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Autore: micia95    02/09/2012    2 recensioni
Antico Medioevo. Tomoeda è divisa in quattro regni pacifici, ma un re malvagio e assetato di potere cercherà di conquistarla tutta. L’ultima principessa in grado di fermarlo è scomparsa. Si riuscirà a ritrovarla prima che il mondo intero cada nel caos più completo?
Una classica storia fantasy, con amori, magia ed esseri magici.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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IMPARANDO A CAVALCARE E BALLANDO

Erano ore che camminavano. Erano partiti all’alba e adesso si avvicinava mezzogiorno e non avevano ancora trovato un posto per fermarsi e rifocillarsi. Sakura era di qualche passo più avanti, Shaoran era dietro che teneva le redini di Aliseo. Sakura non aveva voluto cavalcare e Shaoran non aveva insistito sperando di poter parlare durante il viaggio. Sakura invece non era dello stesso avviso: avevano sì e non scambiato due parole per tutto il tempo.
“Dovremmo fermarci” disse Shaoran fermandosi. Non che fosse stanco, ma dopo poco tempo il sole sarebbe stato troppo forte per continuare e loro non possedevano abbastanza acqua.
“Cosa? Oh, sì... certo” anche Sakura si fermò e si guardò intorno. Chiuse gli occhi e lasciò che il vento le scompigliasse i capelli e le accarezzasse la pelle del viso chiaro. Annusò l’aria come aveva imparato a fare anni prima e, quando riaprì gli occhi si diresse verso est. Shaoran la seguì senza protestare. Dopo appena qualche kilometro trovarono un alberello e si fermarono a riposare.
“Come lo sapevi?” chiese sorpreso e ammirato Shaoran.
“Il Vento” rispose lei sorridendo.
Mangiarono in silenzio, rinfrescati dalla leggerissima brezza che soffiava e dalla poca ombra dell’albero.
“Potremmo cavalcare fino al prossimo villaggio” suggerì Shaoran in uno dei tanti momenti morti.
“No” rispose secca lei rabbuiandosi.
“Faremmo più in fretta” cercò di convincerla. Questa volta non si sarebbe arreso.
“No”
“Perchè? Posso portanti su Aliseo, è un cavallo forte”
“No, non è questo” disse allora lei a bassa voce arrossendo un poco.
Sorpreso Shaoran disse con voce più dolce “E allora cosa? Poso aiutarti se mi dice qual è il problema”
“E’ che... mm... io... non so cavalcare, ok? Non ho mai imparato!” disse Sakura alterandosi e arrossendo furiosamente. Che cosa credeva qual ragazzo, che tutti potessero permettersi un cavallo e imparare a cavalcare? Beh, la risposta è sicuramente no. Lei non era stupida, si era accorta degli abiti che il ragazzo indossava non erano certo quelli di un paesano qualunque.
“Oh, scusa, io non pensavo... cioè non sapevo che...” lei lo interruppe “Sì, sì d’accordo, non ho bisogno della tua compassione nè di nient’altro. Se vuoi cavalcare fallo pure, ma io camminerò” Si alzò e orami arrabbiata s’incammino.
“Guarda che non ho detto niente! Se vuoi potrei insegnarti!” la richiamò Shaoran.
Sakura si bloccò. Quel ragazzo era strano, lei lo trattava ai limiti della cortesia e si arrabbiava con lui, palesava il suo fastidio nell’averlo come compagno di viaggio, e lui che faceva? le proponeva d’insegnarle a cavalcare.
“E’ impazzito?” pensò Sakura. “Lo faresti davvero?” disse poi ad alta voce.
“Certo, non vedo perchè non dovrei farlo. E poi se tu imparassi potremmo comprare un altro cavallo e andremmo più veloci” Shaoran mosse leggermente le redini verso Sakura. La ragazza si avvicinò e sorrise debolmente; si sentiva terribilmente in colpa, non era giusto il modo con cui lo stava trattando, non era nemmeno il suo solito carattere. La paura, il sospetto l’avevano trasformata, si ripromise di tornare quella di prima e di non tormentare quel povero ragazzo così gentile e, sì, doveva ammetterlo, molto bello.
“Vieni, t’insegno a salire”
Sakura annuì e si avvicinò a un fianco del cavallo.
“Metti il piede sinistro qui e spingiti verso l’alto, poi devi girare la gamba destra in modo che passi dall’altra parte del cavallo e poi la infili nella staffa. Così” dopo la spiegazione le mostrò un paio di volte l’intera operazione. Poi toccò a lei. Posizionò il piede sinistro dove le era stato indicato, prese un bel respiro e cercò di tirarsi su; cercò perchè se non ci fosse stato Shaoran sarebbe caduta. Fortunatamente il ragazzo c’era, la prese e la strinse a sè.
“Sei leggera” le disse in un soffio, i loro visi erano vicinissimi, i loro nasi quasi si sfioravano. Rimasero così un lunghissimo istante a guardarsi negli occhi, poi si riscossero con un nitrito di Aliseo. 
“Grazie” riuscì a dire Sakura. Le mancava la voce, il respiro era corto e il suo cuore batteva forte come se avesse fatto una corsa. Aveva ancora il profumo del ragazzo nelle narici, il colore dei suoi occhi nella mente e le parti del corpo che erano entrate in contatto con il ragazzo erano incandescenti. Cercò di concentrarsi su altro e la cosa, stranamente, visto che le era stato insegnata la concentrazione fin da bambina, le riuscì abbastanza difficoltosa.
“Riprova, non darti per vinta” la incoraggiò Shaoran sfiorandole il fianco. Sakura rabbrividì.
La seconda volta andò meglio, infatti non cadde, ma solo al terzo tentativo riuscì a montare a cavallo. Quando ci riuscì Shaoran le regalò un sorriso bellissimo e il cuore di Sakura iniziò a galoppare.
“Adesso, vai al passo. Guarda devi solo muovere un pochino le briglie e toccare coi talloni i fianchi di Aliseo. Per fermare tira le redini verso di te”
Sakura partì seguendo i consigli del ragazzo. Era strano cavalcare. Ci si muove senza muovere il proprio corpo, quasi saltellando. Sakura non si accorse che Aliseo stava accelerando, troppo affascinata dalla velocità con cui il paesaggio le sfrecciava accanto. Quando finalmente si accorse che il cavallo stava andando troppo veloce per i suoi gusti, tentò di tirare le redini verso di sè per farlo fermare, come le aveva detto Shaoran. Purtoppo riuscì solamente a fare girare il cavallo e a tornare in dietro al trotto.
“AIUTAMI!” gridò disperata Sakura mollando le redini e abbracciando il collo muscoloso del cavallo.
“Buono, Aliseo, BUONO!” disse Shaoran parandosi davanti al cavallo e riuscendo ad afferrare miracolosamente le briglie e dando uno strattone per fermare il cavallo. Appena il cavallo si fermò, Sakura balzò giù e si strinse al ragazzo terrorizzata e con il fiatone.
“Mai più... mai più...” mormorava stretta al ragazzo imbarazzato più che mai. Quando Shaoran la strinse a sè, cominciò ad accarezzarle i capelli e a sussurrarle “Va tutto bene...” Sakura si rese conto di quello che stava facendo: stava abbaracciando un ragazzo che conosceva da tre giorni, lui la stava calmando dopo un disastroso tentativo di cavalcare e, la cosa peggiore, lei non era stata affatto gentile con lui.
Si staccò immediatamente asciugando con un dito le poche lacrime che erano uscite dai suoi occhi verde giada. “Scusami... per tutto...” disse abbassando gli occhi. Accidenti! Stava facendo la figura della fanciulla indifesa che deve essere salvata da un cavaliere!
“Non è copla tua no-”
“Non per il cavallo, per tutto. Da quando ti ho conosciuto non sono stata, come dire, molto cordiale, e mi discpiace. Davvero”
“Non importa, sono sicuro che avevi dei motivi per comportarti così e, no, non voglio sapere niente, te l’ho promesso” concluse il ragazzo con un sorriso al quale Sakura rispose riconoscente. Quel ragazzo la sorprendeva ogni volta.
“Allora, andiamo?” la richiamò lui indicando Aliseo impaziente di partire.
La smorfia che la giovane fece dovette essere piuttosto eloquente perchè il ragazzo ridacchiò e le disse “Non ti preoccupare, salgo anch’io con te su Aliseo, così non c’è pericolo, va bene?”
“Sì, d’accordo” non che la cosa la entusiasmasse comunque, però se c’era Shaoran con lei, beh, si poteva sicuramente fare.
Salì più in fretta delle volte precendenti e Shaoran la seguì a ruota. Si posizionò sulla sella esattamente dientro di lei in modo tale che la schiena di Sakura fosse a contatto con il petto del ragazzo. Il ragazzo fece passare i piedi nelle staffe e prese le briglie facendo passare le braccia ai lati di Sakura. 
“Scusa” le disse urtandola delicatamente. La voce di Shaoran giungeva ovattata all’orecchio di Sakura e il suo cuore cominciò nuovamente la sua folle corsa e la ragazza sperò che il giovane non se ne accorgesse.
“Andiamo?” chiese incoraggiante il giovane.
Sakura prese un bel respiro chiudendo gli occhi e aggrappandosi alle mai di Shaora che tenevano le briglie.
“Sì”
E partirono.
Giunsero in una citta solo al tramonto, furono molto fortunati perchè se avessero tardato di qualche minuto avrebbero trovato la porta della città chiusa.
La città era di media grandezza e cinta da mura, questo garantiva una relativa sicurezza agli abianti. Quella sera si festeggiava una delle tante feste estive. Quindi i due giovani non erano gli unici viandanti che si erano fermati in città e perciò non avrebbero destato sospetti.
“Che ne dici, festeggiamo anche noi?” chiese Sakura ad un Shaoran rapito dalla vivacità della festa.
“Come? Festeggiare...?”
“Dai! Sarà divertente! Potremo ballare e poi guarda! Quante bancarelle... per favore...” Sakura adorava le feste, il suo carattere allegro si risvegliava sempre ad una festa; e poi stava facendo gli occhi dolci al povero ragazzo innamorato che acconsentì.
“Grazie!” gli disse Sakura prima di scendere da cavallo e cercare un luogo dove cambiarsi, perchè ad una festa si va vestiti eleganti.

“Ok, andiamo” pensò Sakura prima di uscire dalla stanza in cui si era cambiata. Aveva trovato una ragazza come lei che le aveva offerto la stanza e un vestito, Sakura aveva accettato la stanza ma per il vestito aveva deciso d’indossare uno di quei pochi che aveva portato con sè. 
Era un vestito verde, lungo, con una piccola scollatura e un nastro dorato appena sotto il seno. C’erano altri nastri dorati a metà manica. Era semplice eppure era quello che Sakura preferiva. Quando era scappata non aveva potuto fare a meno di portarselo dietro. Scacciò immediatamente dalla mente quei ricordi poco piacevoli. Ricordare il perchè era scappata e ciò che aveva abbandonato era oltremodo triste e lei, quella sera, aveva deciso di divertirsi con il suo compagno di viaggio. Già Shaoran, al solo pensarlo il cuore fece un balzo nel petto e le guance le si arrossarono.
“Chissà se gli piacerà questo vestito” si ritrovò a pensare la ragazza cercando il giovane tra la folla in piazza. Quando lo trovò rimase senza fiato: indossava una camicia bianca e sopra un gilet nero, anche i pantaloni che indossava erano neri, alla cintura aveva la spada che già Sakura aveva notato al lago. Era bellissimo, sembrava il principe che tutte le donne sognavano e infatti nei paraggi di Shaoran la popolazione femminile era considerevolmente aumentata. Sakura sentì una fitta allo stomaco che cercò d’ignorare mentre toccava la spalla del giovane.
“Ehi” lo chiamò facendolo sobbalzare e voltare.
“Ah, sei tu” tirò un sospiro di sollievo. Sul viso di Sakura comparve un sorriso birichino.
“Non volevo spaventarti” gli disse cerando di non ridere.
Poi si guardarono e fu Shaoran a rompere il silenzio “Sei bellissima...”
“Anche tu stai molto bene” poi le loro guance si arrossarono per il complimento fatto e ricevuto.
Tornarono a guardarsi quando una musica allegra s’alzò nell’aria.
“Vieni a ballare?” lo invitò Sakura dirigendosi verso quella che si può definire “pista da ballo”.
“Mmm... no, preferisco stare qui...”
“Oh, d’accordo...” Sakura cercò di non mostrarasi delusa, aveva veramente sperato che ballasse con lei, una sconosciuta? E perchè poi? Le aveva fatto un compliemento, non avrebbe dovuto aspettarsi di più. E perchè si spettava di più? Non rispose a questa domanda. Non voleva rispondere.
Ballò per buona parte della sera con gente diversa, sempre ridendo e sorridendo. Si divertiva, eppure le mancava qualcosa, qualcosa che quel pomeriggio c’era.
“Sei sicuro di non voler venire? Guarda che è divertente” provò nuovamente a convincere il ragazzo durante una delle pause che si era concessa tra un ballo e l’altro.
Con un sorrisetto imbarazzato il ragazzo rispose “Non so ballare questo genere di balli, diciamo che nella mia città si ballano sopratutto lenti”
“Oh” fu tutto quello che riuscì a dire Sakura. Che stupida che era stata, non avrebbe dovuto insistere, eppure non le aveva risposto male, con sufficienza come lei aveva fatto quel pomeriggio con lui.
“Torno subito” disse con un’improvvisa idea in testa. Si avvicnò al direttore di quell’orchestra quasi improvvisata che suonava e gli parlò sottovoce, convincendolo a suonare un valzer.
Quando tornò dal giovane, la musica iniziò.
“Adesso balli con me?” Appena lo disse Sakura si rese conto che quello era stato il suo obbiettivo per tutta la serata: ballare con Shaoran. Ma era rapita dal sorriso del ragazzo e dalla sua mano che teneva la propria per sorprendersi di quei pensieri.
Ballarono tutta la canzone, e anche quella dopo e quella dopo ancora, troppo persi l’uno negli occhi dell’altro per accorgersi che pian piano la festa stava giungendo al termine. Sakura aveva la gola secca e la sua mente, per quanto si sforzasse, aveva una unico pensiero: Shaoran. Il bubulare di un gufo li destò da quell’incanto.
“Forse è meglio... andare” riuscì a dire Sakura ancora scossa dai sentimenti che aveva provato nel ballare con il ragazzo.
“Sì... dovremmo andare. Ho prenotato due camere nella locanda della città. Partiamo domani all’alba?”
“Magari un po’ dopo l’alba” disse Sakura con un sorriso. Aveva bisogno di riflettere ed era troppo stanca e frastornata per partire all’alba.
Quando la mattina dopo partirono, l’umore di Sakura era a terra. Aveva riflettuto, aveva pensato alla gentilezza del ragazzo; ai brividi che la sua presenza le provocava; al rossore che s’impossesava delle sue gance quando pensava a lui; al piacere che provava quando i loro corpi si sfioravano; al desiderio di potergli stare vicino per sempre. Aveva riflettuto ed era giunto alla conclusione: era totalmente, incondizionatamente innamorata di Shaoran. Si era anche chiesta se fosse possibile innamorarsi così in fretta di una persona, e sì, era possibile, i segni erano chiari, lampanti. Lei, che non credeva nell’amore a prima vista, lei che non credeva nell’amore eterno, lei che non credeva di potersi innamorare, lei che era completamente innamorata di lui e convita di poterlo amare per sempre.
Un lacrima amara le solcò la guancia che si affrettò ad asciugare, perchè sapeva che il ragazzo, con la sua gentilezza, si sarebbe preoccupato per lei. 
Triste e sconsolata, perchè sapeva, sapeva che lei non poteva stare con lui, che lei non era la persona adatta, che avrebbe dovuto abbandonarlo perchè la missione era più importante di tutto il resto. Proseguì il viaggio in silenzio, con il cuore straziato dal dolore e contemporanemante felice di avere conosciuto Shaoran e di averlo accanto.

 

 

 

Se vi state chiedendo se sono morta, la risposta è no! Mi dispiace di non aver aggiornato la storia ad agosto, ma è stato un mese pieno di impegni improrogabili. Spero però che il capitolo vi piaccia e che vi ripaghi almeno in parte della lunga attesa. Come viu avevo detto adesso si entra nel vivo della storia, i due ragazzi iniziano a viaggiare insieme e il buon cuore di Shaoran fa scusare Sakura per il suo comportamento (comportamento che verà spiegato più avanti) e la Sakura sbadata finalemente esce allo scoperto quando deve imparare a cavalcare. Ma la cosa più importante è che la ragazza s'innamora di Shaoran ma sembra non possa stare con lui pe qualche strano motivo. Che sarà mai?
Vorrei aggiungere una cosa: il fatto che Sakura e Shaoran si siano innamorati subito l'uno dell'altro può sembrare strano, ma io credo nell'amore a prima vista :). Ovviamete questa storia d'amore non sarà tutta rose e fiori!
Un'ultima cosa: come avrete capito ogni capitolo ha un punto di vista diverso anche se la narrazione è sempre in terza persona. Vorrei chiedervi se questo stile è adatto o troppo focalizzato solo su alcuni punti. Inoltre quando appariranno nuovi personaggi pensavo di aggiungere capitoli sotto il loro punto di vista. Siete d'accordo o pensate sarebbe meglio sempre una terza persona?
Voglio inoltre ringraziare di cuore tutti quelli che seguono, ricordano, preferiscono, recensiscono e leggono la storia. Un grazie speciale va a ScheggiaRossa, KuroCyou, saku_chan98 e LaDesy.

micia95

 
  
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