Salve! Come va la vita?? Allora, in questo cap si
scopriranno un paio di cosette un po’… come dire… scioccanti! Cioè, non proprio
scioccanti, però scombussoleranno un po’ tutto quanto ! XD beh, non
lamentatevi! Comunque era ora che arrivasse la “tempesta”! Giusto??? Spero che
questo capitolo sia di vostro gradimento e che vi entusiasmi almeno la metà di
quanto lo faccia con me ^^
Ma prima rispondiamo alle vostre rec (made in love)
Topolina: grazie mille! Non so come ringraziarti per le tue
rec, sono davvero felice che ti piaccia così tanto questa mia sto!
Pepina90: grazie per il complimento! Ah, lo so che supero me
stessa in certe occasioni! Hai visto che ti ho messa nei miei contatti??? Ah,
reputalo un onore cara mia!! XD dai che scherzo!
Inu_Kagghy: beh, la questione di Sakura è una faccenda… come
dire… complicata, estremamente complicata… Kagome maliziosa e un po’ audace
piace pure a me. Insomma, chi non lo diventerebbe a stare con lui!?!? Beh, a
dire il vero per certe scene ho molta immaginazione… in effetti, ho una
esplosione di ormoni pazzesca certe
volte e quindi… beh, immagino che vengano a tutti certi pensieri no? la
gioventù d’oggi… se nel passato una ragazza ci provava a pensarlo soltanto
veniva indicata come una… trota… ^^ Grazie per la rec!
Fra007: Kikyo e Naraku?? Beh, lo scoprirai qua sotto… sono
un po’ sfigati o è solo la mia impressione? Comunque la loro è una vera e
propria storia d’amore, stupenda fuggevole intensa… ah… l’amore! Sono contenta
che ti piaccia così tanto e che ad ogni cap la tua curiosità aumenti, in
effetti aumenta anche a me ma su questo sorvoliamo!! XD
Bene, dopo questo ringrazio di nuovo tutti coloro che stanno
solo leggendo e coloro che recensiscono e… beh, vi aspetta una bella gatta da
pelare in questo cappy! Al prossimo!!
Capitolo 11
Dubbi
Sabato. Ore 18.15
La ragazza guardò la grande
casa davanti a lei e sorrise. Sakura abitava in piena campagna e lì era sempre
tutto tranquillo.
Quante volte era venuta in
quella casa per parlare? Per giocare? Per sfogarsi? Forse il numero era troppo
elevato…
Suonò il campanello e
attese. La porta si spalancò e una ragazza le saltò al collo ridendo di cuore
-Kagome! Che bello!!-
esclamò felice la ragazza. Kagome le sorrise
-Ciao Sakura! Come stai?-
chiese
-Benissimo!!- esclamò
–Guarda come sei diventata alta…- disse fissandola
-Tu invece sei il solito tappo-
la prese in giro Kagome. Sakura le fece la linguaccia e entrarono
-Mamma!! Kagome è
arrivata!!- gridò alle scale
-Scendiamo subito!- esclamò
la voce maschile.
Kagome si guardò intorno.
L’atrio era sempre lo stesso, come la cucina e la sala, forse c’erano più foto
-È sempre la stessa- disse
Kagome
-Abbiamo messo a nuovo il
camino- disse Sakura spingendola davanti al caminetto in cui scoppiettava un
bel fuoco
-Ho notato… l’ultima volta
era tutto scrostato- disse lei
-Ti ricordi quando abbiamo
scritto sul muro con il pennarello indelebile?- Al ricordo le due scoppiarono a
ridere
-Si, ma mi ricordo che i
tuoi dopo ci hanno munito di due vecchi spazzolini da denti e del colore bianco
per tirarlo via- Le ricordò Kagome. Le due smisero subito di ridere e fecero
una smorfia
-Orrendo- dissero. I
genitori di Sakura entrarono nel salotto vestiti con abiti eleganti
-Allora noi andiamo Sakura,
fate le brave. Speriamo di tornare presto- disse la donna baciando sulla fronte
la figlia
-Ok, prendetevela comoda-
disse lei
-Si, ciao e fate le brave-
disse l’uomo e i due uscirono. Kagome alzò il sopracciglio e guardò l’amica che
alzò le braccia al cielo
-Ogni occasione che si
presenta quei due vanno in luna di miele- disse
-Davvero?- chiese sorpresa
Kagome
-Già. “Mamma? Oggi viene
Taki, ok? Resta a dormire!” “Davvero cara? Beh, allora vi lasciamo sole. Caro,
dove mi porti stasera?” “Beh, c’è quel ristorante…”- li scimmiottò lei -Questa
sera vanno a teatro, a cena e in chissà quale altro posto!- esclamò –Comunque
cambiati, ti va del the?- Kagome annuì e Sakura la lasciò.
La ragazza si mise in fretta
il pigiama e la raggiunse sedendosi sulle sedia guardandola sfaccendare. Certo
che era cambiata… Era sempre il solito tappo da 153 cm ma per il resto… Aveva i
capelli scuri e lisci che gli ricadevano dolcemente sulla schiena, la frangetta
ribelle le dava quell’aria da guastafeste, quale era, e gli occhi verdi la
rendevano una delle ragazze più desiderate della scuola. O almeno alle medie.
Sakura si sedette di fronte
a lei e le allungò la tazza fumante
-Racconta Kagome, com’è
Amsterdam? I ragazzi?- chiese maliziosa. L’amica sorrise
-Amsterdam è bellissima!
Fenomenale, unica nel mondo e…- Parlò veloce per svariati minuti poi concluse
sorridendo. Sakura fischiò
-Bene! Il prossimo anno ho
deciso le ferie!- esclamò felice
-Quest’anno dove andate?-
domandò
-Inghilterra. Mamma insiste
da due anni e visto che andiamo a rotazione… ha dovuto aspettare fino a
quest’anno- spiegò
-Capisco- annuì Kagome
-Allora… ragazzi??- Lei
abbozzò ad un sorriso
-Oh… beh… subito mi sono
presa una cotta per uno che… è fidanzato a distanza. Ora è il mio migliore
amico, si chiama Tom- disse –Poi, colui che ci ha portato ad Amsterdam si è
fidanzato con la cantante, Kikyo, e ora sono fuggiti insieme!- Sakura spalancò
gli occhi
-Cosa!? Ma perché?-
-Perché qua i genitori di
lei l’avrebbero ostacolata e non lo avrebbero mai permesso. Poi Kikyo non
voleva sposare uno deciso dai suoi genitori per… accrescere l’azienda dei
suoi!- esclamò. L’amica annuì
-Poverina…-
-Poi però ci ha mandato una
lettera dicendo che stava bene, purtroppo la busta l’ha trovata la persona
sbagliata e in questo istante stanno intercettando il luogo di provenienza…L’ho
detto a Tom… spero che abbia avvertito Naraku, dovunque sia- L’amica annuì
-Speriamo vada tutto bene…-
mormorò
-Poi ho conosciuto uno, in
discoteca, si chiama Don e ci ha provato con me…- Gli occhi dell’amica
scintillarono
-Mh?? Davvero?? E tu?-
-Io? Niente! Che dovevo fare?-
-Starci?-
-Ma scherzi? Non era brutto,
per l’amor di Dio, ma… non lo avrei rivisto mai più!!- esclamò
-Che vita dura-
-Già. Poi… vediamo… Sango,
si è fidanzata con Miroku…-
-COSA!?-
-Oh, dai… non agitarti-
disse calmandola
-Ma… quel… Miroku?- chiese
sospettosa –Il riccone?-
-Già-
-Oh, e come stanno insieme…
non era un dongiovanni?- chiese con un velo di tristezza negli occhi
-Loro? Stanno da Dio
insieme! Giuro, sono fatti l’uno per l’altro!- “Se non fosse il problema
primario ma… tralasciamo!” –E ormai lui si è dato una calmata!-
-Cavolo! Che beeeeello!-
esclamò sognante la ragazza –Speriamo piuttosto che duri!- Kagome sospirò
-Bella domanda…-
-Oh giusto… noi due,
dobbiamo finire un discorso- La guardò con due occhi di fuoco e l’amica alzò il
sopracciglio –Di nome, la discussione, fa: Inuyasha e che tu forse te ne sei
innamorata- sbottò –Tu scherzavi, vero??- Kagome sorrise
-Ma secondo te mi vado
davvero a mettere con uno come quello!?- sbottò. La scrutò poi Sakura sorrise
-Hai ragione. Che sciocca
che sono. Dai! Cosa hai portato di bello?- chiese alzandosi. Kagome fece
altrettanto e tornarono nel salotto dove prese a svuotare lo zaino.
Los Angeles
Kikyo sdraiata sul letto
leggeva tranquilla il suo libro. Fuori c’era un sole confortevole e lei decise
che, dopo il capitolo, avrebbe fatto un bel giro nel giardino.
Naraku era andato fuori da
qualche ora e la ragazza, sapeva che sarebbe tornato di sera ma di certo non si
aspettava che la porta venisse spalancata e poi sbattuta dietro l’uomo. Kikyo
lo guardò stupita. La sua faccia non prometteva nulla di buono…
-Nara…-
-Abbi almeno la decenza di
stare zitta- ringhiò mettendosi davanti a lei a gambe divaricate. Lei si
ammutolì e scattò in piedi tremando leggermente
-Non capisco… cosa… perché
sei arrabbiato? Non dovevi essere in… ufficio?- balbettò
-Già! In ufficio!!- abbaiò
–Mi ha telefonato Tom, informandomi che hai spedito una lettera al tuo
carissimo amico Inuyasha!- Kikyo deglutì
-E lui come lo sa?- chiese
spaventata stringendo tra le mani il libro
-E lo sai?? Il padre del
tuo… amatissimo Inuyasha ha trovato la busta! Lì sopra c’è il francobollo! E lo
ha portato a tuo padre, di sicuro!!- gridò come se non avesse nemmeno parlato.
Lei si morse le labbra mentre i palmi le si inumidivano
-Io non… non volevo…- disse
con gli occhi lucidi
-Tu non vuoi mai ecco il problema! Quando hai deciso di
venire con me ti avevo detto cosa avresti dovuto sopportare!! “Ne abbiamo già
parlato! Non farò nulla!”- La scimmiottò –Un corno!- Lei scoppiò a piangere e
lui la guardò furioso –Ecco brava, piangi che ti diventano gli occhi belli-
sbottò
-Naraku… mi dispiace amore
mio…- singhiozzò
-Non me ne faccio un emerito
cazzo delle tue scuse!- ringhiò. Sbuffò e si portò una mano sui capelli –Vuoi
spiegarmi il motivo della tua… maledetta bravata?-
-Volevo… fare sapere ai miei
amici che… che stavo bene- singhiozzò coprendosi il viso con le mani
-CERTO CHE STAVI BENE!! ERI
CON ME!- urlò furioso. Sospirò –Ora dimmi… genio, cosa devo fare?- chiese
incrociando le braccia. Lei lo guardò terrorizzata
-Mi mandi… non vorrai
davvero…- balbettò con un dolore sordo al petto
-…mandarti via? Ci sto
pensando, davvero! Visto che ti mancano tanto tutti!- esclamò
-Ma nella busta non ho
scritto né indirizzi né niente!! Non mandarmi via- pregò singhiozzando
-Almeno quello- sibilò
guardandola con due occhi di fuoco
-Non mandarmi via- ripeté
lei –Non lo farò mai più, lo giuro. Non lo farò più- Scivolò a terra piangendo
senza riuscire a focalizzarlo.
Naraku la guardò e si passò
una mano tra i capelli. La prese tra le braccia alzandola e lei lo abbracciò
nascondendo il viso nell’incavolo del suo collo
-Va bene, basta piangere.
Non ti manderei mai via. Scusa se ho alzato la voce- Lei singhiozzò
stringendosi ancora di più a lui –Scusami- Lei scosse il capo
-È colpa mia… Anche se ti
avevo detto… che non avrei fatto niente… ho mandato lo stesso la lettera…-
balbettò lei singhiozzando –Perdonami ti prego… non mandarmi via… non lo farò
mai, mai più. Farò tutto quello che vuoi. Io muoio se tu mi cacci, non voglio
tornare a casa… Voglio stare con te… ti amo… non mandarmi via…- singhiozzò
-Ehi, ok… Ora calmati.
Guardami- La allontanò da se e la guardò in viso asciugandole le lacrime –Ok,
sei perdonata e non ti manderò via… Starai con me, sempre. Va bene?- Lei annuì
e gli sorrise rilasciando ancora calde lacrime. Lui le sorrise e la abbracciò
baciandole il collo mentre Kikyo si appoggiava a lui. Naraku si leccò le labbra –Kikyo…-
-Mh?- chiese lei con la voce
che tremava ancora. Lui la strinse con più forza e lei gli strinse la maglia
-Ascolta… dobbiamo…
andarcene- disse. Lei lo guardò alzando un poco il viso
-Non capisco- ammise piano
-Nel senso che dovremo
andare via da Los Angeles. Ho in mente un altro posticino. Ti va di andare al
mare?- Lei lo guardò e sorrise
-Sarebbe bellissimo- disse
-E questa volta mi prendo un
po’ di ferie così ti tengo d’occhio- disse severo. Lei abbassò lo sguardo
-Perdonami- ripeté
dispiaciuta. Lui sorrise
-Vieni qua…- La strinse a se
–Ti ho già detto che sei bellissima e che ti amo da morire?- chiese. Lei lo
guardò
-Oggi no. Mi sento offesa-
disse sorridendo lei. Lui la baciò
-Ti amo da morire. Sei la
cosa migliore che mi sia mai capitata- disse. Lei sorrise con gli occhi che
brillavano
-Anche io ti amo,
tantissimo- Lo abbracciò e caddero sul letto. Lei scoppiò a ridere dalla
smorfia di lui
-Non c’è tanto da ridere…
non sei esattamente un peso piuma…- Lei ridusse gli occhi in due fessure
-Che cosa intendi?- ringhiò
-Non che tu sia grassa amore
mio… solo che buttata così… per poco mi parte lo stomaco- disse abbozzando un
sorriso. Lei fece una smorfia
-Non sarò anoressica… ma non
puoi darmi del rinoceronte grasso!!- sbottò
-Quanto sei amore mio?-
chiese lui. Lei arrossì
-Dai… non si chiedono certe
cose ad una ragazza!-
-Dimmi- disse ghignando lui
-Uff… 58…- sussurrò. Lui
rise
-Sei perfetta- disse
stringendola. Lei lo guardò rabbuiata
-Odio parlare del mio peso.
Mai più, ok?- Lui alzò le braccia
-Va bene… va bene…- Lei
sospirò
-Forza mio bel maschio,
facciamo un giretto fuori in questa splendida giornata di sole- disse lei
alzandosi e tirandolo
-Ok madame, permette?- Lei
prese il suo braccio e uscirono dalla stanza intrecciando le dita.
Lunedì. Ore 12.30
-Kagome?- La ragazza si girò
e Inuyasha guardò Miroku interrogativo
-Dimmi- disse lei sorridendo
–Come mai così serio?- domandò preoccupata. Il ragazzo guardò ansioso Inuyasha
-Ecco… potrei parlarti in
privato?- chiese. Kagome lo scrutò
-Ma certo!- Sorrise al suo
ragazzo e uscì dalla classe in disuso, che i COBRA usavano per mangiare,
rifugiandosi in un luogo più appartato.
Quel Lunedì pioveva a
dirotto e la ragazza, con Inuyasha, aveva accettato l’invito di mangiare
insieme ai COBRA mentre Sango, aveva deciso di rimanere in classe a studiare,
cosa piuttosto strana. Da quanto ne sapeva Kagome, la sera prima l’amica e
Miroku avevano fatto faville a casa di lui!
Miroku guardò la finestra
nervoso poi la guardò in silenzio
-Miroku? Mi spaventi così-
disse lei preoccupandosi
-Sango è strana- disse lui
semplicemente. Kagome lo guardò imbambolata
-Beh... succede- azzardò lei
-Non in quel senso…- disse
Miroku stropicciandosi le mani
-Allora sii più chiaro
perché non ti seguo- ammise lei
-Sabato, quando siamo usciti
tutti insieme, era un po’… fredda…- Lei annuì
-Me ne sono accorta-
-Ma come hai detto tu…
succede, quindi non ci ho fatto caso ma…- Si azzittì e sospirò
-Ma?- Lo incitò lei
-Ieri notte… lei… mi ha…
rifiutato, mi ha evitando facendo finta di dormire…- disse scioccato. Lei annuì
-Beh, forse… adesso le gira
così- mormorò
-No, la conosco- disse
scuotendo il capo –Senti Kagome, vorrei chiederti una cosa, anzi, un favore…-
Lei lo guardò leccandosi le labbra. Aveva un brutto presentimento… e chissà
perché ci beccava sempre!!
-Cioè?-
-Vorrei che scoprissi
cos’ha- buttò –Non so che fare Kagome! Mi evita capisci? Mi evita!- scosse il
capo –Non so davvero cosa fare- mormorò tristemente.
Lei lo guardò. Le faceva un
po’ pena… Sospirò. Era troppo buona…
-Vedrò che posso fare. Ma
non aspettarti nulla- disse bloccando la sua crescente felicità
-Grazie mille Kagome!!-
esclamò sorridendo Miroku. Lei gli sorrise
-Di nulla- disse girandosi
–Vado da Inuyasha- disse guardandolo con la coda dell’occhio. Si bloccò
guardando il velo di amarezza che compariva sul viso del ragazzo. Si voltò e
lui fece un amaro sorriso –Miroku?-
-Credo mi voglia lasciare
Kagome- disse –Credo… che il rimorso sia troppo grande…-
-No Miroku- disse scuotendo
il capo –No, questo no. Lei non vuole lasciarti, lo so-
Ma la stessa Kagome dubitava
delle sue parole…
Kagome raggiunse lentamente
la sua aula. Dopo aver salutato velocemente i COBRA si era eclissata per raggiungere
Sango. Quel dubbio la assillava, ma non poteva davvero credere a una cosa del
genere! Sango non poteva lasciare Miroku! Quei due si amavano!!
Entrò in classe e la trovò
seduta al banco da sola intenta a guardare il cielo. Non c’era nessuno e al
suono della campana mancava ancora una decina di minuti. Kagome chiuse la porta
alle sue spalle e il rumore fece voltare l’amica che le sorrise
-Kagome! Che fai qua? Ma non
eri con Inuyasha?- domandò
-Si, ma ho deciso di venirti
a fare un po’ compagnia. Hai ripassato?- chiese sedendosi accanto a lei
-Si, qualcosa… Oggi mi
interroga sicuramente in Matematica o Geometria- disse –Se non predo 9…- Scosse
il capo –Sono fregata. La mia media del 9 sarebbe ridotta a un 8!- esclamò.
Kagome alzò gli occhi al cielo ma si concentrò sul problema principale
-Senti, interrogazioni a
parte, stai bene?- chiese. Sango la guardò alzando il sopracciglio
-Che domande fai? Certo che
sto bene!- esclamò
-Com’è andata ieri sera con
Miroku?- La ragazza distolse lo sguardo e passò le mani sul libro
-Tutto ok- ripeté
-Sango…- La girò verso di se
–Che cosa c’è? Sei strana, scostante, sono preoccupata- Sango sospirò ma rimase
in silenzio –Vuoi mollare… Miroku?- domandò mordendosi le labbra Kagome.
L’amica la guardò
-Non lo so- rispose –Mi sembra
tutto così sbagliato! Tutto così… opprimente!- esclamò
-Opprimente?- ripeté Kagome
piano
-Esatto. Opprimente. Non ne
posso più! Devo stare attenta a tutti quando sto con il mio ragazzo! A tutti!
Devo fare tutto di nascosto! A scuola, in giro per Tokyo, a casa mia! Il mio
ragazzo è famoso, è ricco! Quindi anche se vado a… Tanerife non posso tenermi
per mano con lui perché lo conoscono!!- sbottò –Tu Sabato prossimo avrai tutta
la tua famiglia riunita a cena che incontrerà il tuo ragazzo! Io non lo potrò
mai fare! Perché?- Lo guardò alzando il sopracciglio –Lo amo, ma non ne posso
più!- Kagome strinse le labbra
-Sango… non puoi dire sul
serio…- azzardò
-Vorrei che ci fossi tu al
mio posto!- sibilò l’amica
-Ma non potrò mai esserci!
Spiegami! Ti prego…-
-Non lo so. Comunque sto
pensando seriamente di lasciarlo- disse schiarendosi la voce
-Fai un errore- disse
scuotendo il capo lei –Un orrendo errore! Te ne pentirai Sango! Lo ami!!-
-Già, vienimelo pure a
ricordare- sbottò –Ma la decisione è mia, non tua!-
-No Sango! Non è tua!! È’
anche di Miroku!!-
-Lasciamo perdere…- sbottò
Sango guardando i compagni entrare –Ma mi fa male Kagome… mi fa male da morire-
sussurrò leccandosi le labbra. Kagome la guardò e si morse le labbra
prendendole la mano
-Ripensaci Sango… stai
facendo un grave errore, lo so- mormorò. Sango annuì piano
-Parlerò a Miroku… chissà…-
All’uscita da scuola Kagome
evitò gli occhi di Miroku: si sentiva una stupida! Lasciò con brevi parole
Inuyasha e poi si diresse a casa sua. Non poteva davvero crederci che si
sarebbero lasciati… sperava che Miroku facesse qualche cosa, lo sperava
davvero! Certo che la vita era ingiusta!
Lei non credeva al Destino,
non esisteva! Infatti il suo detto era: “La vita non è fatta di coincidenze, è
fatta di conseguenze”
Le conseguenze venivano da
scelte, esse da fatti e dalla forza di volontà di una persona. Il Destino era
solo un pretesto degli uomini per i loro sbagli… quando dicevano: “Se è Destino
che noi ci lasceremo…” Ma siamo fuori!? Due persone si lasciano per una scelta!
Non perché subentra il Destino!
Kagome sospirò. Certo che…
così era molto più comodo. Si accigliò per quel pensiero egoista e scosse il
capo. Guardò l’orologio e allungò il passo. Doveva andare da Paolo e doveva essere da Mikado prima possibile quel
giorno. Erano le prove prima di quella sera! Doveva darsi una mossa!! Si bloccò
quando il cellulare iniziò a vibrarle. Lo tirò fuori e guardò il display
sorridendo. Rispose e con voce squillante
-Ciao Kagome!-
-Come stai Tom?- chiese
allegra lei
-Tutto benissimo. Lì?-
-Da Dio, ho appena finito la
scuola- disse
-Bene. Volevo augurarti
buona fortuna per questa sera!- esclamò
-Oh, grazie mille!- esclamò
felice –Sono agitata da morire! Mikado però dice che sono bravissima!- esclamò
-Eh eh eh… chi ti ha raccomandata
infatti??-
-Spiritoso! Però…- Abbassò
lo sguardo –Tom…-
-Che c’è Kagome?-
-Sai… Sango?-
-Certo-
-Sta pensando di lasciare
Miroku anche se lo ama- raccontò –L’ho scoperto oggi e... sono così triste-
-Beh, succede Kagome. Non ci
si può fare nulla purtroppo…-
-Lo so, ma non voglio che si
lascino! Stanno così bene insieme!- esclamò
-Dai… non devi essere
infelice. Vedrai che troveranno loro una soluzione e tutto si risolverà! Tu e
Inuyasha invece? Tutto ok?-
-Tutto bene noi- disse –Hai
chiamato per caso Naraku?- domandò titubante
-Oh si… quando ho finito di
parlargli della lettera… era incazzatissimo!!- Kagome abbozzò ad un sorriso
-Davvero? Spero che non
l’abbia picchiata!- disse preoccupato
-Oh no! Non lo farebbe mai!
Credo che ora se ne andranno da un’altra parte, non so dove- disse vago il
ragazzo
-Capisco… beh, spero che
almeno loro stiano bene- disse –C’è stata qualche evoluzione lì da te?-
-Intendi… io e Eve?-
-Si-
-Oh, noi benissimo. È dovuta
tornare in America ma presto la raggiungerò io- disse veloce –Abbiamo anche
parlato a mio padre- raccontò
-COSA!?- urlò Kagome
bloccandosi in mezzo alla strada
-Si, sai lui che ha fatto?-
Rise. Lei non capiva proprio cosa c’era da ridere
-Immagino che ti avrà
cacciato a calci in culo- disse lei
-No! Appunto, no!! Tutto il
contrario!!- Kagome sbatté le lunghe ciglia
-Cioè?-
-Mi fa: “Volete sposarvi?
Ok! Basta che mandate avanti la mia azienda quando sarò morto e che mi farete
tanti nipotini!!” Lo ha detto ridendo!!-
-Scherzi, vero?- chiese lei
leccandosi le labbra. Già pensare al signor Holsen che rideva, ma pensare che
aveva accettato una proletaria per il suo adoratissimo figlio… era scioccante!!
-No!! È stato… scioccante!-
Appunto
-Choc… choc choc choc. Sei certo che non era un clone?- Lui scoppiò a ridere
-No! Era lui!!- Kagome
boccheggiò poi riprese il cammino
-Sicuro vero che non ci sia
un doppio fine in questo matrimonio?- Lui rimase in silenzio
-No… cioè… non credo…- disse
sospettoso
-Senti, devo lasciarti. Mi
chiami presto?-
-Prestissimo- accordò lui –Ciao
Kagome! E in gamba stasera!-
-Sicuro. Un abbraccio-
-Anche a te!- esclamò e
riattaccò. Lei guardò il cancello ed entrò alla Saintfowl ma si dovette
bloccare
-Kagome!!- Lei si voltò e si
accigliò: che diamine ci faceva il fratello del suo ragazzo davanti al
cancello!?
-Sesshamaru…?- Si avvicinò a
lui che le sorrise
-Ciao, scusami
dell’improvvisata- disse
-Nulla… dimmi- disse -È
successo qualche cosa a Inuyasha?- chiese nel panico
-Oh, no no! Inuyasha sta
benissimo!- Lei si appoggiò una mano sul cuore
-Oh, ok… meno male… Dovevi
dirmi qualche cosa?- chiese. Lui sorrise
-Io adesso devo fare una
commissione… va bene se dopo ti vengo a prendere? Vorrei dirti una cosa
importante- Lei lo guardò leccandosi le labbra
-Ehm… va bene. Ora io sono
in ritardo quindi… a dopo, ok?- Lui annuì
-Perfetto- Accese la moto
che fece un rombo sordo e lei sorrise rigida –A dopo dunque!- Lui si eclissò
veloce sparendo dietro l’angolo e lei sospirò. Grandioso… Ci mancava!! Guardò
l’orologio e sbuffò. Ma proprio oggi!? Ed era pure in ritardo, che seccatura!-
Prese il cellulare e mentre entrava nell’edificio chiamò Mikado. La sua voce la
colse di sorpresa. Al telefono era più profonda… Scosse il capo
-Ciao Mikado-
-Kagome!-
-Ascolta, per le prove
arriverò un po’ in ritardo. Spero nulla di disastroso ma…- Sospirò –Scusami…-
-Oh, non preoccuparti, anche
io ci metterò un po’ qua-
-Va bene. scusami ancora. Ci
vediamo dopo-
-Si, ciao Kagome-
-Ciao- Lei riattaccò e
sospirò di nuovo entrando nella classe dove Paolo l’attendeva alla finestra con
una sigaretta tra le labbra
-Alla buon ora- sbottò. Lei
si leccò le labbra: umore nero?
-Ciao Paolo, si tutto bene
grazie. Anche io sono felice di essere qua- disse ironica
-Fa poco la spiritosa-
sbottò lui sedendosi –Siedi e fa questo- disse gelido
-Senti, ti calmi per
piacere? Che succede? Che succede a tutti!?- chiese lei arrabbiandosi. Lui
sospirò
-Scusa. Mi gira molto male
oggi-
-Non lo avevo quasi capito-
-Ieri la mia ragazza mi ha
scaricato in tronco con delle parole stupide e sono preoccupato per te questa
sera e mi chiedo se lo hai detto a Inuyasha e come intavolare domani il
discorso- disse tutto d’un fiato. Lei arcuò le sopracciglia
-Per la tua ragazza mi
spiace… ma non hai flotte di ragazzine adoranti? Non devi essere preoccupato
per me, me la caverò benissimo questa sera! Non ho detto nulla a Inuyasha,
diglielo se vuoi domani, non mi interessa- rispose sedendosi di fianco a lui
–Ascolta, devo fare le prove oggi quindi… possiamo fare una cosa veloce?-
-Cosa voleva Sesshamaru?-
Lei lo guardò
-Ci hai spiati?-
-Eravate in bella mostra-
-Non tradisco Inuyasha-
sibilò lei
-Non ho detto questo!-
esclamò
-Ah ecco… Non lo so che
voleva, mi si è avvicinato e mi ha detto che doveva dirmi una cosa. Mi viene a
prendere dopo ma spero che sia veloce- Si morse il labbro inferiore –Sono
distrutta- disse appoggiando le braccia al coperchio
-Cioè?- chiese lui
preoccupato
-Sango sembra voler mollare
Miroku. Lui me lo ha fatto notare e mi ha chiesto di indagare. Ho scoperto che
è vero e ora mi sento in colpa a dirlo a Miroku. Tom mi chiama e mi dice che
suo padre ha accettato le relazione tra di lui e una proletaria, quindi mi
chiedo se il padre di Inuyasha mi accetterebbe. Sono preoccupata per questo
Sabato e per questa sera. Vengo qua per trovare un po’ di pace e Sesshamaru mi
fa una para lunga un chilometro che ora nel mio cervello la domanda “che cavolo
vuole da me?” mi assilla e non contenti, tu mi fai il terzo grado appena metto
piede qua dentro… Voglio tornare ad Amsterdam!!- esclamò esasperata. Lui alzò le
sopracciglia
-Tutti questa settimana?-
-Lasciamo perdere. Domani il
prof di Mate mi interroga e non so un tubo! Mi toccherà studiare stanotte…
Insomma, essere Suora ora mi sembra una gran bella alternativa…- Lui rise e lei
lo fulminò –E Inuyasha mi fa a scuola: “Se vuoi stanotte faccio un giro!” Gli
ho detto di no e spero che abbia afferrato, o lo caccio a calci-
-Vabbé, allora se vuoi
riposati- disse Paolo alzandosi –Mi vado a prendere un caffè- disse. Lei lo
guardò e alzò le sopracciglia –Non guardarmi così! Ho anche io un cuore!!-
sbottò
-Grazie- disse lei e chiuse
gli occhi contro il pianoforte sospirando.
ANTICIPAZIONI:
[Aprì gli occhi determinata
e sorridendo fece una breve presentazione poi iniziò a cantare accompagnata da
Mikado.
Obbiettivo: conquistare il
pubblico.]