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Autore: Duerre    06/09/2012    3 recensioni
Hermione sta per iniziare il suo primo anno ad Hogwarts, ma non sarà più nelle vesti di una grifondoro.
Il mio intento è quello di ripercorrere l'anno dal punto di vista di un' Hermione "diversa"
Genere: Fantasy, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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- Questa storia fa parte della serie 'Un' Hermione "diversa"'
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LO SMISTAMENTO



 

    
 


Binario 9 3/4 (Hogwarts), 1 Settembre 1991
Ore 18.45    
 


Un ultimo fischio e il treno si fermò. Il binario sarebbe stato un posto lugubre e desolato se non ci fosse stato tutto quel vociare di studenti. I più grandi ed esperti si diressero verso le carrozze che li avrebbero scortati fino al castello, mentre i più piccolini scesero titubanti dal treno in attesa di qualcosa, o meglio, di qualcuno.
Un omone barbuto, con i capelli neri e cespugliosi, un grande pancione e dei piedoni enormi si ergeva davanti agli studenti del primo anno; Hermione rimase quasi pietrificata, come del resto tutti quanti gli altri.
 
 
"Salve a tutti! Sono Hagrid e sono il guardiacaccia del castello, e solo per oggi sarò anche la vostra guida. Prego seguitemi, da questa parte per le barche!"
 
 
"Barche? Non attraverseremo il lago su quelle zattere mi auguro!" tuonò Goyle, che si trovava accanto ad Hermione, Tiger e Draco.
"Idiota! Non sono zattere! E poi cos'è, hai paura?" rispose Draco, e non ottenne più alcuna risposta, salvo uno sguardo di rimprovero da parte di Hermione.
 
 
"Ehi voi là in fondo! Sbrigatevi! Le barche non aspettano i ritardatari!" urlò Hagrid.
"Andiamo Draco, sarà meglio muoversi" gli suggerì Hermione.
 
 
E fu cosi che, nel giro di pochi minuti, il lago era interamente ricoperto di barche che ospitavano dai due ai cinque studenti intenti a guardare estasiati il castello illuminato dalle torce e dalla luce della luna già alta nel cielo.
Il tragitto fu più veloce del previsto e nel giro di qualche minuto i piccoli maghi si ritrovarono a percorrere gli innumerevoli gradini delle imponenti scale del castello. Persino le più piccole mattonelle avevano qualcosa di magico, per non parlare dell'altissimo soffitto, o delle colorate vetrate che raffiguravano chissà quali creature...Magia, tutto era impregnato di magia lì dentro.
Fatte due rampe di scale, gli studenti furono costretti a fermarsi ancora sugli scalini, poichè si ritrovarono faccia a faccia con una donna di mezza età, ritta e in piedi di fronte ad un immenso portone.
Cappello a punta, occhialini, veste verde bottiglia: Minerva McGranitt.
 
 
"Benvenuti a Hogwarts! Dunque, fra qualche minuto varcherete questa soglia e vi unirete ai vostri compagni, ma prima che prendiate posto verrete smistati nelle vostre case. Sono Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Per il tempo che starete qui, la vostra casa sarà la vostra famiglia: i trionfi che otterrete le faranno guadagnare punti e ogni violazione delle regole le farà perdere punti. Al fine dell'anno, alla casa con più punti verrà assegnata la Coppa delle Case." spiegò calma la professoressa. "Vado ad assicurarmi che tutti siano pronti per ricevervi, aspettatemi qui" disse prima di inoltrarsi verso il portone.
 
 
"E' proprio vero allora quello che dicevano sul treno... Harry Potter è venuto ad Hogwarts. Loro sono Tiger e Goyle, lei è Hermione e io sono Malfoy, Draco Malfoy." Ron, il rosso incontrato da Hermione sul treno, trattenne a fatica una risata. "Il mio nome ti fa ridere? Non c'è bisogno che ti chieda il tuo; capelli rossi, una vecchia toga di seconda mano, devi essere un Weasley!" E continuò poi, rivolgendosi di nuovo al Prescelto: "Scoprirai che alcune famiglie di maghi sono migliori di altre, non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate, vero?... Posso aiutarti io. " disse il biondino, tendendo la mano verso Harry.
Contemporaneamente iniziò a sentirsi un brulichio di voci e sussurri, e chissà quanti pettegolezzi!
Il bambino sopravvissuto guardò torvo quel Malfoy, e capì all'istante che sarebbe stato meglio stare lontano da lui, almeno per i primi tempi.
Hermione assistette alla scena senza proferire parola; perchè quel ragazzo si era mostrato tanto gentile con lei e invece tanto sgarbato con gli altri ragazzi? Perchè trattava male anche i suoi amici più stretti? In fondo chi era lei, una babbana catapultata nel mondo dei maghi, di cui nessuno aveva mai sentito parlare. Tutto questo la lasciò molto perplessa.
A riscuoterla da questi pensieri ci pensò la McGranitt, che invitò tutti gli alunni a disporsi in fila per entrare nella Sala Grande, dove sarebbe avvenuta la cerimonia dello smistamento.
Hermione si trovo di fianco ad una bambina con lo sguardo perso rivolto verso il soffitto della sala, e non poté fare a meno di dirle: "Il soffitto non è vero, sembra un cielo stellato, ma è una magia. È nel libro Storia di Hogwarts. Io l'ho letto!". Ovviamente, come poteva non saperlo, dal momento che si era già letta almeno tre quarti dei libri?
 
 
I primini, perfettamente in fila indiana, attraversarono la Sala Grande sotto gli sguardi curiosi degli studenti più grandi e, intimoriti, si posizionarono in gruppo di fronte ad una lunga tavolata a cui sedevano gli insegnanti, ma soprattutto di fronte al Cappello Parlante.
Questo strano oggetto, posizionato su di uno sgabello, era il mezzo attraverso il quale gli studenti venivano smistati nelle quattro diverse case; esso poteva guardare dentro di loro e assegnarli alla casa che più rispecchiava il loro carattere. Ad un certo punto, calato il silenzio, la McGranitt estrasse dalla tunica una pergamena con annotati tutti gli studenti del primo anno.
Draco Malfoy fu uno dei primi a sottoporsi al giudizio del Cappello che, senza troppi ripensamenti, lo smistò nella casa di Serpeverde. Venne poi il turno di Morag McDougal, ragazza smistata nella casa di Corvonero. Venne poi il momento tanto atteso, lo smistamento del Bambino Sopravvissuto; c'era tensione nell'aria, e tutti gli occhi erano puntati su quel povero fanciullo. Il Cappello esitò per qualche minuto prima di smistare il ragazzo, sembrava alquanto combattuto e indeciso, e non poteva sbagliare. All'improvviso giunse il verdetto finale: Grifondoro. Dalla tavolata rossa e oro si alzarono boati, grida ed applausi, e tutti gli studenti si congratularono e diedero il benvenuto al nuovo arrivato.
Ma a noi interessa conoscere il destino di un'altra persona, una fanciulla per essere precisi; Hermione Granger si accomodò sullo sgabello e le venne calato sulla testa il Cappello.
 
 
<< Mente acuta, coraggio, grande intelligenza e tanta voglia di apprendere...ma vedo anche fragilità e insicurezza e una punta di ambizione. Scelta difficile questa...>>
 
 
Hermione stava letteralmente sudando freddo, perchè con lei il Cappello ci metteva tanto? Doveva ammettere che le sarebbe piaciuto essere nella stessa casa di Draco, ma allo stesso tempo desiderava diventare amica di Harry Potter e anche di quel suo buffo amichetto rosso.
Ma la lettura? La conoscenza? Non potevano passare in secondo piano, e fu cosi che il Cappello optò per la soluzione più giusta: Corvonero.
 
 
Hermione si alzò dallo sgabello e si diresse verso la sua tavolata, dove venne accolta calorosamente. Vide tante facce simpatiche, tante ragazzine come lei in attesa di fare amicizia con qualcuno.
Si, Hermione lo sapeva, il Cappello aveva fatto la scelta giusta.

 
 

 
 
Spazio Autrice:
Eccomiiiiiiiiiii! Si lo so, sgridatemi pure, sono in tremendo ritardo ma ahimè sono capitati degli imprevisti.
Ma veniamo al capitolo, sconvolti? Delusi? Vi aspettavate la divisa verde e argento per Hermione?
Spero comunque che vi piaccia e che continuiate a seguirmi, il cammino è ancora lungo :)
 
Un bacio,
Duerre

  
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