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Autore: Dancyon    04/09/2012    2 recensioni
Autumn Night è una storia completamente diversa da quelle che ho scritto fino ad ora, a partire dai personaggi, che sono Lucius e Minerva. E' ambientato in un ospedale spichiatrico Babbano, entambi si trovano nella sezione depressione. Lucius perchè gli è morto il figlio, Minerva invece ha la stessa età del figlio di Lucius ed è anche anoressica. E' caduta in depressione dopo aver ucciso accidentalmente il fratellino.
Classificata terza al contest " Welcome Home-Sanitariua " di
Sunflower Bright
Manta
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucius Malfoy, Minerva McGranitt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Nick Autore: Barbamanta
Titolo: Autumn Night
Sindrome scelta: Depressione
Personaggi: Pacchetto Lucius Malfoy e Minerva McGonagall, con canzone Scars dei Papa Roach
Genere: Drammatico, Triste
Rating: Verde/Giallo
Avvertimenti: AU, leggermente OOC per Lucius alla fine e per Minerva all’inizio
Introduzione:  Lucius ha perso un figlio cinque anni fa e si trova nel reparto depressione dell’ospedale da quattro anni. Minerva ha ucciso per sbaglio il suo fratellino e si trova nell’ospedale da due anni. Riusciranno ad aiutarsi a vicenda?
 
 
Autumn night
 
 
I tear my heart open, I set myself shut

L’autunno era la stagione che Lucius odiava di più.
Detestava pensare alle foglie che cadevano, volteggiando lentamente nel vento, fino a posarsi sulla terra fredda e bagnata dalla pioggia.
Non sopportava il rumore della pioggia che scalfiva continuamente i vetri dell’ospedale.
Durante l’autunno, si rannicchiava nel suo piccolo letto bianco, e dondolava avanti e indietro tutto il giorno, senza quasi fermarsi nemmeno per mangiare.
Sono ormai cinque anni che la storia si ripete. Gli infermieri hanno smesso di preoccuparsi del suo comportamento in quei tre mesi.
Ormai lo sanno che non appena arriverà la prima nevicata, Lucius Malfoy lascerà il suo letto nell’Ospedale Psichiatrico e uscirà fuori a rotolarsi nella neve, coperto solo dal suo camice.
E’ sempre così.
L’autunno lo rende nervoso e intrattabile.
Nessuno ama avvicinarsi al suo letto in quel periodo.
Con l’arrivo dell’inverno si guarisce da solo.
Torna a vivere, o forse ad aspettare l’autunno successivo.
 
My weakness is that I care too much
 
Naturalmente nessuno ne parla, per paura che Lucius li senta e faccia qualcosa di immensamente pericoloso, ma lui odia l’autunno anche e soprattutto perché è il periodo in cui suo figlio si è suicidato, cinque anni fa.
Nessuno lo aveva visto arrivare.
Tutti pensavano che Draco fosse felice. Perché non avrebbe dovuto esserlo?
I suoi genitori lo adoravano; era ricco; aveva un ottimo futuro davanti.
Allora perché?
Tutto quello che si sapeva era che lo avevano trovato impiccato ad un albero, mentre la pioggia cadeva sul suo cadavere e le foglie scendevano a volte sul suo capo, trasportate dal vento di ottobre.
Narcissa non era sopravvissuta. Era morta di infarto un mese dopo, ma tutti dicevano che era morta di dolore.
Lucius era sopravvissuto, ma non la sua mente.
La depressione lo aveva divorato passo dopo passo, e invece che migliorare era peggiorato.
Quando era arrivato l’autunno dell’anno successivo, aveva perso la testa. Era rimasto fermo immobile nel suo letto a Villa Malfoy per una settimana, fino a che non lo avevano portato via.
Viveva all’ospedale da allora.
Amava suo figlio in un modo malato. Non solo perché era l’unico erede della sua famiglia, ma perché era suo, il suo orgoglio, il sangue del suo sangue.
L’amore per suo figlio lo aveva ucciso piano piano, fino a renderlo uno spettro.
Era stato la sua debolezza.
 
And my scars remind me that the past is real
I tear my heart open just to feel
 
Lucius non vede niente, non sente niente. C’è solo il dolore.
Ed è un dolore così dolce e al tempo stesso così crudele …
Gli ricorda che il passato è reale, che un tempo un bambino biondo correva intorno a lui, scuotendo la testa e ridendo, sedendosi sulle sue ginocchia. E gli ricorda che quel bambino non c’è più. Che è morto. Se ne è andato. E lui non può raggiungerlo. Non ancora.
E’ giusto che Lucius soffra. Non è stato in grado di proteggere il suo bambino. E ora deve soffrire.
E’ la sua punizione, svegliarsi al mattino e ricordarsi che è ancora vivo, mentre Draco è morto.
 
Drunk and I’m feeling down
And I just wanna be alone
I’m pissed cause you came around
Why don’t you just go home
 
Minerva McGonagall si trovava in una stanza a due porte da quella di Lucius.
Era una ragazzina magra e secca, ad un passo dall’anoressia.
Ma la depressione era ancora il suo problema maggiore.
Per sbaglio aveva ucciso il suo fratellino, spingendolo dalle scale durante un litigio.
Era lì da due anni, ma non aveva mai incontrato Lucius Malfoy prima di allora.
Entrò nella sua stanza per sbaglio, scambiandola per un bagno, e rimase colpita dalla figura ingobbita dell’uomo di fronte a lei.
Da quel giorno, passava lì ogni pomeriggio, seduta sul pavimento, con la testa fra le ginocchia.
A volte si addormentava per sbaglio, e si risvegliava nel mezzo della notte, qualche volta nel suo letto, altre era ancora lì.
Gli infermieri la lasciavano fare. Aveva 24 anni, un’età troppo vicina a quella del figlio di Lucius perché lui avesse potuto attaccarla.
Passò giorni interi a vegliare la lenta caduta di un uomo che pensava di non avere più niente, rimboccandogli a volte le coperte, curandolo come fosse stato suo padre.
Non lo avrebbe mai ammesso, ma Minerva aveva paura di quell’uomo tanto solo. Temeva che un giorno sarebbe finito come lui. E lo sentiva. Sentiva sé stessa scivolare sempre più negli abissi. Si sentiva perdere ogni giorno un pezzo, mentre il senso di colpa la divorava.
La gente continuava a dire che col tempo le cose andavano meglio, ma non era vero. Continuavano a peggiorare.
Bastava pensare a Lucius, in quel letto da 4 anni.
Bastava pensare a lei, che avrebbe fatto la sue stessa fine.
Lucius ci mise giorni ad abituarsi alla sua presenza, o forse non la notò nemmeno. Tuttavia, il 15 ottobre rimase negli annali, come avrebbero poi detto gli infermieri. Lucius Malfoy sollevò la testa e strizzò gli occhi, cercando di mettere a fuoco la figurina anoressica di fronte a lui, e con un sospiro quasi impercettibile disse:- Grazie
Da quel giorno in poi, le parti sembrarono invertirsi.
Lucius si alzò dal suo letto e cominciò a passare da quello di Minerva, che negli ultimi tempi non aveva più avuto la forza di stare con lui ogni giorno.
Cominciò a parlarle, a raccontarle favole come si fa con un bambino piccolo, ad accarezzarle i capelli sfibrati come lei aveva fatto con lui.
Un giorno le confessò che all’inizio odiava la sua presenza in camera sua, che avrebbe solo voluto piangere in pace il suo bambino e quando era comparsa lei l’aveva quasi odiata, perché infastidiva i suoi pensieri:
Poi, piano piano, aveva notato che era solo una ragazzina, e con un po’ più di tempo aveva capito che aveva l’età che avrebbe dovuto avere suo figlio.
Era stata questa la molla che lo aveva fatto scattare.
Capire che il mondo è pieno di bambini, ragazzi, e che muoiono di continuo … o finiscono in un ospedale psichiatrico.
 
I tried to help you once
Against my own advice
I saw you going down
But you never realized
That you’re drowning in the water
So I offered you my hand
 
Era passato un altro anno e mentre Lucius Malfoy si riprendeva ogni giorno di più Minerva McGonagall peggiorava.
Non era raro vedere l’uomo, che aveva ormai una certa età, al capezzale della ragazza, raggomitolata come un gatto nel suo letto, magra come uno spillo e con problemi di respirazione.
Cercare di salvare la vita di quella giovane donna aveva in un certo senso aiutato nella sua guarigione. Temeva ancora l’autunno, ma non si sarebbe più racchiuso su sé stesso, non sarebbe più diventato un essere senza pensieri né scopi, d’autunno.
E questo lo doveva a Minerva.
Allora perché non riusciva a salvarla, come lei aveva fatto con lui.
All’inizio non se ne era accorto, ma stava cercando ti tirare su dall’inferno quella ragazza, che invece non faceva che peggiorare.
Lei non se ne accorgeva, ma stava annegando sempre più nella sua stessa disperazione. Non si alzava, non mangiava, aveva problemi di respirazione, non faceva più niente, tranne i silenziosi sorrisi che dava a Lucius.
Un giorno gli confessò che i suoi genitori non le avevano mai fatto visita.
La odiavano per quello che era successo a Michael, il suo fratellino.
Giustamente, secondo lei.
Il senso di colpa e il dolore si mischiavano insieme alla tristezza per i suoi genitori, e insieme l’avevano portata in questo punto, dove Lucius cercava di offrirle una mano per risalire, ma lei era troppo debole per prenderla.
Piano piano, anche i suoi problemi di respirazione peggiorarono e la sua anoressia raggiunse vette enormi, tanto che cominciarono a caderle i capelli.
Fu Lucius il primo a capirlo, mentre le accarezzava il capo. Gli erano rimarsi i suoi capelli fra le dita.
 
Tonight is our last stand
 
Alla fine tornò l’autunno e gli infermieri non si sorpresero molto di trovare Lucius in piedi. Avevano capito da tempo che Minerva aveva fatto miracoli con lui. L’unica che non era riuscita ad aiutare era sé stessa.
Con Lucius era stato relativamente facile. Bastava dimostrargli che il mondo va così. C’è chi muore e c’è chi vive.
Ma per la ragazza era tutta un’altra storia.
Doveva capire che era stato un incidente ad uccidere suo fratello e arrendersi all’evidenza, lasciando da parte i suoi devastanti sensi di colpa.
Con l’autunno arrivò anche il rilascio di Lucius. Secondo i medici non aveva più bisogno di stare lì. Era guarito.
L’ultima notte la passò con la sua ragazzina, quella che aveva come adottato.
Il tempo trascorse fra le sue favole di draghi e cavalieri, di grandi conti e di dame bellissime, come si fa con i bambini.
Le storie erano a volte raccolte dai sorrisi stanchi di Minerva, a volte da un suo movimento impercettibile.
Senza accorgersene, Lucius aveva cominciato a piangere ed era passato dalle favole alle suppliche, chiedendole di riprendersi, che l’avrebbe portata con sé, adottata. Avrebbe vissuto nella sua enorme villa, non avrebbe dovuto fare niente, oltre a guarire.
Minerva non aveva detto niente, durante tutto lo sfogo.
Aveva solo ascoltato con un sorriso accondiscendente sulle labbra secche.
Alla fine, quando il silenzio diventò troppo pesante per sopportarlo, disse:- Lucius, ho bisogno di un favore. Quando parti, non ti voltare. Non tornare più qui.
Lui la guardò come se la sua pazzia fosse arrivata ad un punto limite.
Allora Minerva cercò di spiegare, con le labbra tremule e con sussurri:- E’ meglio così. Per me non c’è più niente da fare, lo hai visto. Hai provato ad aiutarmi, ma non è più possibile. Non c’è più niente per te qui.
Lui cominciò a scuotere la testa, ma prima che potesse dire qualcosa, il sussurro spezzato di Minerva lo fermò:- No. Va bene così. Sono … felice. Sì, lo sono. Sono stata felice con te. Grazie. Ma ormai è finita. Non c’è più niente. Non per me, non per te.
Addio, Lucius Malfoy, papà.
Con queste ultime parole, Minerva si addormentò e Lucius passò il resto di quella notte d’autunno a vegliare il suo sonno, come un tempo aveva fatto lei con lui.
La sentì respirare appesantita, rigirarsi leggermente fra le coperte bianche d’ospedale, e rabbrividire al freddo vento di fine ottobre.
Al mattino, quando arrivò il momento di andarsene, le baciò un’ultima volta il capo addormentato e partì fra la nebbia, scomparendo alla vista dell’ospedale e di una ragazza che era affacciata al vetro e pensava alla loro ultima notte insieme, una notte d’autunno.


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 Oddio, dopo secoli sono tornata, popolo di efp!!
E con una storia completamente diversa dal mio genere!! Soprattutto con personaggi. Che non sono nè i Malandrini nè Regulus Black !!!!!! Spero che non sia un orrore, non so, è parecchio diversa. Ma se non è tanto male ditemelo, per piacere, perchè ne ho un'altra che è mille volte più diversa e che mi vergogno da morire a postare, anche se M4RT1 mi ha suggerito di metterla comunque... Non uccidetemi se poi non vi piace!!
Comunque, qua sotto vi metto anche il giudizio!



III Classificata Barbamanta; Autumn Night
Grammatica e Stile: 17/20 
Caratterizzazione dei personaggi: 9,5/10
Descrizione sindrome:10/10
Gradimento personale:8/ 10
Punti bonus:3
Totale46,5/ 53



Ho trovato il tuo stile di scrittura leggermente acerbo, soprattutto nella prima parte della Shot, dove le varie frasi sono fin troppo frammentate; la lettura ne risulta appesantita, e poco fluida.
Inoltre inizi con un tempo verbale, e continui con un altro senza alcuna apparente motivazione. Ad onor del vero:
' L'autunno era la stagione che Lucius odiava di più......  Gli infermieri hanno smesso di preoccuparsi.... ormai lo sanno...'
E poi si arriva all'incontro di Lucius con Minerva dove il tempo è il passato prossimo.
Ora, è buona norma prefissare l'uso di un tempo verbale, ed utilizzarlo per tutta la lunghezza della storia, sempre se non ci sono flashback, o racconti al futuro {le premonizioni per fare un esempio stupido}. Anche perché il lettore potrebbe trovarsi 'spiazzato e confuso' di fronte ad un simile e repentino cambiamento di tempo verbale, che non ha una ragione precisa. {Che se poi la ragione effettivamente c'è, ed io non l' ho colta, Let me Know.}
Per il resto la grammatica è buona, non ci sono grossi errori.
Passando ai personaggi; hai posto l'avvertimento OOC insieme a quello dell'Au, quindi non posso attenermi alla versione della Row, però posso comunque dirti che entrambi sono descritti in maniera ineccepibile.

Di Lucius si percepisce il dolore per la morte del figlio come se fosse un personaggio reale, e si prova compassione nei suoi confronti: un po' perché è stato fin troppo cieco da non accorgersi delle sofferenze del ragazzo, un po' perché è innaturale per un padre seppellire un figlio. Per tutta la lunghezza della shot si percepisce, inoltre, la sua voglia di riscattarsi, cercando di curare una ragazza, che ironia del destino ha la stessa età di suo figlio. C'è inoltre una sorta di catarsi del personaggio che passa dall'essere bisognoso di cure e di attenzioni, al sapersi prendere cura di un'altra persona. E questo suo cambiamento non è repentino e privo di alcuna motivazione, ma è lento e graduale con un certo senso sottostante.
Minerva è un ragazzina, affetta contemporaneamente da Depressione ed Anoressia, che spesso sono due facce della stessa medaglia; anche il suo personaggio ha una certa evoluzione: passa infatti dall'assumere un ruolo materno, intrinseco tra l'altro nell'Anoressia, al trovare un ruolo più adatto alla sua giovane età, facendo le veci del figlio scomparso di Lucius, e trovando in lui una figura parterna, che non ha mai avuto. Nell'evoluzione del personaggio, inoltre, trovo azzecatissima l'ultima frase che la ragazza rivolge all'uomo; ha liberato l'uomo dal fardello provocato dalla morte del figlio, e da quello che lei ha stessa ha provocato non 'riuscendo' a guarire del tutto.
Semplicemente spettacolare l'evoluzione che hai dato ai due personaggi.
Sulla descrizione della sindrome non ho davvero nulla da dire, la depressione si percepisce in ogni gesto dei personaggi, senza cadere in una sorta di caricatura o generalizzazione.

Certo, però, oltre allo stile e al cambio di tempo verbale, non ho 'gradito' - se così si può dire- quella piccola frase sulla morte di Narcissa. Per spiegarmi meglio: l'hai gettata lì come se fosse una cosa da poco, come se quella morte non avesse potuto aggravare le condizioni già precarie di Lucius. Questa è una cosa che ho riscontrato spesso nelle fanfiction che trattano del rapporto tra i due personaggi, quasi che nessuno dei due provi niente per l'altro; ora so benissimo che è un matrimonio combinato, e che per tanto non hanno scelto di sporsarsi di loro spontanea volontà, però come disse mia nonna: " Dopo un tot di anni, vuoi bene anche ad un cane, " {Dove naturalmente cane non è l'animale, ma è una persona che si comporta come una bestia} quindi avrei gradito ci fosse un qualcosa di più anche sulla morte della moglie. Ma, come si suol dire, era per trovare ' il famoso ago in un pagliaiao'.

Complimenti!

 
 
  
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