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Autore: Jamie___    24/08/2012    5 recensioni
Jaina ferita profondamente sia da Gerard che da Frank decide di andarsene, lasciare per sempre il New Jersey e rifarsi una nuova vita altrove. La domanda è questa, ci sarà riuscita? Avrà dimenticato finalmente il nanetto da cinque neuroni? Avrà seguito alla perfezione il consiglio di Lynz, quello di non essere sempre tristi e depressi? Avrà dimenticato i My Chemical Romance? Tutte queste risposte le troverete solamente se iniziate a leggere, ma vi avverto. Le cose si faranno più complicate del previsto e la nostra Jaina imparerà a mettersi in competizione.
AVVERTENZE: QUESTO E’ UN SEGUITO, SE NON AVETE LETTO QUELLO CHE SUCCEDE PRIMA, ANDATE QUI: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1120072.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Se veramente state leggendo il seguito, beh non posso che ringraziarvi :’) Sì, adesso la presentazione non è depressiva come quella che scrissi all’inizio ma cercate di capirmi. Non credevo riuscisse a piacere così tanto, poi mi è venuta questa idea delle stagioni un po’ come se fosse un telefilm, visto che dopo dovrò scrivere quello che accade nella Danger Days Era #lol e poi… non ho niente da fare, quindi cercate di compatirmi ç_ç. Spero che come primo capitolo vi piaccia nonostante il titolo AHAHAHAH  :’) AVVERTENZE: QUESTO E’ UN SEGUITO, SE NON AVETE LETTO QUELLO CHE SUCCEDE PRIMA, ANDATE QUI: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1120072.
xoxoxo Jamie.

 

<< Katrine! Katrine maledizione, svegliati altrimenti faremo tardi al lavoro! >> urlò una voce stridula e femminile, sicuramente di una ragazza. Quest’ultima strattonava la povera dormigliona cercando di farla svegliare con discreto successo. Con gli occhi ancora socchiusi alzo il volto e la guardò, ancora con aria assonnata.
<< Vattene, lasciami dormite… >> disse spingendola e rimettendo la testa sul cuscino.
<< Non voglio fare in ritardo per colpa tua! Quando la smetterai di andare a dormire tardi la notte? >> domandò riprendendo a torturare il suo povero braccio finché non si svegliava completamente. Dopo ebbe un’idea, si alzò e levò subito la sua coperta. << Hai detto che non puoi dormire senza qualcosa addosso! Alzati, preparati e andiamo al lavoro! >> esclamò vittoriosa stringendo a sé quell’ipotetico bottino. La povera Katrine d’impulso si diede uno schiaffo in faccia e decise di fare quello che le diceva l’amica, altrimenti seriamente non la smetteva più. Si alzò di mezzo lato e massaggiò le sue tempie. Il fatto che fosse andata a letto così tardi aveva un motivo; doveva finire la quinta stagione di Buffy, il suo telefilm preferito. Appena fu mentalmente pronta, si alzò e si diresse subito verso il bagno, dove si specchiò.
Amava alla pazzia i suoi lisci capelli verdi che le arrivavano sopra le spalle, ma non un verde semplice, verde prato. Specifico perché esistono tantissime tonalità di verde e quando scelse di colorarsi i capelli in quel modo, fu molto precisa nel definire bene quale verde voleva che coprisse quei capelli neri. Li odiava con tutta se stessa e all’inizio pensò di tagliarli completamente, ma dopo risultò un esagerazione quindi penso bene di tingerli. Tutti sanno che “il colore” si deve fare una volta a mese ma lei no, cioè sì. Lo sapeva ma ripassava circa ogni settimana quel verde nei suoi capelli, voleva levare tutto quel nero che non sopportava. Sì lavò, andò in camera sua davanti l’armadio e si cambiò velocemente mettendo i primi vestiti che trovò ovvero un jeans chiaro e una maglietta arancione, ai piedi delle converse rosse. Al lavoro quelli non contavano giacché indossava la divisa. Ritornò in bagno ed estrasse dal cassetto un pacchetto di lentine colorate, nere per precisione.
Odiava i suoi occhi, in particolare il colore azzurro e indossava continuamente quel paio di lenti per nasconderli. Credetemi se vi dicessi che da quando Frank la lasciò iniziò a odiare tutto quello che gli piaceva tanto. Occhi e Capelli prima di tutto. Questo le prime settimane che aveva lasciato il New Jersey dopo le cose non sono cambiate, diventò un abitudine indossare lentine e ripassare il colore sui capelli.
<< Katrine, hai finito?! Guarda che seriamente facciamo tardi! >> disse la sua amica battendo dei pugni alla porta. La ragazza si diede un’ultima osservata allo specchio e decise di lasciare i capelli lisci senza mettere nessun fermaglio o elastico. Adesso vi starete chiedendo con una faccia da punto interrogativo, chi è Katrine?
Katrine Watson per la gente di Los Angeles.
Jaina Prodmoure per i conoscenti del New Jersey.
Sì, avete capito benissimo non vi state sbagliando. Jaina da quando si era trasferita cambiò nome, cognome e aspetto ma non solo. Numero di cellulare, email, si cancellò da Facebook e amaramente anche da Twitter. Chiaramente anche l’indirizzo. Vi spiego meglio le cose, adesso dovete ritorniamo un po’ indietro con la mente.
Jaina quando arrivò all’aeroporto scelse subito New York. Aveva sempre ammirato la Grande Mela, voleva viverci e ricominciare lì ma il suo pianto andò all’aria per un motivo. Giornalisti che l’avevano riconosciuta le prime settimane quando riuscì a trovarsi una casa. Continui appostamenti e continue domande sui My Chemical Romance e quello che li riguardava. Tutto questo fu snervante non consentendole di dimenticare e una notte abbandonò tutto per andare dall’altra parte dell’America, Los Angeles. Sono stati due anni stupendi, quella città era fantastica. Era riuscita a farle dimenticare il suo brutto passato. L’appartamento dove viveva era piccolo e comodo ma per l’affitto doveva avere una coinquilina.
Jaina uscì e vide la sua amica già vestita, poggiata sul muro a braccia conserte che l’aspettava.  
Non troppo alta e nemmeno troppo bassa, della sua stessa altezza. Lunghi capelli biondi con dei boccoli alla fine colorati di rosso fuoco, occhi verdi e sul naso erano presenti delle lenti da vista quadrate. Aveva la sua stessa età, ovvero ventidue anni. Il primo giorno che Jaina la vide pensò che la fine del mondo non fosse poi così lontana poiché era terrorizzata dal sapere quale genere di persona avrebbe vissuto con lei. Col passare del tempo smentì tutto pensando che fosse una ragazza simpatica e sempre allegra. Veramente, era sempre allegra. Sorrideva in continuazione, Jaina in due anni di convivenza non l’aveva mai vista piangere o soffrire per qualcuno. Forse era apatica, se lo chiedeva spesso e questa era una cosa che le invidiava tanto. Era simpatica, positiva e tanto buona, non riusciva ad arrabbiarsi e se lo faceva metteva le braccia al petto autoritaria, con un espressione accigliata cercando di recitare bene quella parte. Non amava particolarmente i film horror quindi Jaina dovete rinunciare alla sua maratona di Nightmare anzi, era obbligata a non parlare di questi film. Le disse che da bambina aveva visto The Ring e fu un trauma, uno shock. Sapeva cucinare bene, aveva origini italiane e questo era un punto in più. Almeno non dovevano spendere soldi per comprare il cibo pronto. Le piaceva essere ordinata e precisa, odiava la confusione. Il suo guardaroba era composto in prevalenza da jeans strappati, converse di ogni colore e magliette con disegni strani. Beh, almeno non era una barbie vanitosa, per il resto era sempre tranquilla.
Un motivo per cui le due andarono subito d’accordo fu il genere musicale, anche lei era fan dei Green Day. Quando appese un suo poster nella sua camera, Jaina rimase stupita.

“Ti piacciono i Green Day?”
“Oh, io adoro i Green Day!”
“Iniziamo bene…” ricordò con un’espressione fiera. La camera di Jaina era piena di loro poster e almeno aveva qualcuno con cui condividere la propria passione e che non la sfotteva. Quando una delle due metteva una loro canzone ad alto volume l’altra non si lamentava, anzi. Questo era un altro punto un più.
<< Sei pronta! Sono le… >> diede un’occhiata << …le otto e mezza! Andiamo muoviti! Dovevamo essere lì alle otto! >> la prese per un braccio e uscì subito da casa, lasciando il piacere a Jaina di sbattere la porta. Ah sì, lei era un tipo fissato con la puntualità, cosa che Jaina odiava. In fondo lavoravano come cameriere in un bar a due passi da dove abitavano. Arrivate lì, lei si guardò intorno con aria preoccupata e alla fine tirò un sospiro di sollievo. La Capa non c’era, anche questa volta l’avevano scampata.
<< Sai bene che voglio essere puntuale al mio lavoro! >> protestò lei.
<< Certo che lo so. Malia, la prossima volta fammi dormire e arriverai puntuale! >> rispose sorridendo dandole una pacca sulla spalla. La coinquilina si chiamava Malia Foster e come avrete capito non le piacevano i ritardi. Entrambe andarono a cambiarsi indossando la divisa che tutte le cameriere di quel bar portavano: un vestito nero corto fino alle ginocchia, con i bottoni bianchi e un grembiule stretto in vita. Jaina lo odiava, odiava fare la cameriera ma non poteva diventare manager di un’altra band all’improvviso. Col tempo si era abituata anche a quello, in parte. Oltre ai capelli e le lentine anche a fare la cameriera. Se la vedeste adesso nemmeno la riconoscereste giacché era totalmente diversa, era più perspicace. Ah, sì!
Abbandonò per sempre i panni della ragazza isterica-scorbutica. Comprese che alzare la voce in una conversazione era imbarazzante e anche da bambini e lei non era più una bambina. Adesso aveva ventidue anni e in tre anni riuscì a cambiare totalmente. Appena prese subito il suo bloc notes una delle tante cameriere andò da lei, dicendole che una persona la richiedeva al tavolo cinque. La ragazza sorrise, capendo subito di chi si trattava. Ormai veniva sempre in quel bar da diverse settimane, stesso posto e stranamente stessa ora a detta del barista. Jaina si sistemò i capelli, sospirò e si diresse al quel tavolo vedendo seduto un ragazzo moro dagli occhi castani che le sorrise.
<< Ciao! >> esclamò con sorridendogli. Lui guardò l’orario e rise.
<< Sei puntuale oggi. Di solito non ci sei e le cameriere mi dicono che fai il turno di pomeriggio… >>.
<< Alcune persone vogliono essere puntuali e trascinano me che volevo rimanere a casa a dormire! >> disse aprendo con forza il bloc notes e impugnando una penna << Che ti porto? >>.
<< Io vengo qui solo per vederti lavorare, decidi tu… >> rispose tranquillo.  
<< L’avevo capito, non sono più ottusa come un tempo. >>.
<< Sai una cosa? Mi piacciono tanto i tuoi capelli verdi ma secondo me staresti meglio se li avessi rossi… ti starebbe molto bene il rosso! >> disse da grande intenditore. Probabilmente perché l’aveva sempre immaginata con quei capelli addosso. Jaina sospirò e un amaro ricordo le venne in mente per quel consiglio. Anche Gerard le diceva in continuazione che il rosso le stava benissimo, nei capelli soprattutto.
<< Mi dispiace Tom, io odio il rosso. >> rispose con tono freddo scrivendo un’ordinazione << Mmmh… uova strapazzate e un bicchiere di aranciata? >>.
<< Mi conosci proprio bene! >>.
<< Per forza, prendi sempre la stessa ordinazione! >> si allontanò ridendosela tra sé. A quel ragazzo piaceva Jaina e lei lo sapeva bene giacché provava qualcosa nei suoi confronti. Da quando si era trasferita a Los Angeles non aveva avuto nessuna relazione, non era più interessata alle relazioni. Secondo lei, si soffriva e basta e questo poteva evitarlo. Le piaceva solo punzecchiarsi con quel ragazzo carino e simpatico, magari in futuro avrebbe cambiato quello che pensava poiché capitava spesso. Pensava una cosa e dopo un po’ cambiava idea. Imprevedibile, esatto.
<< Tom è carino, perché non gli dai una possibilità? >> domandò Malia perplessa.
<< Perché mi piace far star sulle spine le persone! >>.
<< Katrine ti farebbe comodo una nuova relazione! Da quanto tempo hai detto che non esci con un ragazzo? >>.
<< Tre anni e ho detto basta, quindi smettila. Odio le persone insistenti! >> disse guardandola male e lei sembrò rattristirsi. Di aspetto somigliava tanto a una bambina benché fosse grande e alle volte si comportava come tale. << Mi dispiace, ma evita di dirti queste cose… >>.
<< Di sicuro c’è qualche ex di mezzo, vero? Sarà stato uno stronzo con te! >> disse pensando di avere ragione e onestamente era così. Jaina per un attimo ebbe lo sguardo nel vuoto e un’espressione indecifrabile. Qualcuno dopo tanto tempo le stava ricordando Frank e il suo cuore non provò niente. Il battito rimase regolare, niente rossore alle guance, iperventilazione. Tutto era nella norma come il fatto che non le piacesse più. Trasferirsi in una nuova città e non vederlo più avevano dato i suoi frutti.
<< Il mio ex… già… ma la colpa non era solo sua… >>. Menzionò Gerard e l’immagine della sua dichiarazione dopo il concerto le fece salire il vomito.
Era stato il suo migliore amico per molto tempo e le aveva mentito per molto tempo. Nonostante fossero passati tre anni ricordava tutto, ogni cosa e ogni parola ma non le facevano male quei ricordi. Si sbagliava a pensare che non sarebbe riuscita ad andare avanti, alla fine lei si sottovaluta come sempre. Non fa male pensare anche a Gerard, non fa male pensare a tutte quelle cose passate. Le aveva superate e di questo ne andava fiera. Peccato che la faccia curiosa di Malia le faceva capire che voleva sapere di più. << …non ti dirò niente! >>.
<< Questo non è giusto! Siamo amiche, se un giorno tornerai a casa con la voglia matta di mangiare cioccolato e le lacrime agli occhi dovrò sapere perché! >>.
<< E’ una storia vecchia reputala il mio Medioevo, il periodo buio! >> rispose ridendo. Vide l’ordinazione di Tom, la prese e andò dritta al suo tavolo.
<< Ecco a lei quello che ha ordinato! >> posò il piatto e il bicchiere, stava per andarsene quando Tom fece un rumore con la sedia che la fece voltare.
<< Scusa se ti ho offesa in qualche modo con quella faccenda dei capelli rossi… >> con lo sguardo verso il suo cibo pensava fosse stato uno stupido e il fatto che Jaina si sedette davanti a lui fece sparire qualunque cosa avesse in mente.
<< Tranquillo, non lo sapevi e sai a me prima piaceva il rosso… era il mio colore preferito… >> prese il suo bicchiere e ne bevve un sorso di aranciata. Lui non le avrebbe detto niente.
<< Adesso non lo è più? >>.
<< No. Ora amo il verde e il blu! >>. Buffo pensare che diventò il blu il suo secondo colore preferito insomma, ricordate quando Frank le tinse i capelli con quel colore che tanto odiava. Si va avanti e si cambia.
<< Il blu dici? Mmmh… secondo me non ti starebbe, forse agli occhi ma li hai neri! >> divertito, iniziò a mangiare la sua colazione e Jaina rise, ma fu una risata nervosa. << Perché ti sei seduta con me? Non dovresti lavorare? >>.
<< In giro non ho visto la Capa e quando manca, faccio quello che voglio! >>.
<< Che comportamento da punk ribelle! >> disse con voce roca facendo il segno delle corna con le mani. Jaina rise a crepapelle, le piacevano queste sue uscite un po’ strambe.
<< Anarchy for the UK! It's coming sometime and maybe! I give a wrong time stop a traffic line… >> cantando una famosa canzone dei Sex Pistols iniziò ad agitare le mani per aria e scuotere la testa.
<< …your future dream is a shopping scheme! Cause I wanna be anarchy!>> continuò lui tenendo il tempo e facendo come lei. In poco tempo si ritrovarono ancora a ridere come due scemi, con gli occhi di tutte le persone nel locale puntati addosso. Jaina era anche abituata a quello, aveva fatto talmente tante di quelle brutte figure con Frank quando uscivano.
<< Ti piacciono i Sex Pistols? >> riprese ancora più interessato.
<< No, io amo i Green Day. Dei Pistols conosco quella canzone e mi sembrava più che adeguata a quello che mi hai detto! >>.
<< Anche a me piacciono i Green Day! >> sembrò che i suoi occhietti brillarono ma la ragazza chinò la testa e alzò un sopracciglio.
<< E’ una nuova tecnica di abbordaggio? >>.
<< No! >> disse serio, e lo era davvero << A me piacciono sul serio… non conosco nessuno con i miei stessi gusti musicali e tu diventi sempre più… interessante! >>.
<< Sono lusingata! >> rispose sorridendo giocando con una ciocca di capelli.
<< Katrine andiamo. Quando stacchi, andiamo a bere qualcosa o fare una passeggiata. Decidi te! >>. Sembrava davvero speranzoso ma quel sottile dito agitato davanti a lui era un chiaro no. << Almeno puoi dirmi perché? >>. Lei stanca di quella conversazione si alzò, vedendo nuova gente entrare nel bar.
<< Non possiamo rimanere così? E’… divertente! >> cercò di sembrare convincente ma lui non demordeva.
<< Se io volessi qualcosa di più? >>.
<< Senti Tom, per adesso non ho voglia di relazioni. Può essere che in futuro cambierò idea o può essere che rimango fedele a questa. Non essere insistente, grazie! >> nervosa si diresse in un altro tavolo, pronta a prendere altre ordinazioni.
Potete capire benissimo da questa conversazione quanto sia cambiata, e in verità era meglio così. Tom le piaceva, ma non voleva impegnarsi, o meglio, non era pronta a soffrire di nuovo. Perché quelle prime settimane a New York furono un inferno. Piangere tutte le sere riascoltando registrazioni, vedendo video stupidi e foto di lui non era assolutamente il miglior passatempo del mondo. In quel periodo seriamente pensò di non farcela, di concludere tutto con una cazzata magari impiccandosi o buttandosi sotto un macchina. Ricordate quando vi dissi che adesso lei odiava tutto quello che Frank amava di lei? Beh, i Green Day li aveva tenuti per sé nonostante piacessero anche a lui. Non voleva lasciare l’unica band che l’aveva sostenuta e che le piaceva da quando andava alle superiori. Pensare che fu Gerard a farglieli conoscere è stato orribile. Preferiva Ray o Mikey al suo posto!
 
 
 
**
 

 
Finito il turno, verso le cinque di pomeriggio Jaina si sedette sfinita su uno sgabello al bancone affondando le dita tra i suoi capelli verdi. Si era cambiata e non vedeva l’ora di tornare a casa e mettersi a dormire, peccato che Malia sconvolse tutti i suoi piani. Felice e sorridente si sedette accanto a lei agitando le chiavi della macchina.
<< Scordatelo. Voglio andare a casa e dormire! >>.
<< Devo comprare un CD al centro commerciale! >> protestò come una bambina che voleva un giocattolo. Il paragone è azzeccato.
<< Vai da sola, non credo gli alieni ti rapiscono… >> sarcastica poggiò il mento sul palmo della mano e l’amica sbuffò.
<< E’ il CD che è uscito da poco di una band che mi piace molto! Ci tengo a condividere con te la mia felicità! >> disse sorridendo. Uno di quei sorrisi che sembrano convincenti, ma quello servì solamente a far sbuffare Jaina. Sì alzò e stava per andarsene dal locale. << Ti compro tutti i manga che vuoi! >> urlò facendola fermare. Un vero e proprio ricatto giacché lei conosceva quello che le piaceva.
<< Va bene, ma tu hai detto tutti quelli che voglio! >> rispose ricalcando le ultime parole. Malia contenta della sua missione annuì e le due uscirono dal bar. Percossero poca strada e presero la sua macchina. Jaina non sapeva guidare, avere una coinquilina con la macchina era un altro punto in più.
Arrivate in quel grandissimo centro commerciale, posteggiarono e Jaina le disse di non dimenticarsi il punto esatto dov’era la macchina visto che la settimana precedente non lo ricordarono e si ritrovarono a vagare per tutto il parcheggio per circa due ore. Beh, quel parcheggio era abbastanza grande e quel giorno c’era tanta confusione! Entrarono e dopo aver passato di vista qualche vetrina, si ritrovarono dentro un grande negozio. Esso non vendeva solo CD ma anche oggetti per l’informatica, televisori, oggetti per la cucina e Film. Jaina venne strattonata da Malia fino alla sezione dedicata ai CD musicali e lì la lasciò andare.
<< Dev’essere per forza qui… >> mormorò osservando attentamente tutta la musica davanti a sé.
<< Mi dici che band cerchi? Almeno ti aiuto… >> disse Jaina con molta voglia di vivere. Solamente l’urletto dell’amica la fece sobbalzare. << …vedo che hai fatto da sola! >>.
<< E’ questo, guarda! >> sorridente e felice come una pasqua prese il CD e lo mise davanti agli occhi della ragazza. Jaina non riusciva a credere a quello che vedeva.
<< Ma che cazz… >> lo prese con due dita e alzò un sopracciglio. Rimase circa diversi minuti con lo sguardo fisso a quella copertina, girando in continuazione la custodia per leggere il retro. Era confusa, molto confusa. Si stropicciò gli occhi violentemente rischiando di scombussolare le sue lentine, ma cercate di capirla. Quello che aveva davanti era assurdo.
<< Katrine, stai bene? >> domandò l’amica con aria preoccupata. Lei sempre col CD in mano la guardò in modo molto perplesso, con gli occhi leggermente socchiusi.
<< Da quando ascolti i My Chemical Romance? >>.
<< Da Bullets ovviamente! Questo CD è uscito da poco, sarà sicuramente fantastico! >> rispose tutta eccitata, ma l’espressione di Jaina non cambiava. Riposò lo sguardo a quello che teneva in mano.
C’era un omino scheletro in posa come se stesse marciando. Sopra il nome della band e sotto il titolo del nuovo album, The Black Parade.
<< Fai quella faccia perché non li conosci vero? >> continuò riprendendosi il CD.
<< Li conosco ma… non sono il mio genere… >>.
<< Io invece penso che possano piacerti! >>.
<< Non hai loro poster in camera tua! >> riprese sconvolta. “Se lo sapevo me ne andavo in un altro appartamento…”.
<< Lo so, quando vivevo con i miei ne avevo moltissimi, ma mia madre li strappò tutti considerandoli degli emo depressi che portano a cattiva strada. Adesso sono in tutte le riviste e mi rifarò! >> disse positiva.
<< Senti Malia. Io so, ho letto qualcosa su internet ovviamente, che il cantante e il secondo chitarrista si odiano, ma proprio tanto! Perché… perché… sì ecco, perché hanno fatto un nuovo album? >> sbottò nervosa. Aveva tutte le ragione di questo mondo e onestamente non aveva senso. Gerard e Frank si odiavano a morte, perché il gruppo non si era sciolto? Hanno fatto pace? No, impossibile. Jaina scosse subito la testa a questo pensiero. Era totalmente sicura che c’era sotto qualcosa insomma, Frank lo conosceva bene e dopo tutto quello che causò Gerard non bastavano delle semplici scuse.
Forse avevano risolto tutto con i soldi… no, un’idea ridicola.

<< Oh sì! Ricordo ancora quella volta che si presero a pugni davanti a tutti ad un concerto, non era bello da vedere! >> triste scosse la testa << Il motivo del nuovo album… non lo so, infatti, per tutti i fan è strano che dopo tre anni di silenzio se ne escano con questo! >> disse agitandolo << Ho letto su qualche forum che il motivo del loro odio, sono comunque delle voci, era per una ragazza che avevano in comune! >>.
Jaina deglutì, sentendo un nodo alla gola e una fitta allo stomaco. << Ah sì? >>.
<< Già! Alla fine è meglio così se non si sono sciolti! Sono onesta con te, un po’ d’invidia per quella ragazza la provo… >>.
Provava invidia nei suoi confronti, Jaina la comprese. Sicuramente con quei capelli, il cambio di nome e gli occhi passò inosservata, nessuno sembrava ricordarsi della vecchia manager dei Chem.
<< Invidia, dici? >>.
<< Aveva dietro Gerard Way e anche un tipo come Frank Iero… ah Frank! >> d’un tratto con un’aria sognante e un sorriso da ebete si poggiò alla spalla dell’amica. << Devi vederlo lui è… bello… troppo bello… >>.
“Oh no! Un’altra fangirl di Frank no! Mi bastavano già le fan fiction che leggevo su di lui e le fan ed erano oscene…” pensò sospirando. << Ah sì? >> disse nuovamente, con tono alquanto depressivo. Malia ritornò in sé e la guardò stranita.
<< C’è qualcosa che non va? >>.
<< E’ solo che… il mio ex si chiamava Frank… >>.
<< Oh! >> esclamò dispiaciuta << Io… ecco io… non lo sapevo! Scusami Katrine, non era mia intenzione, scusami! >>.
<< Tranquilla, ormai è una storia vecchia… >>.
Come le disse la mattina stessa, era il suo Medioevo. Non vi nascondo che da quando Jaina scoprì che Malia fosse una fan dei MCR quei dannati ricordi tornavano spesso, ma ribadisco che non le causavano dolore. Pensava che avrebbe sofferto per molto tempo invece si sbagliava. Probabilmente è vero che il tempo aiuta a curare le ferite. Le prime settimane a New York temeva addirittura di pronunciare il suo nome per quando facesse male, adesso usciva naturale dalla sua bocca. In certi momenti lei stessa si stupiva di questa cosa, di quanto fosse cambiata in positivo finalmente. All’uscita Jaina le ricordò il patto e Malia fu costretta a portarla in fumetteria, dove la stramba ragazza dai capelli verdi si comprò parecchi manga. Arrivate a casa si resero conto che era ora di cena e la biondina si mise subito all’opera per preparare la cena.
<< A quanto pare lo amavi veramente, no? >> domandò improvvisamente.
<< A chi ti riferisci? >>.
<< A quel Frank! Avrai sofferto molto e adesso hai paura di impegnarti in una nuova relazione ma Tom non sarà come lui! Devi riprovare e fidarti! >>.
<< Hai ragione ma non ho proprio voglia adesso… magari in futuro… >>.
<< Lui com’era? >>. Ah sì, quando Malia voleva sapere qualcosa iniziava a fare domande, era fin troppo curiosa però era intelligente perché non le domandò il motivo della rottura. A quella frase Jaina stava per affogarsi con l’acqua che stava bevendo.
<< Com’era? Mmmh… >> pensierosa fissò per qualche minuto il pavimento, cercando una risposta adeguata. L’amica si girò e la guardò in attesa della risposta. << …lui era… fantastico… tanto simpatico. Avevamo moltissimo in comune e mi piaceva stare con lui, poi era anche basso. Lo prendevo sempre in giro sul fatto che fosse basso e stupido... >>.
<< Ah! Sai pure Iero è basso, però devi vederlo! Quando suona è ancora più bello e poi ha quel sorriso che… >> riprese sorridendo spontaneamente. Quando si parlava di lui era consapevole che sorrideva spesso. << …ti scioglie dentro… >> aggiunse con lo sguardo perso nel vuoto, ricordando in mente una sua foto.<< Adoravo i suoi capelli nella Revenge Era e adesso li ha normali, cioè neri! >> disse scuotendo la testa e riprendendosi. Sì, ne era totalmente cotta.
<< Buon per lui… >> si limitò a dire guardandola spaventata. Aveva la strana sensazione che ci sarebbero stati guai all’orizzonte. Dopo quello che accadde con Gerard si fidava ciecamente delle sue sensazioni.
Che vita sarebbe senza problemi?

  
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