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Autore: Lady Joanne    23/08/2012    1 recensioni
Quanto può reggere un cuore prima di scoppiare per tutto quello che è in grado di provare?
Stefania lo sapeva bene perché Federico era tutto il suo mondo, lei aveva bisogno di lui e lui aveva bisogno di lei, nessuno li avrebbe mai allontanati.
Gli altri non la pensavano allo stesso modo, Federico le diceva che era tutta invidia.
A volte però non tutto va come si spera, le promesse vengono infrante e restano solo briciole.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Can we pretend that airplanes

in the night sky are like shooting stars?

I could really use a wish right now

-Hayley Williams-

 

 

 

 

 

Era la notte di San Lorenzo.

Amavo quella notte, in realtà amavo tutte le notti, quando calava la sera il mondo sembrava più tranquillo, più giusto, più buono ed io mi perdevo in mille ricordi.

Di notte riflettevo sulla mia vita, su quella degli altri e mi chiedevo continuamente se ci fosse qualcun altro che, come me, se ne stava lì sul tetto della propria casa a guardare le stelle.

Si diceva che quella serata fosse magica, speciale, perché era la notte delle stelle cadenti.

Ogni essere umano poteva esprimere il proprio desiderio e sperare che si avverasse.

Il mio desiderio? Non avevo bisogno di esprimerlo, era proprio lì al mio fianco.

Aveva gli occhi chiusi e un sorriso stampato sulle labbra, quel sorriso che mi aveva catturata da anni ormai e di cui non riuscivo a liberarmene.

I capelli biondi, perennemente spettinati, si muovevano per la leggera brezza che tirava nell’aria, lui era tutto il mio mondo, era l’unica persona di cui mi fidavo e su cui potevo contare.

C’era qualcuno che continuava ad insinuare che ci fosse qualcosa tra di noi, non potevamo essere semplici amici, perché due amici non si cercavano con la stessa intensità con cui ci cercavamo noi.

A me non importava cosa potessero dire gli altri, non importava se potessero pensare che fossimo una coppia, io avevo bisogno di lui e lui aveva bisogno di me, il resto non contava.

Noi non avevamo bisogno di un’etichetta che catalogasse il nostro rapporto.

Quando ero con lui mi sentivo protetta, nulla mi avrebbe sfiorato e sapevo che riservava quel comportamento soltanto a me, nessuno sapeva chi fosse veramente, lui era il perenne scazzato che cambiava ragazza con la stessa velocità con cui si cambiavano le mutande, ed io gliel’avevo detto, eccome se gliel’avevo detto!

Mi rispondeva, come al solito, che era giovane e aveva tutta una vita avanti a sé, non voleva complicazioni ma solo divertirsi.

Secondo la sua concezione nessuno doveva però osare trattarmi allo stesso modo, perché io ero diversa, io ero pura ed era giusto che incontrassi il mio principe azzurro.

Diceva di saper riconoscere le ragazze che avevano solo voglia di divertirsi, quindi non faceva nulla di male, nessuno avrebbe sofferto.

Dal primo giorno che ci conoscemmo, facemmo un accordo, la notte sarebbe stata solo nostra, ci saremmo incontrati ogni sera, alla stessa ora e allo stesso posto, perché così doveva essere.

Aspettavo con ansia il giorno dopo solo per veder calare la sera, sapevo che l’avrei incontrato e avremmo parlato di tutto ciò che avevamo fatto, visto o sentito, oppure saremmo stati in silenzio a guardare le stelle.

Non erano necessarie le parole, il silenzio valeva più di mille parole e a noi bastava guardarci negli occhi per sapere tutto ciò che era necessario.

-L’hai vista?- sussurrò appena, per non interrompere quella quiete innaturale.

-No, non l’ho vista-

-Peccato!-

Lo guardai incuriosita, chissà cos’aveva espresso.

-Hai espresso il desiderio?-

-Si-

-E cos’hai desiderato?-

Sorrise alla mia domanda e si voltò verso di me, i suoi occhi azzurri si specchiarono nei miei occhi scuri, il mare che si immergeva nell’oscurità.

-Se te lo dico, poi non si avvera-

-Uh guarda!-

Indicai con la mano un puntino nel cielo che sembrava muoversi.

-Sciocchina quello è un aeroplano-

-E cosa te lo fa pensare?-

Era scettico, si vedeva dalla ruga che si formava sulla fronte ogni volta che era perplesso e poco convinto delle mie idee, ma sapevo che solo io lo stupivo veramente.

-Cosa ti fa credere che quella che hai visto tu fosse una stella cadente e quello invece sia un aeroplano?-

-E’ normale, una stella cadente è velocissima, la riesci a vedere a malapena-

Solita risposta da saccente che mi aspettavo tra l’altro, era così poco fantasioso a volte ma lui amava definirsi realista.

-Ma noi possiamo immaginare. Possiamo immaginare che quell’aeroplano sia una stella cadente ed esprimere un desiderio-

Mi voltai di nuovo verso quel puntino e chiusi gli occhi, avrei espresso anch’io il mio desiderio.

-Ecco, fatto! Ora vediamo quale si avvera prima-

Si avvicinò piano e mi tese la mano, la strinsi forte a me come se avessi paura che scappasse via.

-Non c’è motivo di aspettare, il mio si è già avverato-

Col cuore che mi scoppiava in petto lo abbracciai di slancio, nessuno ci avrebbe mai allontanati e  con quella certezza mi addormentai tra le sue braccia.

 

 

 

 

 

Buongiorno caramelline.

Pubblicare oggi non era nei miei programmi, soprattutto una nuova storia ma oggi la mia testa mi diceva così.

Anche se ho già una decina di capitoli pronti, non aggiornerò alla velocità della luce, non vi preoccupate, devo ancora concludere l’altra originale.

Mi farebbe piacere sapere una vostra opinione, come sempre direi.

Un bacio, LadyJ ^^

 

 

 

 

   
 
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