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Autore: Tribute    24/08/2012    0 recensioni
Ciao! Sono ormai da mesi una Directioner, ho scritto questa storia perchè mi piace scrivere e condividere con gli altri quello che immagino. Parla di una ragazza diciottenne che vive da sola, un giorno riesce a realizzare il suo sogno di inconrtare i One Direction, e di avere una storia con Niall Horan, il suo idolo da sempre. Spero vi piaccia, Buona Lettura.
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Guardavo quello splendido bambino fra le mie braccia, gli assomigliava davvero tanto, soprattutto gli occhi color cielo. Mi guardava e sorrideva, proprio come faceva Niall, seduto davanti a me. Ad un tratto, il bimbo mi scivolò dalle mani, e proprio quando Niall stava per afferrarlo prima che cadesse al suolo… Niall svanì. E poi, più nulla."
Sentivo delle mani str
ingere le mie braccia. Zayn stava cercando di tenermi ferma mentre io urlavo e mi dimenavo. Aprii gli occhi di scatto e mi aggrappai a Zayn tremante. ‘Jay, sono qui, è tutto finito, sono qui.’. ‘Ho tanto bisogno di lui’ esclamai fra le lacrime. ’Zayn?’ ‘si?’ ‘Ti va… t-ti va se… se torniamo a L-Londra?’ ero ancora scossa per l’incubo, ma avevo capito, avevo capito che avevo bisogno di Lui. Zayn, con il volto illuminato da un enorme sorriso, mi strinse forte e rispose: ‘Vedrai, Niall ne sarà felicissimo. Stai facendo la cosa giusta Jay, il bambino ha bisogno di tutti e due e sei già al sesto mese, manca davvero poco’. Però ero stata io a lasciarlo, se nel frattempo si fosse messo con un'altra? Che avrei fatto? Sarei fuggita di nuovo? ‘E se si è trovato un’altra?’ gli chiesi con un velo di innocenza negli occhi umidi. ‘Non dirlo neanche per scherzo Jay. Lui ti ama, ti ha sempre amata e ti amerà per sempre. Fidati, ti sta aspettando’. Sorrisi e mi asciugai le lacrime. Zayn pensieroso guardò l’orologio che aveva al polso e disse, il prossimo aereo per Londra parte a mezzogiorno, sono le nove… dopo aver fatto le valigie ci resta un po’ di tempo… Che vorresti fare?’. ‘Ti va se facciamo un salto a salutare Kaylee?’ chiesi emozionata. ‘Certo, quello che vuoi, piccola Jay’ sorrise. Quindi facemmo le valigie e dopodiché Zayn mi accompagnò da Kaylee. Ad aprirmi la porta fu il piccolo Manuel che guardò stupito i miei capelli nuovamente biondi, li aveva sempre amati, ed era strano per lui vederli di un'altro colore. Sembrava avesse pianto da poco, ma pensai che tutti i bambini piangono spesso e quindi non ci feci molto caso e gli chiesi sorridente: ‘Ciao Manuel, c’è la mamma?’. Lui mi prese la mano e mi portò davanti alla porta chiusa della camera da letto di Kaylee. Appoggiai la mano sulla maniglia dorata, ma Manuel mi tirò leggermente la maglietta e, mettendosi un ditino davanti alla bocca, mi sussurrò ‘shh’. Aprii lentamente la porta un po’ perplessa. Rimasi sconvolta da quello che vidi. ‘Kay, chi ti ha ridotta così?’ corsi da lei preoccupata e con le dita le accarezzai il grosso livido viola che le copriva l’occhio. ‘E’-è stato i-il mio e-ex’ rispose fra i singhiozzi. ‘Oddio Kay, sporgo subito denuncia. Come si chiama?’ dissi decisa prendendo il telefono. Lei però mi tolse subito il telefono dalle mani e disse tutto d’un fiato: ‘No, ti prego non farlo. Farà del male a Manuel se chiamo la polizia!’. Non potevo lasciarla lì, così. Dopo averci pensato un attimo decisi. ‘Kaylee, prepara le valigie. Vieni con me a Londra.’. ‘Ma, ma io…’ farfugliò sbigottita. Le feci un grande sorriso per rassicurarla, e le presi le mani. ‘Kaylee, io torno a Londra, e tu vieni con me. Lì potrai ricominciare daccapo. Ti assicuro che non te ne pentirai’ Lei ricambiò il sorriso e mi abbracciò forte. La aiutai a preparare le valigie per lei e per Manu, e a mezzogiorno, partimmo. Io ritornavo alla mia vita, Kaylee ne iniziava una nuova. Non mi ero mai sentita così felice in quei sei mesi. In aereo strinsi forte lamano di Zayn, che dormiva, e sussurrai ‘grazie amico mio, grazie di tutto. Sei speciale, ti voglio bene’.
   
 
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