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Autore: alpha_omega    05/09/2012    4 recensioni
Questa è una cross-over basata sulla saga degli hunger games di Susan Collins.
Opal Koboi è diventata padrona del mondo e per far capire alla gente che qualsiasi tentativo di ribellione è inutile ha creato gli hunger games.
Ogni anno un ragazzo e una ragazza tra i dodici e i diciott'anni di ogni specie verranno estratti a sorte e dovranno sfidarsi in un arena per un combattimento sena regole all'ultimo sangue fra di loro in un macabro reality show dove dovranno accapparrarsi il favore degli sponsor, la casta sociale privilegiata da Opal che potranno mandare loro viveri e mezzi per sopravvivere nell arena .
Solo uno potrà ritornare a casa a riabbracciare i suoi cari.
Ma per farlo dovrà rinunciare a tutto ciò che lo rende uomo.
PS Artemis e CO non hanno mai vissuto alcuna avventura, I personaggi non si sono mai incontrati , e la guerra è stata fatta datutte le creature del popolo(umani compresi) contro una despota.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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ARENA

N 1 si era rintanato in una piccola cantina artificiale nascosta fra i detriti delle rovine; non era riuscito a prendere niente dalla cornucopia e aveva dovuto decidere; o rischiare la vita per uno zaino o andarsene a mani vuote; aveva scelto la seconda, anche se in quel momento affamato e infreddolito com'era ,se ne pentiva; forse sarebbe riuscito a sopravvivere; forse.
Si chiese dove fosse la sua compagna di settore; l'aveva vista dirigersi verso la cornucopia, e a quanto pareva era sopravvissuta al bagno di sangue: si capiva perfettamente che era una in gamba, malgrado lo scarso addestramento riservato alle femmine del sette, la diavolessa era riuscita a salvarsi; magari anche con un bel bottino tra le mani; ri rannicchiò ancora di più su se stesso battendo i denti per il freddo; da dove proveniva lui non era mai freddo; il settore sette si occupava dell'estrazione delle materie prime; e non poteva permettersi di fermarsi a causa di neve, pioggia o altro; per questo avevano scelto un punto strategico dove il clima fosse assolutamente stabile, ne troppo caldo, ne troppo freddo.
Ma in quel momento era veramente freddo.
Rimase accucciato in in angolo aspettando che smettesse di piovere; dopo poco tempo chiuse gli occhi e si addormentò con lo stomaco che brontolava.
Qualcosa lo scosse; N1 aprì pigramente gli occhi e si ritrovò a fissare in faccia la sua compagna di settore; solo in quel momento ricordò di essere agli hunger games.
Fece un salto all'indietro spaventato come non mai; lei lo inchiodò al terreno con un solo movimento del braccio -Stai calmo; voglio solo proporti un'alleanza-.
N1 la guardò interrogativo -Perchè?- domandò stupito -io a che ti servo?-.
Lei fece spallucce -Vuoi quest'alleanza o no?-
N1 aveva paura; ma se quello che la sua compagna di settore gli aveva detto era vero allora aveva più probabilità di vincere.
-Va bene; ma non sono riuscito a prendere nulla alla cornucopia, te lo dico prima- disse quasi con vergogna il diavoletto.
Lei tirò fuori tre zaini -Non importa; ciò che ho raccolto basterà a entrambi; il ragazzino guardò tutta quella roba come se fosse un miraggio -Ma allora tu hai...- lei lo interruppe -Non ho ammazzato nessuno per avere questi zaini, stai tranquillo- .
Il diavoletto, per niente rassicurato esaminò il contenuto degli zaini: una borraccia, diversi barattoli di cibo, una coperta, un sacco a pelo, dei panini e una forma di formaggio era il contenuto dei primi due; nel terzo c'era un set di coltelli di ogni dimensione, una cerbottana con alcuni dardi e una boccetta con dentro un liquido di colore verde acido che sembrava velenoso.
Lei gli offrì uno dei panini e mangiarono in silenzio, ad un certo punto N1non ce la fece più e glielo domandò -Ma perchè ti allei con me? Quando potresti stare benissimo con i favoriti?-.
N.1293F rise -Lo vuoi proprio sapere perchè ho scelto te come alleato e non i favoriti?; Bene, te lo spiego subito; perchè sei indifeso-.
-Indifeso?- Il ragazzino si sentì un pò offeso, anche se quello che lei diceva era vero; gli aveva salvato la vita.
-Voglio dimostrare al mio settore quanto valgo; fargli capire di non essere una merce di scambio dipendente dai maschi   priva di nome ,dimostrare quanto io sia degna di averne uno; e per farlo ho bisogno di qualcuno che sia dipendente da me; voglio far capire a quelli del mio settore che noi diavolesse possiamo essere non solo autosufficenti, ma possiamo anche dare il nostro aiuto ad altri; hai capito?-.
N1 fece si con la testa; capiva perfettamente la ragazza; anche lui a volte si sentiva così; giudicato come un essere inferiore, essendo ancora un piccolo diavoletto e non un demone; ma quella fase per lui sarebbe finita; se avesse vinto sarebbe cresciuto; lei era già una demone, eppure veniva ancora trattata come spazzatura dai suoi padroni.
Le mise una mano sulla spalla  -Ti capisco benissimo; ma sono sicuro che le cose cambieranno un giorno-.
Lei rise senza allegria -Sai N1, forse nessuno te lo ha detto, ma per far si che le cose cambino bisogna che cambino le persone; e puoi star certo che non cambieranno molto presto-.
Il diavoletto non seppe cosa dire; inutile negare; lei aveva ragione.
Le telecamere avevano ripreso tutto;
ma nei televisori di ogni abitante arrivò solo la partein cui si alleavano, il resto del discorso fu interpretato come un atto di ribellione dagli strateghi, e il filmato fu perduto per sempre.



Carcere di massima sicurezza del settore zero

Juliet era rimasta accanto a Orion ancora un bel pò da quando si era addormentato, e doveva ammettere che gran parte della sua paura verso di lui era passata; nel sonno appariva innocuo, aveva un che di innocente ma allo stesso tempo rabbioso, era l'individuo più strano che lei avesse mai visto.
Si annoiava a morte là dentro; odiava quel posto; non poteva uscire mai, nè parlare con suo fratello; era chiusa in quel buco di cella da due giorni e già si sentiva soffocare da quelle quattro pareti.
Le avevano dato l'ergastolo; visto che le leggi erano fatte per individui che vivevano secoli le avevano dato centocinquant'anni; ovviamente lei non poteva vivere così a lungo, e quindi era praticamente un ergastolo.
Si pentiva di quello che aveva fatto? Assolutamente no. Odiava la capitale, e se avresse dovuto passare la vita in un buco di cella solo per far capire ai settori che anche loro erano composti da persone che potevano liberarsi se solo avessero voluto allora lo faceva con orgoglio; meglio una ribelle in carcere che una stilista a servizio della capitale.
Uno squillo acuto la fece sobbalzare; era il suono della sveglia mattutina; Orion aprì gli occhi di scatto rischiando di farle venire un colpo.
-Scusa, non volevo spaventarti- disse lui -Mi dispiace-.
-Non è successo niente, stai tranquillo-.
Dalla minuscola fessura nel muro entrarono due vassoi con del cibo sopra; Juliet ne prese uno e si sedette sul suo letto a mangiare; Orion si sedette sul pavimento della cella fissando il televisore a muro spento come se ci vedesse qualcosa.
Non aveva toccato cibo.
-Orion- lo chiamò per avere la sua attenzione, dovette richiamarlo un altra volta perchè sembrava non averla sentita.
Indicò il vassoio della colazione -è arrivato il cibo-.
Lui sembrò notarlo solo in quel momento -Non importa, puoi mangiarlo tu se vuoi-.
-Orion, alzati- fu quasi un ordine; non lo aveva mai visto in piedi; solo seduto per terra o sdraiato sul letto; e temeva di sapere il perchè.
Gli si avvicinò e gli prese le mani aiutandolo ad alzarsi su, era alto quanto lei; eppure era leggerissimo.
Lo guardò; era magro in modo spaventoso; poteva contargli le ossa delle mani.
-Da quant'è che non mangi- sussurrò.
-Se io non mangio la mia magia se ne stà buona-
Lei lo scrollò delicatamente per le spalle,-Sarà anche così, ma tu non sei nemmeno capace di rimanere in piedi; ti rendi conto che se continui così morirai di fame?- era molto preoccupata.
-Perchè mi aiuti?- le domandò il ragazzo; -non mi devi niente-.
Lei gli prese la testa fra le mani e lo guardò dritto negli occhi; ormai si era abituata al loro colore, e non le fecero alcun effetto.
-è per questo che sono stata imprigionata; per aver ricordato a tutti gli abitanti di questo mondo che sono persone; persone che hanno dei diritti qualunque siano i loro crimini; Orion, ficcatelo bene in quella testa; tu sei una persona; charo? E non ti permetterò di lasciarti morire di fame; hai capito?-.
Lo abbracciò -Lascia che ti aiuti-.
Orion ricambiò l'abbraccio; poi semplicemente, pianse.
Juliet lo aiutò a sedersi sul letto e lo costrinse a mandare giù quella poltiglia informe che chiamavano colazione; prima dovette praticamente imboccarlo, poi fece da solo; alla fine la sua carnagione aveva acquistato una tonalità in più, lo sostenne per un braccio per fare qualche passo per il perimetro della cella; poi lo aiutò a lavarsi la faccia nel piccolo bagno loro concesso; e doveva ammettere che rimesso in sesto non era per niente brutto.
Passarono così la giornata; parlando della loro vita, lei gli raccontò della sua vita nel settore; dei suoi sforzi per diventare stilista e della sua rabbia verso la capitale per ciò che aveva fatto al fratello; e poi della sua decisione di comunicare un messaggio ai settori, del suo interrogatorio e della sua venuta in cella; lui invece gli parlò dei suoi genitori; di suo zio vincitore che non aveva mai visto ma che avrebbe voluto tanto conoscere; dei suoi amici, che lo avevano accettato come "quello strano" ma che prima dell'incidente con la magia gli erano stati accanto; del fatto che a volte avrebbe preferito la morte all'ergastolo, di come si sentisse solo in quella cella nella quale stava da quasi un anno senza mai vedere la luce del sole; di come a volte impazzisse distruggendo tutto; parlò della magia che aveva dentro sin da quando era nato e che era stata la sua rovina; del suo amore per una ragazza che abitava a pochi chilometri dalla prigione e che non conosceva neanche il suo nome; finalmente poteva parlare.
Semplicemente non era più solo; ora aveva un'amica.
Il rumore della televisione che si accendeva lo strappò bruscamente dai suoi pensieri, d'istinto si aggrappò a juliet stringendole la mano -ho paura- sussurrò.
-Perchè?- gli domandò la ragazza; ricordava fin troppo bene il comportamento del ragazzo l'altra sera; gli Hunger games erano orribili; ma non spaventosi; lui guardava la televisione come se potesse aggredirlo da un momento all'altro -io; non riesco a guardare tutto questo; quando io... l'incidente, insomma; avevo appena visto la trasmissione, non  mi è più successo, ma da allora conservo quel ricordo; prima mi ero ricordato quel giorno; è stato come rivedere le stesse azioni da me compiute.
-Orion...-
-Va tutto bene Juliet; ce la posso fare.
Non successe nulla di particolare; il centauro del tre aveva scoperto un doppiofondo nel suo zaino che conteneva la mappa dell'arena e una bussola; i tributi del sette avevano stretto un'alleanza e i favoriti si erano dati alla caccia; ma senza risultati; invece degli altri tributi avevano catturato solo un paio di conigli usciti dal boschetto ai limiti dell'arena; la pioggia aveva reso l'arena un enorme pantano di fango e detriti; l'umano del nove, Artemis, si ricordò Orion era riuscito a fabbricare un piccolo fuoco che facesse pochissima luce la notte; in modo tale da non essere identificato dagli altri tributi.
La trasmissione finì, e lui un sospiro di sollievo.
-Per oggi è finita- sussurrò Juliet.
-Domani succederà qualcosa di grosso- disse quasi con rabbia; -oggi è il giorno della Tregua-.
-Cosa?-
-Gli strateghi hanno deciso di sospendere i giochi facendo cadere pioggia; è un pò come la quiete prima della tempesta; perciò le spiegazioni sono due; o hanno deciso che domani si dimezzerà il numero dei tributi, cosa altamente improbabile, oppure ci sono dei problemi nella capitale.
-Che cosa potrebbe essere?-domandò la ragazza sempre più curiosa.
Lui sorrise; era la prima volta che lo faceva da quando lei lo aveva conosciuto.
Forse il tuo messaggio ha avuto più successo di quanto pensi.

ANGOLO AUTRICE
Che ne pensate? Spero vi sia piaciuta;
nel prossimo capitolo ci saranno sia Artemis che Spinella, e forse anche Polliedro.
un grazie a tutti quelli che hanno recensito la storia e a quelli che la leggono.
a presto
alpha_omega

 

  



 

  
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