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Autore: ChaosReign_    03/09/2012    2 recensioni
Dal capitolo nove:
-Non te ne andare, non andare da lui. Ti prego.-
Oh, ora si mette anche a pregare? Ma che bravo bambino... Eppure c'è qualcosa che non mi convince nella sua voce, non è mai stato così... Così... Disperato.
Mi fa male vederlo così. Si, mi fa molto male. Però non posso, non posso davvero restare.
-Perché?-
Al posto di dirgli che no, non ci sarei stato ancora per lui sputo ancora quella parola, la stessa domanda che mi assilla da quando è tornato: perché?
-Io... Perché io... Io ti...-
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Sei.

 

 

 

Mi stropiccio gli occhi sbadigliando, come ogni mattina ci metto un po' per capire dove sono.

Poi i ricordi affiorano uno ad uno, poco per volta.

E poi rimembro tutto, la mia uscita dalla sala dei provini, l'incontro con quel malvivente e con Zacky, la serata passata con lui.

Sposto lo sguardo di lato, dove ieri sera c'era addormentato lui ma non lo trovo.

-Buongiorno dormiglione! Mi sono permesso di preparare la colazione, non ti da fastidio. Vero?-

Sento la sua voce provenire dalla cucina per cui mi volto e infatti lo vedo sulla soglia soltanto in pantaloni.

Credo di essere rimasto imbambolato a bocca aperta, tipo con il rivolo di bava alla bocca perché lui scoppia a ridere. Ha una risata cristallina, bella.

Certo, non ha quel fisico da modello di Abercrombie però, cazzo... Ha il suo fascino.

-Gee??-

-...-

-Gerard?!?-

Scuoto la testa e punto il mio sguardo nel suo.

-Si? È?? Che c'è??-

Lui ride ancora più forte, io abbasso lo sguardo come un cretino.

Cos'altro avrei dovuto fare? Dirgli “ehi, sei alquanto arrapante, infilati la maglia se no potrei stuprarti seduta stante!”

Meglio di no.

-Dai, lo so che sono un figaccione però anche se non sbavassi...-

A questo punto avvampo dalla vergogna e inizio a blaterare parole sconnesse a mo' di scusa.

-Tranquillo Gee, stavo scherzando. E comunque se t'interessa anche io sono gay.-

-Ah.-

Rispondo solamente.

Cioè, lui mi dice che è gay come se fosse la cosa più naturale al mondo.

Mi alzo e mi stiracchio un po', dormire sul divano non è per niente comodo e mi dirigo verso il mio nuovo amico in cucina.

Appena varco la soglia trovo davanti uno spettacolo... Uno spettacolo... Fantastico.

Il tavolo è apparecchiato con tazze di caffè, il mio amato caffè, di ogni tipo, bioches, caffè latte, di tutto e di più.

Mi chiedo se davvero avevo tutte queste cose in casa...

Mi siedo e inizio a sorseggiare il caffè.

Zacky mi si siede di fronte e si mette a mangiare una brioches. Il tatuaggio di un teschio verde e alato in bella mostra, anche le braccia e la schiena sono tatuate, solo al pensiero dell'ago con l'inchiostro conficcato nella pelle rabbrividisco. Però devo ammettere che sono dei bei disegni, anche la spada nella rosa fa il suo figurone.

-Ti piacciono?-

-Mhm?-

Lui sorride divertito.

-I tatuaggi, intendo. Ti piacciono? Ho visto che li guardavi.-

-Si, sono davvero belli. Mi piacerebbe anche a me fare un tatuaggio per qualcuno, mi piace disegnare.-

Zacky mi regala un altro dei suoi sorrisi solari che fanno a pugni con lo sguardo serio e il pallore del viso.

-Beh, fattene fare uno se non ne hai.-

-Oh no, mai. Ho una paura matta degli aghi!-

Lui annuisce prendendo un sorso dalla sua tazza. Noto che ha la stessa smorfia di ieri quando suonava, credo sia la smorfia che ha quando si concentra a fare qualcosa. È dolce.

-Sai... Mi chiedevo, cioè se ti va eh! Se ti andrebbe, ma non sei obbligato... Michiedevosequalchegiornopotessimouscireinsieme?-

Mi dice tutto d'un fiato, gli sto dietro a fatica e mi perdo all'ultima frase.

-Eh?-

-... Ho detto se ti andrebbe di uscire con me qualche volta... Che cosa stupida.-

Punta il suo sguardo verso un punto indefinito del tavolo. E si rigira nervosamente la tazza tra le mani.

Mi viene istintivo passargli una mano lungo il contorno del suo viso e sollevargli il mento, per poterlo guardare negli occhi.

-Non è stupido... Certo che mi andrebbe di uscire con te.-

Dopo due anni, dopo due fottuti anni di agonia, di dolore passati a pensare a quello stronzo, finalmente esco con qualcuno.

E mi va di uscire con questo qualcuno! Perché questo qualcuno mi piace davvero. Per ora.

Sembra impossibile.

È la verità.

-Gerard?-

-Si?-

-Credo tu mi piaccia.-

-...-

-Lo so che ci conosciamo poco però da quando ti ho incontrato ieri sera io mi so...-

Non gli do il tempo di finire la frase che gli afferro la testa e faccio scontrare le nostre labbra.

Non è un bacio volgare, anzi, è un bacio casto, dolce. Sono solo le sue labbra calde e morbide a contatto con le mie pallide e secche.

-Mi sa che anche tu potresti piacermi...-

Glielo sussurro a pochi centimetri dall'orecchio per poi alzarmi e scappare in soggiorno ma lui mi raggiunge e mi afferra da dietro tenendomi stretto in modo che non possa scappare, ma quanto è forte quel ragazzo??

-Ah, potresti??-

Io cerco di liberarmi mentre rido come un matto ma lui non demorde e stringe di più. È una bella sensazione essere a contatto con la sua pelle.

Poi mi stampa un bacio sulla guancia che mi fa tremare tutto, è uno dei più bei contatti che abbia mai avuto. Un bacio sulla guancia, dato con affetto molte volte significa molto di più che mille baci sulla bocca.

Anche lui ride a crepapelle.

Si, lui mi fa stare decisamente bene.

-Mhm... Mi accontento solo perché sei tu... Se no eri nei guai!-

-Ahahahah... Sai, credo che potrei anche iniziare a frequentarti più spesso...-

Lui mi guarda trovo ma sempre con quel sorriso da bambino, nonostante di due piercing, stampato in volto.

-Ma davvero?? E se io non volessi?-

-Non sai cosa ti perdi...-

Gli dico alzando un sopracciglio per provocarlo, lui mi lascia andare all'improvviso mettendosi di fronte a me.

Per pochi secondi ci guardiamo seri poi, come se abbia fatto la battuta del secolo, scoppiamo di nuovo a ridere. Ci pieghiamo in due, mi fa male la pancia da quanto ho riso.

-Sai, era da anni che non ridevo più così... Grazie Zacky...-

Detto questo lo abbraccio e lui ricambia, anche se non lo vedo sento che sorride.

Ma questo bel momento è destinato a durare poco: il mio cellulare, posato chissà dove, inizia a squillare insistentemente.

Zacky inizia a cantare a ritmo Flash of the Blade degli Iron Maiden. Ha pure una bella voce.

Allora ci buttiamo alla ricerca del mio cellulare.

-Eccolo!-

Mi urla Zacky lanciandomelo.

Guardo lo schermo: Mikey.

-Che c'è?... Oh... Si ma stai calmino, eh!... Dio santo Mik, calmati. Arrivo. Si, ciao.-

Chiudo la chiamata sbuffando e mi lascio scivolare sul divano.

-Che c'è? Cos'è successo?-

-Le prove. Devo andare. Non ho sbatti. Frank.-

Mi passo una mano sul volto e mi giro verso di lui sperando in un miracolo.

-Oh...-

È l'unica cosa che dice.

-Ho un'idea, se ti va puoi venire con me!!-

-Ma certo, è sempre bello ascoltare nuova musica!-

La mia salvezza.

Questo ragazzo è decisamente la mia salvezza.

-Allora vestiti, polpetta!-

Zacky recupera la maglia dei Misfits che aveva la sera prima e mi lancia un cuscino che vola dritto sulla mia faccia.

-Come mi hai chiamato?!?!-

-Ho detto che sei una pol-pet-ta! Ma in modo affettuoso, ovviamente. La mia polpetta! Va bene?-

Scoppio a ridere vedendo il rossore delle sue gote farsi più intenso, non per l'imbarazzo ma per la rabbia.

Esilarante.

Alzo le mani in segno di scusa e lui sembra sbollire. Menomale.

-Mhff... Ma piantala. Non ti prendo a schiaffi solo perché non voglio rovinare il tuo bel faccino.-

-Ma grazie!-

Detto questo mi da una spallata amichevole e mi invita a muovermi.

 

 

Frank Point Of View.

 

 

Mikey con un sospiro ha appena attaccato a suo fratello.

Oggi dovevano esserci le prime prove per il gruppo ma dopo venti minuti di Gerard nessuna traccia.

Al che tutti siamo diventati un po' nervosetti. Un po' tanto.

-Allora?-

Chiedo.

-Dice che sta arrivando. Scommetto che è ancora a letto in mutande.-

Io inizio a camminare avanti e indietro per il vecchio garage di casa Way, ora Gerard e Mikey non abitano più qui, ognuno ha la propria casa non lontano l'una dall'altra, sono sempre molto uniti.

E ritrovarmi qui, come ai vecchi tempi, mi fa un certo effetto.

Chissà come si comporterà Gerard con me. Oddio, ma è normale essere così nervosi?

Massì, non ti cagherà nemmeno di striscio ma pace e amen.

Macché pace e amen?? Lui deve cagarmi.

Non posso essergli indifferente, lui non mi è indifferente.

Frank, cazzo, piantala! Gerard ti odia. Tu odi lui. Punto.

No, io non odio Gerard. Non lo odio. L'ho semplicemente dimenticato.

L'avevi dimenticato, Frankie.

Si, l'avevo dimenticato.

Okay, basta paranoie. Come va va.

Dopo pochi minuti sentiamo la porta di casa aprirsi e sento la sua voce, la sua risata.

Mi si stringe il cuore, lo stomaco va sottosopra.

Non l'ho più sentito ridere da quando... Beh, lo sappiamo tutti da quando.

Poi entra.

Ride.

Appena lo vedo mi si apre un sorriso sornione in faccia che si spegne subito.

Non è solo.

Ride alle battute di un altro ragazzo.

Di Zacky.

Si tengono per mano.

Mi sento morire ma resisto.

Appena mi vede fa una smorfia di disgusto, la conosco bene quella smorfia ma non fa altro.

Saluta tutti e annuncia che Zacky rimarrà a vedere le prove.

-Ah, okay... Ma bro... Ehm... Puoi venire un attimo?-

Gerard alza un sopracciglio in modo molto provocante.

Mi lancia uno sguardo tagliente, io distolgo lo sguardo e mi metto a fissare Mik, so cosa vuole chiedergli, è la stessa cosa che vorrei sapere io.

-Mikey se ti stai chiedendo se ci frequentiamo o se siamo usciti insieme...-

Fa una pausa e si volta verso il suo compagno che annuisce e sorride.

Brutto stronzo! E io che pensavo fosse un amico.

Ma lui ovviamente non lo sapeva, non sapeva tutta la storia. Non sapeva nemmeno che quel Gerard fosse il suo migliore amico. Una volta.

-Si, ci stiamo frequentando.-

Okay.

Frank stai calmo.

Respira.

Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque.

Respira.

Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque.

-Allora? Vogliamo iniziare o no? Siamo già in ritardo.-

Mickey, Bob e Ray che si stavano complimentando con il fratello del primo si voltano verso di me con sguardi scioccati.

-Si, certo.-

Iniziamo con qualche cover di band come Misfits, Metallica, Iron Maiden e Pink Floyd.

Non me la cavo male, faccio piccoli errori dovuti al nervosismo che si possono risolvere in men che non si dica. Tipo con l'assenza di una certa persona.

Poi partiamo con la prima canzone scritta da Gerard: “Skylines and Turnstiles”.

La prima volta che l'ho letta ci sono rimasto di sasso. È stato davvero devastante leggerla, in senso buono.

Mentre suono do uno sguardo allo spartito per non sbagliare.

Ray domina.

Bob suona da Dio.

Mikey se la cava più che bene.

Gerard ha una voce che ti rapisce già alla prima parola.

Ma qualcosa va storto e io sbaglio gli accordi.

Non uno ma più dando alla canzone un'aria sciatta, brutta. Sbagliata.

Io smetto di suonare e con me anche gli altri, perfino Way maggiore smette di cantare.

-Che cazzo è successo? Perché avete smesso di suonare?-

Tutti guardano me, compreso Zacky che fino a poco fa aveva gli occhi chiusi.

-Scusate... Colpa mia.-

-MadonnasantoDio! Iero si può sapere che hai oggi? Dove cazzo hai la testa?!? vedi di suonare decentemente, non hai suonato correttamente per intero una fottuta canzone! Ripigliati!-

Mi urla contro il cantante.

Io guardo tutti, uno ad uno, con il terrore negli occhi. Non voglio che mi caccino.

Poso Pansy* per terra e, in preda al panico, esco.

 

 

Gerard Point Of View.

 

 

Molla tutto e se ne va.

Quel coglione. Molla. Tutto. E. Se. Ne. Va.

No, io lo ammazzo. Giuro. Lo ammazzo con le mie mani.

Come si permette di interrompere così le prove e uscire senza dire niente?!? Non ne faccio una questione personale però quando è troppo è troppo.

-E ora?-

Chiede mio fratello grattandosi la testa.

Bob scandisce i secondi che passano con il pedale del suo strumento.

Pum. Pum. Pum.

Certo, abbiamo iniziato venti minuti dopo per colpa mia ma finire anche venti minuti prima mi sembra un po' eccessivo.

-Mhm... Credo che per oggi sia abbastanza, non è giornata.-

Annuncia Ray mentre stacca la sua chitarra dall'amplificatore.

-Eh no. No. No. No. Io non ci sto, siamo una band? Se qualcuno ha un problema ne parla con gli altri. Il mio problema è Frank e lo sappiamo tutti. Se lui ha un problema deve dircelo. Punto.-

Gesticolo muovendo a destra e a manca le mani, furioso.

-Okay. Gee, stai calmo. Chi va a recuperare Frank?-

Bob con la sua solita calma posa le bacchette e si alza dallo sgabello dietro la sua batteria.

-Ci vado io.-

Quattro facce scioccate si voltano dalla mia parte a bocca aperta.

-Ma stai scherzando?-

-No.-

-Allora vai... Ma non fare cazzate.-

Quando passo di fianco a Zacky gli sfioro una spalla con la mano e lui ci appoggia sopra il mento per poi farmi cenno di uscire.

-Va' da lui e vedi di farlo ragionare.-

Okay Gerard.

Stai calmo.

Faccio un bel respiro ed esco dal garage.

È giunta l'ora di regolare i conti.

 

 

 


 

 

 

 

*Pansy è la chitarra di Frank.   


Buonsalve a tutti...
Visto che sono tornata prest questa volta??
Ho altri capitoli già pronti, diciamo, quindi non dovrei aggiornare una volta ogni millennio.
Sorpresi???
Bene, spero vi sia piaciuto come capitolo e spero non ci siano errori, se ne trovate ditemelo perché mi dispiace davvero.
Ringrazio tutti quelli che leggono, recensiscono e mettono la storia tra le seguite, ricordate, preferite.
Vi adoro.
Se vi va lasciatemi qualche commentino, mi farebbe piacere.
Bacioni.
AlisGee. <3
  

  
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