Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: xCyanide    26/08/2012    11 recensioni
-Mi chiamo Frank, e tu? – gli domandai, cercando invano di ricordarmelo. Ce l’avevo sulla punta della lingua, ma molto probabilmente il mio cervello si era messo contro di me per farmi fare una figuraccia.
Il ragazzo mi guardò quasi dispiaciuto e abbassò il capo, prima di sospirare. Fece cenno di no con la testa e lo vidi quasi piangere.
-Ehy, cosa succede, il gatto ti ha mangiat---
Non riuscì a finire la frase che sentii una mano stringermi un braccio e portarmi via velocemente. [dal primo capitolo]
____________________________________________
Mi guardai intorno, rendendomi conto che c’era Gerard a un lato del cortile, seduto a terra con un album da disegno tra le gambe, che si stava sbracciando per farsi vedere.
Gli sorrisi e corsi verso di lui, sorpreso di vederlo lì fuori. Mi fece spazio nel suo angolo e mi sedetti, sporgendomi per dargli un bacio sulla guancia.
Guardai poi, il foglio che aveva tra la gambe e lo vidi arrossire. Cos’aveva? [dal secondo capitolo]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sbuffai pesantemente rientrando in casa. Mi passai le mani tra i capelli e mi appoggiai alla porta con la schiena.
Non ce la faccio più, pensai, spalmandomi una mano sulla faccia.
Mi ero stufato di Lewis e di tutte le sue battutacce. Era da quando mi aveva visto con Gee che continuava a insinuare che io e lui stessimo insieme. Non che a me dispiacesse, eh, sia chiaro! Ma non volevo che la voce girasse e la gente se la prendesse con Gee.
Il problema era che vivevamo in un mondo di omofobi stronzi di merda. Tutti pronti a puntare il dito, pronti a farti un occhio nero o a prenderti in giro. Cristo, anche il fatto che Gee non potesse parlare per loro diventava esilarante! Non era possibile.
Sorrisi ricordando lo sguardo che Gee mi aveva dedicato una settimana precisa prima, quando lo avevo consolato. Almeno a qualcosa servivo.
Sospirai di nuovo e buttai la mia borsa a terra, vedendo il libro di psicologia scivolare lentamente fuori. Gli diedi un calcio ben assestato e decisi di cercare di rilassarmi.
Mi incamminai verso il divano, intento a mettermi a vedere la televisione, ma per poco non scivolai su un qualcosa che mi sembrava un foglio. Guardai a terra, un po’ confuso, e mi resi conto che era davvero un pezzo di carta.
Mi chinai e lo presi, andando ad accendere la luce per capire cosa c’era scritto. Lo spiegai e lo tirai dai lati, in modo da togliere le pieghe che si erano create.
Spero veramente tu abbia trovato questo biglietto. E se per caso l’avessi trovato, che ne diresti di cercare gli altri?
Mi grattai la testa e la inclinai a sinistra, cercando di capirne il senso. Sapevo per certo che era la scrittura di Gee, e questo fece fare al mio stomaco una giravolta.
Distesi le labbra senza nemmeno pensarci e mi misi alla ricerca degli altri fogli.
Mi guardai intorno e mi resi conto che ce n’era un mucchio sul divano. Mi affrettai a prenderli e sperai vivamente non avessero un ordine, altrimenti sarei stato fottuto.
Ma, conoscendo almeno un po’ Gerard, mi resi conto che stavo sperando invano in una cosa facile, perché molto probabilmente non lo era per niente.
Li aprii uno per uno squadrandoli per bene. Erano quattro ed erano uno il seguito dell’altro probabilmente, proprio come avevo temuto.
Li misi in fila e cercai di capirne l’ordine, concentrandomi. Poi una lampadina si accese nel mio cervello e scambia l’ordine, mettendo il primo per ultimo e il secondo per terzo. Così avrebbe dovuto andare, presumevo.
Sai, quando ti ho incontrato, ho pensato non fosse vero. Ho ringraziato molte volte Alicia per avermi trascinato a quella festa, ma credo fosse proprio quello il suo intento: farmi conoscere te.
Sapeva che ti osservavo da lontano da un anno intero e molto probabilmente voleva solo aiutarmi…
…come stai facendo tu, d’altronde. E ti ringrazio tanto.
Ma i biglietti non sono finiti, vorresti vedere gli altri?

Il mio cuore batté ancora più velocemente e mi resi conto di avere le guance rosse. Cosa aveva in mente Gerard? Sospirai e mi alzai dal divano, portando con me i fogli: volevo tenerli tutti.
Tornai ad osservare l’appartamento e mi chiesi se ci fosse un ordine anche nel ritrovamento, forse poi dovevo rileggerli uno ad uno proprio per capirci qualcosa. Ma fino a quel momento, il discorso mi sembrava abbastanza sensato, forse non stavo sbagliando del tutto.
Chiusi un attimo gli occhi e mi chiesi dove avrei appoggiato gli altri biglietti se fossi stato Gee. Forse nella cucina, ma dato che Gerard non aveva mai visto il mio appartamento (e avrei dovuto chiedergli com’era entrato) forse sbagliavo.
Ma mi diressi comunque verso la cucina, osservano il tavolo… e che cazzo, ci avevo indovinato! Saltellai un poco, dandomi mentalmente del deficiente e ringraziando Dio che nessuno mi avesse visto.
Presi velocemente gli altri quattro fogli in mano, dopo aver lasciato quelli “vecchi” sul tavolo.
Feci la stessa cosa che avevo fatto con gli altri: li aprii e li sistemai davanti a me, squadrandoli per bene. Ma stavolta ci misi di meno a capire l’ordine e mi congratulai da solo.
Sai perché ti ho osservato un anno intero?
Perché sei bello, Frankie. Stupendo, come nessun altro è.
E amo il tuo essere così… te stesso! Il fatto è che all’inizio credevo fossi solo un altro dei montati stronzi con cui dovevo aver a che fare tutti i giorni, ma poi mi sono reso conto che sei molto meglio…. meglio della merda che c’è in giro, meglio di tutti gli altri. Meglio, punto.
E, boh, forse ti ho stancato, ma ti prometto che se trovi gli altri quattro biglietti che mancano ti dirò dove sono.

Io… meglio? Era impazzito? Io non ero meglio di un bel niente, non vedevo niente di bello in me. Ma mi faceva bene sapere che lui pensava quelle cose di me, perché mi faceva sentire maledettamente amato per la prima vera volta in vita mia. E più che altro, perché era stato lui a scriverlo. Lui, capite? Gerard!
Mi ficcai bene in testa che dovevo trovare gli altri quattro biglietti e presi un respiro profondo, setacciando di nuovo la cucina, in cerca di nascondigli che avrebbe potuto usare. Controllai addirittura nella credenza, ma niente.
Mi stavo anche innervosendo, a dirla tutta. Ero eccitato all’idea di sapere cosa c’era scritto negli altri biglietti, volevo che ci fosse scritto quello che desideravo, ma forse mi stavo solo creando favole nella mente. Illuso.
Poi, un lampo: la mia cameretta! Perché cazzo non ci avevo pensato prima?!
Corsi letteralmente verso la porta della mia camera, ma rischiai di nuovo di cadere su un altro foglio. Lo presi e quasi lo strappai per la frenesia di spiegarlo.
Devi solo andare avanti…
Lo richiusi e lo presi in mano, infilandolo nel mucchio con gli altri. Chiusi gli occhi e feci un altro passo, riaprendoli velocemente e guardandomi intorno. Mi accorsi che al muro ce n’era un altro, attaccato con dello scotch bianco. Lo guardai e sorrisi automaticamente.
Ci ho pensato molto, sai? Mi sono dannato ma sono arrivato a una conclusione.
Possibile che fosse davvero quello che pensavo io? Ridacchiai di felicità e sentii gli occhi pizzicarmi. No, non potevo commuovermi, non in quel momento.
Mi guardai davanti e mi resi conto che ce n’era un altro sulla porta.
Perché non entri?
Si, cazzo, entro subito! Afferrai la maniglia e la girai velocemente, entrando in camera come un uragano. Ma quello che mi ritrovai davanti fu la scena più dolce che avessi mai visto in vita mia.
Gerard, sdraiato di lato sul mio letto, teneva stretto il suo quaderno. Con gli occhi chiusi, molto probabilmente si era addormentato aspettandomi tornare. Abbassai lo sguardo, sopprimendo una risata e tentando di non svegliarlo mi avvicinai.
Sgranai gli occhi quando visualizzai il tredicesimo biglietto proprio accanto a lui. Lo presi ritraendo subito la mano e lo strinsi al petto, come se fosse stata la cosa più importante del mondo.
Contai fino a trenta lentamente, non volevo rovinarmi l’attesa guardandolo subito. Magari non sarebbe stato quello che pensavo, magari era solo la lista della spesa, e quello era un modo carino per chiedermi di accompagnarlo al supermercato. Stavo delirando.
Decisi di aspettare ancora di più, prima di girarlo, e contai di nuovo fino a trenta. Stavo per diventare matto, però, ma era tutta colpa mia.
Quindi mi convinsi a girarlo e lo fissai, senza capire realmente cosa c’era scritto. O forse non volevo capire, forse mi sembrava tutto troppo bello per essere vero.
Sono abbastanza convinto di essere fottutamente innamorato di te.
Quelle nove parole mi rimbombarono in testa e non potei fare altro che tirare un urletto di felicità, che però non svegliò Gee.
Appoggiai tutti i fogli a terra e mi avvicinai a lui, sedendomi al suo lato sul letto e accarezzandogli la testa.
Si girò a pancia in su, cominciando ad aprire gli occhi.
-Ehy, piccolo – sussurrai, sporgendomi verso di lui e baciandogli la guancia. Mi sentivo iperattivo, quasi, mi sembrava tutto un maledetto sogno. –La vuoi sapere una cosa?
Lui aprì del tutto gli occhi e mi guardò imbarazzato, annuendo lentamente con la testa.
Sorrisi di rimando, attaccandomi al suo orecchio. –Sono anche io abbastanza convinto di essermi fottutamente innamorato di te.
Lui sgranò gli occhi e si tirò su, guardandomi come se non ci credesse. Si affrettò a prendere il suo quaderno (che era volato via da qualche parte) e impugnò la penna nera che prese dal comodino. Scrisse qualcosa e poi mi mostrò il quaderno.
Dici davvero?
Io mi limitai ad annuire e gli carezzai una guancia. Lui si appoggiò alla mia mano, intrappolandola sulla spalla e la sfregò con la testa.
Fissò, poi, di nuovo il foglio, tornando a scrivere.
Non credevo fosse possibile…
Gli tolsi il quaderno di mano e mi feci passare la penna, lui mi guardò incuriosito. Decisi che avrei usato anche io quel foglio, proprio per non rompere il silenzio che si era creato.
Perché non dovrebbe essere possibile? Gli domandai.
Lui fece spallucce e guardò altrove. Ripresi a scrivere, sventolandogli dopo il quaderno in faccia.
So che credi ancora che la mia sia solo una presa in giro, non importa quello che dici. Confessai.
Lui mi tolse l’oggetto dalle mani e spinse la penna sul foglio. Poi me lo porse di nuovo.
Non credo sia una presa in giro, credo solo di non essere abbastanza.
Aggrottai la fronte e mi decisi a fargli una domanda che credevo non avrei mai avuto il coraggio di porgere.
Perché non la smetti di prendertela con te stesso, ti avvicini e mi baci?
Lui sgranò gli occhi di nuovo e poi prese un respiro profondo. Si sporse verso di me e gli presi una mano, sedendomi meglio sul letto, inginocchiandomi e ritrovandomi un pochino più in alto di lui.
Lo guardai negli occhi e li vidi più verdi del solito e ancora più ialini. Sentii il suo respiro sulla bocca e mi decisi a farmi avanti, baciandolo lentamente.
Le sue labbra sapevano di gomma alla fragola e in quel momento mi sembrarono la cosa migliore del mondo. Sorrisi nel bacio e mi poggiò la mano libera sul fianco, carezzandomi.
Approfondì un po’ il bacio, aprendo la bocca e lasciando alla mia lingua lo spazio per entrare.
Nonostante avessi gli ormoni a mille, mi resi conto che non c’era niente di più dolce che baciarlo. E mi chiesi come avessi fatto a non farlo fino a quel momento.
Quando ci staccammo, mi dissi che sicuramente avevo la faccia stravolta, e quando aprii gli occhi, mi ritrovai davanti il suo bellissimo sorriso.
-Sai Gee? – chiesi, baciandogli la guancia. –Se prima ero abbastanza convinto di essere fottutamente innamorato di te, ora ne sono sicuro.
Lui abbassò lo sguardo, diventando un peperone.



xCyanide's Corner
Credo non ci sia niente di particolare da dire su questo capitolo tranne il fatto che credo sia il più bello che io abbia scritto finora per questa fic.
Ormai i due hanno capito che si piacciono (sono perspicace eh?) e ora vedremo cosa gli riserva il futuro u.u
Aspetto vostri pareri, critiche o anche solo scleri, mi fanno davvero felice! Grazie a chi ha recensito finora, siete davvero tanti! :3
Alla prossima,
xCyanide

  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: xCyanide