Ippogrifo cieco

-Sirius, ma dove mi stai portando?- urlò una ragazza. Era alta, aveva lunghi e biondi capelli raccolti in una coda. Indossava un vestito di morbido tulle bianco. Si chiamava Marlene, Marlene McKinnon.

La scuola era terminata da diverse settimane e, quel giorno, il 17 Luglio, era il compleanno della ragazza, aveva compiuto quattordici anni. La sua famiglia le aveva organizzato una festa ma lei, che non era una ragazza mondana, aveva preferito starsene in disparte con il suo migliore amico, Sirius.

Sirius Black era il primogenito di Orion e Walburga Black. Era un ragazzo dolce, affettuoso ma anche ribelle e sbarazzino. Era un fiero Grifondoro, così come Marlene. I due ragazzi si conoscevano da quando erano piccoli, erano cresciuti insieme poiché le loro abitazioni si trovavano a poca distanza l’una dall’altra. Fin dalla più tenera età avevano giocato nei parchi dietro le loro ville ed ora, dopo qualche anno, si stavano dirigendo negli stessi luoghi in cui avevano trascorso pomeriggi felici assieme.

-Sirius! Ma siamo a Green Park!- esclamò Marlene. Quel famoso giardino di Londra, che distava poche centinaia di metri da Grimmauld Place, era stato scenario dei loro numerosi giochi infantili. Solitamente, da piccoli, trascorrevano giornate in allegria, facendo scherzi o chiacchierando.

-Ora dobbiamo festeggiare il tuo compleanno!- esclamò Sirius che, contrariamente al suo carattere, era stato in silenzio per tutto il tragitto, da casa loro al parco.
-Giochiamo ad Ippogrifo cieco!- continuò.

-Sirius, abbiamo quattordici anni. Non mi sembra il caso…- provò a replicare la ragazza messa, visibilmente, in imbarazzo da quella richiesta.

Marlene non riuscì a convincere Sirius che, nel frattempo, aveva coperto gli occhi della ragazza con un frammento di stoffa.

-Sirius! Dove sei?- chiese la ragazza che, a quanto pareva, non riusciva a vedere nulla.

-Devi trovarmi!- rispose lui con fare divertito. La ragazza vagava per il bosco con le mani dritte davanti al petto. Stava cercando l’amico che, per non farsi scoprire, si era appollaiato su un albero. La ragazza, prima divertita da quel gioco alquanto infantile, era disperata; non c’era traccia di Sirius.  Stava per arrendersi quando, improvvisamente, sentì un boato. Il ragazzo scese dall’albero, saltando. Ovviamente Marlene si accorse subito dell’arrivo dell’amico e, così, si diresse verso il luogo da cui proveniva il rumore.

Trovò Sirius, le sue mani toccarono i suoi capelli scompigliati.

-Ho vinto! Ti ho …- disse con un’allegria che assomigliava a quella di una bambina di cinque anni dopo che ha vinto qualcosa di importante. Le parole della ragazza, però, furono interrotte. Sirius aveva accostato le sue labbra a quelle di Marlene. La ragazza non evitò il contatto. Le loro bocche si unirono in un bacio. Entrambi, da mesi ormai, provavano, l’uno per l’altra, qualcosa che era più dell’amicizia. Sirius si era innamorato di Marlene e Marlene di Sirius. Ed erano lì, in alto, irraggiungibili, lì dove solo gli innamorati arrivano. Sirius e Marlene, tre metri sopra il cielo.
Era come se vivessero in una favola, il loro desiderio più profondo si era, finalmente, avverato.

Alyssia's corner
La storia ha pertecipato al contest "Film, coppie, canzoni e citazioni" indetto da Saramichy e si è classificata seconda. Era un contest a pacchetti, che prevedeva la stesura di una storia basandosi su citazioni ed immagini tratte da un film. Il mio pacchetto era "3 metri sopra il cielo" il film tratto dall'omonimo libro di Federico Moccia. Il pacchetto comprendeva tre citazioni, la coppia Marlene/Sirius e un'immagine dei protagonisti del film che giocano a mosca cieca (quella a destra nel banner che ha fatto la giudice) La storia era originariamente divisa in tre parti ma, dato che le altre due non mi "convincevano" molto le ho eliminate. Una delle tre citazioni è quella in grassetto.
Ad alcuni può sembrare strano che Sirius sia così bravo ad arrampicarsi ma, dato che ci è sempre stato descritto come un ragazzo forte ed agile, ho pensato che potesse farlo. Inoltre gli alberi del parco non erano mica le sequoie americane! Ho dato una particolare importanza alle virgole, in modo da dare una precisissima intonazione alla frase. Per comprendere meglio i pariodi vi consiglio di rispettare la punteggiatura.
Prima di lasciarvi il giudizio voglio dire ancora due parole. Gli errori segnalati dalla bravissima giudiciA saramichy, che ringrazio, sono stati corretti. Inoltre troverete molte cose strane e queste riguardanti soprattutto la caratterizzazione dei personaggi e nel giudizio personale. La parte della storia citata nel giudizio personale è stata completamente eliminata ed è in fase di riscrittura.
Ecco a voi il commento della giudiciA.