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Autore: AxXx    07/09/2012    3 recensioni
Xemnas è morto e con lui l' organizzazione.
Ma qualcosa si è mosso nelle tenebre.
Il maestro Xehanort aveva due allievi segreti, a cui si è aggiunto un terzo. I loro compito è riportare in vita il loro maestro e porre fina alla guerra del Keyblade portando l' oscurità su tutti i mondi.
Sora e Riku, nominati maestri keyblade da Yen Sid, dovranno intraprendere un nuovo viaggio e con loro altri nuovi custodi per salvare i mondi dai loro avversari e dalla rediviva Organizzazione XIII.
Tra grandi battaglie e pericolosi viaggi il gruppo si dovrà confrontare con nuovi nemici, scoprendo che non tutto è come appare.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kairi, Nuovo personaggio, Riku, Sora
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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 Topolino si lanciò e menò un fendente verso l’ avversario. Le due catene regolare si scontrarono a mezz’ aria in una pioggia di scintille. L’ oro ed il nero si affrontarono mentre all’ esterno si sentivano ancora le grida dei combattenti.
La sala del trono del castello Disney, un tempo così bella e candida, era ora testimone dell’ epico scontro tra due dei più potenti keyblader della storia.
Topolino tentò un altro affondo a sinistra che il suo avversario parò con abilità impareggiabile.
Il re, ben lungi dall’ essere intimidito, saltò facendo una capriola all’ indietro facendo volteggiare il keyblade, ma il custode oscuro saltò all’ indietro evitando l’ attacco per poi lanciare una scarica di saette oscure contro l’ avversario.
Il custode della luce saltò ed evitò molti dei colpi che stava per subire parando i restanti con la lama.
“Be’? Cos’ hai Macchia? Ti vedo un po’ rammollito.” Disse il Re facendo dondolare il keyblade davanti a sé.
“Aspetta e vedrai. Abbiamo appena cominciato!”
Le due lame tornarono a scontrarsi…
Il nero e l’ oro tornarono a sprizzare scintille…
Ed i due contendenti di nuovo impegnati in quell’ affascinante quanto letale danza di guerra.
Topolino iniziò ad aumentare il ritmo dei colpi nel tentativo di vincere lo scontro, ma macchia nera era molto forte e riusciva a rispondere bene ad ogni attacco.
Questa volta fu il re a lanciare una magia: una raffica di luminosi proiettili aurei si alzò dal suo keyblade per iniziare a precipitarsi a folle velocità su Macchia Nera.
Per un attimo la polvere impedì al custode della luce di vedere, ma appena si diradò scoprì il suo avversario indenne.
Quello ne approfittò subito per lanciare una magia di fuoco esplosiva che Topolino fu costretto ad evitare con un balzo.
Tuttavia l’ onda d’ urto lo travolse ugualmente e lui fu scagliato con violenza contro una delle colonne che sostenevano le pareti.
Lui riuscì a riprendere l’ equilibrio a mezz’ aria ed atterrò sulla colonna per poi lanciare una raffica di frecce di ghiaccio contro L’ avversario.
Macchia non si lasciò intimidire e si teletrasportò alcuni metri più a sinistra della sua posizione precedente evitando i letali proiettili.
“Allora ‘Mio Re’! Come mi trova ora?” Chiese l’ oscuro custode mentre Topolino atterrava con un elegante giravolta.
“Non male Macchia.” Rispose quello mentre si lanciava contro l’ avversario scagliando al contempo alcune magie di luce per distrarlo.
Macchia nera mosse rapido il keyblade parando tutti i proiettili luminosi che gli venivano scagliati contro, ma quando il Re fu troppo vicino non riuscì a parare totalmente il colpo e fu ferito alla spalla.
Il dolore non fu molto ma la rabbia fu incredibile.
“MALEDETTO SORCIO!!!”
Il custode oscuro si lanciò sul sovrano menando fendenti sempre più violenti costringendolo a rimanere sulla difensiva.
Lo scontro era incredibile.
I due si sfidavano in una folle danza dal ritmo sempre più serrato.
I colpi erano violenti e leggeri al tempo stesso.
 Le magie lasciavano sul terreno crateri sempre più larghi e profondi.
Tuttavia nessuno dei due sembrava essere destinato ad uscire vincitore da quello scontro.
Il tempo sembrava dilatarsi all’ infinito.
La melodia delle lame che si scontravano era accompagnato dal rimbombo sordo dei colpi che il Darksaide lanciava contro il castello facendolo tremare.
Più sotto ancora in quella litania di rumori così diversi eppure così armonici si sentivano le urla di coloro che ancora fuggivano.
I due custodi danzavano al tempo di quella specie di discordante musica e con loro le loro armi.
Macchia nera impresse a fuoco tutto il suo odio nella pelle del Re quando con una mossa fulminea lo colpì al fianco.
Topolino si lanciò in avanti mandando a segno un attacco raggiunse le gambe dell’ avversario costringendolo a zoppicare.
Più volte il sovrano del regno ormai caduto si lanciò in avanti incrociando le lame con il custode del male.
Più volte il suo avversario rispose con altrettanta veemenza e ferocia.
Alla fine dopo quelli che potevano essere stati minuti, ore, o forse anche giorni di duello…
 
 
Il Re cadde a terra sfinito.
Il sangue colava dalla sua ferita.
Il keyblade si era fatto pesante.
Il rimbombo era cessato. Il che voleva dire che lo scontro era finito.
Il cielo si era ormai completamente oscurato.
Ed il Re di quel regno, un tempo baluardo della luce e del bene, giaceva riverso a terra.
Macchia era distrutto.
Aveva il fiatone e le ferite gli facevano perdere molto sangue.
L’ arma si era fatta pesante anche per lui.
Ma ne era valsa la pena.
Quel sorcio, che per troppo tempo aveva goduto di ciò che doveva essere suo, era finalmente a terra, ed era stato lui, il grande maestro keyblade Macchia Nera a sconfiggerlo.
Si avvicinò al Sovrano che ormai ansimava appoggiato al suo keyblade e gli puntò l’ arma al petto.
“Le tue ultime parole?”
“Non… vincerai… MAI…” Il Re proferì quelle parole mentre tossiva sangue.
Macchia Nera sollevò il keyblade con deliberata lentezza.
Quasi come se fosse una cerimonia solenne.
Topolino ripensò a Minni, la sua regina. Poi gli passarono davanti agli occhi le immagini di Pippo, Paperino, Paperina, Sora, Kairi, Riku ed il suo maestro Yen Sid.
Chiuse gli occhi sentendoli così vicini eppure così lontani.
Macchia calò l’ arma con improvvisa fretta ed affondo la lama nel cuore del Re.
 
 
 
 
 
Sora e Kairi si incamminarono silenziosi lungo gli speroni di roccia che davano su crepaccio.
La strega non aveva hertless a proteggerla, quindi sarebbe stato anche facile sconfiggerla se non fosse che per raggiungerla avrebbero dovuto attraversare uno sperone roccioso simile ad un ponte che collegava quello della strega al resto delle parti del crepaccio.
Sora si nascose dietro un masso abbastanza grande tenendo Kairi per mano.
Lei osservò con apprensione il ponte di pietra che avrebbero dovuto attraversare sospeso ad almeno duecento metri da terra.
In cielo si poteva ancora ammirare lo scontro tra Vincent e Xigbar che si sparavano a vicenda fluttuando a mezz’ aria veloci come il vento.
Intanto la Strega continuava a confrontarsi sulla magia di Merlino abbattendo a poco a poco la barriera che il potente stregone aveva eretto per proteggere la città.
Sora osservò lo scontro che si consumava in lontananza e distinse chiaramente le lunghe spade di Saphiroth e Cloud che si stavano sfidando al centro esatto del cortile esterno.
In quel momento una mano coprì la bocca di entrambi che si dimenarono con violenza per liberarsi da quella stretta.
“Calmatevi…” Bisbigliò qualcuno “Sono dalla vostra parte.”
I due custodi si calmarono e si voltarono dopo essere stati liberati.
Davanti a loro c’ era un ragazzo che doveva avere la loro età.
Aveva gli occhi neri profondi leggermente coperti da alcune frangette di capelli lisci che gli ricadevano intorno alla testa quasi a caschetto. I capelli erano però lunghi e lisci ma disordinati. Aveva il corpo magro e scattante coperto da una strana veste blu con ai fianchi degli strani motivi tribali ed impugnava due spade. Una lunga con la lama che ricordava una fiamma, l’ altra era corta con il manico attaccato alla lama dell’ altra.
“Chi sei?” Chiese Kairi.
“Io Sono Noel. Noel Kreis.” Si presentò quello con un leggero inchino.
“Faccio parte del corpo di esploratori della milizia irregolare di Rediant Garden, e sono stato mandato qui dal comandante Leon per aiutarvi.” Disse il loro compagno ammiccando uno strano sorriso.
“E come ci puoi aiutare?” Chiese Sora.
Il giovane indicò la strega ancora intenta a lanciare incantesimi.
“Ascoltate, non potete ferirla.”
“COSA!? Com’ è possibile, non può resistere per sempre!” Disse la rossa.
“Il suo incantesimo protettivo è molto potente e finché la barriere è alzata non potete ferirla” Disse il giovane esploratore.
“Grandioso! Ed ora?” Chiese Sora tirando un calcio ad un sasso.
Si rese conto solo un secondo più tardi di aver fatto una stupidaggine.
Il sasso cadendo dal costone di roccia aveva creato un chiaro suono cristallino, e la strega a pochi metri non poté non sentire quel suono.
I tre si lanciarono in avanti per attraversare il ponte più velocemente possibile mentre la strega alzava il braccio per distruggere i tre intrusi.
Kairi era in mezzo con Sora in prima fila e Noel alle spalle e notò uno strano bagliore pochi istanti prima che l’ incantesimo.
“SALTATE!!!” Gridò Noel un attimo prima che il ponte esplodesse.
I tre saltarono verso lo sperone di roccia mentre l’ onda d’ urto li spingeva in avanti.
Sora e Kairi riuscirono ad atterrare sulla piattaforma rocciosa, ma Noel, che si trovava più indietro rispetto a loro riuscì ad aggrapparsi al bordo con una mano prima di cadere di sotto.
“Kairi! Aiuta Noel! Io me la vedo con lei.” Disse Sora evocando la Catena Regolare.
La strega sorrise e lanciò una raffica di dardi di energia oscura che il giovane custode parò con la sua arma.
Kairi intanto porse la mano al ragazzo per aiutarlo a risalire.
Sora era molto abile ma la strega lanciava raffiche di incantesimi così potenti che, anche se il bruno le parava, finiva sempre con l’ essere respinto.
Merlino intanto, dall’ alto della torre, tentava di aiutare il giovane con i suoi incantesimi, sortendo però solo l’ effetto di rallentare Artemisia.
“Non sapete fare di meglio?” Domandò sarcastica la strega mentre lanciava un altro incantesimo distruttivo che Sora fu costretto ad evitare.
Kairi intanto aveva issato Noel sulla sporgenza e insieme a lui stava riprendendo fiato.
“Diavolo, siamo in trappola!” Fece l’ esploratore indicando i resti del ponte. “Non possiamo fuggire!”
“Allora combattiamo!” Disse Kairi evocando il suo keyblade.
“E come?” Chiese Noel cercando di farsi sentire sopra il frastuono degli incantesimi che si scontravano. “Quella strega è invulnerabile!”
“NO! Guarda!” Kairi indicò Artemisia che stava lanciando un incantesimo.
Non aveva mai perso di vista lo scontro tra lei e Sora ed aveva notato che ogni volta che lanciava un attacco c’ era uno strano bagliore proprio a pochi centimetri dalla sua mano.
“Quando attacca deve abbassare la sua barriera per pochi attimi. È in quel momento che dobbiamo colpirla!” Affermò con sicurezza la rossa.
“Dannazione! È solo una frazione di secondo se si sbaglia è finita.” Disse Noel preparando la una specie di giavellotto formato da entrambe le sue spade.
Sora intanto era al limite. Aveva lanciato incantesimi ed attacchi sempre più potenti e veloci, ma, nonostante il supporto di Merlino, Artemisia era ancora in piedi.
“Inutile opporsi! Cadrete per mano mia!” Urlò la strega lanciando un fulmine che Sora evitò facendo però crollare un costone di roccia del crepaccio.
Kairi si fece notare lanciando un incantesimo contro l’ incantatrice che fu deflesso dalla barriera.
“Fatti avanti, Strega!” Disse la rossa nel tentativo di provocarla.
Artemisia alzò il braccio sinistro e puntò la mano contro Kairi e lanciò un’ appuntita asta di ghiaccio.
Proprio in quel momento Noel uscì dal suo riparo dietro una roccia e lanciò il giavellotto, mentre la ragazza si scansava per evitare di essere colpita.
Per un attimo tutti rimasero fermi nella loro posizione e sembrò che la barriera si fosse richiusa in tempo per salvare la strega.
Ma poi lei si piegò per estrarre l’ arma che si era piantata nel fianco all’ altezza della vita facendo uscire sangue.
Un onda d’ urto di energia nera travolse i tre ragazzi pronti a sferrare il colpo di grazia quando la strega urlò tutta la sua rabbia.
“Avrò le vostre teste!!!” Urlò in preda all’ ira mentre estraeva l’ arma per poi sparire in una nube oscura probabilmente diretta alla fortezza del crepaccio.
In quel momento un urlò di gioia si levò dalla città mentre una figura oscura sostenuta da un'unica ala si allontanava in volo librandosi in cielo abbandonando il campo di battaglia, mentre i resti dell’ esercito oscuro si ritiravano.
La battaglia di Rediant Garden era stata vinta.
 
 
 
 
 
 
Maya raggiunse l’ Hangar della gummiship dove erano rimasti solo Paperino e Pippo insieme a Cip e Ciop, tutti pronti ad andarsene, ma in attesa del loro Sovrano.
“Dov’ è il Re?” Chiese Paperino quando vide la ragazza arrivare da sola.
Maya tentò di dire qualcosa.
Magari rassicurare il mago di corte e il comandante.
Ma l’ unica cosa che riuscì a fare fu abbassare la testa con aria dispiaciuta.
A quella reazione Paperino lanciò un urlo disarticolato e tentò di correre verso l’ uscita per raggiungere la sala del trono.
Ma Pippo lo fermò afferrandolo per il braccio.
“Aspetta, Paperino, non essere precipitoso!” Disse il comandante.
“PRECIPITOSO!? Il nostro Re sta combattendo da solo una battaglia che non può vincere! Dobbiamo andare a Salvarlo!” Gridò Paperino saltando sul posto istericamente.
“Il Re aveva ordinato di andarcene con o senza di lui…” Disse Pippo con aria contrita. “Anche io vorrei andare a salvarlo, ma mi ha dato un ordine ed ho intenzione di onorarlo portando a termine il mio compito. Ecco perché penso che andarsene sia la cosa migliore.”
A quelle parole Paperino si calmò. “Va bene. Ce ne andiamo, ma questo non significa che lo abbandoneremo. Appena avremo radunato le forze torneremo a prenderlo!”
Tutti insieme salirono sulla gummiship proprio quando le porte dell’ hangar venivano sfondate da Malefica e da un gruppo di hertless.
Maya si mise al posto di guida e accese i motori allontanandosi dal luogo dello scontro.
Appena usciti dal corridoio di lancio poterono ammirare il terribile spettacolo sotto di loro.
Le alte e candide torri del castello crollavano sotto i colpi del Darksaide.
I bastioni, un tempo invalicabili e potenti erano ridotti ad un cumulo di macerie.
La città era stata incendiata e rasa al suolo dalle creature oscure.
E le bianche mura del castello interno, un tempo luogo di sola luce, erano ormai ricoperte dagli esseri oscuri che festeggiavano la caduta della fortezza.
Paperino e Pippo osservarono sconsolati quell’ orribile spettacolo.
Un tempo quel luogo era stato casa loro ed il loro compito era di difenderlo fino alla fine.
Essere vivi ed in fuga era per loro una vergogna quasi peggiore della morte.
Improvvisamente la gummiship sussultò paurosamente e i suoi conducenti dovettero reggersi forte visto che erano entrati nello spazio ed anche lì la situazione non era buona.
Maya dovette fare una brusca virata quando una nave da battaglia hertless passò a pochi metri dalla loro sparando una raffica di proiettili laser.
In orbita sopra il mondo Disney c’ era una battaglia incredibile tra le navette da battaglia dei soldati del castello e le forze orbitali degli hertless.
Maya evitò un altro paia di caccia e si accodò ad una navetta che stava puntando ai trasporti civili.
La ragazza colpì con i laser distruggendo la navetta nemica.
Di nuovo altri caccia puntarono sulla loro gummiship e loro evitarono abilmente i laser con abilità.
Lo scontro era davvero spettacolare. Le navette dell’ una e dell’ altra parte si affrontavano tra i bagliori di mille esplosioni.
Missili e laser solcavano lo spazio profondo illuminando il buio siderale mentre diverse navette esplodevano colpite dai proiettili della parte avversa.
Improvvisamente la Gummiship iniziò a tremare.
Maya tentò di riprendere il controllo del mezzo, ma quello sembrava non rispondere ai comandi.
“COSA SUCCEDE!?” Chiese lei spaventata mentre la navetta sbandava paurosamente intrappolando i passeggeri in una spaventosa centrifuga.
“Oh no!!!” Disse Cip che era andato faticosamente ad uno degli schermi laterali. “Hanno colpito uno dei nostri propulsori!!!”
Paperino intanto indicò fuori dal vetro.
Una specie di immensa corrente energetica scorreva a pochissima distanza e loro ci stavano finendo dentro.
“Cos’ è!?” Chiese Maya spaventata stringendo convulsamente nella mano la pietra della luce rimpicciolita.
“Una corrente energo-spaziale!” Disse Ciop “Correnti energetiche che attraversano tutto lo spazio. Di solito vengono utilizzate dalle navette per muoversi più velocemente, ma nelle nostre condizioni chissà dove finiremo!”
Non aveva ancora terminato la frase che furono assorbiti dalla corrente.
Sballottati in tutte le direzioni la loro nave veniva trascinata dai flutti energetici per chissà quale destinazione.
 
 
 
 
 
 
Riku stava pilotando la sua nave verso la torre di Yen Sid.
Era pensieroso.
Qualcuno l’ aveva salvato, ma non riusciva ad immaginare chi potesse averlo fatto.
Aveva chiesto a tutti i suoi allievi, ma nessuno di loro sembrava essere l’ autore di quel gesto dato che erano tutti impegnati a respingere Larxene.
‘Eppure qualcuno deve essere stato’ Si disse pensieroso. ‘Ricordo chiaramente che qualcuno mi tirava fuori prima del crollo.’
Ed era vero, il problema era che non ricordava niente dopo essersi accasciato a terra.
Aveva una vaga immagine di qualcuno che gli sembrava stranamente familiare poco prima di svenire, ma l’ immagine era sfocata nella sua memoria.
Tentò di rivivere le sensazioni che aveva provato mentre era svenuto, ma senza successo.
 
Poi una sensazione di calore. Strana ma allo stesso tempo rassicurante che partiva dal viso per espandersi delicatamente come una carezza su tutto il corpo.
Istintivamente si portò la mano sinistra alle labbra mentre con l’ altra continuava a guidare la navetta.
Era da lì che partiva quella sensazione.
Qualcuno l’ aveva baciato.
Con quel pensiero l’ immagine della persona che l’ aveva salvato si fece di colpo più nitida.
Un viso tondo e morbido con due bellissimi occhi color mare incorniciato da una chioma di capelli neri tagliati corti che arrivavano fino alle spalle della ragazza.
‘Non è possibile… Xion!’ Pensò stupito l’ albino.
Era stranamente felice di poter sperare che fosse viva.
Certo non ne era sicuro al ceno per cento, ma in cuor suo era certo che fosse stata lei a salvarlo.
Era così preso dai suoi pensieri che si riscosse solo quando sentì Adele dire: “Maestro! Siamo arrivati!”
Riku atterrò davanti alla torre dello stregone dove ad aspettarli c’ era proprio Yen Sid.
Aladin e Jiasmine salutarono cordialmente il vecchio che li invitò ad accomodarsi nella torre accompagnati da Fauna.
Masuru intanto era corso ad abbracciare gli amici complimentandosi per le loro gesta felice che fossero tutti vivi.   
Yen Sid però attirò la loro attenzione. “Vi prego di calmarvi. Ho una spiacevole notizia da comunicarvi.” Disse l’ anziano stregone chiudendo gli occhi per alcuni secondi dando enfasi alla pausa.
Tutti osservarono l’ antico maestro in silenzio, ma non si aspettavano certo la notizia che stavano per ricevere.
“Temo che il castello Disney sia stato conquistato dall’ oscurità.”
COSA!?” Chiese Riku convinto che Yen Sid stesse scherzando.
“Ieri, mentre voi stavate combattendo contro l’ oscurità ho notato che la stella del mio amato allievo, Re Topolino, si spegneva. Io temo il peggio.”
“Ma è terribile!” Disse Merrik mettendosi una mano tra i capelli. “Adesso cosa facciamo!?”
Il gruppo di allievi si mise a discutere mentre Riku rimaneva fermo al suo posto con gli occhi fissi su un punto alle spalle di Yen Sid.
‘Prima Xion… Ora la caduta di Topolino. Oggi è la giornata delle sorprese…’ Pensò con macabra ironia.
La sua mente lavorava a velocità supersonica per trovare una soluzione. Doveva assicurarsi che il Re fosse vivo, ma certo bisognava anche avvertire Sora.
Era anche possibile che il suo amico fosse già a conoscenza dell’ attacco e che fosse già partito, in quel caso dovevano raggiungerlo.
Yen Sid alzò la mano imponendo il silenzio.
“Lo so che questa notizia sorprende e rammarica molti di noi. Me per primo visto che il Re era mio apprendista…” Disse con una punta di rammarico nella voce. “Ma dobbiamo organizzare un piano di difesa. Gli altri mondi potrebbero subire violenti attacchi ora che il Castello Disney è caduto ed è nostro compito tentare di fermarli.”
Tutti si zittirono concentrando l’ attenzione sul maestro.
“Ora ascoltate. Olette. Prendi il tuo amico Pence. Gli ho insegnato a combattere con la magia mentre era qui. Voglio che andiate ad aiutare le difese di Rediant Garden che è sotto massiccio attacco delle forze oscure.”
La ragazza annuì e corse dentro la torre per andare a prendere il suo amico.
“Riku. Prendi con te Faraia ed andate a cercare il Maestro Sora. Sono abbastanza certo che sia partito poco fa da Rediant Garden con il compito di risvegliare i custodi del passato. Assistilo nella sua missione.”
Riku annuì con decisione.
“Tutti gli altri andate e viaggiate tra i mondi. Voglio che controlliate la situazione.”
Adele, Merrik e Masuru annuirono.
“E che la luce ci protegga…” Aggiunse in fine Yen Sid
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Attenzione gente. La battaglia è finita, ma non la guerra, anzi è appena cominciata.
Riku si è finalmente ricordato di Xion. Cosa succederà ora?
Per chi non l’ avesse notato Noel è un personaggio di Final Fantasy XIII-2 (Mi sembrava una buona idea mettercelo. E non vi preoccupate potrei metterci anche quel burlone di Caius.)
Ora come avrete visto il Re non ha fatto una bella fine, ma sarà davvero morto!? (Sorrisetto sadico dell’ autore)
Lo scoprirete solo aspettando i prossimi capitoli per adesso accontentatevi di questo.
E mi raccomando. RECENSITE!!!!!!!
Da AxXx

  
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