Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Miyu.    25/08/2012    3 recensioni
”Sorridi, Sharon, perché sai che questa volta la posta è alta.
Sorridi fino alla fine, Sharon.“

Ai è in pericolo: è stata rapita da i MIB.
Ce la farà Shinichi a salvarla da un destino terribile?
[ShinRan, HeiKazu, HaiMitsu, KatOko]
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
'till the rain begins






It Ends Tonight.
-I took my love and I take it down.







«Salve, questa è l'agenzia investigativa Mouri, chi parla?»
«Ran, sono io.»
Tu-tum.
La ragazza perse un battito al suono di quella voce. Le si illuminarono gli occhi e le si imporporano le guancie, facendola apparire bella come non mai.
Si, è proprio bella, pensò Shinichi guardandola da dietro la porta. Gli mancò il fiato per alcuni secondi, prima di riuscire a ricominciare a parlare attraverso il farfallino. Sarebbe stata difficile l'impresa di mantenere salda e fredda la voce.
«Shinichi..? Era da un mese che non ti facevi sentire! Perché mi fai preoccupare sempre così! Almeno chiama ogni tanto per dirmi che sei vivo!» urlò la ragazza bruna al recevitore del telefono. Shinichi dovette allontanare l'orecchio dal cellulare per non diventare sordo permanentemente.
«S-scusami, Ran, sono stato veramente impegnato in questo mese. Sono in città e vorrei parlarti faccia a faccia. Sei libera domani mattina?» chiese, sforzandosi di tenere una voce fredda e incostante.
Eppure Ran aveva quell'espressione così felice sul volto. Continuava a sorridere e a parlare gentilmente con quell'idiota che la faceva solo soffrire. La vide sobbalzare leggermente per il tono che stava usando con lei, ma continuava a essere gentile e a non chiedere nulla.
Forse anche lei se lo sentiva; non sarebbe stato strano se avesse letto nei pensieri, avesse anticipato le sue azioni, come solo lei poteva fare. Avrebbe sofferto in silenzio, come sempre, ma forse questa cosa l'avrebbe fatta lasciar perdere e l'avrebbe fatta andare avanti.
Shinichi guardò la ragazza con occhi malinconici, gli occhiali che riflettevano la figura al telefono: guardò come come ogni sua minima parola potesse avere tutto quel potere su di lei, guardò come i capelli castani si animavano ad ogni suo minimo movimento e guardò come fosse contenta anche solo di vederlo per un'ora.
Eppure, Ran, in quell'ora riavrai la tua vita.
Per quanto odiasse ammetterlo, Shinichi sapeva che era colpa sua se Ran era sempre preoccupata, anche da Conan: non era raro che il ragazzino si mettesse nei guai e facesse preoccupare a morte la ragazza. Ma lei era sempre lì ad aspettarlo, con una coperta calda e un sorriso dolce.
Ma questo che stava per fare era soprattutto per proteggerla, sua prima priorità.
Si mise seduto, con la schiena appoggiata alla porta: aveva bisogno di sedersi, nonostante la conversazione fosse quasi terminata.
«Così, incontriamoci alle 10:30 davanti ad Beika Park! Non vedo l'ora di vederti! A domani!» disse Ran allegramente. Attaccò il telefono e guardò il soffitto con aria sognante. Shinichi era tornato!
Anche se solo per un'ora, lei avrebbe fatto quello che andava fatto. Come le avevano detto Sonoko e Kazuha-chan, doveva rispondere alla sua confessione prima che qualcun'altra le rubasse Shinichi da sotto il naso: non poteva assolutamente permetterlo!
Si appoggiò di schiena alla scrivania del padre e giocherellò con le maniche del suo golfino rosso; aveva stampata sul viso un'espressione maledettamente felice, nonostante quel brutto presentimento che aveva sentito mentre Shinichi parlava.
Le era sembrato veramente strano, ma si disse che probabilmente era stanchissimo a causa di quel maledetto caso che lo stava tenendo lontano da casa per così tanto tempo.
Fischiettò allegramente la loro canzone, Amazing Grace, mentre metteva a posto le carte sulla scrivania di Kogorou. Continuò, stranamente, a fischiettare anche alla vista di tutte le lattine di birra che si trovavano sulla scrivania. Ma non disse neanche una parola di rimprovero al padre.
Dopotutto, cosa importava adesso? Shinichi era tornato e voleva vederla!
Il padre avrebbe potuto anche dare fuoco alla scrivania, per quanto poteva importare adesso a Ran.
Shinichi decise che era l'ora di alzarsi e di avvertire Ran che la mattina seguente sarebbe andato con i Shounen Tantei da qualche parte. Si alzò, battendo le mani sulle ginocchia per levare la polvere che aveva accumulato sui pantaloni, rimise il cellulare in tasca e il papillon al collo.
«Ran-nee-chan!» disse, riscuotendola dal suo sogno ad occhi aperti. Stava per mettere la lampada ed il telefono sopra la pila di fogli quando Conan la risvegliò.
«Oh, sei tu, Conan-kun! Non è una magnifica, splendida, fantastica giornata?» disse prendendolo in braccia e facendo una piroetta. Shinichi le sorrise, cercando di non mostrarle quanto fosse addolorato.
Strinse le piccole mani sul golfino della ragazza, le nocche ormai bianche. Ma la ragazza continuava a piroettare con il bambino in braccio, urlacchiando di tanto in tanto.
Kogorou, che stava leggendo il giornale, le gettò un'occhiata perplessa e si chiese cosa diamine avesse fatto quel tantei-boozu per renderla così felice.
Ran si piegò in avanti per far scendere il bambino e nemmeno allora notò le mani di Conan chiuse a pugno su di lei. Fece un'altra piroetta, circondata dai suoi lunghi capelli castani. La luce del tramonto che arrivava dalla finestra la investì, creando dei bellissimi giochi di luce sulla sua pelle.
Shinichi pensò che non avrebbe visto mai una cosa così bella. Arrossì mentre la guardava canticchiare ancora.
Gli stava gettando un incantesimo per farlo ritornare sulla sua scelta, pensò ammaliato il ragazzo. Riuscì a distogliere lo sguardo, con molta fatica, per poi armeggiare con il suo orologio per distrarsi.
Non voleva spezzare l'idillio di Ran, anche se sarebbe stato più giusto farlo, si disse internamente. Dopotutto, la stava proprio illudendo in quel momento: le stava dando la illusione che lui sarebbe tornato da lei.
La ragazza continuò a volteggiare e a canticchiare finchè il padre le chiese della cena, con un sopracciglio alzato, segno di perplessità. Lei non disse niente, ma sorrise dolcemente e, prendendo Conan per mano, andò al piano superiore, canticchiando felice ancora.
«Oggi facciamo il riso al curry, Conan-kun~! Sai che piace tanto a Shinichi? Potrò portargliene un po' domani!» disse a Conan che la guardava intensamente. Il liceale (bambino, ormai) distolse lo sguardo imbarazzato, mentre si chiedeva se Ran gli avrebbe portato il riso al curry veramente.
Dato il suo stato attuale, pensò che fosse molto probabile.
Shinichi osservò la ragazza tagliare i vegetali da mettere nel curry e decise di leggersi qualcosa in camera sua per distrarsi: vide il volume de "Uno studio in rosso" appoggiato al tavolino, lo prese e iniziò a leggerlo attentamente.
Essendo uno dei suoi libri preferiti, sapeva quasi tutte le battute a memoria, ma sussultò e arrossi comunque quando scorse una frase che gli ricordava molto i suoi sentimenti.
“L'amore che gli era sgorgato nel cuore non era l'improvviso, mutevole capriccio di un ragazzo ma la selvaggia, focosa passione di un uomo dalla volontà forte e dal carattere imperioso.”
Tsk. Proprio quando voleva distrarsi.
Sir Arthur, ora anche tu metti il cortello nella piaga?
Il bambino sospirò rumorosamente e posò il libro sul tavolo: stette lì a fissarlo con così tanta intensità che Ran dovette scuoterlo per farlo risvegliare dai suoi pensieri.
«Conan-kun? La cena è pronta! Non facciamo raffreddare il curry, vieni! » gli disse prendendogli la mano e portandolo nella sala da pranzo dove era tutto già a tavola.
Il curry, come si poteva anche vedere, era squisito e non mancavano i soliti complimenti da parte del bambino verso la cucina della ragazza: Ran si prese il viso tra le mani, arrossì e iniziò a dire che non era così buono.
Kogorou divenne ancora più perplesso.
Non riusciva proprio a rendersi conto di come l'influenza di Shinichi avesse effetto su sua figlia, anche se era abbastanza al corrente dei sentimenti di quest'ultima: si era ripromesso di fare un discorsetto con quel ragazzino su questo proposito, ma ogni volta che lo incontrava finiva che spariva in un secondo.
Neanche fosse Kaito Kid, pensò ironico.
Prese un altro boccono del curry di sua figlia; grazie al cielo, Ran non aveva preso la "dote culinaria" di Eri, altrimenti avrebbero dovuto cibarsi unicamente di ramen instantenei.
L'uomo sospirò, pensando che uno di questi giorno sarebbe dovuto andare a trovare sua moglie, poichè ne era ancora innamorato perdutamente e voleva riprovare a riconquistarla, ma l'orgoglio era il suo difetto più grande e così finiva sempre a litigare con lei.
Ran, intanto, era sempre persa nei suoi pensieri così da non accorgersi del padre pensieroso: quando ebbero finito la cena, sparecchiò e lavò i piatti con un'espressione serena sul volto, l'eccitazione di prima era oramai stata sostituita da una felicità interna che la faceva stare bene.
Le venne da pensare che quello sarebbe stato la prima volta che si sarebbero rivisti dopo Londra. Arrossì ancora di più, imbarazzata.
Ora era ancora più sicura di dovergli dare una risposta.
Le sue mani continuavano a strofinare, forse anche con troppa forza, i piatti, mentre lo sguardo vagava.
Fu Conan a ricordarle che se se avesse usato troppa forza, avrebbe finito per rompere un piatto e farsi male; Ran guardò il povero piatto reduce dalla sua pulizia e sorrise imbarazzata.
Dopo aver finito di lavare i piatti, mandò Conan al letto e iniziò a prepararsi per la notte anche lei: l'indomani sarebbe stata una giornata grandiosa e non poteva andarci senza energie!
Le venne in mente anche il problema di cosa poteva mettersi. Mah, ci avrebbe pensato la mattina dopo.
Mentre prendeva sonno, la sua mente continuava a cullarla con immagini di lei e Shinichi.

Cavolo, cavolo, cavolo.
E ora che cosa doveva mettersi?
Ran, in accappatoio, fissava concentrata la sua figura allo specchio. Un vestito rosso, magari? Ma non era una cena e nemmeno qualcosa di formale.
I jeans e una maglietta? Sonoko le aveva già detto che quel look diceva "Non sono interessata a te, quindi non mi sforzo nemmeno di vestirmi bene" e non era sicuramente il messaggio che Ran voleva passare a Shinichi.
Alla fine, optò per una gonna blu a scacchi, con le calze bianche che le arrivavano alla coscia (Sonoko le aveva detto mille volte che la "Zettai Ryouiki " doveva essere mostrata assolutamente!), e una camicia celeste con lo scaldacuore bianco.
Il risultato, a suo parere, non era male, ma sperava che anche Shinichi non sarebbe rimasto disgustato dal suo abbigliamento.
Scese all'ufficio di suo padre, per salutarlo e poi uscì.
Fra soli quindici minuti avrebbe visto Shinichi! Era eccitata e felice ancor più della sera precedente.
Ma qualcun altro, in quella città, in quel quartiere, non condivideva la sua stessa felicità.
Edogawa Conan, aka Shinichi Kudo, se ne stava seduto nella poltrona dello studio di casa sua. La sua vera casa.
Guardava con insistenza la pillola che aveva sul tavolo e un'espressione triste.
Avrebbe potuto sempre-
No, non poteva ritornare sulla sua decisione. Doveva proteggere Ran, costi quel che costi, anche se avesse dovuto farsi odiare da lei.
Con nuova determinazione, prese l'antidoto e lo ingoiò.
Attraversò quella fase dolorosa della trasformazione, ma si sforzò di rimanere lucido e sveglio, altrimenti avrebbe ritardato il loro incontro.
Sentì il dolore svanire poco a poco: si alzò, barcollando leggermente, e si guardò allo specchio, memorizzando ogni dettaglio del suo viso di liceale, ben cosciente del fatto che probabilmente sarebbe stata l'ultima volta che lo avrebbe rivisto.
Se gli fosse andato bene, era sicuro di ciò, sarebbe rimasto Conan Edogawa per tutta la vita.
Scosse quei pensieri dalla testa e s'incamminò verso il triste futuro che lo aspettava.
Vide Ran seduta sulla panchina con un sorriso sul volto.
Sembrava ancora di più un angelo vestita così e sperò che il suo volto rimanesse freddo e senza emozioni.
Alla vista del ragazzo, gli occhi di Ran si illuminarono e le si imporporarono ancora le guancie, come la sera precedente. Aveva il corpo completamente paralizzato per l'emozione, ma notò anche l'espressione fredda e distante e ne rimase decisamente colpita.
«Shinichi..!» disse a mo' di saluto, come era solito tra loro.
Notò qualcosa brillare negli occhi di Shinichi, ma non durò più di due secondi, ritornando freddi come prima.
«Ran.» replicò freddo lui. La ragazza sgranò gli occhi. Cosa era successo al suo Shinichi?
«Che cosa hai, Shinichi? Sei arrabbiato per qualcosa?» chiese preoccupata la ragazza. Si alzò finalmente dalla panchina e si avvicinò lentamente al ragazzo.
No, Ran, no, no,no, non avvicinarti a me, no
«Sono solo stanco, Ran.» rispose senza forze il ragazzo. Era l'unica cosa vera della serata, si rese conto.
La sua amica d'infanzia gli spostò i capelli dagli occhi e gli sorrise; Shinichi si spostò dal suo tocco gentile, lasciando la mano di Ran a mezz'aria.
«Ran, non ho più voglia di vederti.»







FFFFFFFF- questo capitolo è stato complicatissimo da scrivere ç___ç
Ma prima dei commenti, vorrei fare alcune precisazioni!
La Zettai Ryouiki è la "Zona Assoluta",cioè, quella parte di coscia che rimane scoperta tra le calze e la gonna.
In giapponese Il professore Agasa si traduce in Agasa-Hakase e Shin-chan per tutto l'anime lo chiama praticamente sempre Hakase x°
Ho cercato di aggiustare l'HTML, spero che adesso vada bene, fatemelo sapere~
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, perchè ho veramente faticato questa volta T__T
SHINICHI, WHY U SO COMPLICATED.
La canzone che mi ha ispirato di più per questo capitolo è Landslide dei Fleetwood Mac, perchè assomiglia veramente ai sentimenti di Shinichi e Ran :3
E il prossimo lo sarà ancor di più-
Grazie di cuore a chi recensisce e chi mi ha messo la mia fic in preferiteseguite *^*, mi date un grandissimo supporto!
E grazie anche a chi solo legge <3
Alla prossima~
XXX
Miyu




   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Miyu.