CAPITOLO 13
Due
giorni dopo mia sorella, Robin e Ace partirono. La separazione da mia sorella
fu terribile, soprattutto perché avevo la netta sensazione che non l’avrei
rivista. Vidi Robin versare delle lacrime per la prima volta in vita mia e mi
fece rendere conto di quanto fosse sofferta quella separazione. Ma non avevo
scelta, non potevo lasciare Zoro da solo, così strinsi i denti e le salutai,
rassicurandole che presto ci saremmo riviste. Per non insospettire il Faraone
avevo finto di andare via con loro, ma in realtà mi ero presa una camera in una
locanda per qualche notte.
“Stai bene?”
Sobbalzai sentendomi abbracciare.
“Non riesco a dormire” dissi
rilassandomi nel suo abbraccio.
Ormai passavo ogni notte con Zoro, lui
sgattaiolava fuori dal palazzo appena calato il tramonto e veniva da me. La
cosa più straziante era svegliarsi la mattina senza lui affianco. Sapevo
benissimo che doveva tornare a palazzo prima dell’alba, però quando mi
svegliavo sola sentivo sempre una atroce fitta al cuore.
“Sei preoccupata per Nojiko?” mi
sussurrò all’orecchio, causandomi dei brividi su tutto il corpo.
“No, Ace si prenderà cura di lei”
“Cosa c’è allora?”
Mi morsi un labbro “Sono preoccupata per
te”
Lui sospirò “Non devi preoccuparti,
andrà tutto bene”
Mi girai verso di lui cercando i suoi
occhi nel buio della stanza “I complotti finiscono sempre male”
“Non finirà male” disse accarezzandomi
una guancia.
Sentivo un groppo in gola e lo stomaco
si contorceva, avevo una brutta sensazione.
“Ti prego scappiamo, lascia fare tutto a
Trafalgar e Rufy”
“Non posso amore mio, non posso
abbandonare il mio popolo”
Lo capivo, non volevo che la gente
continuasse a soffrire per il regno di Mihawk, ma allo stesso tempo non volevo
che rischiasse la vita.
“Stai tranquilla, non ti succederà
niente”
“Io non mi preoccupo per me, mi
preoccupo per te”
Sospirò “Ho già fatto preparare una nave
per domani sera, andrai al porto e io
resterò finché non ci sarà più bisogno di me, poi ti raggiungerò, va bene?”
“Non
resterai per uccidere Mihawk?” chiesi stupita.
Lui scosse la testa “Io non voglio
ucciderlo, se ne occuperà Rufy”
Mi sentii rassicurata “Va bene”
Lui mi strinse a sé e affondai il viso
nel suo petto “Non permetterò che ti succeda qualcosa”
Sentì le lacrime pizzicarmi gli occhi,
avevo un terribile presentimento, il presentimento che presto l’avrei perso.
“Zoro, promettimi che non morirai”
“Ehi” disse lui accarezzando mi una
guancia “Non morirò, te lo prometto”
Annuii poco convinta.
“Nami, niente e nessuno potrà tenermi
separato da te” sussurrò dolcemente “Io tornerò sempre da te”
Anche in quel momento quella frase mi
suono come una bugia.
Sospirai nuovamente. Mi alzai dal letto
ricominciando a camminare su e giù per la stanza. Era sera, e non una sera
qualunque, ma la sera del colpo di stato. Stavo aspettando Trafalgar che mi
venisse a prendere per portarmi al porto, solo che era dannatamente in ritardo.
Zoro mi aveva assicurato che sarebbe
arrivato non appena fossero calate le tenebre, ma il sole era già tramontato da
più di mezz’ora. L’attesa iniziava a logorarmi, mentre la paura che succedesse
qualcosa a Zoro diventava sempre più opprimente.
Mi rimisi a controllare i bagagli, se
così si potevano definire, era una sacca con dentro qualche vestito.
Ricontrollai di aver messo tutti i miei effetti personali e il mio sguardo
cadde sulla collana.
Il mio cuore si riscaldò.
Mia
madre mi ha fatto promettere di darla solo alla donna che amavo, è tua di
diritto.
Le parole di Zoro riecheggiarono nella
mia testa, facendomi sentire per un attimo felice.
Sì, felice. Una parola così semplice
sembrava non potesse racchiudere il suo vero significato. Mi sentivo completa,
mi sentivo perfetta, ero in armonia con il mondo e con me stessa, quando lui
era con me.
Sentì un vuoto allo stomaco.
Lui ora era a palazzo, a capeggiare una
rivolta.
Scossi la testa cercando di tener
lontano quel pensiero. La sola possibilità che lui si ferisse, o peggio, che morisse,
mi terrorizzava. Senza di lui non ero nulla.
In quel momento bussarono alla porta.
Come una saetta scattai verso la
maniglia e la aprì.
“Alla buon ora Trafalgar”
Rimasi bloccata per qualche secondo
vedendo il generale con due soldati ai lati.
Lui mi guardò per un attimo “Perquisite
la stanza, la collana deve essere qui”
Corrugai le sopracciglia “Cosa?!”
I due soldati entrarono nella stanza
spingendomi bruscamente a lato.
Uno iniziò a rovistare nella mia borsa.
“Ehi! Cosa diavolo fai!” esclamai.
Trafalgar mi afferrò per un braccio
“Stai ferma, ladra”
Ladra?
“Trovata signore”
Mi girai e vidi che il soldato teneva in
mano la mia collana, o meglio, la collana della Regina.
In quel momento capii.
“Bastardo traditore!” urlai contro
Trafalgar, tentando di liberarmi dalla sua presa ferrea “Cosa vuoi fare a
Zoro?!”
Lui mi guardò con sufficienza
“Arrestatela”
I due soldati mi afferrarono per le
braccia.
Tentai di liberarmi, dimenandomi come
una furia ma senza alcun risultato, erano troppo forti. Sentì una fitta alla
testa e tutto divenne nero.
ANGOLO DI ROGI
Eccomi qua di nuovo, ho deciso di
aggiornare prima perché i prossimi due giorni sarò via da casa e quindi non
avrei potuto aggiornare. Beh ora cominciano i dolori per i due amanti! Fatemi
sapere che ne pensate!
A presto!
Rogi
Ringrazio Kidaska per
aver commentato il capitolo precedente =)