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Autore: Koizora    05/09/2012    2 recensioni
Luna "Lunatica" Lovegood è una ragazza particolare, dai modi eccentrici, che subisce gli scherzi dei suoi compagni. Un giorno ella perde la sua borse e con essa il suo ricordo più prezioso. Il ricordo di sua madre.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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 I keep dreaming you'll be with me
and you'll never go  

Era passata da un pezzo la mezzanotte e i corridoi erano deserti. Tutto taceva,  e di tanto in tanto il silenzio era spezzato da un fruscio di ali e dal bubbolio di un gufo. Solo un’ombra si muoveva tra i muri, la sagoma di una ragazza dai capelli lunghi e il corpo esile. Il suo abbigliamento era eccentrico, con una lunga veste nera, al collo una collana di tappi e i capelli biondi raccolti in una treccia. Tuttavia non era il suo vestito o la sua collana a destare stupore, ma soprattutto i suoi occhi, grandi e un po’ sporgenti; essi sembravano scrutare l’ambiente circostante, analizzando ogni cosa.
Con un sospiro Luna Lovegood si voltò e lentamente riprese la strada verso il suo dormitorio. Aveva vagato fino a tarda notte cercando in tutte le stanze di Hogwarts, ma la sua borsa sembrava svanita. Ormai era abituata agli scherzi dei suoi compagni, ai nomignoli che le avevano dato, e agli oggetti che sparivano. La chiamavano tutti Lunatica e sparlavano di lei, ritenendola eccentrica, sfigata,e , in alcuni casi, anche matta. Dal primo anno aveva subito tutto questo, imparando ad ignorare gli sguardi e aspettando, poiché ogni cosa le era stata restituita. Ma questa volta era diverso e Luna non poteva attendere oltre; aveva bisogno della borsa, perché in essa era custodito un oggetto prezioso, il solo ricordo di sua madre. Il solo pensiero di lei fece sorridere Luna. Sua madre era morta quando lei aveva appena sei anni, a causa di un esperimento mal riuscito, e da allora era sempre vissuta con suo padre. Per il suo quindicesimo compleanno Xenophilius Lovegood le aveva donato un ciondolo, contenente una foto della madre adolescente. Luna era stata felicissima di averlo e da allora lo aveva portato sempre con sé. Quel giorno, durante Erbologia, aveva deciso di riporlo nella borsa, che nel pomeriggio era stata nascosta chissà dove. Raggiunto il dormitorio, nella torre ovest, Luna si lasciò cadere sul letto, affranta e stanca. Nella sua mente iniziarono ad affiorare ricordi della sua infanzia, mentre gli occhi si chiudevano e il respiro si faceva lento e regolare.  La mente iniziò a confondere realtà e fantasia, creando sogni stravaganti.
… Si trovava nella sua cameretta e guardava tranquilla il sole, che illuminava con i suoi raggi ogni cosa, inondando la stanza e colorandola di giallo. Era seduta su una sedia troppo alta per lei, tanto che i piedi penzolavano nel vuoto a tre centimetri dal suolo. Dietro di lei c’era sua madre, così come se la ricordava, che canticchiando le spazzolava i capelli. Luna era felice e si sentiva protetta e amata.
Improvvisamente un rumore interruppe il silenzio, e iniziarono ad affiorare delle voci e delle risa. Aprendo gli occhi Luna scoprì di trovarsi nel suo dormitorio, dunque capì che la scena vissuta altro non era che un sogno, frutto della sua immaginazione. Vedendo che le altre compagne erano già vestite Luna si affrettò ad alzarsi per preparasi. Guardando il letto si accorse che il cuscino era bagnato delle sue lacrime. Un po’ imbarazzata si asciugò gli occhi e velocemente si vestì, raggiungendo le altre ragazze. Nella sua testa ancora risuonava la melodia del sogno, mentre il cuore era colmo di tristezza. Ma quando Luna scese nella sala comune si trovò davanti ad una sorpresa; vicino alla poltrona, vide la sua borsa. Subito aprì l’astuccio e  lì, tra le piume, lo vide: il ciondolo. Contenta per il ritrovamento lo aprì, e sorridendo guardò la donna della foto, che a sua volta rideva,con occhi maliziosi,i  lunghi capelli biondi a incorniciare il volto. “ Ti voglio bene mamma”.
  
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