Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Amber    28/03/2007    4 recensioni
Salve a tutti! sono tornata, ci credereste!? ^^ Beh, lo so che non potete fare a meno di sapere come andrà a finire questa emozionante storia!! infatti ecco a voi la Seconda Parte!!!!!!!!! XD allora: Kagome e il gruppo ritornano a casa, in Giappone, la vita di sempre travolge Kagome e tutto le sembra uguale a prima. La storia con Inuyasha prosegue ostacolata più volte da situazioni e persone che non sto qua a dirvi (che sorpresa sarebbe??) e il nuovo lavoro di Kagome inizia. Sango e Miroku, poveri fratellastri, avranno anche loro una bella gatta da pelare!! Anche Kikyo e Naraku avranno il loro spazietto ^^ Leggete numerosi!! XD POSTATO ULTIMO CAPITOLO!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Nuovo personaggio, Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Note e Anima'
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Capitolo 12

Salve a tutti! Spero che questo capitolo vi piaccia, sono certa che scoprire che vuole Sesshamaru da Kagome vi abbia roso per un bel po’ di tempo!! XD

Ora rispondiamo ai vostri commenti e ringrazio chi sta leggendo semplicemente

DylSilvy: grazie per il commento! Beh, so di avere postato un po’ tardi, ma ormai è un abitudine vero?? ^x^ spero comunque che questo capitolo ti piaccia e ti soddisfi!

Inu_Khaggy: eh, per Sango e Miroku… scoprirai tutto presto… e la strigliata di Naraku, ci voleva! ‘somma, dopotutto Kikyo poteva anche evitare no? E la casa di Sakura… immagino sia tipica della campagna anche se piacerebbe molto anche a me averla!

Fra007: hai proprio ragione… magari si trovasse un amore del genere! Sango e Miroku… si scoprirà leggermente più avanti, pochissimo, ma più avanti. Sono felice che il cap ti sia piaciuto!

RAGAZZI SIAMO A METÀ DELLA SECONDA PARTE!! Beh, i cap sono 23 però….

Trallallero trallallà che bella la vita…..

Riuscirete a starmi dietro fino alla fine!?

Capitolo 12

Alla conquista

Lunedì. Ore 16.45

Kagome uscì in fretta dal cancello e vide Sesshamaru seduto su una panchina fumare tranquillamente. La moto non era nei paraggi e lei se ne rallegrò. Gli si avvicinò e si schiarì la voce. Lui la guardò

-Hai finito?- chiese. Lei annuì e lui le fece cenno di sedersi e lei ubbidì

-Allora… cosa volevi dirmi?- domandò. Lui buttò la sigaretta e la guardò

-Per prima cosa scusarmi con te- cominciò. Lei lo guardò sbigottita

-Con me? Perché?-

-All’inizio non sono stato molto accomodante con te. Ti ho trattata male-

-Oh, non preoccuparti! Nemmeno io sono stata molto gentile!- esclamò. Lui sospirò

-E poi… per farmi perdonare volevo dirti una cosa… importante…- disse. Lei corrugò le sopracciglia –Si tratta della stanza di Inuyasha- Lei alzò il sopracciglio sbigottita

-Eh!?- Sbatté le ciglia sorpresa e lui sorrise sotto i baffi

-Allora… pronta?-

-No, Sesshamaru… che diavolo stai dicendo??-

-Tu ascoltami. Ti farà senz’altro comodo!- esclamò

-Ok… cosa?- domandò lei seccata “Ma che me ne frega??”

-Dunque… casa nostra, mia e di Inuyasha naturalmente, ha due cancelli che danno a tre entrate. Il cancello più grande che dà alla porta principale, e quello sul retro che dà a due porte: quella della servitù- Lei annuì anche se il tono usato per quella parole non le piaceva molto –Quest’ultime sono sempre aperte. Una appena la apri và dove si cambiano per iniziare a lavorare, l’altra porta dritta alle cucina. Ci sei?- Kagome annuì –Inuyasha è un buongustaio davvero incredibile… da piccoli lui andava sempre in cucina per questo nostro padre fece costruire una porta che portava direttamente lì. Quella porta va nel suo guardaroba. Nella cucina ci sono tre porte. La prima porta nella sala da pranzo, una nel salotto, e un’altra in un lungo corridoio, lì ci sono le stanze mie e di Inuyasha. Procedendo lungo tutto il corridoio e svoltando a sinistra al primo bivio, la prima porta è sempre chiusa perché ormai Inuyasha non la usa più, ma, con una spinta forte la serratura si apre, è sempre stata difettosa- disse veloce –E lì ti trovi nel guardaroba di Inuyasha! Poi lì c’è la porta che va alla sua stanza eccetera… Capito tutto?- chiese lui. Lei si leccò le labbra iniziando a capire. Arrossì e lui ghignò –Vedo che hai compreso. Me ne vado… Se sentirò qualche cosa non mi preoccuperò…- Lei boccheggiò e lui fischiettando si allontanò.

La povera Kagome, scattò in piedi e prendendo la direzione opposta si allontanò di corsa imbarazzata. In un angolino della sua mente però, già ringraziava il ragazzo.

La ragazza entrò di corsa nella saletta e sospirò quando non vide nessuno: forse non era così in ritardo…

-Sei in ritardo- Lei si voltò di scattò e si leccò le labbra. Mikado era appoggiato allo stipite della porta. I capelli gli solleticavano il viso e gli occhi verdi erano accesi e con un filo di ironia. Ok, forse non era solo carino… Inuyasha era molto meglio però!

-Scusa… è che… ti avevo chiamato no? È’ stata una cosa lunga e…- balbettò impacciata. Lui scoppiò a ridere e scosse il capo.

Ma cosa c’era di così divertente nel suo ritardo?

-Si si… fa niente. Vieni piuttosto- Lei lo seguì e salirono sul palco

-Dunque… il vecchio ti ha già detto tutto?-

-Con “tutto” che intendi?- chiese lei sorridendo “Povero signor Takashi…”

-Dovrai salire quando ti annuncerò…-

-Perché, mi annunci tu?- Lui annuì –Ottimo-

-Come vestirti…-

-Questo no-

-Ecco, lo sapevo!- esclamò lui seccato –Allora,- La guardò –cosa hai nel tuo guardaroba?- domandò

-Dipende cosa cerchi-

-Mh, non qualche cosa di provocante ma di… stile…capisci?- Lei alzò le sopracciglia e si scostò i capelli dal viso

-Insomma, devo indossare un minigonna indecente o anche i jeans vanno bene?- chiese spazientita. Lui ridacchiò

-I jeans sono ok… Ti sei messa a posto con il tuo ragazzo?- domandò di punto in bianco. Lei lo guardò

-Oh si… tutto ok!- disse sorridendo. Lui alzò le spalle

-Vabbé…- Parlò per qualche altro minuto poi concluse velocemente. Lei annuì

-Ok, ho capito tutto- disse alzandosi in piedi

-Ottimo… Vuoi fare una prova?- domandò. Lei annuì e sospirò dirigendosi verso il palco

-Dopo vado a casa… mangio e torno-

-Va bene. Riesci a esserci verso le… 19.40 massimo??-

-Si, no problem- Lui prese la chitarra e la guardò

-OK, uno due tre…-

Lunedì. Ore 19.00

La ragazza si riammirò allo specchio. Aveva indossato degli anfibi neri e dei jeans chiari, una maglia nera e aveva raccolto i capelli in uno chignon. Era passabile… forse… Agguantò la borsa e aprì la finestra sospirando: calma… calma… ci voleva calma… molta, moltissima calma… Rabbrividì per il freddo e chiuse i vetri indossando la giacca di jeans e uscì

-Nonno! Nonno!!- esclamò. L’anziano, seguito dal fratellino, la raggiunse

-Tesoro… dove stai andando?- chiese lui. Lei sorrise e si infilò le scarpe

-Esco con Sango. Sarò di ritorno per le 23 massimo- disse lei aprendo la porta

-Lo sa tua madre?- chiese velocemente il vecchio

-No, ma non ti preoccupare- Gli baciò la guancia e uscì dando la buonanotte. Kagome inforcò la bicicletta e partì a tutta velocità cercando di fare il più presto possibile mentre mormorava tra se e se la calma. Quando entrò vide che c’era già Mikado e si rincuorò un pochino nel vederlo

-Ciao Kagome- disse lui. Lei lo affiancò e sospirò profondamente

-Ciao- borbottò. Lui la guardò di sottecchi

-Fifa?- chiese malizioso

-Io? No, assolutamente- disse ironica. Lui ghignò

-Infatti non si vede affatto- disse con lo stesso tono. Lei lo guardò e sorrise

-Diciamo che vado a fare una cosa che odio- Aprì la porta e sul tavolo vide la chitarra del ragazzo

-In che senso?- domandò accigliato. Lei si appoggiò contro il tavolo e sospirò

-Odio dover cantare davanti alla gente. Divento una statua di marmo-

-Allora, partiamo dal presupposto che il marmo è un bellissimo materiale…- Lei alzò le sopracciglia e lui scosse la testa azzittendola -… e poi, pensa che siano tutti in mutande- Alzò le spalle –I trucchi più vecchi del mondo funzionano sempre- disse

-Ci proverò- ammise

-Beh, fammi sentire le tue dolci note- Lei lo guardò accigliata

-Come come come??-

-Ma si… spogliati!- esclamò. Lei arrossì come una furia

-Co…co…come…osi?- balbettò. Lui rise di gusto e lei lo guardò offesa

-Tirati via la giacca! Mica voglio vederti nuda!!- disse ghignando

-Cosa vuoi insinuare??- chiese lei fissandolo. Quella sera era vestito con dei pantaloni neri e una maglia bianca, stava decisamente bene…

-Dai, muoviti. Mica abbiamo tutta la sera!!- esclamò. Lei ubbidì e lui la fissò girandole intorno un paio di volte

-Beh, perché ti sei fermato?- chiese lei girando il capo verso di lui che era intento a fissarle chissà cosa dietro di lei

-Nulla… ma lo sai che hai un gran bel culo?- Lei si voltò di scatto arrossendo

-Maniaco!!!- esclamò arrossendo furiosamente. Lui scoppiò a ridere e lei si imbronciò: possibile che la prendeva sempre in giro?

-Arrossisci per un nonnulla! Sei incredibile!!- esclamò

-Io mi imbarazzo!! Non dire certe cose così alla leggera uffa!!- sbottò. Lui scosse il capo

-Ma se ti trovo carina che posso farci??- chiese. Lei lo fissò

-Non prendermi in giro- sbottò

-E chi lo fa??- chiese incrociando le braccia. Si fissarono finché la porta si aprì e Kagome sobbalzò guardando il signor Takashi

-Oh bene, sei arrivata- disse sorridendo –Ehi Mikado, non me la stai monopolizzando vero?-

-No, l’ho solo calmata. Era nervosissima!!- esclamò lui sorridendo

“Già… ma ora sono nervosa per un altro motivo! Non lo conosco neppure da una settimana!!” pensò con il batticuore “Un momento… sono andata con il mio ragazzo neppure dopo due settimane che lo conoscevo… oh mio Dio! Ma sono una pazza furiosa!!” sbiancò “Però… io lo amo… ed è per questo che sono andata a letto con Inuyasha! Noi ci amiamo, ma Mikado mi ha detto che mi trova carina!! Ma non lo amo, lo trovo carino ma non lo amo! Ah, forse è così anche per lui. Mi trova solo carina. E se gli vengono delle idee strane?? Per quanto ne so… Inuyasha andava a letto con tutte quelle che trovava carine… ma loro però ci stavano! Se io gli dico di no capirà di certo e mi starà lontano! Giusto… a proposito… quando torno a casa mi faccio vedere e mi devo mettere a studiare… poi quando ho finito quasi quasi vado da Inuyasha. Tanto Sesshamaru mi ha dato via libera… A proposito di quello lì… chissà perché lo ha fatto? Mah! Però ora devo cantare, già… la prima canzone è “cuore di ghiaccio” mi piace da morire… ma l’ho già detto… e…”

-KAGOME!- Lei sobbalzò e guardò i due uomini che la stavano guardando accigliati

-Si?-

-Ti stavamo chiamando da mezz’ora- sbottò Mikado. Lei gli fece la linguaccia

-Pensavo- disse –Cosa c’è?- chiese

-Tra mezz’ora apriamo, vuoi fare una qualche prova prima??- Lei annuì

-Voglio riprovare “Notte” non mi sento particolarmente sicura- disse

-Ottimo- Si sedette su una sedia e prese in mano la chitarra poi guardò l’uomo –Ehm… ciao- disse. Si guardarono e Kagome corrugò le sopracciglia passando dal ragazzo al signor Takashi

-Devo uscire?- chiese lui. Mikado ghignò

-Espressamente. Fuori- ordinò

-Ah! I giovani d’oggi! Non hanno un minimo di rispetto- borbottò uscendo l’uomo. Kagome guardò la porta chiudersi e lo guardò spalancando la bocca

-Ma come puoi parlargli così??- chiese

-Ah, non ci pensare- disse alzando le spalle

-Ci penso eccome!! Ma da quanto lo conosci per potergli dire certe cose??- sbottò

-Ci prendiamo in giro da quando avevo 10 anni!!- esclamò alzando le sopracciglia

-Eh?- balbettò lei stupita

-Oh, non te l’ho detto? Lui è mio zio- Kagome spalancò gli occhi

-ZIO!?!?-

-Già-

-Oddio… devo sedermi- disse lei facendolo

-È così scioccante?- chiese

-Fa te- sbottò lei sospirando

-Vabbé muoviti bel culo o non riusciremo a provare nulla- disse. Lei arrossì e si alzò in piedi

-O…ok…- balbettò e si concentrò sospirando. Mikado fece una breve introduzione Kagome poté cominciare

Notte di quiete

La città è silenziosa

Volteggio tra mille stelle

Questa è una notte di quiete

I bambini a letto

I genitori davanti alla tv

Ragazzi in piazza

Notte

Rit: La notte del consiglio

La notte dei ripensamenti

Delle colpe

Volteggio tra le stanze come aria

Un bambino senza luce

Del buio ha terrore

La mamma nell’altra stanza

Come potrà accorgersene?

Rinchiuso nella sua cameretta

Come sopravvivrà alla paura

Sento l’aria tra i capelli

Le stelle che mi illuminano

Pallido sorriso

Pallida estate ormai finita

Rit.

Giovani stanchi degli ultimi ripassi della sera

La scuola è vicina

Come si farà?

Ma questa è una notte di quiete

Notte tranquilla di sospiri rubati

È una notte che trasporta sogni

È un giovane dai capelli neri colui che li porta

È una notte di consiglio

Pallida ragazza dai capelli oro

Rit.

Chi sono io?

Non sono il consiglio non sono il sogno

Sono la luce in mezzo al buio

Kagome ascoltò la conclusione di Mikado prima di aprire gli occhi

-Dunque?- chiese leccandosi le labbra

-Ti farei una applauso se non avessi paura che la chitarra mi cadesse di mano- disse lui. Lei sorrise

-Sei davvero molto divertente- disse. La porta si aprì

-E’ ora- Li informò

-Bene, siamo pronti- disse lui –Vero Kagome?- Lei annuì

-Si, sono calma- disse

-Ottimo- Lui si allontanò, Kagome lo seguì di soppiatto guardandolo aprire la porta principale e si stupì nel vedere un sacco di gente fuori ad aspettare. C’erano molti ragazzi della sua età o poco più grandi

-Alle 22.00 tu finisci Kagome- disse Mikado dietro di lei mentre la sala si riempiva –Dopo te ne vai a casa perché si inizia a fare sul serio- disse

-In che senso?- chiese curiosa

-Beh…- disse sorridendo –iniziano a girare gli alcolici e si inizia ad andare su…- disse indicandogli la porticina laterale nella sala ormai piena

-Mi sono sempre chiesta cosa ci sia lassù- disse lei interrogativa guardandolo

-Non è roba per una bambina- disse voltandogli le spalle

-Non sono una bambina- sbottò. Lui si girò alzando il sopracciglio

-Ah si?-

-Si- disse convinta

-Allora dopo ti porto su va bene?- chiese –Mi tengo libero per te- disse

-Che intendi?- chiese lei preoccupata -Cosa c’è lassù?- mormorò

-I clienti pagano, la cifra più alta che ti danno tu la prendi e li porti su. Accetti o rifiuti, naturalmente. C’è una lista delle persone che vanno su o no e tu non sei tra quelle in “vendita” quindi tranquilla- disse dal leggero tremore di lei –Tu sei solo qua per cantare, punto- disse. Lei sospirò rincuorata

-E anche tu vai su?- chiese lei. Lui annuì

-Già- disse –Ma se non sei una bambina, come dici tu, vieni su con me- disse

-No, non voglio- mormorò arrossendo

-Visto?- disse deridendola –Sei una bambina-

-Non mi piaci in quel senso. Non potrei mai farlo-

-Vedremo- disse lui alzando le spalle –Comunque concentrati ora. Sei pronta??- Lei si morse le labbra e annuì ansiosa –Bene. Forza e coraggio Mikado. Forza e coraggio- mormorò salendo sul palco. Lei si guardò le mani schiarendosi la voce

-Ok Kagome, con calma… non è successo nulla… nessuno ti può portare su quindi calma… sono tutti in mutande… tutti in mutande quindi calma… non devi avere paura, assolutamente…- balbettò lei ascoltando la voce di Mikado

-…e sono lieto di avere qua questa sera una nuova compagna. Fate un applauso a una nuova cantante che vi soddisferà!- esclamò

-Esagerato- borbottò Kagome respirando a fondo per poi salire sul palco dove venne accolta clamorosamente. Aprì gli occhi determinata e sorridendo fece una breve presentazione poi iniziò a cantare accompagnata da Mikado.

Obbiettivo: conquistare il pubblico.

Kagome uscì dal locale con il batticuore. Aveva ricevuto un sacco di applausi e le era piaciuto da morire cantare!! Non lo avrebbe mai detto… si era sentita così… così… libera… leggera… Che Tom avesse avuto ragione? Le aveva detto che mentre cantava aveva un’espressione molto rilassata e dolce… che fosse più portata per il canto? La ragazza tornò a casa velocemente ridendo di gioia e entrò in casa di soppiatto. C’erano tutte le luci spente. Andò in cucina e prese la bottiglia d’acqua bevendo avidamente quando notò sul tavolo un bigliettino che lesse curiosa

Tua madre è a letto.

È tornata a casa presto.

Le abbiamo detto che sei con Sango e non ha detto nulla

Sappi però che io non ti credo…

Non voglio interferire però, sappilo

Anzi, ti appoggio

Ma vorrei che mi dicessi dove vai davvero

Mi preoccupo per te nipotina mia

Buona notte

Nonno

Kagome sospirò e buttò il foglietto. Sapeva che il nonno sapeva… Lui sapeva sempre tutto!! Comunque dirglielo non avrebbe fatto male così si ripromise di avvertirlo il giorno seguente. Salì le scale e si chiuse dentro sorridendo poi si mise a fare i compiti prima però scrisse nel suo fedele diario…

Caro diario,

oggi è stata una giornata strana a dire il vero. Ho scoperto delle cose… Sango vuole lasciare Miroku, sembra, dice che non ce la fa più. Ma non possono lasciarsi!! Loro si amano troppo!! Ogni volta che si vedono si illuminano!! Sono troppi innamorati… ah! Che vita crudele però! Credo che il loro amore sia forte e insostituibile… mi chiedo cosa succederebbe se si sapesse che sono fratelli! Perché la scuola se lo scoprisse, anche… anche… ma… i genitori di Sango e Miroku… non ci voglio pensare!!

Credo che Miu mi abbia mentito a questo punto! Nessuno mi si è avvicinato ma a me va bene così, anche se tutta la scuola ora lo sa… non mi interessa… io sono felice. Amo Inuyasha ogni giorno di più e ogni piccola parola dolce che mi rivolge mi riempie il cuore…

Questa sera ho cantato per la prima volta davanti ad un pubblico… whaaaaaaaaa!! È stato così bello e strabiliante!! Tom aveva davvero ragione e domani lo ringrazierò sicuramente!! Però… ho un brutto presentimento… Mikado mi ha detto delle cose strane… mi trova carina! Certo, non sono orribile ma io… non lo so… amo Inuyasha… da morire! Davvero! Ma le parole di Mikado mi hanno un po’ turbata… cercherò di non pensarci comunque. Spero che anche domani sera andrà tutto per il verso giusto. Ora studio e dopo se mi reggo in piedi vado da Inuyasha, dopotutto Sesshamaru oggi mi ha detto come entrare!! Che bello!!!!!!!

Domani, interrogazione di mate. Mi devo dare una mossa ^^

Kagome

Ps. Merda, domani Paolo dice a Inuyasha del lavoro che faccio! Cazzo, si incazzerà di certo!

Kagome rimise via il quadernino e si mise a studiare.

Tic tac

Tic tac

-Inuyasha… amore mio…!-

Tic tac

Tic tac

-Dove vai? Ehi, che scherzi…?- Allungò la mano e lui le voltò le spalle

-Addio-

-Inuya…-

-Addio- Sparì inghiottito nel buio. Lei si asciugò le lacrime terrorizzata

-INUYASHA!!-

-Lascialo andare Kagome…- Si voltò

-Mikado… ma che dici?-

-Te lo avevo detto…- Un ragazzo comparve

-Don!- esclamò lei

-Non dovevi fidarti di lui… io lo sapevo…-

-No… no! Andate via! Via! VIA!-

-VIA- urlò lei sobbalzando. Si stropicciò gli occhi pieni di lacrime e si sentì abbracciare da dietro. Voltò lo sguardo –Inuyasha- mormorò

-Era un sogno- disse. Lei si guardò in giro. La luce era spenta e era sotto le coperte con Inuyasha

-Cosa è…?- chiese

-Ti ho trovata che dormivi sui libri… eri proprio stanca eh?- disse lui sorridendole nel buio –Così ti ho portata qua- disse

-Mi hai messo il pigiama…- mormorò

-Spogliarti è stata una visione- disse lui. Lei arrossì

-Scemo- Lo abbracciò e lo strinse accavallando le gambe dietro la sua schiena aderendo a lui che la strinse dolcemente

-Cosa c’è angelo? Che sogno era?- chiese piano. Lei singhiozzò

-Tu sparivi… io rimanevo sola e tu mi dicevi addio… non voglio che succeda…- singhiozzò. Lui le baciò l’incavo del collo poi le mordicchiò l’orecchio e lei fece una risatina

-Mi fai solletico- disse

-Mh- mugugnò lui baciandola. Lei lo strinse poi lui si staccò

-Forse è meglio che ti stacchi… altrimenti mi viene un certo movimento…- scherzò

-Mh, mi piace questo tuo movimento- ghignò lei baciandogli il collo

-Ah ah… maniaca…- disse

-No no, io?- Lo spinse sdraiandosi e lui le sfiorò il fianco facendola sorridere

-Che ridi?- chiese lui aggrottando la fronte

-Mi sfiori sempre il fianco- disse

-Oh, scusa. Ti da fastidio?- Lei scosse il capo

-No no- Lo prese per il colletto e lo avvicinò a se –Anzi…- mormorò sulle sue labbra. Lui la baciò –Hai chiuso la porta?- domandò

-Appena entrato. Due giri- Lei sorrise

-Ti adoro!- esclamò e lui ghignò togliendole la maglia –Che stronzo! Avevi già programmato?- chiese lei seccata

-Già, sai com’è!-

-Che bastardo!- mugugnò lei slacciandogli i pantaloni che abbassò. Lui le sfiorò la gamba e le baciò il ventre –Dove lo hai… ficcato?- chiese lei mordendosi le labbra. Lui sorrise

-Lo tengo io- disse baciandola. Lei appoggiò la fronte alla sua spalla con il respiro accelerato poi lui scivolò al suo fianco abbracciandola

-Ti amo- mugugnò lei intrecciando le gambe con le sue. Lui li coprì entrambi poi la strinse ancora più a se

-Lo so- disse sbadigliando

-Scusa ma… non vai a casa?- domandò

-Tra poco. Ti faccio addormentare- disse cullandola. Lei sorrise e lui le leccò le labbra baciandola

-Mh… mi piace questa cosa che fai…- mormorò stringendolo forte. Si rilassò e poco dopo Morfeo la prese tra le sue braccia. Lui guardò e gli occhi le si fecero vacui e tristi. Le scostò la frangetta dalla fronte e gliela baciò

-Oh amore mio… perdonami ti prego… perdonami… angelo mi spiace… mi spiace…- disse lui affondando il viso nei suoi capelli. Si scostò da lei e si rivestì poi la coprì meglio e le diede un leggero bacio prima di scomparire nella notte.

ANTICIPAZIONI:

[-Miroku…- Lei singhiozzò e lui le alzò il viso

-Cosa succede amore?- chiese dolcemente

-Mamma… mamma vuole… lei vorrebbe che… oddio come faremo?- chiese scoppiando in lacrime

-Di che parli?- chiese lui riducendo gli occhi in due fessure]

  
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