Peter Bishop. Quell’uomo
non dimostrava più di 40 anni, come
poteva essere suo genero?
Se lo ricordava neonato, nel 1978, e
nel 1979 ricordava che
passava ore a contemplare Olivia che dormiva, quando si trovavano tutti
insieme.
Inoltre se lo ricordava malato, una
strana malattia lo aveva
colpito in tenera età e per quello che sapeva lo avrebbe
ucciso prima di
raggiungere i 10 anni. Nonostante se ne fosse andato quando Olivia
aveva due
anni e Rachel era neonata, quindi Peter aveva 3 anni, era convinto che
sarebbe
sopravvissuto, poiché Walter si era dato da fare fin da
subito per trovare una
cura, ma non pensava di trovarsi di fronte un uomo perfettamente sano,
senza
alcun segno di quella orribile malattia.
“Peter Bishop? Una volta
conoscevo tuo padre.” disse il
Dottore, guardandolo fisso negli occhi.
“Non credo che Walter possa
ricordarsi. Siamo stati fuori
dal giro per parecchio tempo.” rispose l’altro.
“In realtà
ricordo molte cose, al momento, ma di te no,
giovanotto.” rispose una voce derma e anziana alle loro
spalle.
Il Dottore si girò,
trovandosi faccia a faccia con Walter
Bishop in persona. Era anziano, ma non quanto avrebbe pensato, e aveva
ancora
quella caratteristica scintilla nei suoi occhi, ancora viva dopo
più di mezzo
secolo.
“Beh, io sono cambiato
parecchio da allora… è passato tanto
tempo.”
Si avvicinò quindi a
Walter e lo fissò intensamente negli
occhi. Walter sostenne lo sguardo, infine spalancò gli occhi
ma non si mosse.
“Hai scoperto
l’elisir di lunga vita, Jake?”
“Più o
meno…” rispose l’altro, con un sorriso
gongolante e
guardandosi intorno “Potrei farti la stessa domanda,
Walter.”
“Walter, lo
conosci?” si intromise Peter.
“Eh? Sì, lui
è…”
“Un vecchio amico di
famiglia.” completò il Dottore.
“Non sembri poi
così vecchio.” Rispose l’altro,
sospettoso.
Il Dottore non rispose e si
girò verso Jack, che aveva
aggiornato Etta sugli ultimi avvenimenti.
“Capitano, ho bisogno che
mi racconti tutto quello che è
successo dal 2015 ad oggi.”
“Etta…”
si intromise il dottor Bishop “Mia cara ragazza, non
ci hai ancora presentato questo tuo amico.”
“Lui è il
Capitano Jack Harkness. Prima dell’Epurazione era
a capo di una squadra dell’Istituto Torchwood, in Gran
Bretagna.”
“Istituto
Torchwood?” chiese Walter, interessato “Che
cos’è?”
“Era un’agenzia
che si occupava dello studio e recupero di
tecnologia aliena,” spiegò il Capitano
“allo scopo di prevenire e combattere
una possibile invasione… ma questo era prima di scoprire che
la minaccia veniva
dalla Terra stessa, e non dallo Spazio.”
“Tecnologia Aliena? Intendi
extraterrestre?” chiese Peter,
confuso.
“Gli incontri ravvicinati
sono più frequenti di quanto si
creda. Potresti esserne testimone in qualsiasi momento senza che te ne
renda
conto.” spiegò il Dottore, prima di tornare a
rivolgersi a Jack “Che fine hanno
fatto gli altri? I tuoi compagni intendo.”
Jack sospirò e
abbassò lo sguardo.
“Li hanno uccisi tutti
durante l’Epurazione. Io me la sono
cavata grazie alla mia capacità.”
“Cosa è
successo, precisamente, durante questa Epurazione?”
chiese il Dottore. Negli archivi del TARDIS non aveva trovato
nulla… eppure
aveva accesso a tutta la storia dell’Universo.
“Oh,
beh…” esordì Peter “Per dirla
in modo semplice, il
futuro ci ha invaso.”
“Cosa? C… che?
Come?” domandò ancora il Dottore.
Jack sospirò e si
avvicinò, mettendosi di fronte all’uomo.
“E’
più facile se lo vedi di persona, Dottore. Accedi ai
miei ricordi.”
L’altro lo fissò
indeciso, infine gli prese la testa tra le
mani e chiuse gli occhi.
Stava per accedere ai ricordi del
Capitano, quando Peter lo
fermò.
“Che stai
facendo?”
“Devo entrare nella memoria
a lungo termine di Jack. Ora lasciami
lavorare. Non accetto altre interruzioni da gente meno intelligente di
me.”