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Autore: IsaidAlessia    28/08/2012    0 recensioni
Tratto dal prologo:
Jenny non avrebbe dimenticato la sua faccia tanto facilmente, anche perché era davvero carino. Riccio, occhi verdi e l'aria da spacca cuori; pensava che un giorno si sarebbe presa la rivincita.
Certe cose, emozioni o persone che sembrano appartenere al passato a volte tornano a far parte della tua vita con irruenza, come uno squarcio di luce nell'ombra oppure dolcemente, come le note di una canzone.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8.


 

 

Dopo tanta shopping-terapia e molte -moltissime- ore a parlare con Corinne ero riuscita a sfogarmi e mettere da parte tutto il risentimento nei confronti di Harry. Era una settimana che lo ignoravo e che lui ignorava me, da una settimana la mia amica si stava sorbendo le mie sfuriate riguardo quel ragazzo.

Odiavo il fatto di avere bisogno della sua presenza, perché probabilmente lui non aveva bisogno di me tanto quanto io avevo bisogno di lui.

Non appena informai la mia amica della nostra conversazione avuta qualche pomeriggio fa in libreria, nemmeno lei si aspettava che Harry avesse altre “amiche” con un rapporto stretto, già anche io mi ero illusa di essere l'unica.

Avevo fatto ancora una volta lo stesso errore.

Il nome Amanda mi aveva perseguitato per tutta la settimana, se solo ci ripensavo mi veniva voglia di fare qualcosa di violento, ma mi limitavo a borbottare e sbuffare.

Ed Harry era stato un idiota che per rispondere a quella chiamata mi aveva detto di aspettare, come se ci stessimo facendo la manicure e non baciandoci appiccicati alla mia porta di casa.

L'isteria stava tornando. Calma.

Quel giorno era il 14 novembre ed erano esattamente due mesi e mezzo che mi ero riavvicinata ad Harry, due mesi che vivevo sempre in paranoia, tesa come la corda di un violino perché con quel ragazzo non sapevi mai che cosa aspettarti.

Io e Corinne in libreria eravamo sole, e tenevamo le finestre chiuse dato che fuori pioveva. Ero seduta dietro la scrivania e guardavo le gocce che rigavano il vetro, mentre giocherellavo con una penna.

Corinne sbucò da dietro e mi mise le mani sulle spalle, sobbalzai sulla sedia un po' spaventata. Iniziò a massaggiarmi le spalle come per calmarmi

- Sei tesa Jenny, dobbiamo uscire a svagarci – adoravo quando era premurosa nei miei confronti, mi sentivo voluta bene

- Non è vero, non sono tesa. Ero sovrappensiero e poi mi spieghi dove vorresti andare con questo tempo – sentii Corinne sbuffare rumorosamente e sedersi di fronte a me. Okay, ero diventata di una noia mortale, passavo un sacco di tempo a casa e in libreria, non ero certo una tipa da locali, non lo ero mai stata ma prima uscivo di più.

- Andiamo Jenny, è venerdì. Oggi Niall esce con un amico e tu verrai con me – disse decisa.

Bene, era venerdì e io nemmeno me ne ero resa conto. Ricordo che quando andavo al liceo non vedevo l'ora che arrivasse il week-end, iniziando a organizzare attività per il fine settimana già dal lunedì.

Immaginai che non mi sarei potuta opporre al volere di Corinne

- Ma si – acconsentii – mi farà bene una sera con la mia migliore amica -

mi rivolse un sorriso a trentadue denti.

Pochi minuti dopo entrò Niall, aveva i capelli leggermente bagnati visto quanto pioveva fuori, Corinne gli saltò addosso abbracciandolo e lui la cinse per i fianchi. Ogni volta che li vedevo insieme era palese che mi brillassero gli occhi, erano adorabili. Ci mettemmo tutti e tre a bere un po' di tè che mio cugino aveva portato, parlammo del più e del meno mentre Corinne giocava con i capelli umidi di Niall.

All'ora di chiusura mi avviai verso l'uscita munita di ombrello, ovviamente pioveva ancora. Sarei dovuta andare a casa, cambiarmi e poi aspettare Corinne. Avrei fatto bene ad affrettarmi, così corsi sotto la pioggia per raggiungere la macchina.

Arrivai a casa e la trovai vuota, come sempre. Mio padre doveva essere in ufficio. Quel mese aveva raddoppiato i turni di lavoro e si era chiuso ancora di più, io sapevo perché. Novembre era il mese in cui era morta mia madre e pur di tenersi lontano dai ricordi mio padre si concentrava sul lavoro.

Salii in camera mia e mi fiondai velocemente verso la doccia, ne uscii rigenerata e spesi molto tempo ad asciugare i miei capelli biondi, sempre più lunghi. Il tempo non era promettente così indossai un paio di collant grigi di lana, un vestito beige dello stesso materiale e degli stivali senza tacco alti fino al ginocchio. Presi una giacca con il cappuccio, per evitare di bagnarmi e scesi in cucina. Non mi restava molto tempo per cenare e non avevo molta fame, mi accontentai di uno yogurt.

Giusto in tempo arrivò Corinne e io infilata la giacca la raggiunsi in macchina

- Ciao, allora dove si va con questo tempo orribile? - quella sera sembrava di buon umore

- Come ha vecchi tempi, bowling. Andiamo da Joe & Taylor Ti ricordi? - ovvio che mi ricordavo avevamo passato i migliori momenti in quel locale ed era una buon idea tornarci.

- Certo che mi ricordo, sbrighiamoci – dissi entusiasta, la serata prometteva bene nonostante ero sta scettica a riguardo.

Riuscimmo a trovare un posto per la macchina proprio nel parcheggio del locale, ed entrammo senza bagnarci. Era proprio come me lo ricordavo.

C'erano ovunque luci al neon, e in linea di massima non era molto illuminato ad eccezione delle numerose piste da bowling che brulicavano di lucine colorate. Proprio di fronte alle piste c'era il piano bar con un grosso juebox degli anni sessanta. In una sala a parte c'erano i tavoli da biliardo, il tiro a freccette e le slot machine.

Appena ci avvicinammo al bancone Joe ci riconobbe e ci venne incontro, era un uomo non molto alto e tarchiato, con la pelle chiara e i capelli rossicci. Sollevò Corinne come se pesasse 5 chili e mi stritolò in un abbraccio, quell'uomo ci aveva visto crescere ed era sempre un piacere rivederlo. Dall'altra parte della sala c'era suo fratello Taylor che era occupato con dei clienti, ci salutò agitando un braccio.

Lui, a differenza di Joe, era alto e smilzo con un paio di baffi e con la solita chioma rossiccia.

- Che ci fate qui ragazze? Quanto tempo è passato dall'ultima volta? -

- Ah Joe ci mancano i vecchi tempi e questa ragazza – disse Corinne indicandomi – ha bisogno di svagarsi – io feci l'occhiolino per confermare la versione di Corinne.

- Bene, allora muovetevi, andate a divertirvi – ci incitò facendo cenno con le mani.

Messe le solite scarpe da bowling io e Corinne iniziammo una partita, io non ero per niente migliorata rispetto a due anni e fa e mi stavo facendo stracciare. Lanciai l'ennesima palla che colpì giusto un paio di birilli, tornai all'inizio della pista e mi sedetti sul divanetto in pelle verde. Vidi Taylor che si avvicinava verso di noi con un vassoio in mano, poggiò due birre sul tavolino

- Queste le offre la casa – disse portandosi il vassoio al petto

- Oh, grazie – rispondemmo in coro io e Corinne.

Smettemmo di giocare per un po', ci sedemmo entrambe a chiacchierare mentre sorseggiavamo con gusto le nostre birre. Per una sera non parlammo di ragazzi, ci mettemmo a ricordare i tempi del liceo e i nostri vecchi amici. I bicchieri si svuotarono presto e finite le chiacchiere, riprendemmo a giocare, per la verità io mi limitavo a lanciare la palla e Corinne faceva punti. Toccava a me tirare, mi guardai un po' intorno e davvero non potevo credere ai miei occhi per chi vidi.

La palla mi cadde con un tonfo sordo sul parquet e io sbarrai gli occhi.

- Jenny lo scopo del gioco è colpire i birilli -

- Oh mio Dio, guarda chi c'è Corinne. Non ci credo – ignorai la sua battuta per concentrare la sua attenzione sui ragazzi che avevo visto

- Che diavolo ci fanno Harry e Niall ? Per di più qui, insieme – era palesemente sorpresa anche lei. Rimanemmo a fissare i due ragazzi, poco distanti da noi, per svariati secondi finché entrambi non si girarono accorgendosi che li stavamo fissando.

Niall si aprì in un sorriso vedendo Corinne e io mi incupii quando il mio sguardo incrociò quello di Harry.

Vidi che i ragazzi si dirigevano verso di noi, Corinne salutò Niall con un bacio a stampo e io salutai i ragazzi un po' freddamente.

- Ma che ci fate qui, per di più insieme? - disse Corinne

- Voi che ci fate qui? - disse Niall. Incrociammo le braccia, come in attesa di una loro risposta.

- Noi giochiamo a bowling – io e la mia amica alzammo un sopracciglio alla frase ovvia di Niall – e io e Harry ci conosciamo da circa un mesetto, l'ho incontrato allo studio di..-

- di mio zio – lo interruppe Harry, Niall fece un faccia strana e stava per controbattere ma lui gli fece cenno di lasciare perdere. Okay, c'era decisamente qualcosa sotto.

Harry si avvicinò al tabellone dei punti e si mise a ridacchiare

- Jenny ti stai facendo stracciare – commentò. Io lo fulminai con lo sguardo. Se quella era l'unica cosa che era capace di dire dopo giorni avrebbe fatto meglio a stare zitto.

- Possiamo giocare con voi? - chiese Niall, ovviamente Corinne non sapeva dirgli di no e accettò felice, io feci una specie di grugnito e arricciai il naso.

- Okay Harry, tu visto che sei bravo giochi con Jenny – perfetto, di bene in meglio. Avevo detto addio alla mia serata tranquilla tra amiche.

Anche se Harry doveva farmi da spalla, continuavamo a perdere a causa dei miei tiri penosi.

- No, no, no. Sbagli a lanciare – disse il riccio avvicinandosi. Mi prese da dietro per i fianchi, poi afferrò in braccio con cui tenevo la palla e guidò i miei movimenti.

- Ecco vedi – disse rimanendomi sempre dietro. Aveva sicuramente capito che ero nervosa, nonostante fossi tra le sue braccia ero molto tesa. Non appena mi lasciò libera dalla sua presa feci un respiro profondo per cercare di sciogliere la tensione.

Rinunciai a giocare e stetti tutta la serata seduta sul divanetto a guardare giocare Harry, Niall e Corinne. Ancora non mi era chiaro come si conoscessero Styles e mio cugino.

Visto che non avevo niente da fare, mi misi a giocherellare con le punte dei miei capelli.

- Ti annoi? - mi chiese Harry sedendosi vicino a me, scossi la testa. Pochi secondi dopo vidi che Corinne e Niall ci si pararono davanti.

- Allora che si fa? Sono sole le nove - chiese mio cugino

- Oh oggi c'era quel film bellissimo in TV – disse Corinne abbracciando Niall

- Forrest Gump, ce lo possiamo vedere a casa mia – disse Harry. All'improvviso mi accorsi che tutti fissavano me, io alzai le spalle.

- Allora andiamo? - Corinne me lo chiese praticamente implorando.

- A me non cambia nulla. Suppongo che quindi andiamo tutti a casa di Harry – tutti sorridevano tranne me, solo l'idea di doverlo affrontare di nuovo mi faceva paura. Mentre ci avviavamo verso casa sua ero rimasta silenziosa.

Entrammo in un grande appartamento al secondo piano. Mi sorpresi quando lo vidi ben arredato e in ordine, Harry viveva da solo e immaginavo che come la maggior parte degli uomini casa sua fosse un disastro. Lasciai che lo sguardo vagasse un po', osservavo le foto di famiglia, Harry sorrideva tranquillo e quasi non sembrava lui.

- Okay andiamo in camera mia – disse aggiustandosi i ricci. Io e Corinne lo seguivamo mentre scherzava con Niall. Camera sua era probabilmente il doppio della mia con le pareti chiare, un grosso letto matrimoniale e un bellissimo specchio. Mi sedetti sulla poltroncina accanto al letto e Harry fece partire il film. Onestamente lo avevo già visto e non mi interessava molto. Fui per tutto il tempo distratta a pensare e potei notare Harry che mi fissava. Dopo una mezzoretta guardai Niall e Corinne e storsi il naso facendo una faccia fintamente schifata, Harry si mise a ridere.

- Dai ma prendetevi una camera – scherzò il riccio

- Siete noiosissimi – Corinne fece una smorfia e se ne andò trascinando via Niall.

- Non il divano, è nuovo – urlò Harry in preda alle risate.

Io non ero alquanto felice, ancora sola con lui nella stessa stanza. Che poi era una camera da letto, la sua camera da letto. Smise di ridere e si sedette sul bordo del letto, di fronte a me.

- Sei sparita – ecco cominciava, io alzai un sopracciglio.

- Ho avuto da fare a lavoro e a casa – non sembrava convinto, in realtà la mia era un scusa piuttosto patetica.

- Come hai conosciuto Niall? – chiesi dopo un paio di minuti di silenzio

- Oh io emh... diciamo che io cercavo lavoro – avevo ancora un milione di domande ma rimasi a bocca chiusa. Ero ancora arrabbiata per quello che era successo poco più che una settimana fa, ero stufa dei giochini di Harry.

- Vado in cucina a prendere da bere, hai sete? - mi limitai a scuotere la testa. Quando si chiuse la porta alle spalle diedi un occhiata veloce alla camera, il suo cellulare iniziò a squillare. Mi avvicinai alla scrivania per vedere chi fosse, nel caso fosse stata una chiamata importante. Non appena vidi il nome sul display mi pietrificai: Amanda, ancora. Aveva dovuto iniziare a frequentarla se dopo una settimana si vedevano ancora. Il telefono smise di squillare, la scrivania era cosparsa di fogli. Una cartellina rossa attirò la mia attenzione e decisi di aprirla, non mi importava se rischiavo di essere scoperta, la curiosità era più forte di me. Dentro era piena di fogli con testi di canzoni e arrangiamenti che Harry aveva scritto, una canzone mi colpì molto. Probabilmente parlava di una ragazza, ma il modo in cui parlava dei suoi sentimenti era così sincero, si era messo a nudo. Vidi il numero di Amanda scribacchiato in un angolo di una pagina, sotto c'era scritto Univarsal Records.

Improvvisamente ricollegai tutto, ero stata una stupida. Mi ero fatta paranoie per niente, era tutto un mio film mentale. Richiusi la cartellina e mi sedetti sul letto con la testa tra le mani, Harry rientrò nel giro di pochi secondi.

- Amanda ha chiamato – dissi appena entrò nella stanza, fece una faccia stupita

- Ah... hai risposto? - diventò nervoso. Scossi la testa e sembrò un po' sollevato.

- È solo un'amica – disse come per giustificarsi.

- Non mentirmi. So chi è – cambiò subito espressione, potei scommettere che era arrabbiato

- Mi dispiace – tentai di giustificarmi – il telefono stava squillando e mi sono avvicinata a vedere chi fosse. Era Amanda e ho visto su un foglio che era della Universal Records. Ho visto una delle tue canzoni – lasciai la frase in sospeso per vedere la sua reazione. Si stava guardando le mani, temevo di aver fatto un casino.

- Scusa, mi dispiace – tentai di dire ancora una volta ma lui mi interruppe

- Amanda lavora per la Universal Records a New York. Hai presente la settimana che sono stato fuori? Ho fatto un provino e ho dato il mio demo alla Universal Records, è lì che ho incontrato Niall. Allo studio di registrazione. Amanda mi chiama per aggiornarmi – adesso era tutto molto più chiaro

- C'è solo una cosa che non capisco. Perché non vuoi dire della tua musica. I testi sono bellissimi – lui scrollò le spalle

- Non credo che la mia musica sia pronta, e poi ho paura di espormi troppo. I testi sono molto personali, troppo. Spero che tu non abbia sbirciato troppo -

Mi sedetti accanto a lui sul letto, e Harry mi guardò. Anche se non lo vedevo da più di una settimana non averei mai potuto dimenticare quanto fossero belli i suoi occhi.

- Mi fai sentire qualcosa? - chiesi facendo gli occhi dolci. Lui fece una smorfia poco convinta - Ti prego -

Acconsentì, infatti si alzò dal letto andò a prendere uno dei testi con gli accordi e si risedette sul letto mentre si schiariva la voce. Mi alzai per lasciargli più spazio e lui iniziò a cantare.

 

White lips, pale face
Breathing in snowflakes
Burnt lungs, sour taste
Light's gone, day's end
Struggling to pay rent
Long nights, strange men

Visto che cantava senza musica potei sentire la sua voce al meglio. Era un crescendo, prima iniziò sussurrando le parole poi divenne più deciso.

Se prima mi piaceva Harry, adesso ero persa. Ero rimasta affascinata dalla sua voce e si poteva vedere dallo sguardo con cui lo stavo fissando. Quando finì di cantare rimasi di fronte al lui finchè non parlò

- Allora, come sono andato? - disse inclinando la testa da un lato

- Benissimo – feci un sorriso dolce. Lui si alzò e mi si avvicinò, all'improvviso mi abbracciò. Rimasi immobile per un paio di secondi per la sorpresa ma mi ripresi subito e passai le mie braccia intorno alla sua schiena, misi la testa nell'incavo del collo e inspirai il suo profumo. Mi era mancato, troppo.

- Jenny – sussurrò prendendomi il viso tra le mani

- Mi dispiace, avrei dovuto chiederti il permesso. Non volevo essere maleducata è solo che un giorno ci sei e tre no. Sembra che io debba rincorrerti e non è quello che mi aspettavo – eccola la verità, era bastato un suo sguardo e la sua vicinanza a rivelare quello che sentivo. Ero in imbarazzo, anche se avrei voluto che lui continuasse a stringermi ma mi vergognavo per essermi esposta.

- E che cosa ti aspettavi? - chiese Harry restando immobile a pochi centimetri dal mio viso. Scrollai le spalle in risposta.

- E per la cronaca credo che la tua musica sia pronta – lo dissi per cambiare argomento, ma era la verità.

- La vera domanda è tu sei pronta Jenny? - percepii il suo profumo

- Per cosa? - dissi sospirando, quasi come un lamento. Era troppo vicino affinché io pensassi lucidamente. Vidi che si aprì in un sorriso mostrandomi una fila di denti bianchi e perfetti, colsi un po' di malizia nello sguardo.

Sempre tenendomi la testa tra le mani mi baciò, non potei che ricambiare. Era come fare pace con quel bacio, anche se in realtà non avevamo litigato, ma sembrava che avessimo messo da parte tutti i rancori.

Questa volta mi aggrappai a lui senza esitazioni, mi era mancato troppo. Le sue mani scesero sul mio collo procurandomi brividi lungo tutta la schiena. Io misi una mano tra i suoi capelli e una sul petto.

Potevo sentire che il suo cuore batteva fortissimo, forse fu quello che mi diede coraggio. Lo baciai sempre con più foga spingendolo lentamente contro l'armadio.

Sentii che le sue labbra si piegarono in un sorriso. Si staccò dalla mia bocca e passò a baciarmi il collo per far riprendere fiato ad entrambi. Mi baciò e mi morse il collo con dedizione, poi si avvicinò al mio orecchio. Potevo sentire chiaramente il suo respiro ancora irregolare. Cercai ancora le sue labbra e lui ribaltò le posizioni schiacciandomi contro l'armadio.

Gli sfilai la felpa che stava indossando e rimase in canottiera. Passai le mani lungo le sue braccia e mi aggrappai alle sue spalle forti.

Harry si staccò e mi guardò intensamente, come non aveva fatto mai. Iniziò a slacciare i bottoni del mio vestito mentre riprese a baciarmi lentamente.

Onestamente non seppi fino a che punto mi sarei potuta spingere con lui.

Iniziò a massaggiarmi la pancia facendo cerchi concentrici, io d'impeto lo strinsi forte e allacciai le gambe dietro la sua schiena. A tentoni arrivammo fino al letto e atterrai di schiena sul materasso con Harry addosso. Lo avevo provocato e adesso dovevo vedere quali erano le conseguenze, ero sicura che lui era eccitato almeno quanto lo ero io e continuavamo a baciarci.

Da svariati minuti nella stanza non si sentiva altro che il rumore delle nostre bocche che si cercavano e dei nostri respiri affannati.

Con il mio disappunto Harry si separò da me, mi guardò e lentamente si mise a riallacciarmi i bottoni del vestito.

- Non hai idea quanto sia difficile fermarmi per me, ma voglio che tu sappia che non voglio solo questo da te – non potevo credere a quello che avevo appena sentito.

Mi sedetti sul letto ancora sconvolta dalla passione che ci aveva travolti tentai di aggiustarmi i capelli.

- Cos'è che vuoi? - chiesi guardandolo dritto negli occhi

- Noi – rispose secco e con uno sguardo sincero. Non potei fare a meno che sospirare e sorridere felice.

Harry mi baciò la fronte e raccolse la sua felpa dal pavimento.

Esattamente due minuti dopo, con un tempismo perfetto, Corinne e Niall rientrarono in camera di Harry. Eravamo entrami seduti sul letto a gambe incrociate e non stavamo facendo nulla di equivoco ma la mia amica si accorse che c'era qualcosa di diverso.

Probabilmente era perché io avevo le guance ancora rosse e tutti e due avevamo sicuramente i capelli arruffati.

- È tutto okay? - chiese Corinne

- Si, va tutto alla grande – rispose sornione Harry. La mia amica non era molto convinta vista l'espressione che aveva stampata sul viso.

- Va bene, Jenny pensavo di tornare a casa, si è fatto piuttosto tardi – annuii come risposta alzandomi dal letto.

- Ti aspetto di sotto – e entrambi ci lasciarono nuovamente soli. Harry mi raggiunse vicino alla porta

- Ci sentiamo presto e buonanotte – disse a bassa voce dandomi un bacio a stampo.

- Buonanotte – gli dissi felice, alzandomi sulle punte per baciarlo.

Lasciai la stanza raggiungendo Corinne che stava già indossando il cappotto. Lei e Niall si salutarono e insieme entrammo in macchina.

Non potei fare a meno di sorridere durante il tragitto mentre guardavo fuori dal finestrino. Vidi Corinne che mi lanciava un paio di occhiate curiose. Pochi minuti dopo eravamo davanti al vialetto di casa mia

- Scusa se ce ne siamo andate ma ero stanca – disse la mia amica

- Non c'è problema – le risposi

- Mi dici che hai? Hai un sorriso stampato in faccia da quando ce ne siamo andate – disse ridacchiando

- Non ci crederai mai ma io e Harry ci siamo baciati, a dire il vero siamo andati leggermente oltre -

- Hey non vi posso lasciare da soli che voi due vi saltate addosso. Un momento che intendi per “siamo andati leggermente oltre”? -

- Okay ti spiego diciamo che ci siamo chiariti e che abbiamo iniziato a baciarci semplicemente e poi io gli ho tolto la felpa, lui mi ha slacciato il vestito e mentre eravamo sul letto lui si è fermato dicendomi che non vuole solo un rapporto fisico con me. Ci credi? Ha detto che vuole che stiamo insieme, oddio Corinne – a sentirmi sembravo una ragazzina che parlava della sua prima cotta, ma ero sicura che era più di una cotta.

- Io... io non so che dire, ma sono molto felice per te, anzi per voi – disse abbracciandomi. Ci salutammo e io scesi dalla macchina praticamente saltellando.

Quella sera andai a dormire semplicemente felice e forse... innamorata.







Commenti finali:

hey dovrei spiegare la mia lunghissima assenza e mi dispiace ma il vero motivo è che non ho tempo sul serio. Capisco se molti di voi sono delusi o arrabbiati. Ho trascorso un estate fantastica qui a Londra e onestamente ho avuto molto da fare come potete immaginare.

Spero che la vostra estate sia stata bella quanto la mia. Parlando della storia, dunque spero che il capitolo vi sia piaciuto. Come vedete c'è una svolta per la nostra coppietta *-* voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere in una recensione :) nel prossimo capitolo sarà una giornata particolare per Jenny, restate tutti collegati


P.S. non so se avete notato ma la canzone che canta Harry è 'The A Team' di Ed Sheeran, tanto per la cronaca lo amo è semplicemente fantastico

un bacio, Ale-

   
 
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