con loro. Ma l’unico ricordo che avevano di lei era quel “grazie”, grazie per la sepoltura, grazie per averle assicurato una morte il più piacevole possibile.
“Ora?” Chiese Axel con un alito di voce, mentre oltrepassavano il cancello del castello.
“Vendetta.” Fu tutto ciò che il ragazzo riuscì a dire: anche perché, in effetti, era il suo unico desiderio.
“Li volete morti, vero?” La voce, acuta ma soave, veniva dalle loro spalle. Si voltarono, e la ragazza bionda e vestita di bianco vista più volte con l’Organizzazione era alle loro spalle. Aveva fasciature intorno al braccio e sul volto, dovute forse ai maltrattamenti di Xemnas.
“Naminè, che vuoi?” Axel sembrava quasi annoiato dalla vista della strega.
“Volevo dire una cosa a Roxas.” Si avvicinò al ragazzo. “Roxas, quello che hai ricordato… sono stato io a installare quei pensieri nella tua mente. Perché io ho addormentato Sora, e fatto nascere te. Tu sei una mia creatura.”
Roxas aveva gli occhi spalancati, e riuscì a malapena a balbettare: “M-Ma anche lei…”
“No.” La ragazza intese subito. “Lei era opera si Saix. Xion deriva da N°1, come “clone numero uno”, e tu derivi da Sora. I nomi li ha generati Xemnas.” La ragazza sospirò, poi riprese. “Roxas, Sora è pronto. Dovresti seguirmi.”
Il ragazzo si voltò e fissò Axel. Aveva capito: per il ragazzo era giunta l’ora, l’ora di tornare in Sora. Anche se avrebbe voluto tenerlo con se, fece cenno di andare.
Si avvicinò a Naminè, chiuse gli occhi e sussurrò: “Guidami dove devo.”
La ragazza si voltò e si incamminò, assieme a Roxas, di nuovo nel castello.
- Angolo dell'Autore -
Allora, innanzitutto chiedo scusa per la mia lunga assenza, ma ho preparato molti capitoli, quindi preparatevi! Come avete visto, la storia si avvicina al termine... o no? Scusate se sono breve, ma non voglio svelarvi nulla, eheheh..... al prossimo capitolo!
- Kingdommarco