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Autore: Jamie___    28/08/2012    6 recensioni
Jaina ferita profondamente sia da Gerard che da Frank decide di andarsene, lasciare per sempre il New Jersey e rifarsi una nuova vita altrove. La domanda è questa, ci sarà riuscita? Avrà dimenticato finalmente il nanetto da cinque neuroni? Avrà seguito alla perfezione il consiglio di Lynz, quello di non essere sempre tristi e depressi? Avrà dimenticato i My Chemical Romance? Tutte queste risposte le troverete solamente se iniziate a leggere, ma vi avverto. Le cose si faranno più complicate del previsto e la nostra Jaina imparerà a mettersi in competizione.
AVVERTENZE: QUESTO E’ UN SEGUITO, SE NON AVETE LETTO QUELLO CHE SUCCEDE PRIMA, ANDATE QUI: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1120072.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< No! Simon dove cazzo vai? Mi servi al mio fianco, adesso! >> urlò Jaina al microfono vicino alla bocca premendo violentemente le quattro freccette della tastiera e qualche altra lettera. << Sei solo un codardo! Ucciderò tutti da sola, grazie! Prendi questo brutto uomo peloso! E anche questo! >>.
Ammettetelo, anche voi fareste così se foste completamente immersi in un videogioco, vero? Peccato che fosse quello il suo unico passatempo a casa. Quando giocava non si rendeva conto di quello che le accadeva intorno, poteva benissimo cadere un meteorite nelle vicinanze e lei non continuava indisturbata. Nemmeno delle nocche che batterono alla sua porta, le fecero alzare lo sguardo. Malia entrò lo stesso in camera sua con dei fogli in mano e quello che vide la fece rimanere perplessa, forse perché lei non aveva mai giocato a un videogioco.
<< Che stai facendo? >>.
Come previsto quella domanda non la fece distrarre ma solamente quando la bionda cominciò a essere insistente, Jaina si rese conto che qualcuno la stava disturbando.
<< Regina Kat è ad AFK! >> disse levando il computer dalle gambe, mettendolo sul letto e stoppando il gioco << Che vuoi? >> domandò infastidita.
<< Kat?! >>.
<< Katrine era troppo lungo! >>.
<< Ah… ti sentivo parlare da sola. Non hai… cioè, non hai problemi, vero? >>.
<< Sto giocando ad Age of Conan, un gioco multiplayer online di genere fantasy ma non credo che tu capiresti… >>.
<< Ah! Sembra bello! >> disse sedendosi accanto a lei e ammirando la schermata ferma del gioco.
<< Un idiota di San Francisco di nome Simon mi ha abbandonato e poco fa ho sconfitto un tizio, è di Los Angeles si chiama… >> stava per controllare quando Malia indicò un nome, con scritto accanto “morto” . << Frank il conquistatore?! >> domandò ridendo.
“Sto iniziando a odiarlo questo nome…" pensò scocciata salvando la partita, levando il microfono e spegnendo il computer << C’è qualcosa che devi dirmi? >>.
<< Sì. Ti dimostrerò che i My Chemical Romance non sono un gruppo emo con tendenze suicide! >>.
<< Il cantante si droga, beve e credimi… il suicidio l’ha tentato due volte… >>. Quella frase le causò uno spintone che per poco non la fece cadere dal letto. << Sei proprio matura, sai? >>.
<< E’ cambiato, completamente pulito adesso! La persona che hai descritto direbbe nei suoi testi che non ha paura di vivere e che bisogna andare avanti e non arrendersi? >> nervose le sbatté in faccia un foglio, il testo di una canzone. Jaina sbuffò, lo prese e lesse. Dopo scosse la testa e rilesse tutto attentamente. Sembrava che alcune parti di quella canzone fossero per lei, che le volessero dirle qualcosa.   

“And I know
There's nothing I could say
To change that part…

[…]
A life that's so demanding
I get so weak
A love that's so demanding
I can't speak…

I am not afraid to keep on living
I am not afraid to walk this world alone…

[…]
I see you lying next to me
With words I thought I'd never speak…”


L’espressione di Jaina rimase ferma e impassibile.
<< E’ una canzone fantastica! Dopo, ieri ho fatto qualche ricerca e ho scoperto delle cose davvero interessanti! >> disse l’occhialuta alzandosi di scatto e aggiustandosi i capelli.
<< Malia non m’interessa, sai bene che non cambio quello che penso… >>.
<< Io ti dico comunque quello che ho scoperto! Allora… >> camminando si mise davanti al suo letto e iniziò a sfogliare i fogli che teneva in mano << …non ho trovato foto sfortunatamente, ma la ragazza che li ha fatti litigare stava con Frank. Sicuramente anche a Gerard piaceva e questo ha comportato l’odio tra i due. Un odio veramente forte poiché ad una esibizione di MTV si sono presi ancora a botte… la chitarra di Frank si è rotta, povera Pansy… >>.
 Jaina rimase delusa e anche esterrefatta da quella notizia, peccato per Pansy visto che era una bella chitarra. Si limitò solamente ad annuire.
<< …dopo ho formulato una mia ipotesi e qui ho le prove! >>. Sembrava veramente esaltata da quello che aveva scoperto. Una notte intera al computer aveva dato i suoi frutti.
<< Ripeto. Non m’interessa! >>.
<< Devo dirlo a qualcuno! Fingiti interessata almeno! >>.
Jaina si mise distesa sul letto a pancia sotto e poggiò il mento sul palmo della mano, incrociò le gambe per poi sorridere. << Che cosa ha scoperto ispettrice Foster? >>.
<< Che entrambi hanno reagito in modo diverso! Gerard ha scritto nuove canzoni ed è venuto fuori l’album, ha messo tutto il dolore che provava. Testi come This is how I dissapear lo confermano… >> disse porgendole il testo e Jaina lo prese. Lesse e ne rimase ancora colpita.

“And without you is how I disappear,
And live my life alone forever now.
And without you is how I disappear,
And live my life alone forever now…

[…]
Can you hear me cry out to you?
Words I thought I'd choke on figure out.
I'm really not so with you anymore.
I'm just a ghost,
So I can't hurt you anymore,
So I can't hurt you anymore…”


<< Leggi! Leggi questi testi! Poveretto deve aver sofferto tanto, ma sono contenta che adesso abbia trovato una ragazza! >>. Jaina si sedette, li prese tutti e iniziò a leggere quei fogli, convincendosi di più della sua idea. Quante frasi erano dei messaggi per lei.

“Well, I think I'm gonna burn in hell […] I've been a bad motherfucker…”

“That if you say goodbye today I'd ask you to be true.'Cause the hardest part of this is leaving you…”

“We'll carry on, we'll carry on and though you're dead and gone believe me. Your memory will carry on, we'll carry on and in my heart I can't contain it the anthem won't explain it…”

“I'm unashamed, I'm gonna show my scar…”

“And maybe when you get back, I'll be off to find another way…”

“I don't love you like I did Yesterday…”

“If you look in the mirror and don't like what you see you can find out firsthand what it's like to be me…”

“I hate the ending myself, but it started with an alright scene…”

“So go, go away, just go, run away. But where did you run to? And where did you hide?”

Ormai queste cose le capiva subito, al volo. Tutto l’album come il precedente e il primo, erano ispirati a lei. Tutti quei testi le facevano capire quanto avesse sofferto, erano una prova inconfutabile. Era cosciente del fatto che abbandonare quel paese era da egoisti ma la situazione era insopportabile, lei aveva necessità di cambiare vita e di dimenticare. Finora il suo obiettivo era completamente riuscito ma sapendo quelle cose non fu capace di rimanere indifferente. Sì, adesso stava riiniziando a sentirsi in colpa perché alla fine lei causò problemi a tutti.

A Gerard.
A Mikey.
A Frank.

Già, Frank. Chissà perché non abbandonò la band, forse per l’amicizia con Ray o Bob. Con quest’ultimo combinavano le migliori cazzate, Jaina li considerava degli stupidi ma loro si divertivano tanto. Come quella volta che si travestirono da mostri e spaventarono molti bambini al parco per avere le loro caramelle. Beh, certa gente si diverte con poco.
Il fatto che la sua coinquilina parlasse sempre di loro stava diventando un problema per lei, ma se avesse raccontato tutto, la sua copertura sarebbe andata a puttane. Non era facile raccontare tutti quei belli e lontani ricordi. Ricordare è doloroso, e lei non voleva soffrire di nuovo.
<< Frank invece ha reagito in un modo completamente diverso… >>.
<< Come? >>.
<< Ecco… >> cominciò a guardarsi intorno con un sorriso forzato, era molto imbarazzata da quello che aveva scoperto << …ogni giorno è esagerato ma… di recente è sempre beccato in compagnia di una ragazza diversa in particolare dopo i concerti. In tre anni ne ha avute tante, molte di esse ho letto che sono delle semplici fan… e quindi… >>.
Per Jaina fu come calcolare due più due, però ebbe subito un senso di disgusto. Anche chi non t’immagini può cadere in basso.
<< Mi stai dicendo che è diventato un puttaniere, una sorta di rockstar gigolò? >> domandò ancora sconvolta. 
<< Non è un gigolò! Su internet conosco una delle tante fan che ha avuto la fortuna di “dormire” con lui e mi ha detto che dopo non si è fatto pagare! >>.
<< I soldi a lui non interessano, non è quello il problema. Lo considera solo un passatempo però… che schifo… >>.
<< Secondo me è stata quella ragazza che gli ha strappato il cuore e l’ha buttato nella spazzatura. Lui prima non era così! Ho letto una sua vecchia intervista dove diceva che l’amava e che era un ragazzo serio. Questo di adesso non è un ragazzo serio, quindi è tutta colpa della sua ex! >> sbottò con un’espressione arrabbiata e le braccia al petto. Stavolta era veramente arrabbiata e chi non lo sarebbe se il proprio idolo cambiasse da positivo a negativo? Che brava la nostra signora del dolore.
“Mmmh… sembra che qualcuno qui mi odi tanto…” pensò Jaina alzandosi. << Può essere che non è stata colpa sua, che sia di Gerard la colpa… >>.
<< Gerard?! Lui non c’entra niente! La colpa è tutta di quella! >>. Quando voleva sapeva essere piuttosto testarda, per lei Jaina la stronza della situazione. Non aveva tutti i torti, è vero, ma non conosceva l’intera storia quindi giudicava da quello che sapeva. Sicuramente tutte le fan come lei la pensavano allo stesso modo, non conoscendo quello che c’era sotto. Jaina sospirò e guardò l’orario sul telefono, erano le cinque di pomeriggio. La fortuna era dalla sua parte visto che aveva un impegno per il pomeriggio.
<< Io adesso vado, coprimi tu al lavoro! >> disse uscendo dalla stanza e la ragazza la fermò per un braccio.
<< Avevi detto che questo turno lo facevi e non prendevi scuse! >>.
<< Ho detto tante cose in passato che pensavo non avrei mai fatto e invece… >> fece spallucce ma l’amica la fermò ancora. << …sai bene che devo fare quella cosa! Te ne parlo da una settimana! Se vedi chi sappiamo, dille che ho la febbre a trent’otto e non posso muovermi dal letto! >>. Stava alludendo alla loro Capa e Malia fu costretta ad arrendersi, ma solo perché aveva organizzato quella “cosa” da parecchio tempo.
<< Va bene ma è l’ultima volta però… mi dispiace che non potrò vederti… >>.
<< Tranquilla, non sarà mica l’ultimo Flash Mob che faccio nel centro della città! >> rise di brutto e uscì.
Ricorderete perfettamente la sua passione per la danza, no? A Los Angeles aveva conosciuto un gruppo di ragazzi molto simpatici, amanti più o meno dei suoi stessi generi musicali. Capitava che si vedessero in centro e che improvvisassero passi di danza, per ammazzare il tempo. Quello cui stavano lavorando era divertente soprattutto perché indossavano delle maschere e dei boa pieni di piume colorate. Lei portava degli short, delle calze nere a righe bianche, converse azzurre, una maglietta gialla strappata e rattoppata. Quei capelli verdi, legati in due code, mettevano tutto in risalto e alla vista delle altre persone, lei sembrava una pazza, una tipa stramba. Le piaceva essere considerata in quel modo, un qualcosa di diverso che sapeva distinguersi. Letteralmente.
Durante la strada, perché il centro non era poi così lontano, pensò a quello che le disse Malia. La sua mente non riusciva a cancellare quelle parole, le stava giocando un brutto scherzo.
“No, cacchio no! Jaina smettila di pensare a quei cretini! Adesso stai andando a divertirti!” pensò dandosi un forte scappellotto. Arrivata lì delle ragazze e ragazzi la riconobbero e non appena si conciarono per bene misero play alla radio iniziando a ballare davanti a tante persone che passavano, seguendo la giusta coreografia. Molti rimanevano stupiti e si fermavano a guardarli, alcuni di loro facevano acrobazie spettacolari. Altri li sfottevano, ma a loro non importava finché si divertivano.

“Stop callin’, stop callin’,
I don’t wanna think anymore!
I left my hand and my heart on the dance floor.
Stop callin’, stop callin’,
I don’t wanna talk anymore!
I left my hand and my heart on the dance floor…”

Sì, in quel momento si sentiva meglio, e di molto.

Nello stesso momento, in un pullman, dei ragazzi si stavano dirigendo in albergo. Los Angeles era l’ultima tappa del loro tour per promuovere il nuovo disco. Il traffico in questi casi non aiuta molto, anzi rende tutto più difficile. Lui intanto era poggiato sul finestrino, che scrutava tutta la città. Era stupenda, sicuramente sarebbe rimasto a viverci con lei. Il nuovo album gli piaceva, sperava che con esso magari Jaina sarebbe tornata da lui capendo il suo dolore e il suo rimpianto. Oppure no.

<< Hey Gerard, va tutto bene? >> domandò l’afro Ray Toro.
<< Sì, stavo notando quanto fosse bella questa città… >>.
<< Tanto bella da fare perfino dei balli?! Guarda quelli! >> disse ridendo indicandoli. La sua risata fece venire anche gli altri membri del gruppo alla finestra, molto incuriositi. Nessuno riconobbe Jaina, sicuramente per la maschera, il boa e il suo atteggiarsi da diva. Tutte le ragazze si comportavano come lei, erano molto appariscenti. Ovviamente i ragazzi ne rimasero affascinati, sorridendo come degli ebeti dai pensieri impuri nella mente.
<< Carine queste ragazze… >> mormorò Mikey.
<< Già. Io mi farei quella con i capelli verdi… >> aggiunse Frank con uno sguardo malizioso << …guardatela! Guardate come si muove! Sembra che mi stia chiamando… “Oh Frank, vieni da me… ho bisogno di te in questo momento…” Aww, quanto m’ispira sesso violento… >> continuò non distogliendole lo sguardo. Gli altri lo guardarono stupiti quasi sdegnati ma dopo ricordarono che per lui diventò una cosa naturale, pensare e dire certe cose. I suoi occhietti cangianti scrutavano ogni centimetro del suo corpo, si sentiva parecchio eccitato. Se avesse capito che era Jaina non avrebbe detto quelle cose.
<< Ti consoli in fretta dopo una sconfitta ad Age of Conan, vero? >> domandò Mike, colui che lo aveva fatto fissare.
<< Con questo splendore dai capelli verdi, direi di sì… e poi quella Kat del cavolo mi ha fatto morire di proposito! >> disse nervoso e accigliato.
<< Sei veramente indegno… >> aggiunse Gerard schifato.
<< Ha parlato l’emo che adesso si atteggia a gran d’uomo, solo perché il disco ha fatto un successo maggiore di Revenge! >>.
<< La tua reputazione da puttaniere è molto peggio di quella mia, non parlerei se fossi in te... >> concluse con un sorrisetto provocatorio.
No, Frank quella non voleva tenersela. Gerard si meritava un pugno e stava per darglielo finché Ray non lo fermò.
<< Ragazzi smettetela! Avevate promesso niente discussioni in pullman! >>.
<< E’ quello che mi provoca… >> disse Frank indicandolo.
<< Stavi per darmi un pugno. Stavi per perdere cinque punti! >> rispose Gerard quasi gioioso.
<< Vi prego, piantatela. Fatelo per il mio povero mal di testa! >> supplicò Bob.
Non erano belle quelle continue discussioni, Mikey e gli altri avevano provato in tutti i modi di farli riappacificare, ma niente. Sembrava che il loro odio fosse aumentato da quando Jaina aveva lasciato il paese. Il motivo del nuovo album era solo per la casa discografica, il contratto. I due andavano d’accordo solamente durante le prove. Dopo l’ultimo show a MTV promisero di non combinare più casini sul palco, capirono che non era bello per i fan vedere tutto quel giustificato odio. Nella vita di tutti i giorni come abbiamo visto, le cose erano diverse. Entrambi avevano trovato una soluzione per non ricorrere alla violenza. Si definivano rivali in tutto, lo facevano per arrivare a un tot di punti. Chi alla fine otteneva il punteggio più alto vinceva. Sì, lo so che sembra una cosa infantile ma in questo modo tenevano a bada i bollenti spiriti.
Arrivati in albergo, la prima persona che uscì per fare due passi fu il nano da giardino. Sperava con tutto il cuore di non incontrare fan e fortunatamente fu così, finché non entro in un bar. Si diresse al bancone e si sedette su uno dei tanti sgabelli, stropicciandosi gli occhi. Anche il fuso orario rendeva tutto più complicato e lui era parecchio stanco.
<< Potrei avere qualcosa da bere? >> richiese sbadigliando.
<< Mi dispiace signore, ma adesso sono impegnata e sto pulendo questi bicchieri… la Capa si arrabbierà con me quindi mi scuso se adesso sono di spalle! Che cosa desidera? >>.
<< Niente, in verità avevo solo voglia di fare due passi e starmene un po’ da solo… >>. Lui scosse la testa e si soffermò sui capelli della ragazza davanti a sé. Rimase meravigliato da quella cascata di boccoli rossi. << …sappi che da oggi in poi ti chiamerò boccoli rossi! Adoro i tuoi capelli… >> continuò squadrandoli in continuazione, dalle punte fino al biondo all’inizio.
<< E’ davvero simpatico! Anche a me piacciono i miei capelli! >> disse con tono allegro ridendo.
“Che bella risata…” pensò lui con un mezzo sorriso. << Credo di avere un debole per le ragazze dai capelli colorati… >> rispose pensando anche alla tizia con i capelli verdi vista in centro.
<< Dice così per qualche ragazza che le piace? >>.
<< Smettila di darmi del lei, non sono così vecchio e poi… boh, forse… anche tu potresti piacermi con quei capelli… >>.
<< Ci stai provando per caso? >>.
La vibrazione del suo cellulare fece interrompere quella conversazione. Frank lo estrasse dalla tasca dei pantaloni e lesse che Mikey gli ricordava che dovevano dirigersi in un posto. Sbuffò riposando il telefono e alzandosi.
<< Ci stavo provando finché qualcuno mi ha interrotto. Ci vediamo in giro boccoli rossi! >> disse uscendo dal locale. Lei rise un’altra volta e appena finì il suo dovere si girò subito.
“Ho già sentito quella voce… può essere che… no, impossibile…” pensò scuotendo la testa.
<< Malia! Ti richiedono al tavolo due! >> le disse una cameriera che passò davanti al bancone.
Lui tornando in albergo pensò a quelle due ragazze. Sembravano diverse. Quella dai capelli verdi era più estroversa, quando ballava dominava l’intera scena forse nella vita reale era pure così invece l’altra no. Sembrava più timida ma anche simpatica. Voleva tanto sapere i loro nomi e conoscerle.  
I suoi pensieri furono interrotti quando un gruppo di ragazzine lo riconobbe e fu costretto a iniziare a correre veloce, inseguito da esse.  

 

L’inizio mi sono troppo ispirata a Big Bang Theory pigipedsjgiuerifjsd  #shonostupida

  
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