Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Hell96    01/09/2012    3 recensioni
Le dottoresse mi guardavano allibite, dopodichè uscirono di corsa e dopo all'incirca dieci interminabili minuti rientrarono in camera con addirittura l'Hokage in persona, Naruto Uzumaki.
Rimasi abbastanza sbalordita nel vederlo lì, appena mi vide mi venne vicino e iniziò ad osservarmi. Dopo pochi secondi ruppe il silenzio per chiedermi da quanto possedessi questa abilità oculare.
Lo guardai stranita, non capivo proprio di cosa stesse parlando.
Prima di risponderlo, sentii un brusio che proveniva da fuori la porta. Piano piano iniziarono ad entrare persone che sicuramente avevo già visto, poichè avevano tutti dei visi conosciuti.
Iniziarono a sussurrarsi fra loro frasi per me incomprensibili.
'Cos'ha quella bambina? Quegli occhi...sembra abbia il Rinnegan!'
'E' vero però... Guarda sembra possegga anche lo Sharingan!'
'Com'è possibile che abbia sia lo Sharingan che il Rinnegan?'
Questo è uno spezzone dal prologo! Buona Lettura!
[MOMENTANEAMENTE SOSPESA, scusate ç_ç]
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2: Team 5!
 
E' sincero il dolore di chi piange in segreto.

 
* * *

 
Di nuovo quell'incubo. Di nuovo quella voce. 
La sua immagina continuava ad infestare il suo mondo dei sogni.
Inizialmente Ai non riusciva a capire dove si trovasse, ma poi riusci a ricordare tutto.
Era a casa dell'Hokage, si era addormentata sul loro comodissimo divano. Erano le 6 del mattino e non riposava così bene da un'eternità ormai. Da quado loro erano ancora in vita.
Stava dormendo dalle 7 della sera passata, segno evidente della sua stanchezza arretrata da ormai troppo tempo.
Si alzo di scatto. Era indecisa su cosa fare, avrebbe voluto preparare la colazione per tutti, ma poi si rese conto che non sapeva cucinare neanche un uovo al tegamino. Non voleva andarsene così, come una ladra, così optò per lasciare un bigliettino, cercando di essere il più gentile possibile:
'Grazie per la vostra ospitalità, ve ne sono immensamente grata. Avrei voluto prepararvi la colazione ma non ne sono capace. Non preoccupatevi, sono ritornata a casa mia, mi devo preparare per l'accademia. Grazie ancora e buongiorno!' finì la sua opera con una faccina sorridente e si avvio velocemente verso la porta,cercando di uscire senza fare rumore.
Circa un'ora dopo, tutta la famiglia Uzumaki si svegliò. Leggendo il biglietto Hinata sorrise, cercando di nascondere la sua apprensione, cosa che non le riuscì molto bene.
Naruto, dal canto suo non potè fare a meno di commentare qualcosa riguardo la cocciutaggine di quella ragazzina.
-Naruto, sai com'è fatta la piccola Ai-Chan...è molto testarda.-
-Da piccolo non so cosa avrei dato per avere una famiglia che mi accudisse e che mi volesse bene...Non la capisco...-
Naruto si ricordò le parole proferite da Ai quando le propose di essere adottata da lui e da Hinata. La ragazzina ne fu davvero onorata, però dovette rifiutare perchè lei una famiglia l'aveva già, e anche se erano ormai quattro metri sotto terra, per lei erano sempre al suo fianco.
-Naruto, non ti preoccupare. Ai-Chan sa già che al momento del bisogno, noi saremo sempre disponibili per lei. -
-E' vero, Hinata. Tu hai sempre ragione!- disse Naruto sfoggiando uno dei suoi sorrisoni.
Intanto Minato si apprestava ad entrare in cucina affamato come non mai.
-Buongiorno!- urlò Minato, come facesse ad avere tutta questa energia a prima mattina era ancora un mistero per tutti.
-Buongiorno tesoro!- Rispose Hinata cordialmente dando un bacio sulla fronte del figlio.
-Buongiorno Minato! Oggi è il giorno dell'esame per diventare finalmente genin, ti senti pronto?- Chiese
-Papà ma è ovvio che sono pronto! Infondo in me scorre il sangue Uzumaki e quello Hyuga! Sarò il più bravo di tutti e sorpasserò persino Itachi!- Disse Minato sorridendo
-Ne sono sicura, tesoro mio.- Disse Hinata con uno dei suoi dolcissimi sorrisi sulle labbra.
 
* * *
 
Ai era arrivata fuori casa sua da almeno mezz'ora. 
E proprio da mezz'ora era rimasta lì, ad osservare quella dannatissima porta. Non voleva entrare. Non voleva vedere di nuovo tutto quel sangue, non voleva vedere i brandelli di carne e non voleva sentire quell'odore acre. Il sangue. Quell'odore se lo ricordava fin troppo bene.
Senza pensarci entrò, dopotutto era inevitabile.
Ma l'immagine che le si presentò era completamente diversa dalle sue aspettative;
Tutto era pulito, niente cadaveri, niente odore di sangue.
La giovane si chiese cose fosse successo, ma poi capì subito che era stata opera di Naruto.
Come al solito l'aveva aiutata e come al solito lei si era mostrata poco riconoscente. Si odiava tremendamente per il suo caratteraccio fin troppo freddo per una ragazzina e così decise di rimediare. Anche se internamente rimaneva sempre la stessa sciocca ragazzina fredda e traumatizzata dalla morte della sua famiglia, almeno all'esterno doveva sembrare più simpatica e cordiale. Probabilmente doveva iniziare a farsi degli amici, così  magari anche quei fastidiosissimi incubi sarebbero scomparsi, prima o poi.
Ecco, ecco la soluzione a tutto. Fingere. Fingere di stare bene era la soluzione, non sarebbe più sembrata una sociopatica, avrebbe fatto amicizia e chissà magari avrebbe dimenticato, di sicuro non tutto, solo un po'.
Mangiò, si fece una doccia ed indossò la sua uniforme. Questa volta, per far notare il suo cambiamento, optò per una divisa composta da un top bianco con le bretelline rosse, un pantaloncino rosso, stivaletti neri e i suoi immancabili guanti neri a rete. Si fece una coda con un fiocco rosso e inizio a specchiarsi. Non si piaceva per niente, quel look non le si addiceva proprio. Ma ormai era troppo tardi per cambiarsi così si avviò velocemente alla porta di casa.
Dopo circa dieci minuti arrivò dinnanzi all'accademia. Tutti gli studenti sembravano in fibrillazione e lei non riusciva a capire perchè. Cosa diamine stava succendendo a tutti? 
Decise di avvicinarsi a Minato per chiedergli il perchè di tutta questa confusione.
-Ehi Minato-Kun!- Disse Ai. Il ragazzo la guardava sbalordito, sapeva che era sempre silenziosa e si sorprese non poco vedendo Ai avvicinarsi e iniziare una discussione.
-Ciao Ai-Chan!- rispose titubante
-Ma perchè sono tutti così agitati?- Chiese la ragazza assumendo un espressione interrogativa
-Ma come non lo sai? Oggi c'è l'esame per diventare genin!- 
Ai restò in silenzio con un espressione da ebete stampata in faccia.
-Mi prendi in giro?- 
-No...Non dirmi che non lo sapevi...-
Itachi, che si trovava accanto Minato inizio a sorridere.
Ai iniziò a diventare incredibilmente nervosa. Non si era mai allenata e non aveva mai seguito le lezione. Andare all'accademia era come un obbligo, non voleva neanche diventare un ninja, ma si sentiva in dovere di diventarlo dato che era il sogno di sua madre.
Cosa doveva fare adesso? Era davvero nel panico, ma quella era davvero una situazione paradossale. Così iniziò a ridere, non sapeva neanche lei il perchè, sarà stata una specie di risata nervosa. Tutti la guardavano ridere, perchè, dato che solitamente è sempre silenziosa e riservata, non abituati a vederla esternare emozoni. Lei continuava a ridere imperterrita, era una risata cristallina e persino abbastanza rumorosa.
-Ma...Perchè stai ridendo? Mi sembra una situazione abbastanza critica..- Chiese dubbioso Minato. Evidentemente se giudicava quella situazione critica, non aveva mai vissuto una vera situazione critica, come per esempio la morte di tutta la sua famiglia davanti i propri occhi...Situazione che purtroppo ai conosceva troppo bene.
-Rido perchè...Perchè...Perchè- Perchè sono fottuta, pensò Ai -Non lo so il perchè!- Si limitò a dire.
-Cosa farai ora?- Questo era Itachi, sempre inespressivo, forse anche peggio di lei, Ai pensava che la causa della sua mancanta espressivita fosse dovuta al fatto che cercava di imitare il padre.
-Mmh, mi presenterò ugualmente all'esame, ma sapete in cosa consiste?-
-Consiste nell'eseguire la kage bushin no jutsu...E' un jutsu molto facile, ed io sarò sicuramente il migliore!- Disse a voce un po' troppo alta Minato.
Deliri di onnipotenza a parte, Ai iniziava davvero a sentirsi nervosa.
-Kage no...- ripeteva la ragazza più a se stessa che a Itachi e Minato.
-Non posso crederci, non dirmi che non conosci questo jutsu!- Disse Minato sbalordito e come al solito a voce troppo alta. E non ero l'unica ad accorgermene.
-E abbassa la voce!- Rispose Itachi un po' innervosito.
Per rispondere alla domanda del ragazzo si limitò a scuotere la testa.
-Come pretendi si passare l'esame senza conoscere questa tecnica?- Chiese Itachi con aria superiore.
-Un modo troverò...Mi ripetete il nome del jutsu perfavore?- rispose Ai sorvolando sul tono da superiore che aveva assunto Itachi. Detto questo afferrò una penna che aveva portato nel suo zainetto pensando fosse di accademia come tutti gli altri.
-Kage bushin no justu.- Disse svogliato Itachi.
-Ai-Chan, vuoi davvero scrivertelo sulla mano?- Chiese Minato.
-Vedi un altro modo?-
 
* * *
 
Dopo un'oretta d'attesa arrivò il turno di Ai. Le prove di tutti, Minato e Itachi comprese, erano andate egreggiamente e lei non voleva essere l'unica a non superare l'esame. Infondo doveva solamente mettere le mani in quella posizione strana che a malapena ricordava e ripetere quella frase -Kage no...Kage bushin no jutsu- Un gioco da ragazzi pensò, ovviamente ironicamente. Se solo ci fosse qui mia sorella, mia madre, mio padre... Ecco. Ci mancavano solo i tristi pensieri.
-Ai, coraggio vieni è il tuo turno!- Disse gentilmente l'esaminatore, Iruka-Sensei.
La ragazza si avvicinò col cuore in gola. Non voleva fallire.
Si sentiva gli occhi di tutti puntati addosso, soprattutto quelli di Minato e Itachi, che la facevano sentire un incompetente.
Chiuse gli occhi per un istante, cercò di concentrarsi. Avrebbe fatto affidamento su tutto, persino su i suoi dannatissimi occhi. Infondo se hanno ucciso due persone, eseguire un jutsu, a loro dire facilissimo, dovrebbe essere una passeggiata.
Mise le mani in quella stranissima posizione e pregando che fossero messe correttamente, disse ad alta voce 'Kage bushin no jutsu!' Ed in un nanosecondo dieci sue copie apparvero dal nulla. Le guardò stupita, ci era riuscita sul serio! Dopo poco sparirono e si avvicino ad Iruka-Sensei per ricevere il suo coprifronte. 
-Bastavano solo tre copie, Ai-Chan- disse il maestro con un sorriso sulle labbra.
La ragazza rispose con un sorrisone, era davvero orgogliosa di se stessa. Ma il suo sorriso si spense, quando incamminandosi verso l'uscita la vide
Sekai era lì. Sua sorella defunta era lì davanti a lei. E le sorrideva. 
Non puo' essere possibile. Stava impazzendo sicuramente.
-Non posso credere che tu ce l'abbia fatta!- urlò Minato 
Io invece non posso credere che abbia appena visto mia sorella morta. Buffa la vita, eh?
-Già...- rispose Ai accennando un sorriso e tralasciando i suoi pensieri. -Ora devo scappare. Ci vediamo domani, Ciao!- continuò la ragazza iniziando a correre velocemente.
-E' molto strana...- disse Minato rivolgendosi ad Itachi, che rispose con un semplice 'Mh'

 
 
Il giorno dopo Ai si svegliò di buon ora. Non era riuscita a chiudere occhio per tutta la notte; Credeva ormai che il suo cervellino fosse partito per pazzolandia, ma sentenziò che forse sarebbe stato meglio non pensarci. Era stata sicuramente un'allucinazione. Oppure era colpa dei suoi occhi. Si era sicuramente colpa loro. 
Dopo iniziò a prepararsi per andare in accademia. Aveva deciso che la tattica di sembrare simpatica e vivace non faceva per lei, lei non era così ed era molto difficile riuscirci. 
Dio, quanto avrebbe voluto cambiare, ma cambiare seriamente, non solo all'esterno ma era troppo difficile. Non voleva abbandonare tutto quel dolore , perchè in fondo era proprio quella sofferenza a farla sentire viva. Si aggrappava al dolore del passato perchè le rimaneva solo quello, perchè senza quello non sarebbe nulla. Era così. Lei viveva nella sofferenza perchè era l'unica emozione che ormai riusciva a provare, e anche se momentaneamente aveva altri pensieri per la testa, ricadeva sempre in quel baratro di oscurità. Quando riuscì finalmente a capire questo, a capire che il dolore continuava ad aggrapparsi a lei che lo voglia o no, copiose lacrime inziarono a scendere dai suoi occhi.
Non potrà cambiare, la sua vita è destinata a rimanere nell'oblio. Per sempre.
Anche mentre si vestiva, questa volta indossava un completo composto da un top viola con una felpa e una gonna nera ed i suoi immancabili stivaletti, le lacrime continuavano imperterrite a scendere giù bagnando le guance ormai arrossate. Si risciacquò più volte il viso e finalmente il rossore si attenuò, però l'impulso di piangere e di sfogarsi  erano sempre presenti. Arrivò all'accademia in orario e come al solito si sedette al posto di sempre.
All'accademia c'era molto fermento, poichè oggi sarebbero stati divisi in team. Ai era molto nervosa all'idea, come tutti daltronde.
Arrivò Iruka-Sensei e, dopo aver fatto un noiosissimo discorso riguardante il tempo che passa, Iniziò ad elencare i vari Sensei che sarebbero stati a capo dei team. Fra questi spiccavano Hinata-San e il padre di Itachi, Sasuke Uchiha.
Sperava con tutto il cuore andare nel team capitanato da Hinata-San, perchè sapeva che lei oltre ad essere dolce e gentile, era anche un'ottima kunoichi. E poi diciamolo, faceva dei bento che erano la fine del mondo. Ma purtroppo il destino le era avverso, poichè Hinata su assegnata al team 4, con Ami, la figlia della bionda e del tizio che disegna sempre, con Akira Nara e con quel ragazzo figlio di suo cugino che però non ha ereditato il Byakugan. Per loro avere il cognome Hyuga e non possedere la loro preziosissima abilità oculare era un disonore. Ovviamente Ai trovava tutto ciò estremamente ridicolo, ma i suoi pensieri furono interrotti dalla voce del maestro. 
-Il team 5 sarà un team particolare, composto dagli allievi con abilita oculari, quindi da Minato, Itachi e Ai. Da oggi in poi il vostro sensei, sarà Sasuke Uchiha-
Dopo aver elencato tutti gli altri team, tutti i ragazzi si apprestavano ad uscire, tutti particolarmente gioiosi.
Ad un certo punto Ai sentì un braccio intorno alle sue spalle, si girò e vide che era Minato che con l'altro braccio aveva abbracciato anche Itachi, cosa che lo innervosì molto.
-Ora siamo compagni di team! Non è grandioso?!- si apprestò a dire Minato.
'Eh, non sai quanto'
-Si...- fece Ai accennando un sorriso
-E tu cosa dici baka?- disse Minato rivolgendosi ad Itachi
-Dico che dobbiamo muoversi perchè il sensei ci sta aspettando al campo d'allenamento.-
-Eh!? Ma io ho fame! Avanti in fondo è tuo padre, non potrebbe farci mangiare prima?- rispose Minato lamentandosi
-Non credo proprio- Disse Itachi liberandosi dal suo braccio.
-Già mi sembra abbastanza severo come sensei...- Rispose Ai facendo lo stesso.
-Credimi è più che severo.- si limito a dire Itachi aumentando il passo.
 
Dopo neanche due minuti arrivarono al campo dove Sasuke, il loro sensei, li stava aspettando.
-Iniziamo subito, non mi piace aspettare. Voglio sapere cosa sapete fare. Conosco le capacità di Itachi ma non le vostre, quindi voglio che me le mostriate.-
Capacità? Quali capacità? Ai stava diventando sempre più visibilmente nervosa poichè Sasuke aggiunse -Tu invece cerca di calmarti, possiedi quegli occhi, devi per forza essere brava. Anzi, inizia proprio tu.-
Ottimo.


Ciao a tutti! Scusate se non sono riuscita ad aggiornare prima ma sono stata impegnata! Spero che vi sia piaciuto il capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate nelle recensioni! Grazie a tutti!! <3

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Hell96