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Autore: air_amavna    01/09/2012    6 recensioni
L’uomo barbuto, con in mano un ombrello argentato ricoperto da tanti brillantini entrò e si sedette sul divano come se fosse a casa sua.
-Hagrid?- mormorai.
-Hagrid?- ringhiò. -Che razza di nome è? Io mi chiamo Hogrod!-
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Benvenuta a Gwàrts!

 
 
Guardai per un’ultima volta fuori dalla finestra e ritornai a sottolineare il mio libro. Era mezzanotte precisa e le stelle illuminavano la maggior parte del cielo scuro. Dalla mia finestra riuscivo anche a vedere la luna piena che con tutto il suo splendore illuminava persino la mia stanza. Che più che una stanza, sembrava un porcile.
Se ero sveglia a quell’ora un motivo c’era… C’era eccome!
Dopo scuola ero tornata a casa, avevo mangiato e pur di non studiare, avevo fatto di tutto!
1.Avevo perso il tempo vicino al computer;
2.Mi ero vista un Harry Potter in tv giusto per fare una pausa all‘unica parola che avevo imparato di una delle tante pagine da studiare;
3. Mi ero messa a ballare per circa mezz’ora nella stanza;
4. Avevo messo il karaoke su YouTube, facendo ascoltare ai miei vicini la mia “adorabile” voce;
5. Avevo combattuto con un Voldemort immaginario impugnando la mia bacchetta;
E adesso ero lì. Con un noiosissimo libro di storia davanti ai miei occhi e con le palpebre che non volevano fare altro che chiudersi.
Mia madre mi aveva avvisata: -Al posto di stare davanti al computer e perdere il tempo potevi semplicemente aprire il libro di Storia e studiare come tutti gli studenti di questo mondo!- aveva urlato la stessa sera.
Ma il mio cervello li traduceva in una serie di “Bla bla bla” insignificanti.
Storia… che cosa stupida! 
Ricominciai a sottolineare le parole del libro e a memorizzarle, ma solo dopo un minuto decisi di fare una pausa. Giusto piccola piccola. 
Appoggiai la testa sulla scrivania e chiusi lentamente le palpebre…
 
 
 
Aprii improvvisamente gli occhi alzandomi di scatto dalla sedia e urlai di dolore. Era come se qualcuno mi avesse punto con un ago dietro la schiena e di certo non era una bella sensazione.Mi massaggiai la parte dolorante e mi guardai intorno preoccupata. Insomma, chi poteva colpirmi in quel modo nel bel mezzo della notte? Mia madre e mio padre non si sarebbero alzati nemmeno se avessi urlato aiuto, figuriamoci se lo avessero fatto per farmi uno scherzo ridicolo come quello!
Diedi una controllata al mio libro sulla scrivania e stranamente non c’era. Strano. 
Non diedi molta importanza a quel libro e scesi al piano di sotto per bere un po’ d’acqua e magari mettere un po’ di ghiaccio sulla schiena.
Scesi le scale silenziosamente e, cosa ancora più strana, le luci erano tutte accese.
Bevvi un sorso di latte dalla bottiglia e prima che potessi salire le scale qualcuno bussò alla porta facendomi saltare dallo spavento e di conseguenza facendomi cadere quasi tutto il latte per terra bagnando il tappeto rosso.
Bene, e adesso chi la sente a mamma!
La persona continuava  a bussare la porta… be’ in realtà più che bussare sembrava intenzionato a buttarla giù.
Lanciai la bottiglia nel lavello e prima di svignarmela sopra a chiamare aiuto ai miei genitori, l’uomo (almeno credevo che fosse un uomo) aprì la porta e con un tonfo la fece cadere per terra.
Mi coprii le orecchie e gli occhi e quando li riaprii  ero sconvolta. Non poteva essere lui!
La magia non esisteva! Almeno credevo…
L’uomo barbuto, con in mano un ombrello argentato ricoperto da tanti brillantini entrò e si sedette sul divano come se fosse a casa sua.
Feci un colpo di tosse per attirare la mia attenzione e a quanto pare funzionò dato che si voltò verso di me e sorrise mostrando i suoi denti d’oro.
-Hagrid?- mormorai.
Se lo avessi detto in un’altra situazione forse mi sarei data della stupida, ma in quel momento sembrava tutto così vero, troppo vero!
-Hagrid?- ringhiò impugnando il suo ombrello di brillantini. -Che razza di nome è?-
Ok, forse non era ‘quell’Hagrid’, ma solo un povero barbone che aveva bisogno di cibo e acqua.
-Io mi chiamo Hogrod! Tu sei?-
Già perché Hogrod è un nome normale, eh già.
-Perché ha bussato in quel modo alla porta?-
-Rispondi prima alla mia domanda Pike!-
Oh cavolo. Come faceva a conoscere il mio cognome questo ‘Hogrod’?
-Ti stai chiedendo come faccio a conoscere il tuo cognome, vero?-
Alzai lo sguardo su di lui e annuii timidamente tremando dalla paura. E se era un pazzo maniaco pervertito?
Senza dirmi niente dalla tasca cacciò una lettera con un simbolo a me familiare e me la lanciò.
La presi tra le mani e guardai il simbolo rosso con le mani tremanti.
-E aprila!- si lamentò riprendendo il suo ombrello da terra puntandolo al camino. Ma diversamente dal vero Hagrid di Harry Potter, invece di sparare fuoco sparò una scia di brillantini. Lui non la smetteva di ridere.
Lo lasciai nelle sue ‘risate’ e aprii la lettera. Quando lo lessi mi si seccò la gola.
 
Cara signorina Pike,
Siamo lieti di informarla che lei è stata ammessa alla scuola di magia e stregoneria di Gwàrts.
 
-Gwàrts? Insomma, che scherzo è questo? Io stavo cercando di studiare. Mi dica con precisione chi è lei!- sbottai irritata.
Se quello era uno scherzo di qualche mio amico l’avrebbe pagata grossa.
-Io sono Hogrod, custode delle chiavi di Gwàrts-
Roteai gli occhi al cielo e applaudii facendo una risata amara.
-Complimenti! Ti meriti un futuro da attore!-
Lui non si mosse dal divano e continuava a guardarmi serio.
-Leggi ancora la lettera-
Subito continuai a leggere.
 
Per recarsi a Gwàrts la verrà a prendere Hogrod.
 
-Doppio complimenti!- dissi scoppiando a ridere. -E mi dica… adesso mi porta a ‘Gwàrts’ con una motocicletta volante?- dissi imitando il suo tono di voce.
-No- disse seriamente. Mi fermai a guardarlo e lui continuò a parlare. -Ma basta che tocchi il mio braccio e ci materializzeremo a Gwàrts-
Alzai un sopracciglio e automaticamente scoppiai a ridere buttandomi sulla poltrona di fronte a quella dove era seduto lui.
-Quindi…- dissi con le lacrime agli occhi. -Tu mi stai dicendo che se tocco il tuo braccio finisco a Hogwarts?-
Lui mi guardò confuso. -Cos’è Hogwarts?-
-Intendo dire Gwàrts!- sbottai alzando un po’ troppo il volume della voce.
-Si- 
-Quindi automaticamente sarei una strega- 
-A tutti gli effetti-
Soffocai un’altra risata mordendomi le labbra.
-E questa- disse cacciando un aggeggio dalla stessa tasca dove aveva preso la lettera. -è la tua bacchetta-
La presi ancora ridendo. -Quindi… se io ti dicessi ‘Avada Kedavra’ puntandoti la bacchetta contro moriresti?-
-Certamente-
Senza pensarci due volte urlai. -AVADA KEDAVRA!-
Un lampo di luce verde uscì dalla bacchetta e finì addosso a Hogrod. Sbarrai gli occhi per la sorpresa e mi avvicinai  a lui: era steso per terra con la bocca spalancata e gli occhi chiusi.
-HOGROOOOD! RISPONDIMIIII!-
Avevo appena ucciso una persona, cazzo! Pensai scuotendolo per vedere se era ancora vivo.
Sul braccio destro c’era attaccato un biglietto:
 
Per andare a Gwàrts basta che tocchi questo braccio.
 
Non sapevo se davvero sarei finita a Gwàrts ma valeva la pena provarci, pensai.
Così chiusi gli occhi e trattenni il respiro toccando il braccio.
 
Sentii una sensazione di vuoto e quando tolsi la mano mi trovai in un posto a me sconosciuto.
Anzi… io lo conoscevo benissimo! Quella era la sala comune dei Grifondoro!
-Ma guarda chi è arrivata!- 
Mi voltai velocemente verso la voce che mi aveva chiamata.
Una Hermione Granger con i capelli lunghissimi e biondi mi salutò con la mano, mentre con l’altra reggeva un libro dalla copertina rosa e con la foto di un ragazzo che non riuscii a identificare.
-Vedo che hai già indossato  la divisa … Ma  il cappello parlante non ha ancora smistato nessuno! Che ci fai tu qui?- chiese con aria minacciosa.
-Ehm.. Mi ci ha portato Hogrod… e sono comparsa qui- risposi più confusa che mai notando solo in quel momento che indossavo la divisa.
-E sbrighiamoci allora!- disse tirandomi per un braccio.
-Si, Hermione- dissi tutta eccitata.
Ero sempre stata una sua ammiratrice e chiamarla ‘Hermione’ rendeva la cosa ancora più interessante.
Appena sentì il suo nome lasciò la presa spingendomi in modo violento. -Che razza di nome è Hermione? Io mi chiamo Harmani!-
Sbarrai gli occhi. -Va bene… perdonami-
Camminammo svelte in una ‘Gwàrts’ completamente vuota dove gli unici che passavano erano i fantasmi.
Solo pochi minuti dopo ci trovammo di fronte ad una porta grigia e altissima ma prima che si aprisse il mio sguardo cadde sul libro di ‘Harmani’… E solo lì notai che era un cantante. Si, giusto! Era uno dei cantanti dei One Direction!
-Non sapevo fossi una fan di Harry Styles-
-Harry chi?- urlò quasi offesa. -Ma si può sapere che nomi ti vai a inventare? Prima mi chiami ‘Hermione’ poi chiami lui ‘Harry Styles’!-
-E come si chiama allora?-
-Lui è Harry Potter!-
Sé certo! E io sono Lord Voldemort!
Quando stavo per ribattere la porta si aprì e entrai nella sala grande. Era qualcosa di straordinario! Forse era l’unica cosa di Gwàrts simile ad Hogwarts. C’erano quattro lunghi tavoli dove sedevano studenti intenti a mangiare di tutto, giù in fondo c’era il tavolo dei professori e proprio al centro c’era una fila di ragazzi in divisa nera simile alla mia.
Harmani sfuggì dalla mia vista e mi misi in fila anche io con i ragazzi vestiti come me.
Quando Silente (almeno speravo si chiamasse così) si alzò, tutti si zittirono e avevano lo sguardo rivolto verso di lui.
-Buonasera studenti e professori e benvenuti ad un nuovo anno a Gwàrts! Adesso la professoressa Megotta smisterà i ragazzi che non appartengono ancora a nessuna casa-
Tutti applaudirono ma io non mi mossi. -Come sapete… da più di mille anni qui le case di Gwàrts sono quattro! La prima è: Team Justin Bieber!- urlò il professor Silente facendo un gridolino eccitato. Si sentì subito un coro di applausi e da uno dei tavoli si alzò lo stesso Justin, vestito tutto di viola, e si inchinò.
-CHE COSA?- urlai sconvolta mettendomi le mani tra i capelli. Quella dovrebbe essere una scuola di magia e stregoneria? Gwàrts cominciava a farmi schifo sul serio.
-La seconda casa è: Team Edward Cullen!- 
Ok, adesso potevo andarmene… e sul serio! 
In un altro tavolo si alzò Edward senza maglietta e le ragazze cominciarono a urlare come delle assatanate perdendo il controllo di loro stesse. Forse ero l’unica che non gridava… persino la professoressa McGrannit urlava e saltava come un’adolescente piena di ormoni.
-La terza casa è: Team One Direction!-
I cinque ragazzi si alzarono anche loro e si inchinarono alle ragazze che si strappavano i capelli.
-I loro nomi sono: Zayno Pakistano, Niallo Oro, Harry Potter, Luigi Tommaso e Lilo Stich-
Esisteva una casa decente in quella scuola? Pensai scuotendo la testa senza speranze.
-La quarta casa, che molto probabilmente è la meno apprezzata è: Team Weasley!-
Io cominciai a urlare come una pazza convinta che tutti si sarebbero uniti alle urla ma, dal silenzio, notai che ero l’unica ad aver urlato. Tutti cominciarono a fissarmi e mi nascosi dietro un ragazzo che era in piedi vicino a me.
-Prima dello smistamento i nostri capi ci canteranno qualcosa… data la loro bravura nel cantare!- 
Justin Bieber, Zayno Pakistano, Niallo Oro, Harry Potter, Luigi Tommaso, Lilo Stich ed infine Edward Cullen si alzarono in piedi e ognuno di loro cominciò a spogliarsi rimanendo solo in mutande, causando le grida eccitate delle studentesse.
“Più che una scuola, sembra di stare ad Uomini e Donne!”, pensai mentre il batterista, ovvero Severus Piton, cominciava a suonare.
Solo quando cominciarono a cantare mi accorsi della canzone:

 
La sveglia sta suonando
Ma fatela tacere
Perché di andare a scuola
Proprio voglia non ne ho.

 
E da quanto in qua gli One Direction cantavano le tagliatelle di nonna Pina? E in più in mutande!
E la cosa più strana era che le loro voci erano diverse… sembravano delle voci di bambini di 3 anni!
 
 
Ma sì, ma dai! E diccelo anche a noi!
Sono le tagliatelle di nonna Pina!
Un pieno di energia effetto vitamina
Sensazionali a pranzo, a cena e credi a me
Son buone anche al mattino al posto del caffè!
Yeah!

 
Se quello era un sogno, avrei pagato tutto l’oro del mondo per svegliarmi.
Finirono la canzone e si riandarono a sedere tutti ai loro posti, e così la professoressa McGrannit prese parola.
-Ok… adesso chiamerò uno di voi e il cappello parlante vi dirà a quale casa apparterrete- disse con non curanza mentre il professor Silente prendeva posto.
-Caroline Pike?- chiamò.
Nessuno parlò così alzai la mano timidamente. -Mi scusi ci deve essere un errore… io sono Alice Pike e non Caroline-
-Tu ti chiami Caroline, sfigata!- rispose lei acidamente.
Rimasi sbalordita dal suo atteggiamento. Perché insomma… la vera McGrannit non avrebbe mai detto una cosa del genere!
-Bella per caso fai di cognome Flack?- urlò qualcuno del tavolo del Team One Direction.
Mi voltai più offesa che mai. 
-Ma come osate!-
La professoressa McGrannit mi fulminò con uno sguardo e mi zittii.
-Vabbè chiamiamo un altro… Ginny Weasley?-
Una ragazzina dai capelli rossi sbucò da dietro di me e camminò decisa verso lo sgabello che la professoressa aveva appena messo.
Si sedette e la McGrannit le poggiò il cappello in testa. Dopo due secondi partì una suoneria e il cappello annunciò: -Team Edward Cullen!-
Tutti applaudirono e mi sporsi per vedere il tavolo del Team Weasley (completamente vuoto) dove c’erano solo Ron Weasley e Harry Potter ( che non avevo nessuna idea di quale fosse il suo nome qui a Gwàrts) e avevano un aria triste.
Alzai nuovamente la mano confusa. 
-Mi scusi professoressa ma come si smistano le persone precisamente?-
Lei sbuffò sonoramente e incrociò le braccia al petto. -Ma vedete un po’ a questa rompiscatole! Comunque io ti metto questo cappello tutto scassato in testa e parte la suoneria della casa-
-Ok, grazie- risposi acida a mia volta.
-Adesso vieni tu ‘Caroline’!-
Strinsi i pugni e mi avvicinai titubante allo sgabello. 
Mi sedetti e il cappello cominciò a sussurrare cose senza senso. 
Poi si fermò e partì la suoneria… “quella” suoneria: BABY di Justin Bieber.
-Team Justin Bieber!- 
Solo a sentire quella frase scattai in piedi lanciando il cappello per l’aria. 
-NO!- urlai.
Tutti si zittirono. 
-IO ODIO JUSTIN BIEBER!-
Silenzio tombale.
-Cosa hai detto?- mi voltai verso quella voce: era Silente.
-Stavo scherzando- ammisi.
-Non è assolutamente vero! Signorina Grugna venga qui!-
Harmani, che poco fa si stava sbaciucchiando il ragazzo riccio dei One Direction, si alzò e si avvicinò a noi.
-Chiameremo il signore Oscuro e ti faremo uccidere!- urlò Silente.
Alzai gli occhi al cielo e solo lì notai che il soffitto era chiuso… strano. Strano come tutto e tutti, d’altronde.
-Albus Silente lei non può chiamare Lord Voldemort! Voi siete nemici!- sbottai come se fosse la cosa più ovvia del mondo… be’ in un certo senso lo era!
-Ma di chi diavolo stai parlando?!- urlò di nuovo mettendo la lunga barba su una spalla.
-Io sono AlBono e chi è Lord Voldemort?-
-è l’Oscuro Signore!- urlai a mia volta.
Senza rendermene conto tutti i capitani dei Team si erano alzati e mi puntavano la bacchetta contro.
-Ne abbiamo abbastanza di te!- disse Zayno ancora in mutande.
-Uccidiamola!- urlarono Lilo e Luigi.
-Squartiamola!- si disperò Niallo. -Ha appena ammesso di odiare il mio fidanzato!-
-Lasciatela stare, dai! Non ha fatto nulla di male!- mi disse qualcuno e con mia grande sorpresa, scoprii che era proprio il professor Piton.
-Grazie professor Piton, non saprei come avrei fatto senza di lei!- 
Vidi il suo viso contorcersi dalla rabbia e piano piano diventare rossa come un peperone.
-Io non mi chiamo Piton! Io mi chiamo RENATO ZERO! Togliamoci la pelle!-
-Professore no!- urlai di disperazione.
Tutta la sala era contro di me: tutti.
Persino Harry e Ron del Team Weasley mi puntavano la bacchetta.
Be’, in quel momento non potei fare altro che urlare.
 
 
Aprii di colpo gli occhi e pensai che tutti mi avessero ucciso. Magari adesso ero in una tomba con su scritto: è morta perché ha detto di odiare Justin Bieber!
Oppure mi avevano fatto in mille pezzi e l’unica parte del mio corpo ancora integra erano solo gli occhi. Guardai in basso e notai un libro a me familiare. Lessi sopra in alto la scritta: Storia.
Storia… Ma si!
Diedi un urlo di felicità lanciando il libro in aria strappandolo in due. Non ero mai stata così felice in vita mia di svegliarmi e di andare in una scuola normale, anche se molto probabilmente avrei preso un 3!
Era tutto così inquietante… il sogno mi era sembrato così reale che per un attimo pensai che davvero quella scuola esistesse. 
I raggi del sole illuminavano la mia camera e io urlai di nuovo dalla felicità scendendo giù per le scale quasi cadendo.
I miei dovevano ancora svegliarsi così aprii il frigo per prendere la bottiglia di latte ma non la trovai.
Impossibile, pensai. Ero stata stesso io a comprarlo il giorno prima, com’era possibile che era finito di già?
Senza rendermene conto misi un piede in qualcosa di bagnato per terra. Era latte.
Mi si gelò il sangue nelle vene e guardai nel lavello. Li giaceva la bottiglia vuota che nel sogno avevo lanciato. Guardai nel camino: i brillantini che aveva lanciato Hogrod erano ancora lì.
Tutto quadrava, e io stavo completamente uscendo pazza. Dalla paura. Sentii i passi di qualcuno scendere, molto probabilmente mia madre o mio padre, pensai.
Ma al posto dei miei, mi ritrovai nientedimeno che Hogrod ancora vivo e vegeto. Gli occhi erano diventati gialli e mi guardava come se fossi un’assassina.
Be’ forse lo ero stata.
-Avrò la mia vendetta Pike!-
 
Oh cazzo!
 






 
Saalvee gentee!
Ok, starete pensando “ma che diavolo è?” oppure “questa è pazza” o ancora meglio “ ma che schifo è?”
Bene… avete ragione!
Non so come mi sia uscita una stupidaggine del genere! Perché in realtà volevo scrivere qualcosa tipo: una ragazza sogna di andare ad Hogwarts e poi si sveglia. Però mi annoiava la cosa… così ho deciso di ridicolizzarla in questo modo. XD
Allora… premetto che io non sono assolutamente  fan di Justin Bieber e nemmeno di Twilight ma mi sono indifferenti.
Io non odio Justin Bieber e spero di non aver offeso nessuno D: Spero non mi tenterete di uccidere come Alice.
xD
Inoltre vorrei dire, invece, che sono una fan degli One Direction…Vi prego non mi odiate! Çç Ma da fan ho deciso di prenderli in giro lo stesso! u.u
 
Ringrazio a te che hai letto questa mezza cacchetta che non si meriterebbe nemmeno una recensione, lo so. Ma mi farebbe tanto piacere riceverne qualcuna : )
Accetto qualsiasi tipo di critica =) Ah e su twitter mi chiamo @xanshar ;)
Grazie davvero.
 
 
 
 
 
 
   
 
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