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Autore: AxXx    05/09/2012    3 recensioni
Xemnas è morto e con lui l' organizzazione.
Ma qualcosa si è mosso nelle tenebre.
Il maestro Xehanort aveva due allievi segreti, a cui si è aggiunto un terzo. I loro compito è riportare in vita il loro maestro e porre fina alla guerra del Keyblade portando l' oscurità su tutti i mondi.
Sora e Riku, nominati maestri keyblade da Yen Sid, dovranno intraprendere un nuovo viaggio e con loro altri nuovi custodi per salvare i mondi dai loro avversari e dalla rediviva Organizzazione XIII.
Tra grandi battaglie e pericolosi viaggi il gruppo si dovrà confrontare con nuovi nemici, scoprendo che non tutto è come appare.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kairi, Nuovo personaggio, Riku, Sora
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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 Sora e Kairi si diressero alle mura accompagnati da Cloud, mentre Leon dava istruzioni agli altri
“Aerith: vai nelle retro guardie e cura i feriti con le tue magie. Tifa: vai a chiamare Cid e dì a Merlino di preparare i maghi combattenti allo scontro gli voglio di rinforzo alla zona fortificata insieme agli altri soldati!”
Sora ripercorse velocemente il percorso che aveva seguito per entrare. Le quattro guardie che si erano portate all’ altro capo del corridoio e con i mitra si misero a sparare contro un gruppo di Shadow. Sora era convinto che i proiettili non avrebbero avuto effetto contro quelle creature, ma si dovette ricredere quando vide gli hertless disintegrarsi colpiti dai proiettili.
“I proiettili delle guardie sono stati incantati per avere effetto sulle creature oscure!” Disse Cloud mentre correvano capendo i dubbi di Sora.
Il trio corse lungo varie rampe di scale e diversi corridoi dove varie guardie si muovevano per raggiungere le loro postazioni da combattimento. Alla fine riuscirono a raggiungere il cortile del castello di Ansem il Saggio dove un gruppo di soldati armati con spade simili a quella di Leon stava combattendo con alcuni nessuno samurai. Kairi estrasse il suo Keyblde e si lanciò sui nemici.
“Andate alle mura! Io vi raggiungerò dopo insieme ai rinforzi!” Disse mentre colpiva un samurai disintegrandolo. Mentre i ragazzi si allontanavano con un cenno di assenso la rossa iniziò a piroettare colpendo i mostri con eleganza. Era ormai diventata abile nel combattimento e quando si concentrava la sua furia si faceva ancor più forte spazzando via i nemici. Dopo aver distrutto tre simili piroettando su se stessa saltò per evitare l’ elegante presa di un nessuno ballerino lanciando una pioggia di sfere di fuoco contro un gruppo di otto samurai che aveva accerchiato cinque soldati. Il colpo salvò il gruppo da morte certa, e Kairi atterrò affondando l’ arma nel petto di un altro samurai prima di concentrarsi sui tre ballerini che le stavano venendo addosso contemporaneamente. La rossa capì che sarebbe stato difficile tenergli testa così creò un onda d’ urto di pura energia magica che travolse i tre avversari disintegrandoli.
Si fermò un attimo per riprendere fiato. I nemici erano molto ridotti e i soldati, rincuorati dalla sua forza, avevano ripreso a combattere con vigore tenendo testa ai mostri.
Uno di loro le si avvicinò: “Mia signora! Noi ce la facciamo! Vada alle mura, là avranno sicuramente bisogno del suo aiuto!” Disse prima di lanciarsi su un simile.
‘Signora… Non sono così vecchia, ma immagino che non sapesse come chiamarmi.’ Si disse Kairi mentre si metteva a correre
 
 
Intanto Sora e Cloud avevano raggiunto le mura dove era in corso una vera e propria battaglia. Quasi duecento soldati armati si stavano battendo contro una marea infinita di hertless che si arrampicavano sulle mura come insetti mentre nel cortile in rovina e nelle zone intorno un numero ancora maggiore di combattenti stava affrontando la marea di hertless appena all’ interno del limite di un’ enorme cupola di luce che avvolgeva l’ intera città e che si illuminava ogni volta che veniva colpita.
“DANNAZIONE!!!” Gridò Cloud indicando una sporgenza rocciosa nella crepa. “ARTEMISIA STA PER ABBATTERE LA BARRIERA!!!”
Sora si sporse per osservare la loro avversaria. Sullo sperone di roccia una donna era in piedi. Era alta e molto magra con una lunga veste nera che la copriva dal collo fino alle caviglie. Aveva i capelli bianchi legati in due strane trecce che ricordavano vagamente due corna e degli strani tatuaggi viola sul viso. Aveva anche qualche ruga d’ età sul viso.
La donna era impegnata a lanciare potenti fulmini e raggi di oscura energia contro la cupola.
“Immagino si Artemisia.” Disse Sora evocando la catena regolare al fianco di Cloud che aveva estratto la sua Buster Sward per affrontare il gruppo di Hertless cavalieri che li aveva accerchiati.
“SOLDATI A ME!!! DIFENDETE LE POSTAZIONI!!!” Urlò Il biondo lanciandosi all’ attacco falciando con un colpo solo la prima fila di nemici. Anche Sora si lanciò in avanti colpendo i nemici con la sua arma. I nemici erano davvero tanti, ma grazie all’ allenamento e all’ esperienza passata i due riuscirono a sconfiggerne molti. Cloud con la sua enorme lama era in grado di spazzare via intere linee di nemici mentre Sora con la sua abilità falciava i nemici con la sua arma e con magie potenti. I soldati intorno a loro si tenevano lontani per evitare di essere colpiti dalle lame alleate, ma allo stesso tempo si coprivano le spalle a vicenda per evitare che gli esseri oscuri li colpissero alle spalle. Non era raro vedere però qualcuno di loro cadere a terra ucciso o agonizzante a causa degli artigli o delle lame dei mostri. Spesso alcuni di loro aiutavano i feriti per portarli in un luogo sicuro.
Dopo alcuni minuti di combattimento la barriera iniziò a cedere e le potenti magie della strega iniziarono a superarla abbattendosi sugli edifici appiccando incendi isolati o abbattendosi nelle fortificazioni aprendo aperture nelle spesse mura e travolgendo soldati ed hertless.
“Sora! Raggiungi il cortile esterno alle mura, aiuta i sodati nemici e tenta di fermare Artemisia!” Urlò il biondo sodato mentre ordinava ai soldati di scendere dalle mura.
 
 
 
 
 
Aqua era nella sua cella ancora sanguinante. Provava una specie di sordo dolore nonostante le cure che quell’ incappucciato gli aveva somministrato. Aveva paura, ma cercò di ignorarla pensando a Terra e a Ventus. Non doveva per alcuna ragione cedere.
Certo: non sapeva niente dei custodi che c’ erano in quel momento, ma sapeva dove si trovavano i corpi dei suoi amici e questa poteva essere un’ informazione potenzialmente utile che i suoi torturatori non avevano.
Mentre era sola nell’ oscurità della sua cella tentò di trovare delle informazioni sui suoi aguzzini e forse qualche indizio su un modo per fuggire. Aveva visto Vanitas, quindi poteva benissimo esserci anche il Maestro Xehanort, cosa abbastanza sicura per quel che la riguardava anche se non ne era certa al cento per cento.
C’ era anche il tizio incappucciato che l’ aveva aiutata senza dire una parola. Aveva intravisto una ciocca di capelli bianco argento sotto il cappuccio. L’ altro tizio, il gemello di Vanitas, lo aveva chiamato ‘fratello’, ma ad Aqua sembrò strano che due persone così diversi fossero fratelli.
Sapeva anche che quel pazzo di Vanitas era molto interessato a lei, d’ altro canto non sarebbe mai apparso in quel modo mollando un pugno al suo torturatore se non l’ avesse voluta tutta per sé.
La giovane rabbrividì al pensiero di Vanitas che la utilizzava per compiacersi e per un attimo fu presa dal panico che svanì quasi subito pensando che non aveva idea di quando ciò sarebbe successo.
Una magra consolazione, ma almeno gli permetteva di rimanere relativamente lucida.
Poteva anche sperare nell’ aiuto dell’ albino che l’ aveva già curata, ma dubitava che lui ci sarebbe stato ogni volta a soccorrerla o che ne avesse sempre il potere.
Per un attimo lasciò i suoi pensieri vagare nell’ ignoto della sua mente assaporando i ricordi della sua infanzia al fianco del maestri Eraqus e di Terra. Quei ricordi la cullarono e la fecero sentire al sicuro.
Passarono alcuni minuti prima che riprendesse a pensare lucidamente e con il pensiero arrivò l’ ansia.
Era da un po’ troppo tempo che la lasciavano lì a marcire senza torcerle un capello e la cosa era sospetta.
Certo questa pausa le dava il tempo di pensare, ma era anche sospetta e cominciò istintivamente a pensare agli orrori che le avrebbero potuto far subire per farla parlare, alcuni dei quali sarebbero stati anche peggiori di Vanitas, anche se lei non lo ammise nemmeno con se stessa.
Certamente ormai non poteva nemmeno contare sull’ aiuto di Ansem il Saggio o di Gambadilegno che erano prigionieri o, nella peggiore delle ipotesi morti.
Improvvisamente sentì il rumore della porta che veniva aperta.
‘Lo sapevo che non mi avrebbero lasciato in pace ancora per molto.’ Pensò rassegnata la giovane mentre tentava di darsi un contegno e di apparire forte, sperando al contempo che il suo nuovo torturatore non fosse né Vanitas né il suo gemello.
Le sue preghiere furono ascoltate a quanto pareva, infatti davanti a lei si stagliava un ragazzo che aveva circa la sua età. Aveva il corpo completamente coperto da una tunica simile a quella del sosia di Vanitas. Aveva i capelli Grigio scuro con una frangetta che gli ricadeva sull’ occhio destro mentre quello sinistro era scoperto e di un blu elettrico. Aveva in mano un libro nero con delle strane rune sulla copertina.
Aqua non l’ aveva mai visto, eppure quel viso gli sembrò famigliare.
Mentre lo sconosciuto chiudeva la porta Aqua ebbe un fugace ricordo di un ragazzino uguale a quel ragazzo.
“Ienzo, Vero?” Chiese lei ricordandosi del suo primo incontro con Ansem il Saggio in cui aveva notato proprio il giovane.
Il suo muto interlocutore si irrigidì prima di rispondere un laconico: “Zexion.”
“Cosa?”
“Il mio nome ora è Zexion.”
“Ascolta, io mi ricordo di te, tu sei uno degli allievi di Ansem il Saggio! Il tuo maestro si trova qui da qualche parte!” Disse lei tentando di convincerlo a liberarla.
“Lo so.”
“Ma allora perché non lo aiuti?” Chiese Aqua confusa
“Non posso.” disse il giovane.
Si avvicinò a lei che divenne un fascio di nervi pronto ad accogliere una nuova tortura ma il ragazzo accostò la bocca al suo orecchio e sussurrò.
“Ascolta non posso spiegarti tutto, ma posso dirti che mi hanno incaricato di torturarti. Non lo farò molto forte, ma tu cerca di stare al gioco ed eviteremo problemi. Sappi solo che io ed altri qua dentro siamo dalla tua parte.”
La ragazza lo guardò stupita: “Aspetta! Di cosa stai parlando!?” Tentò di chiedere, ma delle fiamme nere la ricoprirono ed il dolore fu lancinante.
‘Se finge, finge bene…” Pensò Aqua prima che le sue capacità di pensiero fossero spente dal dolore.
 
 
 
 
 
Topolino era in piedi sulle mura con al fianco Maya ed insieme osservavano l’ infinita massa di oscuri mostri che si accalcavano ai piedi del castello. Il mondo Disney era ormai spacciato, Topolino lo sapeva bene. Eppure lui si rifiutava di ripiegare. Aveva già mandato via la popolazione civile che fossero umani o zoomorfi, ma lui, Pippo, Paperino, Minni, Maya ed un migliaio di cavalieri Disney erano rimasti.
Erano passati appena due giorni dalla partenza di Sora ed già la situazione al suo arrivo era precipitata, ma dopo che se n’ era andato il castello si era ritrovato a dover affrontare ondate sempre più numerose e violente di hertless a cui si erano aggiunti anche i nessuno e i nesciens.
Topolino sperava davvero di non dover vedere più quelle creature, ma erano apparse, e questo poteva significare solo una cosa: Vanitas era vivo.
“Mio signore!!!” Gridò uno dei cavalieri arrivando di corsa.
“Che succede!?” Chiese il re.
“Presto! L’ evacuazione è quasi completa, ma un gruppo di hertless è penetrato nel castello!”
Il re evocò subito il suo keyblade e seguì la guardia al cancello.
Lì lo scontro era ormai deciso un migliaio di soldati si era asserragliato alla porta dell’ ultima cinta di mura che scricchiolava paurosamente.
“Tutti ai posti di combattimento!!!” Disse il re ai suoi uomini. Poi si rivolse a Paperino e a Maya. “Voi andate alle mura e con gli uomini là difendetele finché potete.”
I due si precipitarono al piano superiore e appena arrivati la scena era già cambiata: il sangue di alcune guardie bagnava già il pavimento e decine di hertless e nessuno sciamavano ovunque accompagnati dai nesciens.
Maya rispolverò quei due giorni di allenamento intensivo avuti con Topolino e scacciò la paura. Si lanciò su un gruppo di nesciens attaccabrighe disintegrandone almeno cinque. Paperino alle sue spalle lanciò un incantesimo di guarigione su alcune guardie per poi lanciare una raffica di proiettili infuocati contro alcuni simili. La battagli infuriava e le guardie combattovano con forza mentre le creature oscure sciamavano sulle mura come tanti calabroni.
Alcuni invisibili atterrarono sulle mura approfittando delle brecce che Malefica a creato grazie alla sua malvagia magia.
Le malvagie creature lanciavano magie oscure contro i difensori per poi avvicinarsi e usare la spada. Le guardie combattevano con valore, ma quei mostri sono spietati ed intenzionati a distruggere ogni cosa.
Uno atterrò accanto a Maya e l’ attacca. La ragazza parò il colpo e con una mossa fluida ed aggraziata colpì il mostro al fianco destro. Tuttavia il mostro, intuendo la sua mossa si era scansato abbastanza da evitare la morte e dalla ferita uscì una sorta di polvere oscura. La creatura oscura ruggì invasa dalla rabbia e dal dolore e si lanciò in un nuovo attacco. Maya si scansò per evitare la lama, ma quel coso era rapido e al terzo fendente le ferì di striscio la guancia sinistra facendole uscire un po’ di sangue. Lei si ricompone e lanciò un affondo approfittando della guardia aperta e trafigge l’ hertless mandandolo in polvere. Paperino intanto ne aveva congelati tre in un colpo solo e stava lanciando una scarica saette elettriche contro un gruppo di nesciens spauracchi che volavano tra le mura abbattendone una ventina mentre i restanti si davano alla fuga. Maya si lanciò contro alcuni nessuno dragone facendoli a pezzi evitando agilmente le loro lance per poi unirsi ad un gruppo di cavalieri Disney che stavano affrontando alcuni hertless cavalieri aiutati da tre nesciens boxer blindato. Lo scontro fu più difficile visto che i boxer blindati potevano essere attaccati solo alle spalle, ma Maya non si lasciò intimidire e lanciò una potente palla di fuoco che esplose distruggendo i mostri più grossi lasciando ai soldati il compito di abbattere i più piccoli.
Mentre Maya si girò per vedere cosa sta facendo paperino accadde l’ impensabile.
Un esplosione fortissima. Il cancello principale esplose e con esso l’ arco delle mura che lo sovrastava. Paperino si trovava a pochi passi da quella parte delle mura e viene scagliato nel cortile dalla forza dell’ esplosione, mentre Maya viene spinta diversi metri più indietro dall’ onda d’ urto.
Decine di soldati rimangono uccisi nell’ esplosione ed altrettanti sono i feriti.
Maya si rialza con la schiena e la testa che gli fanno male per l’ impatto con il terreno e si avvicina alla voragine che si è aperta sulle mura per vedere un esercito di creature oscure che sciama all’ interno del castello per assalire i difensori inermi.
Maya non ci può credere.
Il castello era stato conquistato.
 
 
 
 
 
Xehanort era furioso.
Era certo che le cose stessero andando per il meglio, d’ altro canto avevano ancora i prigionieri e non sarebbero durati a lungo nelle prigioni.
Poco importava l’ avere o meno informazioni utili, bastava che morissero nella maniera più atroce possibile.
Gli interessava solo Aqua. La ragazza gli si era opposta coraggiosamente anni prima e poteva rivelarsi utile come esca o potevano farla passare dalla loro parte.
In entrambi i casi era meglio essere cauti e non risparmiarla se si rendevano conto che era difficile piegarla. Si era reso realisticamente conto che la ragazza poteva fuggire facilmente se le lasciavano campo libero per troppo tempo.
Si era assicurato la presenza di tutti i membri dell’ organizzazione e li avevano evocati tutti, tuttavia aveva riscontrato in alcuni dei comportamenti un po’ strani ed inoltre non gli piacevano elementi come Axel, Marluxia o Larxene che avevano tradito l’ organizzazione in passato. Però si rendeva anche conto che senza alleati non sarebbe andato lontano, e sapeva anche che i suoi avversari potevano rivelarsi molto difficili da eliminare. In fine c’ erano i suoi allievi. Loro che aveva addormentato quindici anni prima in un sonno magico perché lo rievocassero dalla morte.
Loro gli erano sempre rimasti fedeli. Non l’ avevano mai tradito e quindi provava per loro una specie di amore paterno.
Forse era proprio per questo che vedendo Vanitas e Necrosis azzuffarsi come due stupidi bambini viziati si infuriò.
Si mosse rapido verso di loro, li separò e colpì entrambi come un manrovescio.
“Vergognatevi! Razza di piccoli stupidi! Ma cosa avete nel vostro cervello!!! Vi state azzuffando per cosa!? Sentiamo.” Disse con aria autoritaria.
I due ragazzi abbassarono lo sguardo davanti allo sguardo duro del loro maestro e non riuscirono a spicciare parola, invece gli inviarono entrambi con la mente l’ immagine di ciò che era accaduto.
Xehanort vide davanti a sé Aqua che si dimenava mentre Necrosis era… impegnato…
Improvvisamente sopraggiunse Vanitas che mollò un pugno a Necrosis e lo trasportò sulla terrazza dove lui li aveva trovati.
“Dovreste vergognarvi!” Disse di nuovo con voce meno adirata ma comunque molto dura. “Vanitas ti sei comportato da bambino per una cosa stupida! Quella ragazza tu potresti benissimo lascarla perdere. E tu Necrosis non se da meno, non avevo detto di essere così violento. Aqua potrebbe servirci, meglio evitare di chiudere tutte le porte per il suo cuore. Se scopro che vi siete avvicinati di nuovo alla sua cella non basterà uno schiaffo a calmarmi! FILATE!” Urlò in fine.
Xehanort osservò i due ragazzi uscire sentendo una strana sensazione nel suo cuore nero. Per qualche ragione quella ramanzina lo aveva deluso davvero come un padre deluso dal comportamento dei figli.
“Zexion.” Chiamò il vecchio maestro.
Un portale si aprì e ne uscì un ragazzo incappucciato. “Maestro?” Chiese.
“La tortura di Aqua è ora affidata a te non ucciderla, ma falla soffrire e non metterle le mani a dosso o giuro che te ne pentirai.” Disse l’ anziano maestro.
Il suo interlocutore si limitò ad annuire e sparire di nuovo nell’ oscurità per lasciare il vecchio solo con i suoi pensieri.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Allora. Salve a tutti gli appassionati. Questo capitolo è probabilmente uno dei capitoli cardine della storia, o meglio una parte. La scena di Xehanort potrebbe essere interessante in futuro e vi consiglio di non dimenticarla. Ora però attenzione signori il castello Disney è caduto (In stile fosso di Helm del ‘signore degli anelli’) Cosa ne sarà dei suoi difensori. Anche Sora si trova a combattere in battaglia. Questo capitolo sarà molto interessante per possibili svilluppi.
Per quel ch vi riguarda mi raccomando R-E-C-E-N-S-I-T-E ;)

  
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