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Autore: marny97    31/08/2012    0 recensioni
Ciao, sono Martina, ho quindici anni e sono di Torino. Quest'anno ho deciso di andare a Londra a trovare mia cugina Alexia. Durante una corsa fra i marciapiedi trafficati di Londra mi andrò a scontrare con Harry Styles, uno dei miei idoli. Lui mi darà il suo numero per vari motivi. Pian piano conoscerò il resto della band e mi innamorerò perdutamente di Louis, nonostante mi senta attratta da Harry. Chi sceglierò alla fine? In più ci si mettono i litigi fra me e Federica, la mia migliore amica. Come andrà a finire?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sì, lo ammetto, nonostante Louis fosse il mio preferito, mi sono sempre sentita attratta da quel ricciolino perfetto.
<< Allora, ragazze, di dove siete? >> chiese Niall.
<< Io sono italiana, come si può capire dal mio accento schifo... >>.

<< Non é vero, é sexy. >> mi interruppe Harry guardandomi negli occhi.
Sentii le guance avvampare. Sarei potuta svenire lì, ero imbarazzatissima, per fortuna mia cugina se ne accorse.
<< Io invece sono inglese, ma mia madre é italiana. >>.
Niall le sorrise.
<< Perché non andiamo a farci un giro? Così ti facciamo vedere un po' Londra. >> propose Liam.
<< Sì, perché no?! Fa bene al culo camminare. >> scherzò Louis.
<< E si vede! >> commentai distogliendo lo sguardo da Harry, che sorrise sornione.
<< Grazie. >>.
Sentii che con quello avevo rotto il ghiaccio ed ero meno nervosa. Ci alzammo, ognuno con le proprie cose in mano, le borse in spalla. Dopo essere usciti dalla caffetteria, ci avviammo verso Picadilly Circus. Io rimasi indietro, mi piaceva camminare lentamente, gustandomi il cappuccino, sorso dopo sorso. Harry lo notò e rallentò il passo, permettendomi di raggiungerlo. Rimanemmo in silenzio, l'uno accanto all'altra, sorseggiando le proprie bevande. C'era qualcosa di bello in quella situazione, niente imbarazzo, solo un bisogno di compagnia, non importava se si parlava o meno, l'importante era stare vicini. Sebbene gli altri ci distanziassero di una quindicina di metri, potevo notare che Alexia chiacchierava allegramente con Jade. Mi aveva parlato tanto di lei nelle nostre video-chat, era la sua preferita delle Little Mix, ed erano molto simili. Sentivo che sarebbe potuta nascere una grande amicizia, molte cose le legavano, a partire dal loro colore preferito, il viola, e la mania per i fiocchi.
<< Come va il polso? >> chiese Harry rompendo quel silenzio, ma con mio grande stupore, non mi dispiacque.
Feci roteare il polso, esaminandolo. La garza era stretta, ma non mi dava fastidio. Non sentivo più alcun dolore, era stata solo la botta, nient'altro.
<< Meglio, il dolore é passato, comunque preferisco tenere la graza almeno fino a domani mattina. >>.
<< Mi dispiace, davvero. Ero in ritardo e non mi sono accorto di te. >>.
<< Dai, stai tranquillo. Mi sono fatta di peggio con lo sport che pratico. Aspetta. >>.
Buttai il bicchiere vuoto nel primo cassonetto dell'immondizia che beccai. Harry fece lo stesso.
<< É tutta la mattina che ti penso. Aspettavo una tua chiamata o anche un semplicissimo messaggio, ma niente. >>.
Sussultai leggermente a quell'affermazione.
<< Mia zia mi ha consigliato di non fare nulla. >> ammisi.
<< E perché? >>.
<< Per paura che disturbassi, credo. >>.
<< Non lo avresti fatto. >> asserì.
<< Allora la prossimo volta lo terrò bene in mente. >>.

Sempre se ci sarà una prossima volta., pensai.
<< Stasera ti andrebbe di uscire? Può venire anche tua cugina. >> se ne uscì dopo un po'.
<< Non so, perché fra un'ora circa dovrebbero arrivare due mie amiche dall'Italia e magari saranno stanche, anche se ne dubito. >>.
<< Possono venire anche loro, non é un problema. >>.
Forse ero io che non volevo andarci e ad essere sincera, non sapevo neanche il motivo. Sarei dovuta essere al settimo cielo, stavo passando il pomeriggio con i miei idoli, anzi, ad essere precisa, con uno di loro, che mi aveva appena invitata ad uscire tutti assieme, eppure c'era qualcosa che non mi convinceva, probabilmente solo una mia impressione.
<< Allora? >> mi chiese, interrompendo i miei pensieri.
<< Okay, verremo. Dimmi dove e a che ora. >>.
<< Passiamo a prendervi noi alle 20. Dimmi solo dove abitate. >>.
Il tono era quello di un bambino, contento per il suo nuovo gioco e ciò mi fece sorridere. Ci mettemo d'accordo per l'orario e prima di raggiungere gli altri, presi la sua mano destra e lo portai vicino a un negozio, in una zona appartata. Quando arrivai mi girai per guardarlo dritto in faccia.
<< Perché? >>.
<< Cosa? >> domandò perplesso. Fece un passo verso di me e io indietreggiai.
<< Perché me? Sì, insomma, sei Harry Styles, il donnaiolo della boy-band più amata al momento. Hai così tante ragazze ai tuoi piedi, tutte più belle di me. Perché io? >>.
<< Prima di tutto sei bellissima, secondo, non lo so, c'é qualcosa che mi piace in te, qualcosa che nelle altre non trovo. >>.
Un passo avanti lui, un passo indietro io.
<< E cos'é? >> chiesi con scetticismo.
Altro passo avanti per lui, altro passo indietro per me. Ormai ero con le spalle al muro. Appoggiò le mani alla parete, all'altezza del mio petto. I nostri corpi erano appiccicati, potevo avvertire il battito del suo cuore confondersi con il mio, creando un unico "tum tum". Avevo il fiato corto e feci di tutto per non darlo a vedere. La gente ci passava davanti senza degnarci di uno sguardo.
<< Conoscendoti meglio lo scoprirò. >>.
<< E cosa ti dice che io voglia conoscerti? >>.
Iniziò ad abbassarsi.
<< Il battito del tuo cuore, il tuo sguardo, ogni cosa di te me lo fa capire. >>.
Le nostre labbra stavano per sfiorarsi.


Didn't I give it all?
Tried my best
Gave you everything I had
Everything and no less


La voce di Adele giunse dalla tasca sinistra dei suoi jeans. Lentamente si staccò da me e prese il cellulare. Nel momento stesso in sui rispose il mio telefonino vibrò all'interno della borsa. Un messaggio. Lo presi. Alexia:

DOVE CAPPERO SEI?!

Era scritto in italiano e a lettere maiuscole. Raramente usava la mia lingua.

Arrivo!!

Inviai e lascia cadere l'iPhone nella borsa.
<< ...sì, tranquillo...Lou, ti ho detto che stiamo arrivando...sì, ho capito...ciao! >>.
Quando riattaccò sembrava piuttosto infastidito ma non me ne preoccupai.
<< Era Louis. É meglio raggiungerli. >>.
  
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