I primi giorni di Trianna con i Varden furono esaltanti. Provava la meravigliosa sensazione di stare facendo qualcosa di molto buono e utile. Aveva imparato molte cose sulla magia dagli altri membri del Du Vrangr Gata e,a detta di tutti, migliorava a una velocità impressionante.
L' unica cosa strana era che gli occhi del braccialetto a serpente da rossi erano diventati viola e,come se non bastasse, cambiavano colore in continuazione, ma non ci badò più di tanto.
A una settimana dal suo arrivo un ragazzo di nome Zane con un ciuffo di capelli scuri venne a chiamarla. - I Gemelli voglino che vada al campo di allenamento per vedere quanto sei brava.- Sembrava dispiaciuto di doverglielo dire e Trianna sapeva perchè. Sebbene li conoscesse pochissimo sapeva che i gemelli erano incredibilmente crudeli e inquietanti, ma se erano i capi dl Du Vrangr Gata doveva esserci un buon motivo. Quando arrivò davanti a loro fu percorsa da un brivido e gli occhi del serpente diventarono neri: pur non sapendo cosa significasse dubitava che fosse un buon segno. Fece un profondo respiro.
-Cosa volete che faccia?- I due le fecero fare una serie di incantesimi complicati. Dovette improvvisare la maggior parte delle volte perchè non li conosceva, ma le vennero bene e non avvertì nemmeno il calo di forze. Sui volti dei due sadici stregoni si delineò una ruga di frustrazione che la rese ancora più fiera di se stessa. 'Alla mia età non avrebbero saputo fare di meglio' pensò soddisfatta. Alla fine le indicarono un grosso masso di granito e le dissero di sollevarlo. Era al di sopra delle sue capacità e loro lo sapevano benissimo, ma non voleva dargli la soddisfazione di arrendersi. -Stern risa!- quasi urlò. Fermò il masso a circa due piedi da terra. - Tienilo su - dissero i gemelli all' unisono. Quel parlare in coro la irritava. Dopo qualche minuto iniziò a stancarsi, la fronte le si imperlò di sudore e iniziò a tremare. Le vennero le lacrime agli occhi dallo sforzo. Conficcò le unghie nel braccio fino a farlo sanguinare, ben decisa a resistere, ma le gambe non la reggevano più. Quando stava ormai per svenire i due dissero una parola, il masso cadde e lei barcollò e cadde all' indietro per la sorpresa. Si guardò intorno per capire cosa fosse successo e vide la stessa ragazza dalla pelle scura che aveva visto all' udienza. 'Non potrebbero torturare la gente così. Hanno paura che lei lo dica a suo padre' intuì. Vedendo che non volevano altro, Trianna si inchinò e se ne andò. L' altra ragazza si allontanò con lei.-
-Come ti chiami?- chiese.
-Nasuada. Quei due... lasciali perdere. Fanno così con tutti i nuovi maghi e quando qualcuno è abbastanza forte da essere una minaccia per loro cercano di intimorirlo-
-Da quanto sei con i Varden ?-
-Praticamente da quando sono nata.-
Rimasero ancora un pò in giro a chiacchierare finchè incontrarono Carn, Zane e altri ragazzi che giocavano a calcio con un pallone fatto di stracci. Appena Carn la vide saltò e colpì fortissimo la palla di testa spedendogliela dritta tra le braccia.- Triss! La palla!- Trianna gliela lanciò e alzò gli occhi al cielo sentendo il soprannome che le aveva dato, ma in fondo le piaceva.
-è proprio carino- disse alla sua compagna quando si furono allontanate.-E simpatico-
-Chi?- . -Carn, quallo rosso.-
-Mah. Non è proprio il genere di ragazzo che mi piace.-
- E allora come sarebbe?-
-Boh... biondo credo, capelli lisci , occhi azzurri... e poi serio, tranquillo. Carn è proprio un matto.
-Lo conosci da tanto tempo?-
-Si. è con i Varden praticamente da sempre. Non si sa da dove viene nè chi sono i suoi genitori. Dalla carnagione e dai capelli sembra che sia del nord, ma è sempre stato qui.-
Le due ragazzine restarono insieme a chiacchierare per tutto il pomeriggio e Trianna la trovò molto simpatica. Le ricordava Yazmin. Chissà, forse anche nella sua nuova vita avrebbe avuto un' amica vera.