Addio
C'erano
serate che sembravano scacciare il freddo dell'inverno, risate che,
invece, scaldavano il cuore e abbracci che, seppur radi, avevano la
stessa consistenza del Paradiso. C'era il nostro essere così
diversi, il nostro vivere dentro specchi che riflettevano luci
differenti e al contempo complementari. E poi c'era quel volersi bene
che mi lasciava ogni volta senza fiato perché sincero. E
ancora c'erano promesse al sapore di vento, sguardi colmi di paura –
domani, cosa ne sarà di noi domani? – e mani che
si stringevano in cerca di un conforto che neppure noi sapevamo
sarebbe stato inutile.
È con il cuore in mano, e nuovi
orizzonti negli occhi umidi di lacrime, che sono quasi felice di dire
addio.
Note dell'autrice: il mio personale addio ad amici che non si sono dimostrati tali. Un completo scempio, un ammasso di idee confuse. Ma sfido chiunque a vedere nitidamente se sta piangendo.