La Missione
-Bene, Roran, stai migliorando-
Disse, Oromis il più antico Cavaliere dei Draghi di Alagaesia.
-Io non credo-
Ribatte scherzosamente Eragon,
guardando il disastro che aveva combianato suo cugino
con una lievitazione sbagliata.
-Spiritoso!-
-Tu pensa ai tuoi esercizi!-
Tuonò Oromis:,
-anzi, smettete tutti e due Saphira
e Fundor stanno per arrivare.-
-Come mai così presto?-
Domandò Eragon.
-Dovete prepararvi, questa sera c’è una specie di festa, cioè
una cena, a palazzo.-
-Perché? Cos’è successo?-
Intervenne Roran.
-E non lo so, quante domande che fate!-
In quel momento arrivarono i tre draghi e Roran non potè fare a meno di
sorridere notando quanto era cresciuto Fundor e
pensare che solo cinque mesi fa poteva portarselo inbraccio.
Erano passati cinque mesi da quando a Fiamma era caduto
il suo uovo, si era sempre chiesto cosa sarebbe successo se non e fosse
scivolato e se lui non lo avesse raccolto, ma era successo e adesso era un
Cavaliere.
Però, un po’ gli mancava la presenza di Fiamma, se ne era
andata il giorno dopo aver liberato Katrina, aveva
detto che andava dai Varden: per riferire che stavano
bene e soprattutto per informare Nasuada che il
cugino di campagna di Eragon, così si era immaginato
che avrebbe dovuto chiamarlo, era un Cavaliere.
Eragon dal
canto suo sperava soolo che guarisse una bambina che
aveva maledetto per sbaglio.
-Su forza, andate, ci vediamo sta sera!-
Li incitò Oromis.
-Com’è
che vieni anche tu?-
Chiese Eragon.
-Perché me lo ha chiesto la regina e sarebbe stato
sciocco declinare l’invito, anche se non ho molta voglia di venire.-
-Capisco.-
Detto questo, salirono sui draghi e arrivarono fino ai
loro alloggi.
-Vi conviene andare a mangiare, non credo che sta sera ci
sarà molta carne!-
Disse Roran rivolto ai due
draghi.
Allora
andiamo, ciao Eragon, ciao Roran.
Rispose Saphira.
Si
ciao.
Si limitò ad aggiungere Fundor.
Appena se ne furono andati, i due ragazzi si diressero
verso il fiume per farsi un bagno, si spogliarono con calma e me s’immergevano Eragon chiese:
-Perché sono così antipatico a Fundor?-
Roran
rise, in effetti Fundor non lo poteva vedere, ma non
gli aveva mai voluto dire il motivo e lui preferiva non fargli pressioni.
-Ancora con questa storia? Me lo hai già chiesto mille
volte!-
-E te non mi hai mai risposto!-
-Perché non lo so, comunque credo sia timido.-
Azzardò per far contento il cugino.
-Perfetto un drago timido! Ricapitoliamo, tu hai un drago
timido, mio fratello mi vuole ammazzare e la persona che sembrava avere delle
risposte non la vediamo da cinque mesi!-
-Siamo messi male.-
-Già.-
-Beh adesso io vado.-
-Dove?-
-Da Katrina.-
-Mmmmmh…vai
pure a fare l’innamorato, ma quanto manca al gran giorno?-
-Circa un mese.-
-Bene dai, fra un mese sono zio!-
-Ci vediamo sta sera.-
-Sì, ciao, salutami Katrina!-
-Certo.-
E sparì dietro agli alberi della foresta.
Dieci minuti dopo arrivò nella “casetta” di Katrina, in quel posto era servita e riverita.
Secondo Oromis era un grande onore che l’avessero accolta
nella Gigfra, una casa che accoglieva le elfe incinte e siccome ciò accadeva di rado era quasi
sempre libera.
Trovò Katrina su una sedia,
stava lavorando a maglia e sembrava non essersi accorta della sua presenza.
-Ciao amore!-
Al suono di quelle parole alzò velocemente il capo e
smise di fare a maglia.
-Ciao! Come mai qui?-
-Non posso più venire a trovare la donna della mia vita?-
-Hai ragione!-
E dicendo questo fece per alzarsi e andare verso di Roran, ma lui la riproverò:
-Stai pure, lo sai che non ti devi affaticare!-
-Mmmmm,
ancora? Sono incinta non moribonda!-
-Per me è uguale.-
E si inginocchio per darle un bacio, ma lei lo respinse.
-E no carino, non è il caso che mi affatichi.-
Roran
rise e la prese in braccio.
-E chi ha mai detto una cosa simile?-
E iniziò a baciarla sul collo e lei quasi senza accorgersene
affondò la sua mano nella folta chioma di lui, mentre Roran
la portava nella camera da letto.
*****
-Eragon
dov’è Roran?-
Urlò Oromis.
-Non lo so! Maledizione!-
-Come non lo sai? Fra poco c’è la cena!-
-Questo lo so!-
-Quand’è
l’ultima volta che l’hai visto?-
-Questo pomeriggio, stavamo facendo il bagno a detto che
andava da Katri…-
-Ah! Allora, si spiega tutto.-
-Come ho fatto a dimenticarmelo?-
-Sei distratto, e lui è nei guai!-
In quel momento entrò Roran di
corsa, sudato e con i capelli spettinati.
Appena lo vide Eragon scoppiò a
ridere Oromis, invece, quasi svennè.
-Si può sapere dov’eri? Anzi non dirmelo lo so già.-
-Corri ad asciugarti, poi pettinati e vestiti
decentemente. Veloce, siamo già in ritardo!-
-Sì, ma…-
-Ma? Siete peggio dei bambini. Forza vai! Eragon smetti di ridere e allacciati quei sandali!-
Circa dieci minuti dopo erano tutti e tre pronti o quasi.
Mentre andavano Oromis iniziò a informarli sulle usanze
delle cene:
-Prima di tutto, trovo apportuno
che sappiate che la regina Islanzadi non organizza
cene da circa diciott’anni quando…
comparvero con Fiamma. Quindi, ci sarà sicuramente un valido motivo non
aspettatevi di essere stati invitati solo per mangiare a sbaffo. Saphira e Fundor staranno nel
cortile del palazzo con Glaedr tenetevi in contatto
con loro. Avete capito?-
-Sì.-
Dissero in coro, mentre entravano nel palazzo.
Due cameriere li accolsero e li condussero in un’ enorme
Sala da Pranzo.
Il soffitto era alto circa cinque metri e da esso
pendevano dei drappi color crema, alle pareti erano dipinti affreschi che
narravano la storia degli Elfi, la tavola era imbandita con frutti, verdure e
formaggi.
A capo tavola era seduta Islanzadi
e con molta sopresa di di Eragon e Roran alla sua sinistra
c’era Fiamma e a destra Arya.
-Prego.-
Dissero le due cameriere indicando le sedie dove
avrebbero dovuto sedersi, Oromis capotavola, Roran a
sinistra e Eragon a destra.
Si sedettero la tavola era piena di elfi e c’era una sola
sedia vuota.
-Chi è seduto qui?-
Chiese Roran a una cameriera,
prima che se ne andasse.
-La tua compagna.-
Rispose semplicemente e se andò.
-Sei stato da lei tutto il pomeriggio e non avete avuto
il tempo di dirvi che questa sera venivate alla stessa cena?-
Chiese Oromis.
-Emh… cioè…-
-Lasciamo perdere, comunque sappi che quando arriva Katrina ti devi alzare e spostarle la sedia per farla
sedere.-
-Va bene. Ah eccola!-
Katrina
entro nella sala accompagnata dalle stesse due cameriere che avevano
accompagnato Eragon, Roran
e Oromis.
-Che aspetti? Vai!-
Roran si
alzo dalla sedia, prese la mano di Katrina e la fece
gentilmente accomodare, consapevole di avere gli occhi di tutta la sala
addosso.
Appena si fu riseduto anche Roran,
Islanzadi si alzò in piedi e Iniziò un discorso
interminabile sul perché elfi, e umani di così gran rilievo erano stati
invitati, la conclusione era che avrebbe spiegato tutto appena la cena sarebbe finita.ù
Circa tre ore dopo tutto il cibo era finito e si era
passati all’alcool, c’erano infatti persone un po’ allegre, allora Islanzadi riprese la parola:
-Silenzio, prego. Dopo avervi fatto tanto aspettare è
arrivato il momento di illustrarvi il motivo della vostra convocazione. Oggi è
un gradito giorno amici miei, perché oggi iniziano le prime fasi di una
battaglia che porterà alla caduta di Galbatorix.-
Adesso c’era veramente silenzio nella sala, tutti si
guardavano stupiti, ma dopo pochi secondi si accesero cori di gioia, come se
sapessero in che modo sarebbe caduto Galbatorix.
-Ah.-
Disse secca Katrina.
-Immagino vorranno parlarvi e io sono molto stanco.
Buonanotte.-
-Sì buonanotte.-
Rispose intontito Roran
stampandole un bacio sulle labbra.
-Buonanotte.-
Aggiunse Eragon, mettendosi le
due dita sulle labbra, poi si rivolse a Oromis:
-Cos’è
questa storia? Ne sapevi niente?-
-Secondo te?-
Rispose irritato.
-Cos’hai
maestro? Qualcosa non va?-
Chiese Roran.
-No niente, ma come Katrina
tolgo il disturbo, Islanzadi vorrà parlare con voi, Eragon il tuo addestramento è finito, Roran…
ti ho insegnato tutto quello che devi sapere l’importante è che continui ad
allearti.-
E anche lui se andò velocemente lasciando i due ragazzi
ancor più stupiti di prima. Con Oromis iniziarono ad uscire sempre più elfi finchè non rimasero in sei nella sala: Islanzadi,
Arya, Fiamma, Eragon, Roran ed un altro elfo.
-Roran, Eragon questo è Kirifa, il
comandante e stratega del nostro esercito.-
Si salutarono:
-Atra esterni ono thelduin-
-Bene per il resto vi conoscete tutti,-
Continuò Isalnzadi:
-Immagino che siate tutti impazienti di sapere quale sarà
la “prossima mossa”, quindi arrivo subito al sodo: Eragon,
Roran e Fiamma dovete entrare a Uru’baen nel castello di Galbatorix,
una volta dentro spiate Galbatorix e Murtagh. Arya resterà in contatto
con voi e con Kirifa se vi serve arriverà un piccolo
esercito per portarvi fuori di lì. Mi sono spiegata?-
-Ma…-
Disse Eragon.
-Ma cosa, non possiamo più aspettare. Ogni giorno che
passa Galbatorix diventa più forte. Allora siete
d’accordo?-
Una notizia così non se la erano certo aspettata, ma cosa
potevano dire.
-Sì.-
Disse Fiamma per prima.
-Va bene.-
Si aggiunsero Roran e Arya.
Restava Eragon, che poteva
fare?
-Anche per me.-
-Bene allora partirete domani mattina presto.-
E detto questo Islanzadi se ne
andò insieme a Kirifa.
-E questa chi se la aspettava?-
Disse Roran per sdrammatizzare,
ma in cambio ricevette solo un occhiataccia da Eragon.
-Va bene ho capito, io vado a vedere se Katrina dorme già, vorrei salutarla prima di andare.-
-Certo, buonanotte.-
-Buonanotte.-
-Aspetta vado anch’io, sono proprio stanca.-
Disse Fiamma.
-Allora, buonanotte anche a te.-
Le augurò Eragon.
-Sì notte.-
Aggiunse Arya.
Dopo che se ne furono andati Eragon
si sentì pervadere da un ondata di terrore, Era da solo con Arya
ed ormai era sicuro di amarla, quella per Fiamma era solo una cotta o almeno
così credeva.
-Allora cosa facciamo?-
Chiese per rompere il silenzio.
-Cosa ne dici di una passeggiata, ho mangiato tantissimo
questa sera.-
-Sì andiamo.-
Così iniziarono a camminare per Ellesmera
e dopo circa un quarto d’ora l’argomento della loro conversazione cadde
inevitabilmente su quello che era successo, quella sera.
-Tu lo sapevi?-
Le chiese.
-Sì.-
Rispose lei.
-Ah, anche qualcun altro?-
-Se vuoi la verità tutti nella sala tranne te e Roran.-
-Ecco. Avevo l’impressione che Oromis sapesse qualcosa,
era così scontroso.-
-Infatti non voleva che andaste.-
-Perché?-
-Non crede molto nella riuscita della missione.-
-Non si fida di noi?-
-No sopravaluta molto tuo fratello.-
-Mi sa che fa bene. Lo sapeva anche Katrina?-
-Sì.-
-Ma allora qual è l’utilità di queste cene? Se tutti
sanno già tutto.-
-Sono cene commemorative, comunque non è vero che tutti
sanno già tutto. Oggi non lo sapevate te e Roran.
Quando è arrivata Fiamma non lo sapevo io.-
-Che cosa?-
-Non so se posso.-
-Avanti, su!-
-Va bene, in fondo che c’è di male? Lo sa anche lei! Ti
ricordi quando vi a detto di tutti i suoi dubbi, sul perché è stata addestrata
così?-
-Sì mi ricordo.-
-E’ per via di suo padre, quando andò a rifugiarsi dai Varden le dissi chi era nel tentativo di farla tornare, ma
lei non volle comunque.-
-E chi è suo padre?-
-Brom.-
Scusate,
scusate, scusate per il mega ritardo è che è partito il pc
e l’ho riavuto oggi, poi siccome stavo “male” nn sono
andata a scuola così in giorno l’ho finita!!!!
Faccio
dei ringraziamenti corti perché voglio postare al più presto!
Quindi.
Ludo91, Selly, DarkGiliath, calottina,
Pyros Ikari,
Snow White Queen.
Infine, non ditemi troppe parole (ma
ditemele!) perché la storia è scritta in ostrogoto, ripeto ci tenevo ad
aggiornare il più presto possibile e ho fatto tutta una tirata!
Ciao rirecensite!
Kiwettina.