Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Tomoko_chan    28/08/2012    7 recensioni
"Tutti lo chiamavano traditore, io lo chiamavo fratello. Lo capivo."
E se Naruto riuscisse a convincere Sasuke a tornare a casa? E se questo scoprisse di essersi perso tante cose? E se Naruto scoprisse di avere ancora una famiglia e questa arrivasse di colpo nella sua vita? E se un nuovo e grande nemico volesse la testa dei migliori shinobi?
Questo è un NaruHina, un pò di SasuSaku, un ShikaIno. E se poi i nuovi arrivati sconvolgessero una coppia? Una nuova trama e nuovi personaggi. E se vi piacesse?
-
Alcuni personaggi saranno leggermente OOC ma solo un pò, i dovuti cambiamenti dopo una dura e tragica Quarta Guerra!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Le storie dei Ninjia, Naruto negli anni.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap 39 Ascesa alla felicità?
Eccolo lì, il suo sogno impersonato da una dea greca.
Il biondo si era svegliato da un po’, ma non aveva osato muoversi. Guardava la bella ragazza sul suo letto, stringendole una mano e accarezzandole il viso bianco latte dalle note arrossate sulle guance.
Lui l’aveva sempre vista così, in tutto il suo splendore, con quel rossore timido che non la abbandonava mai, quando era in sua presenza.
L’aveva vista sempre così da piccoli, timida e impacciata. Poi di colpo, lei cercò di salvargli la vita a costo della propria e gli rivelò il suo amore.
“Da quel momento è cambiato tutto” pensò Naruto.
Infatti fu quando aprì gli occhi che cominciò a vedere com’era davvero Hinata. Timida si, moltissimo con le persone che non conosceva.
Ma era anche piuttosto intelligente, elegantissima, dolce e tenera.
Aveva imparato ad essere forte fisicamente, ma nel cuore lo era già da tempo.
Da quando stavano insieme, aveva tirato fuori anche un altro lato: quella di persona passionale e graffiante, anche se incredibilmente dolce in ogni momento.
Si prendeva cura di lui. Infine, aveva scoperto di quanto fossero simili: entrambi senza una famiglia che li amasse; entrambi con la voglia di riscattarsi, di dimostrare la loro validità.
La luce fioca del mattino le incorniciava abilmente il viso, facendo risplendere i suoi capelli dai riflessi blu notte.
Quei raggi di sole però non le rendevano giustizia, anche se era sempre bellissima.
Si ricordava bene Naruto, che la mora era bellissima quella notte di luna piena quando aveva capito di amarla da tempo. “Ormai sono trascorsi più di due mesi”.
Si alzò in piedi, a cercare di cucinare qualcosa per la sua bellissima ragazza. Purtroppo però, non riusciva a toglierle lo sguardo di dosso.
Bisogna dire che a Konoha, a fine agosto, si moriva letteralmente di caldo.
E così Hinata si era messa un bellissimo baby doll rosso fuoco, velato e pomposo, che arrivava a coprirle nemmeno metà coscia.
Naruto la osservava, il viso sereno e dolce, la bocca semichiusa, il seno prosperoso e le gambe nude e snelle.
“No, diamine!” Ecco fatto, il biondo aveva bruciato l’ennesimo toast. Borbottò qualche accusa a tutti i Kami e si scottò tirando via il pane dalla griglia.
Due braccia avvolsero il suo petto nudo e dei lunghi capelli neri gli solleticarono la schiena.
-Amore! Non volevo svegliarti perdonami!
Naruto si voltò e prese il suo viso tra le mani, attirandola verso di se e baciandola dolcemente.
La mora dovette alzarsi in punta di piedi per baciarlo.
-Che cos’è questa puzza di bruciato?
-Eh…eh… cercavo di cucinare la colazione!
Hinata aprì il frigo e trovò il nulla, a parte una mela.
-Non c’è più nulla da mangiare, dobbiamo uscire per fare la spesa!
Naruto la afferrò per le cosce e la sollevò prendendola in braccio.
-Io qualcosa da mangiare ce l’ho!- disse mordendole il collo.
La ragazza ebbe un gemito di piacere. Il biondo premette il corpo su di lei e affondò il viso sul suo collo.
-Che dici, panterona, lo abbiamo il tempo di fare l’amore?- la sua voce era roca e suadente, mentre scorreva le mani sotto il suo baby doll.
-Aaah… credo..credo di si.- Hinata era rossa in viso, ma mentre lui le mordicchiava il collo e passava quella calda lingua sul suo collo,
lei aveva preso a passare una mano sui suoi capelli e a graffargli la schiena.
Naruto la riportò sul letto e fecero (di nuovo) l’amore.
 
Un paio d’ore più tardi Naruto si era addormentato in tutta tranquillità mentre Hinata si era infilata una canottiera bianca e pantaloncini celesti.
Stava davvero morendo di fame, così decise di andarsene a casa del suo caro fratellone, che non le avrebbe certo rifiutato qualche biscotto.
Prima di uscire scrisse un messaggio che Naruto avrebbe trovato sul comodino e poi si soffermò a guardarlo.
I capelli biondi e il volto angelico con un gran sorriso stampato in viso.
Sorrise anche lei, guardando quell’uomo che le comunicava tanta gioia anche dormendo.
Prese le chiavi ed uscì di corsa.
Il sole era davvero caldo per le strade di Konoha. La gente la riconosceva e la salutava con grandi sorrisi e lei era tutta rossa per l’imbarazzo. Fortuna che casa Uchiha era a due passi!
Hinata si ritrovò davanti all’enorme casa ad un piano, ma invece di entrare dalla porta principale entrò nel vialetto e attraversò il giardino pieno di sempre verde, perché Sasuke non amava curarlo.
Entrò dalla grande fusama sul retro.
 -Sasuke!! Sto entrando.
Hinata lo chiamò attraversando il grande corridoio ed entrando nella cucina.
-E..ehi!- Sasuke stava bevendo del caffèlatte da una grande tazza.
Hinata, quando lo vide seduto al tavolo, si bloccò. Sasuke era… imbarazzato?       
-Disturbo Sasuke?
-No sorellina! Come mai qui?
-Ho fame e Naruto ha bruciato tutto il pane che c’era in casa per fare dei toast.
-Tsk, il solito baka.
La mora notò un'altra tazza accanto al lavabo e il pentolino con altro latte e caffè. Mooolto strano.
Se ne versò un po’ e si sedette accanto al fratello, afferrando un biscotto.
-Ti sei riposato dopo la corsa di ieri mentre cercavi di salvarmi?
-Hmf… si.
-Sasuke… ti volevo dire grazie!
Il ragazzo alzò lievemente un angolo della bocca.
-Di niente, Hina-chan.
Hinata arrossì violentemente.
-Che c’è?
-Ecco.. solo… solo Itachi mi chiamava così!
Sasuke si incupì e cominciò a fissare la macchia marrone in mezzo al suo latte.
-Sasuke, mi ricordi tanto Itachi quando sorridi! Dovresti farlo più spesso.
-Hmm…
-Soprattutto ora che ne hai il motivo.
-Sentiamo, quali sono i motivi?
-Da quando sei tornato hai guadagnato un migliore amico, una brava sorella cioè io,- Gran sorrisone-  e una ragazzina che ti gira in torno.
Hinata assistette ad uno spettacolo rarissimo: Sasuke sorrise, un sorriso vero.
E già, perché era quella la reazione che gli causava il pensiero di quella splendida e dolce ragazza. Haru, dagli occhi color miele e i capelli marroni dai riflessi infuocati.
-Lei è meravigliosa davvero.
-Ti sei innamorato?
-Si.
-Wow, Sasuke, rispondi in fretta e con decisione!
-Perché è la verità! Mi rende felice.
Hinata rise di gusto. Mai visto il fratello euforico.
-Ci siamo sistemati bene entrambi vero?- disse Sasuke. E poi cominciò un lungo discorso, cosa che non aveva mai fatto.
–Noi due siamo persone piuttosto ombrose, per questo ci capiamo così bene fra noi.
Però, per stare davvero bene, abbiamo bisogno di qualcuno che illumini le nostre ombre.- sorrise –e gli Uzumaki sono maestri in questo!
-Però anche loro ogni tanto diventano tristi. E noi, che abbiamo molta esperienza a riguardo, in quel momento riusciamo ad aiutarli.- continuò lei.
-Mi sento sempre un ebete felice con Haru.
-Ci si sente… completi.- sorrise –comunque tu sei un ebete felice!
-Strozzati, stupida!
-Ebete!
Hinata si alzò e gli diede un bacio sulla guancia. Poi prese un piatto e cominciò a prendere dei biscotti.
-Te ne rubo un po’.
-Sei una poveraccia!- Sasuke rideva mentre finiva il caffèlatte.
Gli occhi di Hinata diventarono molto tristi.
-Ora lo sono davvero. Ho detto addio al Clan Hyuga.
Sasuke sgranò gli occhi su di lei, ma non disse nulla.
La ragazza riempì il piatto e lo coprì con un fazzoletto, poi prese un litro di latte dal frigo. Infine sorrise al fratello.
-Sai, sono felice ugualmente. Ho Naruto a cui badare, e mi basta!
-Salutami quel baka.
-Certo!
Hinata uscì dalla cucina e si avviò verso la porta di casa.
Intanto da un'altra porta Haru raggiunse il ragazzo.
-E’ andata via?
-Credo di..
La voce dolce di Hinata li raggiunse mentre la porta si chiudeva.
-Ciao Haru!!
Mai nascondere qualcuno a una Hyuga.
Haru aveva una maglia di Sasuke, che le andava molto grande.
-Non c’era bisogno di nascondersi da Hinata.- il tono di voce di Sasuke era molto scocciato.
-Non volevo che pensasse male di me!
-Nemmeno se tu fossi nuda sul mio letto lei penserebbe che sei rimasta la notte con me a lasciarti seviziare.
Haru lo guardò male.
-Io non mi lascio seviziare, caso mai sevizio.
-Disse la ragazza che vuole sempre, solo dormire con me!
La ragazza lo guardò triste.
-Devi rispettare i miei tempi, Sasuke…
Lui la prese per un polso e la attirò a se. Quando il moro era seduto eguagliava l’altezza di Haru.
Le mise una mano nei capelli e la baciò dolcemente, ma a lungo. Quando si staccarono, la rossa sembrava frastornata.
-Ragazzina, aspetterò anche l’eternità per te. E poi…-
-Cosa?                                                                          
-Sei tremendamente buffa quando dormi, ragazzina!
-Bastardo, smettila di sfottere!- Haru cominciò a cercare di percuoterlo.
 
-Sei impossibile!
Dall’altra parte del villaggio, Shikamaru e Ino stavano aspettando gli amici (i sopracitati Naruto, Hinata, Haru e Sasuke più Arashi e Sakura) passando il tempo a punzecchiarsi.
-Non sei venuta ad accogliermi stamattina, quando stavo rientrando dalla missione!- Shikamaru era coricato sull’erba e ne sentiva l’odore fresco nelle narici. Adorava quel luogo così incantevole e rilassante.
-Shika, non mi alzo alle cinque per venirti a dire “Ehi, ben tornato! Hai ucciso qualcuno?”.
-Dormigliona!
La bionda lo guardò molto male, mentre si chinava a cogliere un fiore.
-Non dirai, sul serio, cry-baby. Tu dormi sempre.
-Non è..
-Shikamaru Nara, io mi alzo alle cinque e mezza, mi preparo, faccio colazione e alle sette apro il negozio con i miei. Quindi non ti azzardare ad aprire bocca, chiaro?
-Ino Yamanaka, d’ora in poi ti chiamerò seccatura.
-Scassapalle.
-O, stai zitta seccatura.- il moro afferrò per un polso la ragazza, che fini in ginocchio accanto alla testa ad ananas del ragazzo, che la guardò torvo.
-La verità è che mi è davvero dispiaciuto non averti visto dopo una missione così inutile.
-Raccontalo a mio padre.
-Se fosse per me sarei già venuto a presentarmi come tuo ragazzo.
-Non affrettare le cose, Nara. Lo sai che non c’è mai stato un legame più profondo dell’amicizia fra le nostre famiglie: non sappiamo come reagiranno.
-Non me ne importa un fico secco.
-Hai il quoziente intellettivo più alto di Konoha e non capisci quanto caos potremmo creare? Non possiamo mica scappare, in caso negativo.
-Io andrei in capo al mondo per poterti amare in pace, seccatura.
Ino ebbe uno sguardo incredibilmente dolce, solo per lui. Si abbassò e lo baciò intensamente.
Intanto, Sasuke e Haru avevano incontrato Arashi e Sakura mentre camminavano verso il boschetto di Konoha, dove dovevano fare un gran picnic insieme.
Haru e Arashi avevano preso a punzecchiarsi e a tirarsi i capelli. A volte sapevano essere davvero infantili..
Sasuke e Sakura invece li osservavano, rimanendo in un religioso silenzio.
-Io, io sarei immatura?- la rosa aveva osato interromperlo.
-Non cominciare, Sakura.
-Mi hai lasciato perché sono immatura e ti metti con Haru, che è più piccola e più stupida?
-Non dire altro, ti stai umiliando da sola.
-Ma la vedi?
-Si, ed è bellissima. Quando è con me poi, si rilassa e torna com’è davvero, con il suo dolore che io posso capire.
-Hai gli occhi accecati dall’amore, Sasuke.
-E questo non ti dice nulla?
Lei sgranò gli occhi su di lui. Poi guardò di nuovo Haru, che ora sorrideva al fratello che la stava abbracciando teneramente mentre camminavano.
-Anche tu sei accecata, Sakura.
-Che vuoi dire?
-Tsk…. Arashi ti corre dietro e non te ne accorgi.
-Tu mi piaci ancora.
-No. Ti piace la figura che io ti scatenavo dentro, l’irraggiungibile. E quindi lo tratti male.
-Non è così!
-Apri gli occhi, stupida! In fondo, già lo ami, ma non te ne rendi conto! Lui è un uomo romantico, dolce. Ti darà tutto quello che io non riuscivo a darti.
-Lo credi davvero?
-Avanti, Sakura, abbi il coraggio di essere felice. Te lo meriti.
-Grazie, Sasuke…
-Eh.. Sakura? Scusa per ieri, ma non mi fa piacere che Kabuto sia libero, e così ho perso la testa.
-Colpa mia… Senza rancore?
-Senza rancore.
Si scambiarono un lieve sorriso e poi furono raggiunti da Naruto e Hinata.
Il biondo prese l’amico per la maglia attillata di un intenso blu scuro e gli parlò nell’orecchio.
-Ehi, teme, devo parlarti velocemente.
-Aspetta che…
-No, muoviti.
Naruto lo tirò via in un luogo più appartato fra gli alberi di vino.
-Muoviti baka, che io qua mi sporco.
-Ok, guarda qua.
Sasuke sgranò gli occhi a quella vista.
-Che hai intenzione di fare?
-Glielo chiedo, dio santo, glielo voglio chiedere!
-Ma… sei sicuro?
-Mai stato più sicuro in vita mia! Allo stesso tempo ho paura però..
-Di che? Cazzo, sei uno shinobi!
-Se mi dicesse di no?
-Ma vaffanculo, baka! Dice di si sicuro! Ti venera!
-O..OOK! CAZZO, GLIELO CHIEDO!- Naruto urlava senza accorgersene, e saltellava verso Hinata.
Poco più in la Sakura raggiunse Arashi, che era seduto sull’erba e giocava tirando dei sassolini nel laghetto.
Questi rimbalzavano sull’acqua leggermente increspata, creando tanti piccoli cerchi al tocco del secondo.
-Come stai, Arashi?
-Come dovrei stare, Sakura-chan?
-Ieri…
-No, non dire nulla.- la voce di Arashi era diventata dura e bassa, al triste pensiero del padre.
-Scusami…Mi sembra di fare solo errori ultimamente.
Poggiò una mano sulla sua spalla e lo guardò negli occhi.
-Dimmi cosa posso fare per te, Arashi.
-L’unica cosa che puoi fare è una cosa che non vorresti mai.
-Cioè?
-Dimmi che uscirai con me. Nel senso vero, nel senso che cominciamo a frequentaci.
Sakura rise.
-Perché pensi sia una cosa che non vorrei mai?
-Perché ti piace Sasuke e io non ho speranze.
-Ehi, dov’è finito il tuo ottimismo?
-E’ andato a farsi fottere ieri, quando il mio carissimo e amorevole padre è morto.- gran brutto sarcasmo.
Lei gli sorrise.
-Si, esco con te, Arashi.
Lui la guardò stupito.
-Mi prendi per i fondelli?
-Certo che no!
-Ah..ah.. wow!
 
La mora stava mirando lo splendido paesaggio, l’erba un poco alta e il laghetto leggermente increspato dal vento.
L’acqua trasmetteva sempre calma a Hinata, quasi come Naruto. Era il suo elemento, e lo sentiva davvero suo.
Il vento faceva scompigliare i suoi capelli e il suo vestitino bianco fino al ginocchio, con una leggera fascia arancio sotto i seni.
Il cappello minacciava sempre di scapparle, e lo teneva fermo con la mano.
Il volto sereno della ragazza risaltava alla luce di quel caldo mezzogiorno.

Uno spettacolo meraviglioso che fece perdere un battito a Naruto, che avvicinandosi arrossì in viso: era nervoso, terribilmente.
Arrivò ad un metro da lei e rivolse lo sguardo verso il laghetto, in modo che la ragazza non si accorgesse del suo rossore.

-Qui è magnifico, Naruto. Ti è venuta una splendida idea!
Il biondo, con fare da padre paterno e amorevole, le rispose continuando a guardare il paesaggio.
-Conosco i miei polli.
Lei rise, mentre lui si schiariva la voce preparandosi a parlare.
-Sai, Hinata… io ti volevo ringraziare per tutto. Tu sei una ragazza incantevole e piena di vita.
Sei dolce, ti prendi cura di me. Ti lasci amare da me. Sei la prima persona che mi abbia mai apprezzato e amato.
Tu mi hai cambiato la vita, Hinata, e l’hai resa quella felice che è ora. Ero un bambino abbandonato a me stesso, con i pugni chiusi pronto a difendermi.
Tu invece, mi hai raccolto come un gatto e mi hai portato con te.
Spostò lo sguardo su di lei, che era leggermente arrossita.
-Hai salvato la mia vita e hai rivoluzionato la tua, rinunciando a cose che tanto amavi fare, come occuparti della tua famiglia.
Poi, la ragazza quasi svenne per l’atto incredibile di Naruto. Questo infatti, si era inginocchiato e aveva sfoderato uno splendida scatolino di lino blu,
che conteneva un anello di argento con alcuni piccoli diamantini. Hinata arrossì violentemente, il suo cuore perse un battito e le gambe le tremarono.
-Questo anello, amore mio, l’ho trovato insieme alla lettera di mia madre, che tu, tanto tempo fa, mi leggesti.
Ora io, con questo anello, voglio prometterti una vita migliore, in cui non dovrai rinunciare a nulla. Perché io mi prenderò cura di te, amore. E se tu me lo permetterai,
mi renderai felice a vita.
La ragazza perse il cappello correndo verso Naruto, mentre questo concludeva un discorso bellissimo in un modo ancora più bello.
 

-Mia dolce Hinata, mi vuoi sposare?


Ta taaaaaan ! Che finale è? *evita qualche pomodoro* lo so lo so... *prende una scarpa in faccia* ahi!
Lo so, sono andata troppo veloce, già gli chiede di sposarsi!
Ma mi serviva un finale ad effetto.. e io sono romanticona! Mi sono innamorata del ragazzo con cui sto da quasi un anno e mezzo nel giro di tre giorni!!
Bene gente, Vi è piaciuta la mia storia?
Vi voglio sentire tutti, così saprò se devo farne davvero una serie! Un bacione grande grande :*
Ringrazio tutti i miei lettori e miei carissimi recensori vi adoro 
♥ 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Tomoko_chan