Cap.1 Prologo: Io, Albus Severus Potter

Due uomini percorrevano un sentiero ormai dimenticato da anni. L'erbaccia incolta rendeva difficile i movimenti, ma quello non era un gran problema per chi aveva il coraggio di avventurarsi nella valle dei Demoni.

Nessuno osava mettere piede in quel luogo, se non spiriti erranti che non trovavano pace per le loro sofferenze, spiriti malvagi che contaminavano il posto, rendendolo una landa desolata in cui la morte regnava indiscussa.

Tutti i vivi temevano la maledizione che gravava sulla tomba di chi lì riposava. Sì, riposava, perchè gli abitanti del villaggio più vicino ritenevano non fosse mai morto. Una diceria per tutto il mondo magico, ma qualcuno ci credeva. Dello stesso avviso erano i due uomini che altrimenti non si sarebbero mai avvicinati a quel frassino secolare, all'Yggdrasill, l'albero cosmico, dal potere magico indefinito. Ma loro sapevano che il potere dell'albero derivava dalla persona che custodiva, sigillata per l'eternità dalla maledizione di una strega.

Finalmente erano arrivati, dopo anni di ricerche avevano trovato la soluzione, gli mancavano ancora gli strumenti necessari, ma era solo questione di tempo. Avrebbero rimosso il sigillo, liberando il mago più potente di tutti i tempi, colui che governa sulla vita e sulla morte, il creatore dei tre Doni...

"E se divento un Serpeverde?"

"Albus Severus, tu porti il nome di due Presidi Di Hogwarts. Uno di loro era un Serpeverde e probabilmente l'uomo più coraggioso che io abbia mai conosciuto".

Quelle parole continuavano a trapanarmi la testa, mentre il cappello parlante intonava la sua orribile filastrocca di inizio anno, perchè io lo sapevo, sapevo di essere diverso dai miei parenti. Non ero forte come Jamie (già, mio fratello James, lo stereotipo di Grifondoro) e non ero neanche puro come mia cugina Rose, insomma non ero adatto a onorare la Casa della mia famiglia.

"Il Cappello Parlante tiene conto della tua scelta." Certo, ma qual era la scelta più adatta a me io lo sapevo e non ne ero certo entusiasta.

"Potter, Albus Severus!" Quel nome interruppe i miei pensieri, ora toccava a me. Così controvoglia e, devo ammetterlo, un po' impaurito mi avviai verso il fantomatico cappello.

"Hm, un'altro Potter, vedo molto coraggio, grande ingegno e furbizia, ma c'è qualcos'altro, sì certo è ambizione, un'abizione pura, glaciale, determinata che non avevo visto in nessun'altro della tua famiglia."

"Sì, come quella di una serpe che insegue la sua preda." Pensai involontariamente, quando realizzai era troppo tardi.

"Ben detto ragazzino!" e così decretò: "SERPEVERDE". Improvvisamente ebbi un groppo allo stomaco, i miei dubbi erano fondati; mi passarono davanti i sette anni che avrei dovuto trascorrere a Hogwarts, cosa avrei detto ai miei genitori? Cosa ne avrebbe pensato la gente? Ma soprattutto mio zio Ron, io ero il suo nipote preferito, sì senza dubbio ERO perchè questa non me l'avrebbe mai perdonata.

Fra gli applausi dei miei nuovi compagni di Casa alzai gli occhi alla ricerca di mio fratello James. Era incredulo e, io lo so, anche un po' deluso. Spostai lo sguardo e trovai quello di mia cugina Rose; paradossalmente le ero legato ancor più di quanto lo fossi con i miei fratelli, perchè lei... mi capiva. E fu così anche questa volta, mi sorrise, un sorriso sincero che mi fece rilassare e capii che, nel bene o nel male, mi avrebbe appoggiato. Ora ero più deciso, avrei seguito la mia strada anche a costo tradire le aspettative di tutti poichè era la mia vita e solo io avevo il diritto delle mie scelte.

A causa del trambusto precedente non mi accorsi di dove mi ero seduto, o meglio, vicino a chi mi ero seduto:

"Un Potter a Serpeverde, benvenuto" disse, con quel suo falso e irritante sorriso.

"Scorpius Malfoy" risposi, con un sorriso altrettanto falso. La tensione si poteva tagliare con un coltello, d'altronde tra le nostre famiglie non era mai corso buon sangue e anche se non ci conoscevamo un odio reciproco era del tutto naturale.

"Weasley Rose!" Per fortuna il suo nome interruppe quella che si sarebbe trasformata in una disputa di lì a poco.

Ero molto bravo a leggere le espressioni della gente e non mi sfuggirono gli occhi con cui Malfoy guardava mia cugina, erano strani però, non riuscivo a capire che cosa provasse. Odio? No, anche se dovrebbe essere la risposta più ovvia, non era questa. Era una voglia di possessione, ma era morbosa, sembrava proprio ciò che si prova quando si cerca la vendetta in una certa persona, ma era diverso, simile ma diverso... non riuscivo proprio a capire, poi mi ricordai che una volta mia madre mi disse che quando due cose sono simili ma completamente differenti allora sono opposte. Cosicchè pensai a quale fosse l'opposto dell'odio. L'amore?

*Capitolo modificato e ricorretto

Wow scusate ma ieri mi ero dimenticato di commentare il capitolo... comunque spero che vi sia piaciuto perchè a me sì (quindi se fa schifo ditemelo che lascio perdere). Ringrazio anticipatamente tutti quelli che leggeranno la storia e (se volete non vi posso mica obbligare... purtroppo XD) lasciate una recensione che sia positiva o meno... mi può servire per migliorare il racconto!!

Ringrazio tutti quelli che seguono e seguiranno la mia storia e vi invoglio, come farò sempre, a recensire.
A presto con il nuovo capitolo,
ASP