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Autore: AragostaMeccanica    23/08/2012    2 recensioni
Sapete qual'è la differenza tra una bomba e una spada? E'come la differenza tra single e sposati, la prima ti fa star bene ma poi ti fa pensare, la seconda ti far star male ma regala dei momenti indimenticabili.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sembrano strani quei momenti in cui un secondo ti sembra durare anni, in cui rivedi tutto ciò che hai già vissuto, il mondo cessa di esistere, esistete solo tu e la tua mente, volate in un cielo con turbolenze, un aereo atterrato, era così quel momento in qui Igor fissandola negli occhi le disse: «Ho qualcosa per te.»
Lei già sapeva di cosa si trattava ma aveva paura, il cuore le era balzato in gola e cercava di nascondergli la sua preoccupazione osservando il suo sorrisetto stampato, non sapeva cosa rispondere, le tremavano le labbra e la prima cosa che le venne di fare non riuscendo a parlare fu abbracciarlo, la testa volava e sentiva le sue parole risuonare tra i ricordi «Hey, tranquilla, non è nulla di che, è per stare bene, non potrei mai farti del male..»
Ma la sua testa non era li, era indietro di 15 anni, in un ospedale, era tra le urla della madre e i pianti del padre vedendola nascere, fu in una di quelle giornate cupe che sembrano non regalare nulla di visibile, ma nell'invisibile qualcosa danno, era lei «Ciao piccola Nadia.» Le parole della madre appena uscita dallo strazio del parto, piangeva lacrime di gioia, riconosceva gli occhi del padre che osservava piangere, avrebbe voluto darle tutto ciò che aveva in quel momento, ma tutto ciò che riusciva a fare era accarezzarle la schiena e piangere, ma per alcuni quella gioia è grande, per altri non lo è, per i medici era normale, davano la vita a qualcuno ogni giorno, non coglievano le piccolezze della vita, ormai la davano per scontata.
Era cresciuta in fretta, e già da piccola dimostrava grande intelliggenza nel saper cogliere il pericolo e nell'aver'idea di cosa fare, come quando era fuori al giardino a giocare con il suo cucciolo di pastore tedesco, sentì la frenata e vide qualcosa muoversi nell'aria, per i suoi sette anni ebbe la prontezza di uscire a vedere e quando ebbe la coscienza di quel corpo steso a terra, la prima cosa che le venne in mente fu di chiamare la polizia, quella persona morì, rimane ancora sulla strada il segno del paraurti dell'auto, che rotto aveva graffiato l'asfalto, ma sul marciapiede neanche un mazzo di fiori, è strano come una persona possa essere conosciuta in tutto il mondo quanto sconosciuta a chiunque, era un senzatetto, una persona che non aveva nulla, viveva di elemosina e di quella bottiglia di whisky che abbandonava ogni notte in una via differente, è meglio avere il controllo della propria vita, uno ha paura di non riuscire a fare tutto, ma ad un certo punto si accorge di non poter fare più nulla.
Dopo quell'episodio, qualche anno e arrivò ciò che le cambiò la vita, quel ragazzetto con i capelli neri e l'accenno di baffetti che stavano spuntando, quello che spaventava tutti, quello con il jeans largo, quello dello sguardo perso, quello che quando passa uno ride, pensa, piange; asociale?! No, non direi asociale, lo definirei più un bambino grande, incosciente, una persona che aspetta che il mondo cambi e aspetta il momento per dare il suo contributo, gli altri leggevano fumetti, lui leggeva il giornale, gli altri guardavano i cartoni, lui guardava il telegiornale, lo aveva sempre affascinato il mondo reale, per lui la fantasia bisogna usarla per costruire il proprio mondo dentro quello reale, perché ognuno ha la sua mente e ognuno poteva esporre la sua fantasia, ma era oppresso dalla società; Nadia vide nel suo sguardo il mondo, la vita, il passato da cancellare, e ancora a quelle parole vedeva lo stesso sguardo, con qualche ruga, ma era uguale, vedeva gli stessi ricordi, lo stesso mondo da cambiare.
  
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