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Autore: AkaRen    02/09/2012    4 recensioni
Una Bella/Edward nella classica ff in cui Bella è una studentessa e Edward un professore.
What if? : E se...
... Bella si innamorasse perdutamente del suo insegnante di Francese? Come potrebbe fare per conquistarlo? E se anche lui lo fosse di lei, ma cercasse in ogni modo di evitare sia lei, sia il sentimento costante che prova, sia il suo pensiero fisso ormai da mesi? Cosa succederebbe?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Solo Tu








Mi guardo intorno. Sono indecisa se andare a lezione o meno, dato che non sarei in un bello stato e magari potrebbero chiedermi cosa mi sia successo. Soppeso un attimo le due decisioni che potrei prendere e poi scelgo di andare.
Quindi mi dirigo verso il bagno, per dare una sciacquata al mio viso. Spero che dopo non si vedrà più il rosso nel mio volto, ma so già che è una speranza vana.
Quando esco mi dirigo verso la stanza in cui studiamo inglese. Non mi va di ripassarlo, né tanto meno di studiare cose nuove su quella lingua. Tuttavia sono con le mani legate. Devo andare alle lezioni, voglio farmi vedere da Edward forte visto che gli ho appena fatto una lagnata.
Non so se lui aveva voluto veramente ferirmi oppure se aveva cercato di dire quella bugia perché eravamo a scuola e magari per caso qualcuno ci avrebbe potuto sentire. Fatto sta che per quel momento non c’era nessuno e magari lo avrebbe potuto dire velocemente. Invece mi ha detto una menzogna e credeva pure che io l’accettassi e ci cascassi!
Sbuffo altezzosa, bussando alla porta. Hanno già cominciato, ma dopotutto è già strano che io ci sia di nuovo, quindi va bene. La professoressa mi fissa con un sopracciglio alzato, dicendomi di accomodarmi. Fisso gli altri miei coetanei con uno sguardo spaesato, non trovando un banco libero dove potermi isolare. Rimango sul posto, indugiando tra i vari banchi, ma in uno solo c’è un posto libero.
La mia vicina di banco sarà Jessica. Sobbalzo, arretrando di un passo e la professoressa mi guarda stranita e sorpresa insieme.
Non voglio.
Non voglio.
E non voglio.
Non voglio.
<< Signorina Swan, accetto che abbia interrotto la mia lezione ma dovrebbe sedersi perché così io la possa continuare! >> mi rimprovera la professoressa, spingendomi con poca grazia fino al mio posto. Mi sembra di scorgere un diavolo al posto della mia vicina di banco, e quando mi sorride maligno sobbalzo e ingoio a vuoto.
<< Ciao, Bella.. >> mi sottolinea le due parole in maniera maligna e vorrei correre. Invece resto e rispondo, sforzandomi di essere normale e non apparire rigida: << Ciao >>.
Quindi mi siedo e cerco si scansare la sedia più lontana da lei, ma sono contro il muro quindi non mi sposto di molto. Lei mi fissa divertita, ridendo. Per tutto il tempo presta attenzione solo a me, fissando con attenzione ogni qual volta io mi porto una mano tra i capelli, sbuffo, ingoio a vuoto o guardo l’orologio. Mi mette a disagio e vorrei girarmi per urlarle di smetterla, ma so che poi la professoressa mi sentirebbe e chi la sentirebbe a lei?!
Quando la lezione passa io non ho capito niente della spiegazione della professoressa, che come tutti mi ferma per parlarmi del programma perso e del fatto che dovrò recuperarlo al più presto per non venire bocciata. Annuisco senza convinzione, poi mi dirigo alla prossima lezione.
Non cerco nemmeno la camera, tanto da qualche parte arriverò. Oggi non mi interessano le materie, oggi mi interessa solamente distrarmi dalla mia menzogna. Alla fine arrivo a lezione di matematica e mi guardo di nuovo intorno, sperando di non trovare anche stavolta Jessica ad aspettarmi. Ora che ci penso, strano che non mi abbia minacciato ma mi abbia solo guardato!
Per fortuna trovo un banco vuoto e mi ci fiondo, nella paura che qualcuno possa occuparlo seppur a metà.
Quando mi ci siedo, trovo un biglietto anonimo perfettamente sotto il posto dove sto di solito. Aggrotto le sopracciglia, guardandolo e aprendolo, e quando riconosco la calligrafia di Edward sto quasi per buttarlo.
Ma più che altro, mi chiedo: come avrà fatto a scoprire il mio posto? A meno che non mi abbia spiato per tutto il tempo, e quell’idea mi rincuora e mi da fastidio allo stesso tempo, come faceva a sapere perfettamente il mio posto? Che mi sarei seduta lì?
Scuoto la testa. Non voglio pensarlo ed invece ecco che me lo ritrovo nella mente. Quasi avesse in mano un cartellino con la scritta: "pensami" che lo indicasse. Ho detto che non gli volevo più parlare, e in parte è così. Ma dall’altra muoio dalla voglia di farlo.
Leggo di malavoglia tutto il foglietto.

Bella, scusami per prima.
Non credevo però facessi tutta quella scenata, infondo non siamo nemmeno fidanzati.
Ok, ci siamo baciati, ma ancora non abbiamo l’anello al dito, no?
Vorrei cancellare queste righe, vorrei non darti il biglietto.
So che mi odierai per il fatto che ti ho ricordato che non siamo veramente uniti.
Io ho la mia classe da ascoltare e seguire, mentre tu sei mancata quindi ti avrei parlato dopo.
Ti ho vista entrare e ti volevo sorridere, solo che sapevo che se lo facevo molto probabilmente finivamo per parlare.
Non l’ho fatto perché dovevo tenermi a mente il programma da spiegare.
Sei libera di non credermi, sei libera di tenere il muso.
Sappi solo che io ci tengo a te, che non era mia intenzione ferirti così e che se mai mi vorrai riparlare io sarò pronto.
Se mai volessi chiarire, io sarò pronto a darti tutte le mie spiegazioni.
Se mai mi crederai, io sarò felice.
Se mai ci ribaceremo, io ritoccherò il cielo con un dito.
Non ho nemmeno bisogno di firmare, è ovvio chi sono.


Vorrei stracciare il biglietto, invece mi accorgo di metterlo in tasca e cercare di seguire la spiegazione iniziata. Tuttavia dopo pochissimo tempo ci rinuncio, tanto è un argomento collegato a quello che mi sono persa, quindi sarebbe un’inutile spreco di attenzione e comprensione.
Il professore si accorge che non lo seguo, tuttavia non mi dice niente. Magari ha fatto la stessa riflessione che ho fatto io. Solo Edward è stato così precisino da volere che lo seguissi con il ragionamento e quindi da rimbeccarmi ogni qual volta non lo guardavo, ogni qual volta spostavo lo sguardo altrove. Fisso con astio il foglio di carta, come se lui fosse la causa di tutto questo.
Quando la lezione finisce mi accorgo di volere solo tornare a casa.
Non sono riuscita a stare nemmeno due ore senza la mia menzogna, come riuscirò da ora in poi a starci per 24h su 24h sei volte la settimana?
Sospiro, non sapendo darmi una risposta, poi mi avvio verso l’uscita di scuola.
Mi avvio verso la mia macchina.
Mi avvio verso casa.










Ecco qui il nuovo capitolo! Questa è l'ultima volta che aggiorno ogni giorno. E' il 2 settembre, ragazze/i, vi rendente conto? çç
Tra pochissimo ricomincia la scuola.. çç
Comunque, da ora in poi aggiornerò due volte ogni mese ^^
Come vi è sembrato il capitolo? Rispondetemi con una stupenda recensione, come sapete fare voi :DD
Puffola__ *^*
 
   
 
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