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Autore: Miss_Nothing    25/08/2012    0 recensioni
Dicono che la più dura battaglia sia quella contro se stessi. Ma se condividi il tuo corpo con un altra entità come fai a sapere chi sei veramente?
Dal capitolo 4:
"Voglio la sua anima " Affermò il demone indicando Evelyn.
Chris si voltò di scatto per poi dichiarare " La sua anima è di Sarah "
" No. Il suo corpo è di Sarah ma la sua anima sarà mia. A meno che tu non ti sia innamorato di lei " lo provocò Jev sperando di vedere qualche emozione sul viso del compagno. Ma Chris non ne fece vedere neanche l’ombra.
"Così sia " Disse per poi appoggiare la sua mano sulla fronte di Evelyn e legare per sempre la sua anima a quella nera di Jev.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Evelyn si sentiva male. Aveva i capelli appiccicati al viso per il sudore e faticava a reggersi in piedi. Sentiva che qualcosa in lei lottava per venire in superficie ma non sapeva dire che cosa fosse ma aveva paura. Lei che raramente aveva sentito quel sapore pizzicargli aveva paura. Tremava mentre stringeva il ciondolo di Milly. Respirava a fatica nella sua camera e pregava, cosa che faceva di rado, Dio perché Caroline non entrasse in camera quel giorno. Odiava mostrarsi debole e odiava ancora più dover dare spiegazioni.
La ragazza si lasciò cadere sul letto per poi trasalire per l’ennesima volta. Sentiva piccole scosse elettriche attraversare il suo corpo ed essere pompante insieme al sangue. Ad ogni battito il dolore si propagava in tutto il corpo obbligandola a distorcere le labbra in una smorfia.
 
                                                        ***
 
Jared camminava per quei corridoi osservando le varie ragazze che l’osservavano di sottecchi.
Era rimasto isolato a fare l’eremita per circa ottant’anni e solo per riuscire a controllare la sete di sangue. Jared era antico ma non abbastanza antico per aver conosciuto l’epoca dei demoni. Aveva circa mille anni e aveva visto l’uomo cambiare il mondo mentre lui rimanendo bloccato nel suo corpo era rimasto immutato, spettatore di quel boom tecnologico.
Restare a stretto contatto con quegli umani era una dura prova ma con il ricordo della morte di Anastasia non poteva fare a meno che provare una repulsione per quel sangue che scorreva nelle loro vene.
Jared camminava nei dormitori che in quella strana scuola erano misti. Niente distinzioni tra dormitori maschili e femminili. Il preside aveva deciso di evitare la distinzione maschio/femmina per riuscire a fermare le liti che spesso avvenivano tra i night e le altre creature.
Jared era forse l’unico vampiro che non odiava quella razza. Aveva conosciuto nella sua lunga vita night degni di rispetto.  Tra questi c’era Vicki che dopo averlo conosciuto si era impegnata per redimere anche altri vampiri.
Il vampiro si fermò di colpo sentendo la sua pelle formicolare da un potere che mai aveva sentito. Non era un vampiro, quel potere era troppo oscuro anche per il più crudele della sua razza.
Jared si guardò intorno e non appena il corridoio fu deserto sforzò la porta ed entrò nella stanza. La richiuse non appena fu all’interno per poi guardare il corpo tremante di una ragazza. Sembrava essere in preda a convulsioni e le sue palpebre tremavano. Jared le sfiorò un braccio per poi tirare indietro velocemente la mano. Osservò il palmo bruciato e sospirò. Nessuno gli chiedeva di aiutarla eppure si sentiva in dovere di farlo. “ Me ne pentirò” pensò mentre afferrava il suo corpo e facendolo aderire al suo. Una smorfia, molto simile a quella della ragazza, si aprii sul suo viso. Sentiva il suo corpo bruciare per quel potere distruttivo. Jared aprii la sua mente ed entrò in quella di lei senza troppe difficoltà.
“ Calmati” Le sussurrò senza ricevere una risposta.
Jared la strinse di più in quel abbraccio doloroso e cercò di reprimere il potere di lei con il suo. Chiuse gli occhi mentre lottava contro la sensazione che lei gli avrebbe procurato molti guai.
 
 
                                          ***
 
Jev rimaneva sdraiato sull’erba tagliata all’inglese a ragionare. Si chiedeva quando Sarah avrebbe vinto su Evelyn e cosa sarebbe successo dopo. Non si fidava veramente di lei. In fondo l’aveva uccisa non appena aveva avuto la possibilità di farlo anche se si accorgeva solo ora che tutto era andato secondo i suoi piani. Rose si era sacrificata per rendere l’ anima di Sarah immortale. Di Rose non era rimasto che una piccola perla opaca con quello che rimaneva della sua essenza.
<< Jev >> Lo chiamò una voce famigliare. Il demone sbuffò per poi alzarsi a sedere e sbuffare.
<< Josh non eri a New York? >> Gli chiese Jev con una voce apatica mista a rimprovero.
<< Jev è vero? >> Domandò il mezzosangue.
Jev osservò i suoi tratti. I capelli neri che gli cadevano sugli occhi azzurri identici a quelli di sua madre gli bloccarono il cuore nel petto. Il suo cuore batteva. Non era un vampiro e Nani l’aveva creato con un cuore palpitante.
Jev alzò un sopracciglio fingendo di non capire a cosa si riferiva.
<< Jev non trattarmi da bambino. Sono cresciuto >> Lo rimproverò Josh con tono seccato per poi sbuffare. << Sto parlando di Sarah. È vero che è tornata? >>
Jev annuii impercettibilmente per poi alzare il viso al cielo grigiasto e nuvoloso. Josh pensò che non l’aveva mai visto in altri panni. Ogni qualvolta era con lui i suoi occhi diventavano vacui e aveva un espressione pensierosa. Jev era cambiato nel corso dei secoli. Un tempo era spietato, crudele e ironico. Ora sembrava aver perso quella ferocia che lo contrastingueva e le sue labbra erano colorate da un sorriso sbiadito dal dolore. Josh sospettava che quel dolore fosse dovuto a sua madre ma non era del tutto certo di questo ma in fondo non gliene importava granché.
<< Sa che hai ucciso Alec? >> Chiese Josh senza mostrare nessuna emozione. Non gli importava veramente di Jev. Si sentiva solo in debito per averlo cresciuto e protetto quando ne aveva bisogno.
<< Tu come >> Disse Jev per poi fermarsi di colpo. << Mi dimentico sempre che tu eri presente al gran consiglio >> Borbottò .<< Non sei arrabbiato perché ho ucciso tuo padre? >> Azzardò il demone.
<< Lo sai che non m’importa veramente degli altri. Per me potevi uccidere anche Rose di certo non me ne sarebbe importato >> dichiarò Josh per poi scrollare le spalle.
<< Il solito narcisista indifferente. Non ci vediamo da dieci anni ma non sei cambiato >> Affermò Jev per poi alzarsi.
<< Invece tu ti sei rammollito >>
Jev sorrise. Un sorriso terribile che Josh non vedeva da secoli. Un sorriso che gli fece accapponare la pelle. L’aveva sottovalutato per l’ennesima volta. Lui era l’ultimo eletto, l’ultimo diavolo e Josh se n’era dimenticato troppo facilmente.
<< Ti avverto Josh. Avvicinati a Evelyn Morgan e io ti ucciderò >> Lo minacciò il quinto ed ultimo eletto.
Josh annuii per poi deglutire. Non si ricordava Jev così serio da quando Sarah morì.
 
  
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