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Autore: Leyton_Nenny    25/08/2012    2 recensioni
Luna era seduta sulle scale della nuova Hogwarts.
La famosa scuola di magia era stata ricostruita pezzo per pezzo, con l' aiuto di tutti.
E senza magia.
C' erano voluti anni, ma ricostruirla pezzo per pezzo aveva unito le persone.
Non c' era più bene e male, c' era solo il dolore per le perdite.
E la voglia di ricominciare.
Luna ripensava a quegli anni in cui tutti, nessuno escluso, si erano adoperati per ricostruire l' immenso castello.
E intanto, davanti a lei, il sole tramontava.
Draco le si avvicinò: aveva capito piano piano la ragazza bionda che osservava il tramonto e che riusciva a guardare al di là del sole, al di là di dove tutti avrebbero potuto guardare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Luna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nickname autore: Leyton_Nenny
Titolo: You are not me
Pairing: Draco Luna
Rating: Verde
Retrizioni scelte: 
1) Ambientato dopo la guerra magica 2) Utilizzare il prompt "essere" 3) Inserire un flashback
Spiegazioni sul flashback: si trovano nei ricordi e nel discorso di Sulpicia. 
Restrizione obbligatoria: inserire il personaggio di Sulpicia (Volturi)
Genere: Sentimentale
Avvertimenti: OOC
NdA: Allora, l' idea è nata dall' aver visto questa foto(
http://imageshack.us/photo/my-images/266/sulpicia.png/), dato che non avevo la più pallida idea di chi fosse Sulpicia. Ho letto Twilight e la serie, e sinceramente non mi è piaciuta granchè. Il primo libro aveva degli spunti interessanti, ma andando avanti è andato a peggiorare. Con questo non critico assolutamente chi lo legge: il mondo è bello perchè vario.
Insomma, dicevo: con l' osservazione di questa foto, ho notato, non so bene in cosa, una certa somiglianza con Luna e quindi ho costruito la mia storia su questo.
detto ciò,

 Buona lettura

 

 







 

 

 

 

 

Luna era seduta sulle scale della nuova Hogwarts.

La famosa scuola di magia era stata ricostruita pezzo per pezzo, con l' aiuto di tutti.

E senza magia.

C' erano voluti anni, ma ricostruirla pezzo per pezzo aveva unito le persone.

Non c' era più bene e male, c' era solo il dolore per le perdite.

E la voglia di ricominciare.

Luna ripensava a quegli anni in cui tutti, nessuno escluso, si erano adoperati per ricostruire l' immenso castello.

E intanto, davanti a lei, il sole tramontava.

Draco le si avvicinò: aveva capito piano piano la ragazza bionda che osservava il tramonto e che riusciva a guardare al di là del sole, al di là di dove tutti avrebbero potuto guardare.

Luna, pensi mai a tua madre?”

Ogni istante.”

E ti manca?”

Ogni istante.”

Draco si sedette accanto a lei, a vedere verso quella palla infuocata che spariva dietro l' orizzonte.

Faresti di tutto per riaverla indietro?”

Luna si voltò a guardarlo.

I morti non tornano, Draco.”

Ma Voldemort c' era riuscito.”

Voldemort era cattivo. Mia madre non lo era.”

Draco sospirò: nessuno aveva più paura di pronunciare il suo nome.

Voldemort era solo un ricordo, un ricordo di immortale crudeltà.

Forse questa era l' unica immortalità che poteva aver ottenuto.

Il silenzio scese, come una patina leggera che avvolgeva ogni cosa.

Sei la ragazza più forte che conosca, lo sai Luna?”

Luna lo guardò interrogativa.

Sì, dico davvero. Ogni volta che ti prendevo in giro non piangevi. Anzi, mi sorridevi. E non hai messo di credere nei tuoi animaletti. - disse Draco guardandola negli occhi – O in me” aggiunse dopo un istante.

Luna sorrise.

Questo perchè tu sei davvero gentile, Draco.”

Draco distolse lo sguardo, tornando a guardare il tramonto.

E sentiva, per la prima volta, che quella non era la fine di tutto. Poteva finire quel giorno, ma dopo la notte sarebbe stata di nuovo l' alba. E poi di nuovo il tramonto, in un rincorrersi infinito di giorni.

Andiamo dentro, Draco, comincia a fare freddo.”

Draco annuì, guardando la ragazza.

E per la prima volta, al suo sguardo, si sovrappose quello di un' altra ragazza.

Luna, per caso hai una sorella?”

Luna scosse la testa.

No, sono figlia unica. Perchè?”

Non lo so. Mi sembrava di aver visto una donna che ti somigliava.”

Luna sorrise.

Forse era il fantasma di mia madre.”

Davvero credi che tua madre abbia un fantasma?”

Luna scosse la testa con forza.

Alle volte ci penso e ci spero. Ma so che lei non può averlo. È morta felice, senza alcun rimpianto. Quindi non può avere un fantasma.”

Draco annuì.

Eppure non riusciva a togliersi dalla testa quel volto. E poi, un nome: Sulpicia.

Draco si fermò e Luna si voltò a guardarlo.

Luna, il nome Sulpicia, ti dice niente?”

Luna sorrise.

E' il nome di una pianta che coltiva mio padre nel suo orto di erbe magiche, perchè?”

Draco sorrise.

Così, solo un' idea che avevo in mente.”

 

Draco si era recato in biblioteca, con la spiacevole sensazione di aver qualcosa di molto urgente da fare, qualcosa di così urgente che nemmeno riusciva a ricordare.

Ironia della sorte” si disse mentalmente.

Attraversò il reparto proibito con passo deciso per poi fermarsi subito dopo a osservare un libro dalla copertina rosso sangue.

Lo prese tra le mani: qualcosa gli diceva che era quello il volume che stava cercando.

Sulla copertina, inciso a lettere nere, probabilmente bruciate, c' era scritto, in bella calligrafia, una sola parola: Volturi.

Draco si rigirò il libro tra le mani, indeciso sul da farsi. Poi, finalmente, con un sospiro, si decise ad aprirlo.

Lo aprì a caso, senza partire dall' inizio o dalla fine, ma pressappoco dal centro.

E, sulla pagina destra, le comparve la foto di Luna, con sotto un nome: Sulpicia.

Ancora quel nome.

Draco sospirò e in fretta attraversò la biblioteca: doveva parlare con Luna di quella... cosa.

 

Luna era seduta a un tavolo della Sala Grande e stava leggendo uno strano libro: Cura delle Creature Magiche probabilmente.

Draco si diresse con passo deciso verso di lei e le poggiò il libro, aperto alla pagina di Sulpicia davanti, stando attento a coprire il libro che stava leggendo, altrimenti Luna non avrebbe mai prestato attenzione a quella foto.

Luna spostò varie volte lo sguardo dal libro a Draco prima di parlare.

Chi è questa?”

Credevo potessi dirmelo tu.” rispose Draco, non sapendo bene cosa dire.

Luna tornò a guardare il libro e iniziò a leggere la pagina.

Sulpicia, regina dei Volturi... chi sono i Volturi?”

Draco alzò le spalle, come a dire che non lo sapeva.

Luna sospirò e tornò a leggere.

E' la moglie di Aro, sorella di Marcus.- Luna fece scorrere il dito lungo la pagina, leggendo tra sé il resto della pagina, per poi fermarsi a rileggere un paio di volte una riga. Draco si sporse per leggere la frase.

E' considerata la regina dei vampiri di Volterra, a cui si rifanno tutti i vampiri. La sua abilità particolare è quella di poter costringere ogni essere o creatura a fare qualsiasi cosa essa comandi.” lesse Draco ad alta voce.

Luna sussurrò solo una parola “vampiri.”

Quella donna, col suo stesso volto, era un vampiro.

Luna si voltò a guardare Draco, riuscendo a pronunciare solo poche parole.

E' mia madre.”

Draco la guardò sconvolto, prendendo il libro tra le mani e iniziando a sfogliarlo, fino a raggiungere la prima pagina.

Andiamo a Volterra.”

Luna lo guardò interrogativa.

Draco sorrise, porgendole il libro e permettendole di leggere la pagina che stava leggendo un attimo prima.

E' lì che stanno i Volturi.”

 

Senza rendersene conto, Luna si trovava nel cielo notturno a cavallo di una scopa e stava volando in direzione dell' Italia, per raggiungere Volterra.

E al suo fianco c' era Draco: Luna non sapeva dire con esattezza come mai avesse scelto di andare proprio con lui verso quella che aveva il volto della propria madre.

Draco sorrise, e Luna capì che forse lui era l' unico in grado di capire la follia di quella situazione.

Solo Draco poteva capire il senso di smarrimento che Luna poteva provare nel sentirsi completamente fuori posto, e completamente senza certezze.

Aveva solo una direzione verso cui andare, solo un nome da inseguire.

Sulpicia.

Quegli occhi rosso sangue la stavano ossessionando.

Luna scosse la testa con forza e si costrinse a non pensare a niente, ma nonostante i suoi sforzi, una frase prendeva spesso possesso della sua mente.

Io sono buona, non sono cattiva.”

Non sapeva dire se fosse solo un dubbio oppure l' ammettere una cosa lungamente saputa eppure lungamente taciuta.

Draco si avvicinò a lei, sfiorando delicatamente la sua mano.

Andrà tutto bene”

E Luna si sforzò di credere a quelle parole.

 

Raggiunsero Volterra all' alba e atterrarono fuori dalle mura della città.

Draco la aiutò a scendere dalla scopa e sorrise.

Andiamo, è il momento della verità.”

Luna sorrise: dentro di sé non sapeva se essere contenta oppure avere paura.

Sospirò e seguì Draco che la condusse ad una piccola porta alla base delle mura.

Sai, Voldemort aveva cercato di allearsi con queste creature, ma loro non avevano accettato. Aveva mandato mio padre, a parlare con loro, quindi... beh, diciamo che ho avuto il permesso di un' udienza.”

Luna lo guardò con gli occhi sgranati: nello sguardo un' ombra di paura.

Paura della verità, che cosa assurda.

Ma è giorno, i vampiri di giorno non possono uscire.”

Draco sorrise.

Infatti loro non escono, siamo noi ad andare da loro.”

Luna scosse la testa, un brivido le percorse la schiena.

Dai, andiamo.”

Draco la prese per mano, come a infonderle coraggio. E Luna la strinse con forza, come se fosse l' unico modo per allontanare da sé quella spiacevole sensazione che si sentiva addosso.

Prima che potessero accorgersene, un' ombra si presentò davanti a loro.

L' individuo indossava un lungo mantello rosso, col cappuccio calato sul volto.

Chi siete?”

La voce era profonda, e sembrava congelata. Congelata in un istante preciso, immutata nella sua perfezione.

Draco parlò: la sua voce sembrava incerta rispetto a quella del misterioso individuo.

Draco Malfoy. Ho un appuntamento con Sulpicia.”

L' individuo lo scrutò, protetto dall' ombra del cappuccio.

Seguitemi.”

Draco strinse la mano di Luna e iniziò a camminare seguendo l' uomo misterioso.

Luna, con la testa completamente vuota, abbassò lo sguardo e iniziò a camminare incerta, seguendo Draco.

Arrivarono in una stanza enorme, leggermente in penombra, illuminata solo da lampade a fiamma viva.

Luna si guardò intorno, affascinata da quel fuoco eterno che illuminava leggermente l' area, conferendo allo spazio circostante un aspetto solenne senza tempo.

Draco le diede una piccola spinta, facendola avanzare.

Davanti a lei, c'erano due volti incappucciati.

Uno avanzò lentamente: era così aggrazziato e sembrava perfetto nella grazia dei suoi movimenti.

La figura, abbassò il cappuccio, mostrando il volto che aveva ossessionato Luna durante tutto il suo viaggio.

Luna si schiarì la voce.

Ciao io sono...”

Luna – concluse la donna al posto della ragazza – e vuoi sapere perchè sono così simile a tua madre.”

Luna annuì.

La donna sorrise, avanzando verso la ragazza.

Tranquilla, non sono tua madre.”

Luna non parlò in attesa che la donna continuasse.

Però questo non vuol dire che siamo estranee. In realtà, facciamo parte della stessa famiglia.”

Luna aprì varie volte la bocca, incapace di parlare. E non perchè la donna le stesse ordinando di non parlare, ma semplicemente perchè non sapeva cosa aggiungere.

In realtà, io sono tua nonna. Però aspetta, lascia che ti racconti tutta la storia.”

Luna annuì.

Vedi, nel momento della nascita di tua madre, io ho avuto un embolia durante il parto. – la donna sospirò – il mio medico di allora era un vampiro. E pur di non lasciare tua madre, gli chiesi di trasformarmi. E questo è tutto.”

La donna abbassò lo sguardo: probabilmente se avesse potuto avrebbe pianto.

Luna rimase ferma al proprio posto, incapace di aggiungere altro.

N.. Nonna?!” Sussurrò dopo un attimo.

Sulpicia annuì.

E' per questo che non ci siamo alleati con Voldemort. Siamo pacifichi, non ci piace mescolarci nelle questioni di voi maghi.”

Luna sospirò.

Hai ragione. Sei mia nonna, forse. Ma continui a pensare a noi, come due cose diverse.”

Luna voltò le spalle alla donna, e guardò Draco: sapeva ciò che doveva sapere.

E sapeva che, anche se sua nonna era catalogata solo la “stirpe della notte”, lei restava comunque una creatura della luce.

  
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