Nota
iniziale: Dedicata a Lalla per avermi dato
l’idea per la one-shot ed essermi stata di aiuto!!
Grazie mille, la coppia citata è dedicata a te! ^^ Ti voglio bene.
Attimi Scattati
Clic.
Il leggero
rumore della mia macchina fotografica è ciò che mi fa piacere sentire.
Clic.
Posiziono
la macchina in senso verticale, stando ben attenta a inquadrare il soggetto
scelto. Un cagnolino nero che corre felice dietro una palla
arancione, lanciata poco prima da una bambina di circa dieci anni. La foto
che scatterò a secondi esprimerà la gioia della fanciullezza, della voglia di
vivere di una bambina.
Clic.
Continuo a
scattare, continuo a imprimere in semplici foto non
magiche ogni momento vissuto. Esatto, non sono foto magiche, bensì babbane. Le
foto che sto facendo sono babbane.
Con una
macchina magica è facile imprimere le gioie e i dolori di un momento preciso
della tua vita, ma è difficile esprimere ciò da una foto immobile. Bisogna
essere esperti, bisogna saper cogliere il momento adatto, fare finta che quello
sia un tuo ricordo.
Mi
avvicino lentamente ad una panchina, poggiando il mio materiale fotografico. Mi
lego per bene i capelli biondi, che erano saltati
fuori da un codino brillantinato blu. I miei occhi vispi scrutano attentamente
ciò che mi sta intorno. I jeans blu e la camicetta a
mezza manica bianca mi donano un’aria informale e spontanea.
Riprendo
la macchina fotografica, questa volta il soggetto inquadrato è una ragazza dai
capelli biondi che legge una rivista.
Clic.
Sorridendo
scatto la foto e riesco a leggere il nome di quella rivista: Il Cavillo. Mi
ricordo di quando lo leggevo io, quando ero una
ragazzina lunatica e associale. Non mi piaceva stare in mezzo alla gente e
trovavo attraente quella rivista piena di gossip ed informazioni di alcun genere.
Quando
ho smesso di leggere quella rivista? Credo due anni fa, quando ho finito gli
studi ad Howgarts. Non ero nessuno,
non avevo amici. Insomma, avevo degli amici, ma ho perso i contatti dopo
che la scuola ebbe fine per me.
Quel
giornalino aveva perso importanza, non lo consideravo più come uno svago, era
un qualcosa di indescrivibile che mi allontanava dalla
realtà che mi circondava. Non mi ero mai accorta di quanto dolore ci fosse attorno a me, di come Voldemort aveva lasciato il
segno nonostante fosse caduto. Harry è caduto insieme a
lui. Morto, vincitore e sconfitto allo stesso tempo.
Clic.
Questa
volta scatto una foto a una coppia che si tiene la
mano. Sorrido inconsapevolmente. L’amore era sempre stato un problema per me,
non ero mai riuscita a dichiararmi a chi amavo, e ora me ne pento.
-Luna
Lovegood?- chiede una voce alle mie spalle.
Mi volto,
non riconoscendo immediatamente quella voce tanto profonda, e riconosco un
ragazzo dai capelli biondi, non più impomatati come un tempo, gli occhi grigi e
la pelle chiara.
-Draco Malfoy?- domando di rimando al ragazzo più grande di un anno di
me.
-A quanto pare hai smesso di leggere il Cavillo.- mi fa notare accennando alla mia
attrezzatura fotografica.
-Diciamo
che non è più interessante come un tempo.- rispondo io posando la macchina
fotografica sulla panchina e sedendomi.
Lui sembra incerto, poi si siede accanto a me, fissando il mio
album fotografico.
-Puoi
guardare se vuoi.- gli dico mentre cambio il rullino.
Sento il
suo sguardo su di me, ma non ci faccio caso. Mi sembra
già strano che lui si sia seduto accanto a me. Quando
mi volto verso di lui lo vedo che sta aprendo il mio album e che inarca un
sopraciglio, -E’ Howgarts.- commenta.
-Sono gli
anni che ho vissuto lì.- affermo sorridendo debolmente.
-Lenticchia,
Sfregiato e Mezzosangue.- commenta con un ghigno indicando il magico trio.
-Mi ero
dimenticata di quella foto, gliela devo ancora
mandare.- dico prendendo la foto tra le mani e ammirandola, -Però non voglio
mandargliela. È la prima foto che ho scattato.
-Sono foto babbane.- mi fa notare lui con un velo di sarcasmo.
-Lo so.-
rimetto a posto la foto e poi lo guardo fisso negli occhi, -Perché mi parli?
-Non capisco.- risponde tornando a sfogliare l’album ed evitando
il mio sguardo.
-Hai
capito benissimo. Non mi vedi da tre anni, il tuo giudizio
nei miei confronti non può essere cambiato senza esserci più visti tra i
corridoi di Howgarts.- gli faccio notare prendendogli l’album tra le mani.
-Avevo nostalgia dei vecchi tempi.- dice guardandomi e sorridendomi.
-Come hai fatto a trovarmi?- domando inarcando un sopraciglio, -Non ti ho
lasciato niente su come rintracciarmi.
-Ho delle
conoscenze.
-Non sono state molto brave le tue conoscenze, mi hai trovato
dopo tre anni.
-Ma
ora ti ho trovato.- dici riafferrando l’album e ricominciando a sfogliarlo.
Rimaniamo
in silenzio, rotto solo dalla voce dei passanti e dal fruscio della carta
dell’album. Quando non sento più quest’ultimo rumore
mi volto e ti vedo sorridere. Un vero sorriso. Mi sporgo un po’ e sorrido
anch’io.
Prendo tra
le mani la foto che osservi con tanta insistenza e riconosco noi due in
biblioteca.
Tu che guardi la macchina fotografica babbana con riluttanza, io che
ti sorrido spontanea. Un auto-scatto insomma.
Mi ricordo
quel pomeriggio, al mio sesto anno e al tuo settimo anno,
quando ci siamo incontrati in biblioteca… di nascosto.
-Ti mancano quei tempi?- mi chiedi facendomi voltare verso di
te.
-Un po’.- ammetto, -In fondo sei stato il mio primo ragazzo.
-Stai con qualcuno ora?- mi chiedi ancora serio.
-Sono fidanzata da un anno e mezzo con Theodore.- rispondo, poi, vedendo la tua
espressione sbalordita, scoppio a ridere, -La cosa non può impressionarti più
di tanto.
-Era uno del mio gruppo.- mi fai notare.
-Lo so, ma
dopo di te è stato l’unico che mi abbia reso felice.- rispondo
passandogli la foto.
Credo abbiate capito ormai. Ero fidanzata con Draco, il re dei
serpeverde. Non seppi nemmeno io cosa trovava di attraente
in me, eppure fu lui che mi diede il primo bacio, davanti al ritratto della mia
Sala Comune. Posso ricordare quel preciso attimo. Un bacio frettoloso, un bacio intenso, un bacio passionale. Quando si era staccato
mi aveva guardato con quei suoi occhi grigi, dove mi persi.
Lo baciai nuovamente, un po’ mi mancano quei baci.
Quei baci caldi.
Rammento
ogni singolo attimo passato insieme, ogni singola fuga
e nascondiglio per non far scoprire la nostra relazione. Ma,
in realtà, chi è che non voleva far sapere di noi? Questo non l’ho mai capito, non sono mai riuscita a comprendere chi aveva
più paura di rivelare i propri sentimenti.
Abbasso lo
sguardo, non sono più capace come una volta di sopportare quei suoi occhi
freddi e distaccati.
Nelle mani
vedo ancora la mia macchina fotografica, col rullino appena cambiato, e
sorrido. Mi alzo e comincio ad armeggiarvi, sotto lo sguardo di Draco,
dopodichè lo inquadro.
Lui si
mette una mano davanti al viso, stile “No Comment” ma
io riesco a toglierla.
-Un
sorriso per la stampa!- esclamo ridendo.
Clic.
Scatto la
foto, dopodichè passo alla circospezione del parco. Vicino ad una fontana ci
sono due ragazze che ridono. Posiziono la macchina in
senso verticale e scatto nuovamente.
Clic.
-Ti diverti?- mi chiede Draco facendomi voltare verso di lui.
-Molto.-
rispondo rivolgendogli un sorriso sarcastico.
-Non
prendermi in giro.
Lo guardo
qualche attimo in silenzio, -Mi hai sempre preso in giro tu, perché non dovrei
io?
Vedo il
tuo sguardo indurirsi, al ricordo di cosa ci ha diviso. Una stupida presa in
giro, una stupida posizione di riso. Ma chi ce l’ha
fatto fare? Era una relazione impossibile. Siamo così diversi,
due persone con ideali e opinioni diverse, due persone cresciute in
ambienti differenti. Come facevamo a stare bene insieme?
-Addio,
Luna.- mi saluta alzandosi e camminando verso il cancello del parco.
-Scappa di nuovo.- la mia affermazione lo fa fermare, -Scappa da
qualcosa in cui credevamo tutti e due come hai fatto qualche anno fa.
-Sono un Mangiamorte.- mi confessi guardandomi.
-E io
sono un Auror.- gli faccio eco abbassando lo sguardo, -E fra una settimana mi
sposo.
In quel
momento preciso sento due braccia stringermi il corpo, la stretta diventare più
salda, più necessaria.
-Sei felice?- sento chiedere dopo qualche secondo.
Mi stacco
dal tuo abbraccio e sorrido, -Sì.
-E’ un
addio definitivo.- commenti.
-No,
quello è stato quando ci siamo lasciati.- dico con
convinzione.
Ti vedo
sorridere debolmente, amareggiato da quella verità. Ti volti, cammini verso il
cancello e solo dopo che l’hai superato sospiro. Lentamente mi avvicino alla
panchina e guardo l’album ancora aperto.
Sorrido
notando dove il biondino l’ha lasciato aperto e prendo tra le mani una foto: io
e lui abbracciati nella Foresta Proibita. Un altro autoscatto. Poso la foto
nell’album e lo chiudo delicatamente. Riprendo la mia attrezzatura fotografica
e mi allontano verso un’altra parte del parco. Un’altra parte di me.
Su quella
panchina l’album fa la sua comparsa. Una sferzata di vento mi avvolge e mi
volto. Quell’album si è aperto grazie al vento e riesco a riconoscere la foto
che ho appena ritirato.
Mi volto
decisa. E’ solo il passato. Sono solo attimi.
Attimi
scattati.
************
Mettiamola da questo punto di
vista: sta arrivando la primavera e io sono triste. Forse perché io adoro la pioggia
e la neve, quella sensazione fresca che mi avvolge e ciò mi aiuta a scrivere
cose tristi.
Ma poi, come per magia, mi guardo
intorno e riconosco quell’atmosfera di allegria che
incomincia a diffondersi e mi dico: “Ehi, in fondo è una stagione bella. E’ la
stagione del divertimento!”
Quindi fuori dal
letargo e prepariamoci ad essere inondati di sentimenti nuovi!!
Grazie a tutti per aver letto e se
avete tempo e voglia lasciatemi un commento!!
Tanti kiss
tutti per voi
By Titty90
^^