Grazie
mille a tutti coloro che leggono la mia storia. So di non
essere molto brava ma mi sto impegnando per migliorare. Fatemi sapere
come vi
sembra la storia
Baci
Capitolo
2:
Il tutor
Pov Naruto
La scuola non
era mai stata
particolarmente difficile per Naruto. Non aveva mai brillato in modo
particolare, ma riusciva a cavarsela quel tanto che bastava per essere
promosso, almeno fino ad ora. Nei primi giorni di scuola aveva mostrato
numerosi problemi nella lettura giapponese. Non aveva particolari
difficoltà
nell’espressione e comprensione della lingua parlata, dato
che con Ero-sensei
parlavano sempre in giapponese, ma quando si trattava di kanji non riusciva a venirne a
capo, neanche con i
più semplici. Il
katagana e l’hiragana
gli davano qualche problema perché ormai era abituato
all’alfabeto occidentale.
Questo, però, non giustificava il fatto di essere stato
chiamato in presidenza
all’ora di pranzo, e lo stavano anche facendo aspettare
perché c’era già
qualcuno con la preside. Quest’attesa implicava meno tempo
per gustarsi il suo
pranzo e passare del tempo con i suoi nuovi amici. Aveva stretto
amicizia con
Shikamaru e Kiba, e non ci aveva messo molto a capire che Shika era
tanto
intelligente quanto Kiba divertente, almeno per lui. Ino era
più scatenata di
quanto gli fosse sembrato all’inizio, non faceva che litigare
con Sakura,
soprattutto quando l’argomento di conversazione era Uchiha
Sasuke. Non lo aveva
più incontrato da quella volta alla stazione, ma gli
sembrava di conoscerlo da
tempo, dato che, le ragazze, non facevano che parlare di lui, di quanto
fosse
bello, elegante, intelligente, un vero principe. Tutto ciò
nonostante, a detta
dei ragazzi, si comportasse come un vero snob. Il suo bel faccino
bastava a
farlo diventare l’idolo delle ragazze?
Finalmente la
porta della presidenza
si aprì, distraendolo dai suoi pensieri, voleva scoprire
cosa aveva fatto per
meritare di visitare la stanza della preside. Naruto si
stampò sul viso un
sorriso, che scomparve quando vide chi era uscito.
- Già
in presidenza dopo poco più di
una settimana di scuola dobe?- Sasuke Uchiha lo stava sbeffeggiando,
sulla sua
faccia era stampato un ghigno che fece pizzicare le mani di Naruto per
il
desiderio di tirargli un pugno. - La prima impressione che ho avuto di
te è
appena stata confermata, ma dovevo immaginarlo, in fondo io non sbaglio
mai,
anche se devo ammettere che sei stato più veloce di quanto
mi aspettassi.-
continuò appoggiandosi una mano sul fianco sinistro, cosa
che lo fece apparire
ancora più irritante agli occhi di Naruto.
- Mi sembra di
averti appena visto
uscire dalla presidenza, quindi non credo di essere il solo ad avere
qualche
problema da dover risolvere con la preside, teme.- Naruto rispose per
le rime e
vide, con soddisfazione, il sorriso di Sasuke, scomparire dal suo volto.
- Non tutti sono
dei perdenti come te,
che credi?.-
- Ma davvero? E
allora cosa ci facevi
dalla preside?- a
Naruto non interessava
veramente saperlo, ma veder reagire Sasuke in quel modo lo spinse a
ribattere.
-Non sono affari
tuoi, dobe!- Sasuke
si avvicinò a Naruto.
- Non vuoi dirlo
perché sai che ho
ragione.- provocarlo stava diventando divertente.
- Ti conosco
appena e già non ti
sopporto, usurantokachi! Se proprio vuoi saperlo sono stato appena
informato
dalla preside che un racconto che ho scritto ha vinto il primo posto in
un
concorso.-
Naruto rimase
sorpreso. Un tipo come
lui cosa poteva mai scrivere? – Che tipo di racconto? Posso
leggerlo?-
Sasuke lo
fissò stranito «Parla sul serio?
No sicuramente vuole
prendermi in giro.»
-Sei un idiota
fatto e finito!- detto
questo lo superò e scese le scale. Non si era voltato
neanche una volta
indietro.
- Ma che ho
detto?- Naruto si sentiva
sempre più confuso dal comportamento dell’altro.
Guardando il punto verso cui
era scomparso gli scappò un sorrisino. Quel ragazzo era
più bello di quanto non
gli fosse sembrato alla stazione, anche se i suoi
occhi
e i suoi capelli neri facevano sembrava il suo incarnato
ancora più
pallido.
- Uzumaki? Prego
puoi entrare.- Naruto
venne distratto dalla voce della vicepreside che lo invitava ad
entrare. La
stanza era piccola, ma come aveva immaginato il sole la illuminava fino
al
tramonto. La prima volta che era venuto non era rimasto molto, era
stato
congedato presto per fare il tour della scuola insieme alla
vicepreside. Aveva
notato le foto appese alla parete senza, però soffermarcisi
troppo. Passandoci
accanto ne notò una in cui la preside era in mezzo a Jiraiya e un altro uomo. «
Chissà chi è?»
Naruto non riuscì a fare a meno di chiederselo.
- Tsunade-san
buon pomeriggio.- salutò
educatamente, si sentiva parecchio a disagio, non sapeva
perché era stato
chiamato dalla preside lo rendeva agitato. Non voleva far preoccupare
Ero-sensei, quindi tentava di non cacciarsi nei guai o subire richiami.
- Ciao Naruto,
rilassati non hai
combinato nulla di male- Tsunade sorrise dopo averlo detto.
-
Ah…ok!- tirò un sospiro di sollievo
– Allora come mai sono stato chiamato qui? –
- Sia Jiraiya
che il tuo insegnate mi
hanno detto che hai notevoli problemi con la scrittura e la grammatica
giapponese.-
Tsunade posò il
mento sulle mani
congiunte.
- Allora alla
fine era proprio per
questo.- Naruto si sentiva un po’ in imbarazzo.
- Abbiamo
deciso, con Jiraiya, di
farti studiare con un tutor.- Tsunade aveva un sorriso sul volto che
non
prometteva nulla di buono. –E’ il migliore studente
dell’università. Sai che la
scuola ha annessa anche l’università vero? I
nostri esami per entrare sono
molto difficili e lui li ha superati in modo perfetto.-
Naruto era
sorpreso. – Io non ho fatto
esami per entrare.-
- Tu ti sei
iscritto al liceo e sei il
nipote di Jiraiya, ammetto che sei stato favorito. Comunque Uchiha
sarà il tuo
sensei per questo semestre. A lui serviva un tirocinio a te un tutor.-
-
Aspe… cosa? Uchiha sarà il mio
tutor? Ma lui non va all’università!- Naruto era
confuso. Uchiha andava
nella classe accanto alla sua, anche
se non lo aveva mai visto, lo sapeva per via della moltitudine di
ragazze che si
accalcavano davanti alla sua aula ogni
giorno.
- Itachi Uchiha
frequenta l’ultimo
hanno di università, quello che conosci tu è suo
fratello Sasuke, anche lui è un
ottimo studente. Promette tanto bene da aver già vinto
diversi premi per le sue
storie, sono davvero profonde e ben scritte, peccato che abbiano tutte
un
finale negativo, per non dire tragico.- sentire Tsunade tessere le sue
lodi lo
fece sentire infastidito. Era davvero così superiore agli
altri?
- Capisco, ma
tornando al discorso
principale il mio tutor quando lo conoscerò?- Naruto
preferiva non pensare
troppo a lui.
- Questo
pomeriggio, dopo la scuola,
andrai a casa sua.- Tsunade gli passò un bigliettino
–Tieni, questo è
l’indirizzo, ma potresti chiedere a Uchiha-kun di tornare
insieme se non è
impegnato con il club. A proposito hai già scelto a quale
vuoi iscriverti?-
«Il club? Non
sono abituato a questo
genere di attività»
Naruto,
nelle
altre scuole che aveva frequentato, non aveva quasi mai fatto parte di
un club
o un gruppo pomeridiano. Al massimo lo mettevano in punizione e lo
costringevano a rimanere a scuole per più ore.
- A dire il vero
non ci ho pensato
molto, e se adesso sarò occupato con un tutor non credo di
avere il tempo per
un club.-
- Questa
situazione e solo temporanea
e se non scegli adesso un club al secondo semestre, quando sarai
libero, molti non
accetteranno altri membri.- Baa-san
era insistente, lo
aveva detto anche
Ero-sensei che non voleva mai perdere. – Potresti iscriverti
e frequentare
sporadicamente fino alla fine del semestre. Posso spiegare io la
situazione al
sensei responsabile del club che sceglierai.- Naruto corrugò
le
sopracciglia incapace
di nascondere
quanto l’insistenza di Tsunade lo infastidisse.
- No,
Tsunade-san non credo sia il
caso, sicuramente non sarei capace di gestirmi dovendo partecipare
anche alle
attività di un club. Se al secondo semestre avrò
cambiato idea mi accontenterò
di ciò che rimane.- Dare tutta la colpa a se stesso era il
metodo migliore per
sfuggirle. O forse no.
Tsunade aveva
sorriso in modo davvero
inquietante e aveva appoggiato la guancia al dorso della mano. La sua
espressione non prometteva nulla di buono.
- Naruto scegli
un club, se non lo
farai tu lo farò io per te.- Naruto deglutì a
vuoto. Non conosceva di persona
Tsunade ma sapeva di cosa poteva essere capace. «Ero-sensei
parla sempre della sua forza e di quante volte le abbia prese da lei.» - Questa
è un’importante
esperienza che ti aiuterà a crescere Naruto.-
Buon viso a
cattivo gioco! Non aveva
molte speranze. Sopirò sonoramente –
D’accordo visiterò un paio di club e le
farò sapere.- Sorrise in
maniera tanto
forzata che chiunque avrebbe capito che non era proprio entusiasta
della
situazione.
- Adesso puoi
andare Naruto. Cerca
Uchiha e vai a conoscere il tuo tutor. Spero di rivederti.-
- Arrivederci- « Si non vedo
l’ora» si disse Naruto
subito dopo. Si girò e se
tornò in aula. Aveva ancora due ore di lezione prima di
dover affrontare il
pomeriggio con il tutor, ma non avrebbe chiesto a Sasuke di tornare
insieme.
Poteva cavarsela anche da solo. No, non era vero. Da solo ci avrebbe
messo più
tempo a trovare la casa, ma non voleva dover camminare da solo con
Sasuke. Non
avrebbe saputo cosa dire, sempre che l’Uchiha avesse
accettato di accompagnarlo,
e qualcosa gli diceva che molto probabilmente si sarebbe rifiutato,
anzi era
una certezza per Naruto.
XOXO
Pov Sasuke
La preside delle
volte era davvero
seccante. Farlo andare due volte, in una giornata, nel suo ufficio non
era una
cosa accettabile. Cosa credeva che aveva tempo da perdere con le sue
sciocchezze? Già il club e il consiglio studentesco lo
tenevano impegnato, ci
mancava solo quella vecchia megera. «Ah,
vorrei urlare per il nervoso!». E adesso
avrebbe
dovuto portare a casa sua quell’idiota di cui, fino a pochi
minuti fa, non
sapeva neanche il nome. Naruto Uzumaki. Lo sapeva che gli avrebbe
portato solo fastidi
quell’idiota dai capelli ossigenati, era per questo motivo
che alla stazione lo
aveva ignorato. Doveva recarsi nella sua classe per dirgli di andare
via
insieme. «Insieme?»
Sasuke diventò rosso al solo pensiero. «Per
quale cavolo di motivo mi sono venute in mente scene erotiche con
l’idiota? Stiamo
solo andando a casa mia insieme, non in
un lovehotel.» Il rossore si
accentuò. Nella sua
mente immagini poco caste si formarono senza il suo consenso. Era
troppo tempo
che non aveva incontri amorosi, forse era arrivato il momento di
scegliersi
qualcuno con cui passare una notte o due, era un uomo aveva anche lui
delle
esigenze. Mentre era immerso nei suoi lussuriosi pensieri
arrivò davanti l’aula
di Uzumaki. Prese un respiro profondo e…
La porta si
spalancò proprio un attimo
prima che lui l’aprisse. Sasuke rimase un attimo inebetito.
Non si era
aspettato una cosa del genere. Il dobe aveva aperto la porta e teneva
su una
spalla lo zaino, pronto per andarsene.
- Sono venuto a
prenderti idiota.
Muoviti.- forse era stato un po’ brusco, ma quando era
irritato Sasuke non
riusciva a nasconderlo.
- Ehi aspetta!-
Naruto gli correva
dietro mentre lui si recava in aula a prendere la sua cartella -
E’ stata Tsu-
cioè la preside a dirti di accompagnarmi? Le avevo detto che
non c’era bisogno,
potevo cavarmela da solo.- cercava di giustificarsi. Ma Sasuke era
intenzionata
ad ignorarlo. Cominciò a scendere le scale.
- Andiamo non
avercela con me. Non è
necessario prendersela tanto comunque. – Naruto continuava
imperterrito senza
sapere che questo stava irritando sempre più Sasuke. - Mi
dispiace va bene? Ma
se so-…-
- Piantala va
bene?- Sasuke interruppe
Naruto girandosi verso di lui. – Non c’è
l’ho con te. Quindi smettila di
giustificarti. La preside mi ha dato quest’ordine, e dato
che, comunque, oggi
non avevo molto da fare questo pomeriggio ho deciso di accontentarla.-
Sasuke si
girò per proseguire, ma poi ci ripensò e,
voltandosi ancora, verso Naruto gli
ingiunse – Te lo dico prima, non è necessario fare
conversazione durante il
tragitto. Se non hai nulla di intelligente da dire allora sta zitto.-
sperando
che avesse capito si avvicinò al suo armadietto.
-
D’accordo, d’accordo.-
Appena Sasuke
aprì l’armadietto cadde
una lettera.
- Oh.
È caduto qualcosa Uchiha.- ecco
un’altra cosa che fece irritare Sasuke.
- Che noia!- al
solito nell’armadietto
c’erano lettere d’amore tutte rosa e profumate,
tutti quegli odori mischiati
creavano un fetore insopportabile per Sasuke. Le prese e le
gettò nel cestino
lì a fianco.
-Ehi
perché lo fai? Potrebbero essere
importanti!.- l’idiota non era intenzionato a farsi gli
affari suoi.
- Tanto so
già cosa dicono, e la cosa
proprio non mi interessa.- sperava di chiudere la conversazione, ma non
conosceva bene il dobe che partì ancora
all’attacco.
- Anche se sai
cosa c’è scritto, cosa
che non credo possibile comunque, non è il caso di
buttarle.- Uzumaki le
raccolse dal cestino e le aggiustò per quanto possibile.
-
Senti non è per vantarmi, ma la cosa si ripete
ogni giorno. E
sinceramente sono stanco di continuare ad incontrarle per rifiutarle.-
- Ma magari
è la volta buona che
incontri la ragazza dei tuoi sogni.-
Sasuke sorrise
sardonico. –Improbabile
che possa succedere idiota. E comunque “la ragazza dei tuoi
sogni”? Ma sei
serio?-
Naruto mise su
un’espressione
battagliera inseguendo Sasuke fuori dall’istituto.
- Non mi pare
sia il caso di
comportarsi in questo modo. Ho visto una ragazza dietro un armadietto
che è
scoppiata in lacrime quando ti ha visto gettare le lettere. Sicuramente
una era
la sua.-
Sasuke era
sempre più irritato. – La
dovresti incontrare e perlomeno scusarti. E comunque era davvero carina
almeno
pot-…- Naruto venne nuovamente interrotto da Sasuke che lo
afferrò per un polso
e lo trascinò in un vicoletto appena fuori la cancellata.
- Tu non mi
conosci e non ti permetto
di giudicarmi o darmi consigli. Quelle ragazze sanno come sono fatto, e
se
nonostante tutto continuano, imperterrite, con questo stupido metodo se
finiscono per piangere non è colpa mia.- Sasuke era irritato
dall’insistenza di
Naruto, ma si rendeva conto che aveva agito in maniera esagerata. Non
poteva
farci niente comunque, a causa del suo caratteraccio, non riusciva a
farsi
degli amici e la cosa non lo aveva mai particolarmente disturbato.
– Se proprio
vogliono confessarsi devono avere il coraggio di farlo di persona e non
con uno
stupido mezzuccio.-
Lasciò
il polso di Naruto e proseguì
la strada verso la stazione. Il tragitto fino a casa avvenne nel
più totale
silenzio. L’idiota sembrava intento a rimuginare su qualcosa
e Sasuke preferiva
passare il tempo maledicendo la preside e quelle stupide ragazzine che
gli
avevano fatto perdere il controllo.
Si accorse
appena in tempo di essere
arrivato alla sua fermata e si girò verso Naruto seduto
accanto a lui.
- Scendiamo.-
-Ok.- adesso
anche l’idiota sembrava
essere diventato laconico come lui.
Fecero un breve
tratto a piedi e
arrivarono davanti casa sua. Si aspettava una reazione stupefatta da
parte di
Naruto, quindi si voltò verso di lui con un sorriso
soddisfatto in viso.
Sorriso che morì quando si accorse che Naruto non era
affatto ammirato dalla
sua abitazione.
- Casa tua
è molto bella, si vede che
siete dei ricconi.- questo fu l’unico commento che
uscì dalla sua bocca. Mentre
invece era Sasuke quello stupefatto. Si riprese in fretta e mise su un
broncio
offeso. Non che si volesse vantare, ma sapeva che la sua villa, anche
vista
solo dal di fuori, lasciava di stucco molti quando la vedevano per la
prima
volta, e si sorprese di come l’idiota sembrasse, invece,
abituato a vedere
edifici del genere.
Prese la chiave
ed entrarono dentro
casa.
XOXO
Pov Naruto
La casa era
davvero stupenda. Vista da
fuori non era niente che Naruto non avesse già visto, ma
appena entrato era
rimasto stupefatto dall’eleganza. Si capiva che chiunque
l’avesse arredata
aveva buon gusto.
- Sono tornato.-
Sasuke aveva parlato
a voce veramente bassa, se fosse stato Naruto avrebbe urlato a
squarciagola. –
Vieni con me.- Lo portò in un salottino che
si trovava poco più avanti dell’ingresso. Un
divano penisola di un blu intenso
si trovava al centro della stanza, di fronte un’enorme parete
attrezzata
conteneva una quantità impressionante di libri. Davanti al
divano un piccolo
tavolino in legno facevo sfoggio di alcune cianfrusaglie tipiche delle
donne.
- Aspetta qui
vado a dire a Itachi che
ti ho portato a casa.- Sasuke sembrava adesso più rilassato.
Forse il fatto di
essere a casa lo rendeva tranquillo.
- Sasuke
è un tuo amico?- la voce
ridacchiante di una bellissima donna dai capelli neri, che si era
affacciata
nel salotto, arrivò alle orecchie di Naruto. Sembrava molto
contenta per
qualcosa a cui Naruto sembrava sfuggire.
- No, mamma
è il ragazzo a cui nii-san
deve fare da tutor.-
«Oddio, il suo
tono di voce è sembrato
quasi dolce.» Naruto era
stupefatto dal cambiamento
di atteggiamento di Sasuke. Era
piacevole vederlo così a suo agio. Naruto cercò
di riscuotersi dai suoi
pensieri presentandosi alla signora.
- Piacere mi
chiamo Naruto Uzumachi.- cercò
di essere il più educato possibile abbassando il capo mentre
la salutava.
- Oh, piacere
mio Naruto-kun- la donna
sorrise e, in quell’istante, Naruto si accorso della sua
incredibile
somiglianza con Sasuke. Quello poteva essere un sorriso di Sasuke
allora? A
Naruto sarebbe piaciuto vederlo. – Io sono Mikoto Uchiha,
lieta di fare la tua
conoscenza, chiamami per nome ti prego.- sembrava una persona molto
dolce,
veniva difficile credere che fosse la madre di Sasuke.
Sasuke
uscì dalla stanza lasciandolo
solo con la madre.
- Naruto-kun da
quanto tempo conosci
Sacchan?-
- Da poco in
realtà, mi sono appena
ritrasferito a Konoha. Viaggio con mio zio Jiraiya, e a lui non piace
stare
fermo nello stesso posto per troppo tempo.-
- Oh capisco-
Mikoto-san si portò la
mano destra davanti alla bocca.- Quindi davvero non siete amici?
Peccato, per
un attimo avevo sperato che il mio Sacchan avesse trovato qualcuno con
cui
stare a scuola.- Assunse un’aria pensierosa – Sin
da quando era piccolo tendeva
ad isolarsi da tutti. Non siamo mai riusciti a farlo aprire con gli
altri, è un
peccato perché, anche se fa il duro, è
estremamente dolce e sensibile. Uff non
so che fare con lui!- Naruto era rimasto a bocca aperta. Sasuke dolce?
Questa era
poco probabile come cosa. Era vero che lo conosceva da poco, ma quello
che aveva
visto di “Sacchan” non aveva nulla di dolce.
- Mi piacerebbe
che facesse amicizia
con qualche suo coetaneo. Non è che potresti diventare suo
amico?- Mikoto-san
lo guardava con gli occhi che luccicavano. Si capiva che sperava in una
sua risposta
affermativa.
- Io…
ecco è da poco che sono arrivato
in città e… e non sono sicuro di stare simpatico
a Uchiha, anzi è l’esatto
opposto. E inoltre non siamo neanche nella stessa classe, quindi le
possibilità
di incontro sono poche.- Naruto sperava che questo bastasse a toglierlo
dall’impiccio
in cui si era cacciato.
«È
abbastanza patetico, comunque, che
la madre mi chieda questo. »
Naruto non avrebbe saputo come gestire la
conversazione.
-
Però…- Mikoto-san venne bloccata
dall’arrivo di un ragazzo alto e con i capelli lunghi. In
qualche modo assomigliava
a Sasuke, anche se doveva ammettere che non era altrettanto bello, ma
il suo
viso era più rilassato. Sembrava un tipo amichevole.
- Mamma non
stressare il mio nuovo
allievo ti prego.- la sua voce era profonda, nel rivolgersi alla madre
aveva assunto
lo stesso tono che aveva, poco prima, usato anche Sasuke.
- Ciao
Nauto-kun, piacere di
conoscerti. Prima di cominciare che ne dici di mangiare qualcosa?
Sasuke mi ha
detto che siete venuti subito qui appena siete usciti da scuola.- gli
aveva
sorriso gentilmente e teso la mano.
Naruto la prese
e si presentò ancora
una volta. Si ritrovarono in una cucina molto spaziosa, dove trovarono
Sasuke
già intento a gustarsi il suo pranzo. Finito di pranzare
salirono in camera di
Itachi-sensei dove cominciarono le ore di studio più
infernali che Naruto
avesse mai affrontato. Tornò a casa stremato e, dopo aver
mangiato una
confezione di cibo precotto, crollò addormentato sul suo
futon.