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Autore: masterteo89    22/08/2012    4 recensioni
La storia della vita di un giovane umano proveniente dal futuro e catapultato nel passato...proprio tra le grinfie degli yoro del sud. Una storia di schiavitù , amicizia, crudeltà , gioia ... poichè anche nell'oscurità la speranza non muore mai. Ma sarà solo l'inizio, poichè chi di crudeltà ferisce di crudeltà perisce...
Citazione:
"i progenitori della tribù scavarono dove non dovevano scavare. In queste caverne le ombre sono vive, caute e silenziose. Si muovono nell'oscurità seguendo il richiamo della luce, si avvicinano di soppiatto e si nutrono delle tue più intime paure. Fredde e spietate, le ombre sono più taglienti della lama di una spada."
Una vicenda parallela alle avventure del mezzodemone amato, iniziata con un ritmo calmo e rilassato ma tuttavia destinata a mutare in una perigliosa avventura : il risveglio di un'antico male più pericoloso di Naraku infatti condurrà un manipolo di sventurati verso il più pericoloso viaggio della loro vita. A volte morire non basta per espiare i propri peccati...
Genere: Dark, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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yoro 7 Scritto a tempo di record questo capitolo :-)
Mi sentivo ispirato...buona lettura e magari, giusto se vi viene voglia, recensite...

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L'umano ed il suo canuto compagno camminarono a lungo in riservato silenzio, immersi nei propri pensieri, intenti a scacciare i propri odiati demoni interiori.

Intorno a loro la foresta scorreva infinita, un mare bruno chiazzato di smeraldi, poichè le foglie ed i fasci d'erba colpiti dai timidi raggi del sole parevano quasi fulgide pietre preziose :  un mosaico di colori accarezzato delicatamente dalla brezza giocosa pomeridiana, l'alito vitale di madre natura.

Di tanto in tanto al giovane parve di scorgere altri demoni lupo immersi nella vegetazione, e si avvide infatti talvolta di occhiate perplesse e curiose, talora di sguardi intensi e penetranti. Ma troppo spesso dopo qualche esitazione questi mutavano in occhiate colme di aperta ostilità : era chiaro che gli yoro non vedevano di buon occhio un umano che osava mettere piede nella loro oasi sacra e proibita.

Chissà cosa accadrebbe se Obara-sama o lady Takara non lo tenessero costantemente d'occhio? Probabilmente in quel bosco non sarebbe sopravvissuto a lungo. Anche se il luogo era così incantevole...

"Se mai potessi scegliere dove perire, vorrei trascorrere qui i miei ultimi istanti di vita : solo, immerso nella quiete e circondato dalla bellezza del creato. E sopra di me, a testimoniare con noncuranza il mio tragico trapasso, solamente le luminose stelle avvolte nella nera coltre della notte"

E giunsero infine in uno spiazzo, un sublime giardino fiorito con al centro una grande statua di pietra raffigurante un poderoso lupo intento ad ululare fiero alla luna.

Una targetta era scolpita alla base e in caratteri raffinati riportava " I FIGLI DELLA LUNA, UMILI E DEVOTI SERVI DELL'ARGENTEA SIGNORA,  LO ERESSERO A GLORIA IMPERITURA"

Intorno alla statua alcune candele erano state accese di recente, disposte con estrema meticolosità a formare un cerchio perfetto e armonioso. Rose erano disposte sopra ad un piccolo altare votivo, insieme ai fiori dalle forme più strane e dai colori più singolari che mai in vita sua il giovane umano aveva avuto l'onore di ammirare.

E lì inginocchiato in silente preghiera, a capo chino e mormorando frasi incomprensibili a fior di labbra, stava un giovane demone che dimostrava 17-18 anni, decisamente la creatura non umana più giovane che avesse mai visto. (se non si contano i cuccioli Yoro).

Senza voltare il capo, mosse un paio di volte le orecchie dorate che portava sul capo, e sorridendo affabile esclamò con un tono di voce dolce e melodioso -- Umano, non dovresti camminare con passo si pesante e scordinato, spaventerai gli animali.--

David strabuzzò gli occhi, credendo quasi di avere le traveggole...non poteva essere vero! Non erano forse puramente delle leggende?!

Dinanzi a lui, in forma umana con lunghi capelli biondi che ricadevano fin quasi all'altezza del bacino, vi era una figura avviluppata in nove lunghe code dorate : una Kyubi no Kitsune.

Quella creatura emanava una deliziosa sensazione di pace interiore, infondeva calma e tranquillità solo a stargli vicino. Ora capiva perchè nella tradizione giapponese le Kyubi no Kitsune venivano considerate i messaggeri degli dei : pareva di trovarsi dinanzi ad un santo, una creatura benedetta di un'altro piano dell'esistenza scesa in terra e mischiatasi per puro diletto con le genti mortali.

Eppure era sicuramente anch'essa una creatura mortale di carne e sangue.

-- Siete uno spirito volpe?-- Domandò David senza riuscire a trattenersi.

A queste parole la giovane ( o almeno, la forma che aveva assunto era quella di un giovane uomo...chissà qual'era il suo vero aspetto!) volpe sorrise bonaria ed alzatasi in piedi, si voltò verso il ragazzo.

Due iridi smeraldine profonde e curiose si posarono delicatamente sulla figura di David, mentre un lieve sorriso solcava quelle labbra sovrumane. (era più basso di David, gli arrivava alle spalle)

-- Si , giovane umano. Sono una Kyubi no Kitsune, quello che voi umani chiamate spirito volpe a nove code. Tuttavia, per quanto non possa negare di destreggiarmi in maniera valida ed efficace con il mio fine intelletto...non sono per nulla onniscente come voi umani sospettate. Ma dopotutto la tua razza ha sempre posseduto una fervida immaginazione...dimmi, come ti chiami? Non esitare, io sono votato alla protezione di tutto ciò che nasce dalla terra e di conseguenza non ti farei mai del male. Ma osa anche solo spezzare un ramo o calpestare un fiore in mia presenza e neanche gli dei dalla mia ira funesta ti potran salvare--

-- Onorato di fare la vostra conoscenza, messaggero degli dei. Il mio nome è David-- Al suo fianco Obara-sama piegò rispettoso il capo in segno di saluto.

--Ed il mio è Yoshimo, protettore del villaggio da quando il mio fu distrutto alcuni secoli fa. Da allora sua eccellenza Obara-sama mi accolse benevolmente nella sua tribù ed io gliene sarò eternamente grato. Ma ti prego--

E scoppiò a ridere, una risata melodiosa e gradevole all'udito, quasi come il canto di un fringuello -- Non sono un messaggero degli dei, questa è un'altra credenza umana. Sono solo una creatura che vede l'esistenza in maniera più primordiale e diversa rispetto a voi umani.--

Intanto una Takara con tutti i capelli arruffati e l'espressione decisamente stanca e spossata si stava avvicinando al gruppetto, affiancata dal gioviale armadio di demone lupo nomato Rak'hartan, il quale pareva non essersi mai divertito tanto in vita sua.

Quando Takara oltrepassò la volpe per unirsi al gruppo, a David non sfuggì l'espressione...rapace che solcò il volto della volpe, il cui sguardo era puntato verso il gonnellino della lupa.

 Quella persona così...apparentemente impeccabile e pura stava sbirciando il sedere di Takara in maniera così evidente e sfacciata?

David, l'unico ad essersene reso conto, tossicchiò diverse volte, fissando il guardone in maniera molto eloquente. -- Si può sapere cosa stai fissando?-- Domandò, divertito.

Yoshimo, ricomponendosi prontamente dopo esser stato colto sul fatto, esibì in volto l'espressione più impeccabile, pura, casta, ma soprattutto FALSA, che il giovane ebbe mai visto. E pacato lentamente rispose

-- Non so di che cosa stai parlando.--

David rimase ammutolito, indeciso se picchiarlo o piegarsi in due dalle risate : decise di fare un compromesso e assottigliò le labbra, ammutendo sia l'ira che gli scoppi di risa incontrollati.

Takara, voltandosi repentina verso il giovane umano, domandò gelida e sospettosa -- David, stranamente mi sento tirata in causa.--

Lanciò uno sguardo bieco verso Yoshimo e pacata (troppo pacata! guai guai guai...) Continuò -- Ragazzo, per puro caso lo sguardo di Yoshimo si è posato dove è bene che si fosse tenuto lontano?--

Intimorito, David annuì più volte con il capo, dato che non gli venivano le parole.

Yoshimo al gesto del ragazzo sudò freddo. Takara... gli stava sorridendo.

Quel suo famoso sorriso ampio e perfetto, tuttavia privo di umore alcuno : veniva paragonato al ghigno di una iena, alla calma che precede la tempesta.

-- L'ora è tarda, mi duole dirvi addio ma devo accomiatarmi. Lieto proseguo di giornata-- Farfuglio Yoshimo, tentando di defilarsi in tutta fretta dalla lupa.

E detto ciò si voltò rapidamente, pronto alla fuga.

Ma si trovò ben presto a dover arrestare il passo...e con un guaito di dolore constatò che una Takara estremamente irritata le aveva appena calpestato una coda dorata e non accennava a spostare il piede.

Intanto, alle loro spalle, il gruppetto in silenzio si godeva la scena.

Allungando repentina una mano, Takara afferrò il collo di Yoshimo e lo avvicinò a sè, minacciosa.

Si limitò a sussurrargli all'orecchio -- Volpe, il tuo spregevole vizio è risaputo ed io ho torturato esseri viventi per molto meno. Sbirciarmi i glutei ha il suo prezzo!--

Poi lo scagliò con violenza contro un albero.

Yoshimo dopo il tremendo impatto si accasciò a terra...e non si rialzò più, svenuto.

Voltandosi, Takara si limitò a lanciare un ringhio basso e minaccioso (possessivo forse?) verso David, il quale intimorito si nascose dietro la grossa mole di Rak'hartan che al momento era piegata in due dalle risate.

Soddisfatta, esibendo in volto la sua solita espressione algida e impassibile, la lupa tornò ad unirsi al gruppetto.

Prese a parlare Obara-sama per primo, con la sua voce profonda e rauca. -- David, volevo mostrarti quella statua. --

Disse, indicando con il muso la sagoma del possente lupo immortalata nella pietra.

-- Quella statua rappresenta il nostro omaggio alla luna, bianca signora della caccia e nostra protettrice. Noi yoro ci consideriamo i suoi figli e celebriamo con grande gaudio la sua venuta. Ti dico questo perchè stasera sai che cosa accadrà al campo.--

--Il banchetto di sangue...-- Mormorò pallido pallido in volto il giovane, cereo quasi.

-- Esatto, ragazzo. Ma noi non saremo là a vederlo, David.--

Esclamò poderoso e reboante Rak'hartan.

--Stasera Obara-sama per riconoscenza, dato che ha apprezzato la tua saggezza, ha deciso che banchetteremo quà e dormiremo sotto le stelle--

Takara sorrise all'idea e si limitò a mormorare --Splendida idea-- e detto ciò si avvicinò in maniera protettiva a David, il quale non ci fece caso più di tanto poichè lei era sempre stata protettiva nei suoi confonti.

Probabilmente lo considerava un animaletto o simile, David non si faceva certo illusioni. (David, come molti di noi maschi, non aveva capito nulla. Però era scusato...già è difficile comprendere una donna normale, come si può pensare di comprendere allora una donna che ringhia, possiede istinti animaleschi ed è solita ululare alla luna?)  

(NDR : voi, si voi che leggete e non recensite. Se siete femmine e vi sentite tirate in causa dal pensiero del narratore non prendetevela con me >.<
Takara -- Autore-san, ma tu sei il narratore--
...ma guarda quanto si è fatto tardi, devo andare via!
FINE NDR)

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QUELLA SERA, AL VILLAGGIO YORO

I dieci sfortunati erano stati scelti e, nudi e con uno cappio stretto intorno al collo, venivano trascinati a forza da altrettanti demoni lupo lungo il piazzale : trascinandoli verso le caverne per divorarli, i lupi neanche si curarono se i corpi dei malcapitati strusciavano sulla nuda roccia.

E come risultato, gli schiavi che non riuscendo a tenere il passo cadevano a terra, lasciavano lunghe scie insanguinate attraverso il piazzale.

Uno di essi, piangendo lacrime amare che si mischiavano in un dipinto cruento al suo stesso sangue, lanciò un alto grido prima di sparire in una grotta : un grido colmo di rabbia, paura e disperazione...l'urlo di un uomo destinato a morire.

--Che possiate marcire in eterno!   Che le fiamme della vendetta divina possano consumare le vostre anime nere come il carbone! Che voi siate maledetti, luride creature senza cuore! --

I lupi a quelle parole risero crudeli, schernendo impietosi il morituro.

Tuttavia, nei profondi recessi della montagna una risata scosse la roccia, un suono freddo e crudele destinato a non essere udito dai poveri lupi ignari in superficie.--


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PROSSIMAMENTE, la vicenda stà per entrare nel vivo gente! Eddai, recensite e fatemi felice!

  

 
 


  
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