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Autore: nande no ai    25/08/2012    0 recensioni
una storia romantica e drammatica.shoichiro odagiri. 17 anni, studente. il giorno in cui incontra shin, nuovo studente della scuola, percepisce subito il legame possessivo, quasi morboso, che li lega; shin è schivo, non si fa toccare da nessuno è non parla con nessuno. cosa succedera però quando i due comiciano ad avere dei flash che gli ricordano traumi passati che sono inspiegabilmente connessi? è la mia prima storia, nata come passatempo, e adesso vorrei dei commenti, visto che non sono molto esperta... grazie
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Sovrappensiero soichiro entrava lentamente a scuola. La sua mente era affollata da pensieri che non riusciva a scacciare, o semplicemente non voleva.
 Dopo l’accaduto della settimana prima non rivide più il ragazzo, alcune volte restava in classe anche più del necessario per poterlo incontrare nei corridoi, ma niente, e questo gli faceva male.
 -SOICHIRO!!!!-
Il suo nome urlato a squarciagola lo destò dei sui pensieri e giratosi notò hirobumi e hirofumi venirgli in contro correndo mentre una tranquilla chiaki camminava lentamente con il telefono in mano. Appena arrivato da lui hirofumi gli salto letteralmente addosso.
 – BUON GIORNO SOI-CHAN … che bello rivederti mi sei mancato tantooo!-
Diceva mentre lo stringeva quasi a volerlo soffocare.
-HIROFUMII!!! –
Il ragazzo non ebbe nemmeno il tempo di girarsi che il fratello lo stacco dal biondo.
– QUANTE VOLTE TI DEVO DIRE DÌ NON FARE COSI CON LE PERSONE!!!- urlava scuotendo il gemello per il colletto delle divisa scolastica. Hirofumi a questo punto fece gli occhio dolci, a cui il fratello non poteva resistere, e abbracciandolo teneramente gli disse:
– scusa fratellone lo sai che io voglio bene solo a te - questo facendo una faccia da ebete abbraccio di rimando il fratellino e lanciò un’occhiataccia a soichiro.
 - ciao soi-chan- sentì – oi chiaki-chan … per fortuna che ci sei tu … -
- questi mi terrorizzano- aggiunse a bassa voce indicando i due fratelli che ancora giochicchiavano abbracciati.

Restarono a  chiacchierare fin che non arrivarono tutti gli altri.
 - CHIAKI TESORO SEI TORNATA!!-
Sbraitò, una ragazzo moro, kaito, mentre correva verso chiaki, come in una scena di un film sdolcinato. Questa però  si scostò facendolo andare contro horofumi e ricevendo subito dopo un calcio dal fratello di quest’ultimo che stringeva possessivo il gemello.
  Il tempo passò velocemente tra mitsuhito che faceva vedere le foto dei suoi pesci nuovi. Yumiko che fotografava in continuazione i due gemelli ancora inseparabilmente abbracciati.  Kaito che cercava di attirare l’attenzione di  chiaki che lo ignorava bellamente. Chojiro che some sempre se ne stava per i fatti sui. E soichiro , beh lui  aveva ancora intesta il suo angelo.
Erano tutti talmente impegnati che non si accorsero che la campanella era suonata da un bel pezzo finendo con il correre per i corridoi come una mandria impazzita.
 Proprio mentre stava per prendere le scale del secondo piano, soichiro, lo vide.
Era il ragazzo della settimana prima e stava lentamente entrando nella classe di fianco alla sua. In pochi istanti il tempo si fermò, e come accadde la prima volta, ci fù solo il ragazzo dai capelli bianchi nella sua visuale. La voglia di stringerlo e proteggerlo lo travolgeva, ma incapace ci muoversi  rimase immobile a fissarlo.
Chiaki vedendo come si fosse immobilizzato alla vista dello sconosciuto, si avvicino a lui e lo spinse davanti alla porta della sua classe e prima di entrare nella propria gli regalò un sorriso complice. Durante le ore di lezione che precedevano l’ora di pranzo, soichiro si ritrovò spesso a  rivolgere lo sguardo verso la finestra pensando all’albino. Prendendosi anche un cancellino in faccia dal professore. Appena la campanella suonò si precipitò nell’aula di fianco alla sua, chiaki gli sorrise e andò dagli altri per il pranzo.
Rimase per un po’ di tempo di fianco alla porta della sua classe, non avevo il coraggio di entrare.
Aspettò che tutti uscissero e si affacciò, sporgendo la testa dentro. L’aula sarebbe stata completamente deserta se non fosse stato per un ragazzo pallido che mangiava piano in uno degli ultimi banchi. A quella vista si sentì male. Ogni tanto l’albino volgeva lo sguardo verso la finestra a scrutare l’infinito per poi continuava a mangiare con calma.
Non si era ancora accorto di lui cosi rimase per degli interminabili minuti a osservarlo rapito dalla sua bellezza quasi sovrannaturale.
 Poi shin si scosta un ciuffo ribelle facendolo deglutire a vuoto, improvvisamente questo poi si voltò verso di lui che cadde all’indietro dallo spavento.
Consapevole di essere stato scoperto  si rialzò rosso in viso e appoggiandomi con una mano alla porta puntò gli occhi nella sua direzione pronto a fare le mie scuse, ma a quanto pare quella non era proprio la sua giornata.  Appena incontrò  quello sguardo magnetico gli  si formò un groppo in gola che gli impediva la parola.  Ebbe la sensazione di aver smesso di respirare. Annegare. Perso per l’ennesima volta in quello sguardo che gli scavava nell’animo facendolo sembrane nudo di tutti i suoi segreti, quello sguardo indagatore lo fece arrossire maggiormente. Come non gli succedeva da quando era piccolo.
 Improvvisamente però una strana sensazione lo assali e senza pensarci corse via, creando nel ragazzo seduto lo stupore che scemando gli dipinse un sorrisetto sulle labbra.
Andò sulle scale d’evacuazione dove il resto della combriccola stava mangiando e si mise a pranzare con loro, anche se aveva la testa da tutt’altra parte.
 Quel ragazzo, non riusciva proprio a toglierselo dalla mente. Ogni volta  stravolgeva tutto il suo mondo e lo faceva agire in modo strano, da completo idiota. Ha come la sensazione di conoscerlo o per lo meno di averlo già incontrato ma non ha ricordi di lui. Aveva provato a chiederlo a suo nonno ma non era finita molto bene, visto che questo non ci pensò due volte a piantarlo alla cassa per correre dietro a una donna.
Oltre a questo e già un po’ di giorni che faceva degli strani sogni, più che sogni incubi ;
 in questi ce lui  da piccolo che cammina in  un lungo corridoi d’ospedale, va avanti finche non arriva davanti a una porta socchiusa, cerca di aprirla ma prima accosta l’occhio nello spiraglio aperto e guarda dentro, all’interno ce un bambino seduto su un grande letto che scruta dalla finestra con aria triste e pensierosa. Poi lui entra e il bambino accortosi di lui si volta e gli sorride , un sorriso bellissimo e soprattutto vero, che gli scalda il cuore. Corrono per un lungo corridoi mano nella mano ridendo, sorridono del benessere che gli procura l’altro. Svoltano in un angolo e..
 -SOICHIROO!!! – l’urlo lo destò dai suoi pensieri, e solo dopo un paio di secondi si accorse che kaito lo scuoteva per attirare la sua attenzione, confuso si guardò attorno e si accorse che tutta la combriccola lo stava fissando con un grosso punto di comanda sulla testa, a disagio velocemente chiese scusa e se ne andò.
 Voleva stare un po’ da solo, non riusciva a capire cosa avesse , possibile che la presenza di quel ragazzo lo sconvolgesse tanto; camminò per un po’, poi si sedette su una panchina sistemata sotto dei grandi alberi che circondavano la scuola, pochi secondi dopo vide chiaki arrivare e sedersi di fianco a lui.
Come sempre non dovette nemmeno cominciare a raccontare che già la ragazza aveva capito tutto. Come ha sempre fatto, leggendogli dentro, nemmeno fosse un libro aperto .
Lei comincio a parlare…

 - si chiama SHIN ISHIKANA, ha 16 anni ed è arrivato nella nostra scuola settimana scorsa; è molto bravo a scuola, anzi si può dire che sia un genio, per questo sono in molti ad avergli messo gli occhi addosso, oltre per il fatto che e davvero un bello, ma forse si interessano a lui perché non hanno mai visto un albino in vita loro. Nonostante questo però non parla mai con nessuno, anzi non parla proprio, nemmeno con gli insegnanti , se ne sta zitto infondo alla classe, come se fosse un fantasma, e non si fa nemmeno toccare, mi hanno raccontato che il primo giorno di scuola hirofumi lo aveva abbracciato per dargli il benvenuto, e lui gli ha dato una ginocchiata nello stomaco talmente forte da stenderlo e poi  e corso via , hirobumi era già pronto a picchiarlo, il solito iperprotettivo, ma fu allora che il professore disse a tutta la classe che a shin non piace essere toccato e che bisogna lasciarlo in pace, me lo ha detto oggi anche a me. Come avrai già capito  anche tu, sta sempre da solo anche a pranzo ed è sempre l’ultimo ad uscire dalla classe…-

Ascoltava le parole dell’ amica rapito, ma anche in po’ amareggiato per quello che gli stava dicendo, non voleva che lui soffrisse ma che fosse sereno, come quando scruta fuori dalla finestra il cielo con aria sognante. Si voltò verso chiaki, con sguardo supplichevole, volendo sapere altro .
Voleva sapere tutto di quel ragazzo tanto simile ad un angelo dagli occhi tristi, ma lei gli disse semplicemente  - non so altro, soi-chan mi dispiace- si demoralizzo un po’, ma non si diede per vinto. Ripromettendosi che avrebbe scoperto  tutto su quel ragazzo che si ritrova sempre più spesso a definire il suo angelo.
- grazie chiaki-chan, sei unica- le disse prima di darle un bacio sulla guancia e correre via verso l’edificio.
 La ragazza dai capelli viola e rosa, sorridendo dolcemente sussurrò - buona fortuna soi-chan – mentre guardava il ragazzo davanti a lei. 
  
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