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Autore: patience_    10/09/2012    2 recensioni
Leah, una giovane donna da poco approdata nella scatenata Los Angeles per sfondare nel mondo della musica. Temeraria, sicura e seducente, la sua maschera nasconde molti scheletri nell'armadio: un'infanzia difficile, il padre vittima di una sparatoria, la madre di un suicidio e il lontano ricordo di un fratello mai ritrovato. Lo sregolato mondo della musica potrà aiutarla?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Decise che non aveva voglia di fare le innumerevoli rampe di scale che separavano il suo appartamento dal garage, quindi prese l’ascensore. Lo attese per pochi secondi e ci si infilò dentro, testa bassa e sguardo puntato sul pavimento di moquette. Dentro vi era solo lei, la luce fredda che illuminava l’angusto spazio e tre grandi specchi, che ricoprivano le pareti dello scatolone di metallo. Aspettò la chiusura delle porte e premette il tasto -1, che l’avrebbe condotta dove si trovavano i box degli inquilini del palazzo. Controllò che nelle ampie tasche del giubbotto ci fosse tutto: chiavi di casa, chiavi della moto, portafogli, cercapersone, coltellino multiuso e un pacchetto di sigarette Perfetto, pronta per affrontare un’altra giornata di merda. Ecco, appunto, un’altra giornata di merda: andare nel solito locale, nella solita sala prove che pareva un condotto fognario, piena di scarafaggi ed altre inaccettabili schifezze, provare e riprovare i soliti pezzi proposti al pubblico fino alla nausea, prendersi i soliti quattro applausi e fare la solita festicciola alla fine della serata. Leah aveva iniziato a non tollerare più il mondo della musica del quale faceva parte da diversi anni, il mondo dove si riparava in caso di estrema necessità, sempre pronto ad accoglierla a braccia aperte. Perché non ce la faceva più? Perché quello che aveva tra le mani era un bottino dannatamente misero per i suoi gusti. All’età di vent’anni si era trasferita a Los Angeles, lasciando l’accogliente atmosfera di casa dei suoi zii, in cerca di nuovi spunti ed emozioni e per cercare di ritrovare la vitalità che non bussava più alle sue porte da molto tempo. Nel primo periodo dovette letteralmente tirare fuori le unghie e far risvegliare dal letargo il leone che regnava in lei, la città degli angeli non si era dimostrata così tanto angelica e benevola con l’appena ventenne Leah ma, nonostante tutti i problemi che, puntuali, le si paravano davanti, riuscì con il tempo ad abituarsi al pandemonio losangelino: la cosa che più la divertiva era imbucarsi nei locali più influenti della città e starci fino a tarda notte ad ascoltare le band che popolavano la metropoli americana della musica. Fu proprio in uno dei quei locali che la sua vera e propria avventura nel mondo musicale ebbe inizio, quando lesse un annuncio di una band tutta al femminile che cercava una batterista. La passione le era stata trasmessa dallo zio, anch’egli amante dello strumento, che le insegnò tutti i trucchi e gli stratagemmi per suonarlo al meglio durante il corso della sua infanzia ed adolescenza. Perché non tentare?, pensò Leah con un briciolo di speranza nel cuore. Fu la scelta più giusta della sua vita: incontrò quattro splendide ragazze, Dafne, la cantante, Evie, la bassista, Courtney, la chitarrista e Darsey, la chitarrista ritmica. Da quel giorno loro sono la sua famiglia, un posto sicuro dove rifugiarsi per qualsiasi esigenza, c’erano sempre per Leah. Picchiavano duro, loro, avevano gli attributi per suonare negli stessi locali di band di un certo calibro. Ma per lei non era abbastanza: esigeva di più, perché sapeva che quelle cinque ragazze cazzute insieme avrebbero potuto sfondare e spaccare il culo a chiunque le si parasse davanti. E invece no, la tanto agognata occasione d’oro non arrivava mai, e Leah stava cominciando a perdere la pazienza e la voglia di arrivare in alto.
“ Arrivo al piano ‘meno uno’. “
La voce metallica che usciva dall’altoparlante dell’ascensore fece accapponare la pelle a Leah, assopita in chissà quale angolo della sua più remota fantasia. Con un passo rapido, varcò le porte e si inserì nel buio corridoio che l’avrebbe condotta al suo box. Sostò davanti alla terza porticina che trovò, girò le chiavi nella toppa ed accese la luce del bugigattolo.
Per poco non le venne un colpo.
Sulla sua Ducati rigorosamente nera stava sdraiato un uomo, rivolto a pancia in su con un cappello beige da texano posato sulla capigliatura bionda che gli copriva il volto. L’odore di alcol che emanava quel ragazzo era decisamente insopportabile, tant’è che Leah dovette sfregarsi più volte il naso. Russava come un tricheco in calore e un rivoletto di bava scendeva dalla sua bocca socchiusa. Leah non si lasciò prendere dal panico più di tanto: si avvicinò decisa e gli tolse lo stupido cappello, pronta a stampargli su quel brutto muso che si trovava le sue cinque dita.
“ No, fermo, Slash, ti prego!! Non volevo occupare il tuo letto… “
Alle parole del tricheco, la ragazza rimase decisamente interdetta. Chi era Slash? E perché mai avrebbe dovuto occupare il suo letto…No, quelle non erano domande da porsi.
“ Poi ti sei pure portato a casa quella ragazza…Chissà dove cazzo avete scopato se io ho occupato il letto, brutto stronzo che non sono altro… “
“ Io…Io non sono…Senti, da dove diamine sei entrato? “
“ Scusa, Saulie, perdonami… “
Il biondo continuava a vaneggiare con la finta Slash, quindi decise di prendere i mano la situazione. Leah notò che, appeso al collo, aveva un pass d’accesso a tutte le aree dei backstage al Canter’s Deli O questa è una coincidenza o io ho un gatto intelligente. Dopo aver riso tra sé e sé per la mega-battuta del secolo, picchiò il suo casco in mano al tricheco alcolizzato, che la guardò come se gli stesse dando sterco di giraffa fumante.
“ Mettitelo, se non vuoi prenderti un colpo d’aria. “
Il rombo della sua moto riempì lo sgabuzzino, riuscendo a strappare a Leah un sorrisetto pieno di ammirazione per il suo gioiellino.
“ Oh, Saulie, come sei romantico, andiamo io e te soli soletti a farci un giro in intimità, così mi fai arrossire… “
Sbiascicando le parole, si lasciò cadere a peso morto sulla ragazza e le cinse la vita con le braccia. Quel contatto le diede un certo fastidio e la mise a disagio, ma doveva pur aggrapparsi a qualcosa se non voleva finire in mille pezzi sulla strada.
“ Ecco, tieniti forte. “
Le sue parole vennero inghiottite dall’assordante boato della Ducati che, sfrecciando, superò il box…che stranamente era aperto.

*Note dell'autrice*
Bene, eccoci con il terzo capitolo! E qui è entrato un certo tizio che, per simpatia, ho soprannominato tricheco, ma tutte voi capirete di chi si sta parlando! :D Qui ho voluto aprire un'altra finestra sul vissuto di Leah, come è arrivata ad amare la musica ed a farne parte integrante della sua vita. Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e vorrei ringraziare tantissimo Ormhaxan, che recensisce costantemente ogni capitolo! :D Stay Tuned! ;D
  
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