Hunger Games, ''La gola squarciata in un macabro sorriso rosso sangue.'' di AriiiC

Mi muovo un po', con mio orrore il filo è più sporco di quanto pensassi. Sangue secco. Forse della pioggia, forse del taglio di Beetee. Forse di Blight. In realtà, lui è morto senza sangue: un colpo al campo di forza e il suo cuore ci ha lasciato le penne. Francamente, mi piacerebbe farla finita con questo inferno come ha fatto lui. Chi sa se Haymitch riuscirà a tirarmi fuori prima che mi ammazzino. Non mi sono mai fidata di lui, a dire il vero. E' amico del mio compagno, non il mio.
L'acqua salava è come una cura miracolosa per il cavo: la macabra crosta rossa inizia a scogliersi facendo intravedere ciò che ci salverà. Basterà scagliarlo contro il punto debole del campo di forza quando il lampo colpirà, e bum!: saremo tutti salvi. Forse. Mi piacerebbe che quelli dell'1 e del 2 morissero prima: sono assassini per piacere, non per salvezza. Inizio a cantare per non pensare a tutto quest'incubo. Mi mette tranquillità. Canto la sua canzone preferita. Mi ha tirato fuori dall'arena la prima volta, mentre il ragazzo del mio (nostro) Distretto moriva. Mi ha accompagnato, la seconda. Lo amavo già prima che vincesse: era gentile, simpatico. Non bello, ma geniale. E, per quanto se ne dica, è una dote tanto rara quanto apprezzata, a casa. Proprio per questo perfetto per me.
Quando l'hanno estratto sapevo che ce la poteva fare. E infatti così è stato, nonostante abbia dovuto guardare tutti i tributi da lui colpiti mentre morivano. La canzone continua. Quando è toccato a me, temevo fosse la fine. Invece no. Gli devo la vita.

Mentore,
amico,
compagno,
tributo,
salvatore,
innamorato.

Ho quasi finito. Parlano di me, di miniere e di uccellini. Mi sento libera, proprio come i canarini delle miniere di Katniss nel Distretto 12. Vorrei poter volare via, come loro. Non avere vincoli come gli Hunger Games, l'orologio, la morte. Vorrei solo potermi librare nel cielo senza che a nessuno importi. Essere la padrona di me stessa, cosa che non sono mai stata. Prima mio padre, ora Snow. Sono sempre stata controllata da qualcuno più potente di me, anche ora che posso inventare aggeggi per salvare vite umane. Lavorerò sempre a metà, non potendo salvare le vite di ventitrè ragazzi che, ogni anno, vengono buttati nello stesso inferno che anche io ho dovuto subire. E' angosciante sapere che non puoi fare nulla, anche triste.
Canto, senza interrompere il flusso dei miei pensieri. Fin che non sento una mano che mi prende la testa e un coltello che inizia a incidermi il collo. Guardo in faccia il mio assassino: Gloss. So che è finita, e urlare potrebbe solo accelerare le cose.
Invece voglio avere il tempo di formulare un ultimo pensiero prima che tutto diventi buio:

Ti amo, Beetee. Ricordami.

Facciamo tutti un cenno di assenso, ed è a questo punto che ci accorgiamo.

Il silenzio. Il nostro canarino ha smesso di cantare.

Non aspetto. Incocco una freccia mentre mi giro e colgo una visione

fugace di Gloss bagnato fradicio che lascia ricadere a terra

Wiress con la gola squarciata in un macabro sorriso rosso sangue.

MY SPACEE:
Eccomi qua, è la prima volta che comunico con voi alla fine di una mia storia. Intanto volevo scusarmi per la scarsa lunghezza di questa oneshot, ma a me piace così ;)
Spero che abbiate capito che amo le coppie un po' impossibili (Cato+Clove, Beetee+Wiress, Glimmer+Marvel, Haymitch+Maysile, etc...) e che, quindi, mi concentro spesso su di loro per le mie FF ad un solo capitolo. Bèh, vorrei mi sopportiate insieme alle mie ossessioni (:
In più volevo ringraziare tutti quelli che recensiscono le mie storie. Meglio pochi ma buoni ;)
Al prossimo My space, che potrà anche comparire nel prossimo capitolo dei giochi di Ann (: