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Autore: _pat__xD    23/08/2012    3 recensioni
Dal prologo: Da quando gli umani sono così docili e puri? Da quando gli angeli custodi sono riusciti a esiliare i diavoli dal mondo terrestre, all'inizio dell'anno 2013. Bé, una cosa non avevano messo in conto i nostri cari amici angeli: un mondo senza peccato è un mondo noioso, un mondo che compromette l'equilibrio di tutto il sistema cosmico. I diavoli, dopo trenta lunghi anni sono riusciti a convincere i loro nemici a fare tornare sulla Terra i diavoli, i quali avranno il compito di mettere i peccati nei cuori degli umani.
Dal sesto capitolo: Una luce bianca, abbagliante, circondò la ragazza. E subito dopo...il nero. [...] Eppure, anche se aveva tutto quello, sentiva che c'era qualcosa che non andava. Un tassello mancante del suo puzzle personale. La bionda sospirò e si sedette al primo banco, attendendo che il professore iniziasse la lezione, ma, in quel preciso istante, sentì una stretta forte allo stomaco e le mancò l'aria.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Santana
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Quattro.
 

Santana aveva fatto uno sforzo immane per trattenersi dal saltare addosso alla biondina e dedicarsi talmente tanto a lei da farla urlare dal piacere. C'era da specificare che non si stava trattenendo per la presenza della castana, ma perché aveva promesso a suo padre e agli altri capi supremi che ci sarebbe andata piano, che le avrebbe insegnato a peccare un passo alla volta, gradualmente. La diavolessa camminava lentamente per le vie della città, guardandosi attorno con poca voglia di curiosare. Non aveva assolutamente voglia di abituarsi a quello strano mondo troppo zuccheroso e senza l'ombra di impurità. Santana storse le labbra, disgustata dall'ennesima scena sdolcinata tra le coppiette che stavano per strada, non ce la faceva più. Si voltò, facendo ondeggiare i suoi capelli scuri, poi si avviò verso casa, con le mani in tasca e lo sguardo puntato sulle nuvole, lì in cielo. Ci mise poco a tornare alla sua casa; certo, ormai sapeva quanto fosse incredibilmente rosa, ma non poté trattenere un verso di disgusto nel notare che era forse più zuccherosa di come se la ricordava. Scosse la testa, passando una mano tra i capelli, poi salì le scale e aprì la porta della sua camera. Neanche il tempo di metterci piede dentro che vide qualcosa che le fece inarcare le sopracciglia e socchiudere le labbra, stupita. Sul suo letto c'era un ragazzo, intento a sfogliare distrattamente una rivista. Ma non era un ragazzo qualunque, lei lo conosceva molto bene, era il ragazzo, il diavolo che più aveva fatto parte della sua vita. Lui si rese conto della sua presenza e ghignò, senza distogliere lo sguardo dalla rivista.
Ciao Lopez, bella dimora.
 
***
 
Il resto della mattinata al parco, per Quinn e Rachel, trascorse lentamente, forse troppo, ma nessuna delle due ragazze faceva capire che qualcosa era successo nella loro testa, nel loro corpo. Erano entrambe tremendamente attratte dalla ragazza nuova, ma non poteva essere vero, non doveva essere così. Era fuori discussione. Essere fisicamente attratta da qualcuno, per la loro religione, per quello che li dicevano ogni giorno i parroci, era peccato. Esserlo di una persona del tuo stesso sesso, allora, doveva essere anche peggio. Sia la bionda che la castana cercarono di non pensarci ed erano tornate a chiacchierare di tutto e di più, come se nulla di strano fosse successo. Le ore passarono lente e le ragazze decisero di separarsi, tornando ognuno alla propria casa. Rachel salutò Quinn con un abbraccio e un grosso bacio sulla guancia, uno di quelli rumorosi e tremendamente affettuosi, poi le sorrise ampiamente e se ne andò, saltellando per la via che l'avrebbe condotta alla sua casa. Quinn sorrise divertita, guardando la sua amica che si allontanava, poi le girò le spalle e si incamminò verso la sua strada. Prima di tornare a casa, però, decise di passare in chiesa per confessarsi, magari per scambiare due parole con il parroco. Oltrepassò la porta, si fece il segno della croce, ma poi si bloccò. Avanti avanti, inginocchiato e con la testa piegata, c'era un ragazzo. Uno che non aveva mai visto...o forse si. La bionda, presa dalla curiosità, si avvicinò, mordicchiandosi il labbro inferiore. Più si avvicinava e più si rendeva conto che quel ragazzo lo conosceva. Posò una mano sulla spalla del giovane, il quale sobbalzò e si voltò di scatto. Un sorriso spontaneo si dipinse sul volto della ragazza e subito contagiò l'altro, il quale si alzò. Era un ragazzo abbastanza alto, con degli strani vestiti addosso e i lunghi capelli acconciati in dread. Senza dire niente, si abbracciarono, poi si sedettero entrambi sulla panca.
Joe, che ci fai qui?
Chiese Quinn, a voce bassa, guardando il ragazzo negli occhi, aspettando incuriosita la sua risposta. Il ragazzo guardò prima lei, poi l'enorme croce appesa di fronte a loro e poi tornò con lo sguardo sulla figura dell'amica, sorridendo sghembo.
Prego?
Chiese a sua volta, usando un tono ironico ma allo stesso tempo dolce e innocente. La bionda si fece scappare una risatina e scosse la testa, divertita.
Intendevo che ci fai a Lima. Non dovevi essere in viaggio spirituale?
Domandò ancora la ragazza, sperando di essersi spiegata meglio, quella volta. Lui si alzò e la prese per mano, aiutandola a fare lo stesso, infine portò un braccio attorno alle sue spalle e si incamminò con lei verso l'uscita della chiesa.
Ci sono stato ed è stata una grande esperienza positiva per la mia vita.
Disse il ragazzo, sorridendo tranquillo, guardando dritto verso lo spiraglio di luce che usciva dalla porta socchiusa dell'edificio solo illuminato dalla luce flebile delle candele.
Ma poi ho deciso di tornare qui, dove c'era la mia famiglia ad aspettarmi. I miei amici. La mia vita.
Continuò, voltandosi poi verso la ragazza e sorridendole in modo più ampio. Quinn sentì il cuore accelerare di poco i battiti, arrossendo poi lievemente. Aveva sempre avuto una specie di cotta per lui, ma non aveva mai tentato di approfondire quella sensazione, aveva cercato di reprimerla. Erano amici, non poteva distruggere tutto così.
Sono contenta che tu sia tornato.
Disse infine la bionda, arrossendo maggiormente. Cosa aveva fatto? Cosa diamine aveva detto? Come poteva essere tanto stupida da farsi sfuggire una cosa simile? Ormai, però, il danno era stato fatto. Poteva solo sperare che Joe capisse male, che vedesse quella frase come un qualcosa di amichevole. La guardò per un attimo, poi le sorrise ancora di più. A Quinn parve di svenire. Quel sorriso era meraviglioso e l'era mancato talmente tanto. Senza dire nulla, il ragazzo le si avvicinò e circondò i fianchi dell'amica con le sue braccia, stringendola poi forte contro di se.
Mi sei mancata così tanto, Quinn.
Sussurrò dolcemente, baciandole la testa. La bionda si sentì andare maggiormente a fuoco, ma era più rilassata, questa volta. Il suo amico non aveva capito e a lei stava bene così. Ricambiò l'abbraccio e chiuse gli occhi, godendosi quel bel momento.
 
***
 
Santana si avvicinò velocemente al ragazzo che stava sdraiato sul suo letto. Con uno scatto si appropriò della rivista e la buttò a terra. Assottigliò lo sguardo e strinse forte le labbra tra di loro, cercando di trattenere la rabbia che le stava salendo in corpo.
Cosa diavolo ci fai qui?! Questa è la mia missione, non mi sembrava di averti visto alla riunione!
Non riuscì più a trattenersi, le parole le uscirono dalle labbra come tante lame affilate, tutte dirette verso il bel ragazzo che, ancora comodamente sdraiato sul letto della ragazza, la guardava con un sorriso sornione, come se tutta quell'acidità che sprizzava dalle sue parole non fosse altro che una dolce manifestazione d'affetto. Finalmente decise di alzarsi e Santana si ritrovò a pregarlo mentalmente di tornare alla posizione di prima. La maglietta nera aderente che indossava lui si era alzata di poco, mostrando lo stesso quel fisico scolpito che tanto l'aveva fatta impazzire in passato. Il ragazzo fece due passi verso la Lopez, la quale non si spostò di un millimetro e tenne lo sguardo puntato in quello di lui. Il diavolo ghignò e le accarezzò una guancia con due dita, avvicinandosi tanto da farle sentire il suo respiro sulle sue labbra.
Mi dispiace, mia cara sexy diavolessa, ma anche io faccio parte della missione.
Sussurrò con voce bassa e sicura, guardandola come se le volesse marchiare l'anima, come se volesse lasciarle un segno che le rimanesse impresso nella mente. Senza dire altro, il ragazzo si allontanò e le sorrise bonario.
Ci vediamo, micia.
Disse semplicemente, leccandosi le labbra e lanciandole uno sguardo malizioso, poi si smaterializzò fuori dalla camera, fuori dalla casa, ma sicuramente non fuori dalla sua vita.

Pat's Corner
 
Ciao gente, forse ho fatto un leggero ritardo questa volta e mi dispiace ç_ç Spero vi sia piaciuto il capitolo :) Volevo ringraziare Nay Nay e manuel17 per aver recensito lo scorso capitolo. Grazie alle tre persone che hanno messo la storia nelle preferite, ovvero alixxx, bobby14, Ekaril e Nay Nay. Ringrazio anche GleekLove91 per aver messo la storia nelle seguite. Infine grazie anche alle sedici persone che hanno messo la storia nelle seguite, ovvero ale_xi4, caso, celeste02, destiny92, folle shane, Franci_1, Jeanne P, Katedixon, kiki98, LondonEye, robey, saretta_1992, snixvalentine, ThisIsIt e UnknownR. Spero di ricevere una vostra recensione a questo capitolo. Saluti, Pat. :)

 
  
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