Salve a tutti! Spero che questo capitolo vi piaccia, sono
certa che scoprire che vuole Sesshamaru da Kagome vi abbia roso per un bel po’
di tempo!! XD
Ora rispondiamo ai vostri commenti e ringrazio chi sta
leggendo semplicemente
DylSilvy: grazie per il commento! Beh, so di avere postato
un po’ tardi, ma ormai è un abitudine vero?? ^x^ spero comunque che questo
capitolo ti piaccia e ti soddisfi!
Inu_Khaggy: eh, per Sango e Miroku… scoprirai tutto presto…
e la strigliata di Naraku, ci voleva! ‘somma, dopotutto Kikyo poteva anche
evitare no? E la casa di Sakura… immagino sia tipica della campagna anche se
piacerebbe molto anche a me averla!
Fra007: hai proprio ragione… magari si trovasse un amore del
genere! Sango e Miroku… si scoprirà leggermente più avanti, pochissimo, ma più
avanti. Sono felice che il cap ti sia piaciuto!
RAGAZZI SIAMO A METÀ DELLA SECONDA PARTE!! Beh, i cap sono
23 però….
Trallallero trallallà che bella la vita…..
Riuscirete a starmi dietro fino alla fine!?
Capitolo 12
Alla conquista
Lunedì. Ore 16.45
Kagome uscì in fretta dal
cancello e vide Sesshamaru seduto su una panchina fumare tranquillamente. La
moto non era nei paraggi e lei se ne rallegrò. Gli si avvicinò e si schiarì la
voce. Lui la guardò
-Hai finito?- chiese. Lei
annuì e lui le fece cenno di sedersi e lei ubbidì
-Allora… cosa volevi dirmi?-
domandò. Lui buttò la sigaretta e la guardò
-Per prima cosa scusarmi con
te- cominciò. Lei lo guardò sbigottita
-Con me? Perché?-
-All’inizio non sono stato
molto accomodante con te. Ti ho trattata male-
-Oh, non preoccuparti!
Nemmeno io sono stata molto gentile!- esclamò. Lui sospirò
-E poi… per farmi perdonare
volevo dirti una cosa… importante…- disse. Lei corrugò le sopracciglia –Si
tratta della stanza di Inuyasha- Lei alzò il sopracciglio sbigottita
-Eh!?- Sbatté le ciglia
sorpresa e lui sorrise sotto i baffi
-Allora… pronta?-
-No, Sesshamaru… che diavolo
stai dicendo??-
-Tu ascoltami. Ti farà
senz’altro comodo!- esclamò
-Ok… cosa?- domandò lei
seccata “Ma che me ne frega??”
-Dunque… casa nostra, mia e
di Inuyasha naturalmente, ha due cancelli che danno a tre entrate. Il cancello
più grande che dà alla porta principale, e quello sul retro che dà a due porte:
quella della servitù- Lei annuì anche se il tono usato per quella parole non le
piaceva molto –Quest’ultime sono sempre aperte. Una appena la apri và dove si
cambiano per iniziare a lavorare, l’altra porta dritta alle cucina. Ci sei?-
Kagome annuì –Inuyasha è un buongustaio davvero incredibile… da piccoli lui
andava sempre in cucina per questo nostro padre fece costruire una porta che
portava direttamente lì. Quella porta va nel suo guardaroba. Nella cucina ci
sono tre porte. La prima porta nella sala da pranzo, una nel salotto, e
un’altra in un lungo corridoio, lì ci sono le stanze mie e di Inuyasha.
Procedendo lungo tutto il corridoio e svoltando a sinistra al primo bivio, la
prima porta è sempre chiusa perché ormai Inuyasha non la usa più, ma, con una
spinta forte la serratura si apre, è sempre stata difettosa- disse veloce –E lì
ti trovi nel guardaroba di Inuyasha! Poi lì c’è la porta che va alla sua stanza
eccetera… Capito tutto?- chiese lui. Lei si leccò le labbra iniziando a capire.
Arrossì e lui ghignò –Vedo che hai compreso. Me ne vado… Se sentirò qualche
cosa non mi preoccuperò…- Lei boccheggiò e lui fischiettando si allontanò.
La povera Kagome, scattò in
piedi e prendendo la direzione opposta si allontanò di corsa imbarazzata. In un
angolino della sua mente però, già ringraziava il ragazzo.
La ragazza entrò di corsa
nella saletta e sospirò quando non vide nessuno: forse non era così in ritardo…
-Sei in ritardo- Lei si
voltò di scattò e si leccò le labbra. Mikado era appoggiato allo stipite della
porta. I capelli gli solleticavano il viso e gli occhi verdi erano accesi e con
un filo di ironia. Ok, forse non era solo carino… Inuyasha era molto meglio
però!
-Scusa… è che… ti avevo
chiamato no? È’ stata una cosa lunga e…- balbettò impacciata. Lui scoppiò a
ridere e scosse il capo.
Ma cosa c’era di così
divertente nel suo ritardo?
-Si si… fa niente. Vieni
piuttosto- Lei lo seguì e salirono sul palco
-Dunque… il vecchio ti ha
già detto tutto?-
-Con “tutto” che intendi?-
chiese lei sorridendo “Povero signor Takashi…”
-Dovrai salire quando ti
annuncerò…-
-Perché, mi annunci tu?- Lui
annuì –Ottimo-
-Come vestirti…-
-Questo no-
-Ecco, lo sapevo!- esclamò
lui seccato –Allora,- La guardò –cosa hai nel tuo guardaroba?- domandò
-Dipende cosa cerchi-
-Mh, non qualche cosa di
provocante ma di… stile…capisci?- Lei alzò le sopracciglia e si scostò i
capelli dal viso
-Insomma, devo indossare un
minigonna indecente o anche i jeans vanno bene?- chiese spazientita. Lui
ridacchiò
-I jeans sono ok… Ti sei
messa a posto con il tuo ragazzo?- domandò di punto in bianco. Lei lo guardò
-Oh si… tutto ok!- disse
sorridendo. Lui alzò le spalle
-Vabbé…- Parlò per qualche
altro minuto poi concluse velocemente. Lei annuì
-Ok, ho capito tutto- disse
alzandosi in piedi
-Ottimo… Vuoi fare una
prova?- domandò. Lei annuì e sospirò dirigendosi verso il palco
-Dopo vado a casa… mangio e
torno-
-Va bene. Riesci a esserci
verso le… 19.40 massimo??-
-Si, no problem- Lui prese
la chitarra e la guardò
-OK, uno due tre…-
Lunedì. Ore 19.00
La ragazza si riammirò allo
specchio. Aveva indossato degli anfibi neri e dei jeans chiari, una maglia nera
e aveva raccolto i capelli in uno chignon. Era passabile… forse… Agguantò la
borsa e aprì la finestra sospirando: calma… calma… ci voleva calma… molta,
moltissima calma… Rabbrividì per il freddo e chiuse i vetri indossando la
giacca di jeans e uscì
-Nonno! Nonno!!- esclamò.
L’anziano, seguito dal fratellino, la raggiunse
-Tesoro… dove stai andando?-
chiese lui. Lei sorrise e si infilò le scarpe
-Esco con Sango. Sarò di
ritorno per le 23 massimo- disse lei aprendo la porta
-Lo sa tua madre?- chiese
velocemente il vecchio
-No, ma non ti preoccupare-
Gli baciò la guancia e uscì dando la buonanotte. Kagome inforcò la bicicletta e
partì a tutta velocità cercando di fare il più presto possibile mentre
mormorava tra se e se la calma. Quando entrò vide che c’era già Mikado e si
rincuorò un pochino nel vederlo
-Ciao Kagome- disse lui. Lei
lo affiancò e sospirò profondamente
-Ciao- borbottò. Lui la
guardò di sottecchi
-Fifa?- chiese malizioso
-Io? No, assolutamente-
disse ironica. Lui ghignò
-Infatti non si vede
affatto- disse con lo stesso tono. Lei lo guardò e sorrise
-Diciamo che vado a fare una
cosa che odio- Aprì la porta e sul tavolo vide la chitarra del ragazzo
-In che senso?- domandò
accigliato. Lei si appoggiò contro il tavolo e sospirò
-Odio dover cantare davanti
alla gente. Divento una statua di marmo-
-Allora, partiamo dal
presupposto che il marmo è un bellissimo materiale…- Lei alzò le sopracciglia e
lui scosse la testa azzittendola -… e poi, pensa che siano tutti in mutande-
Alzò le spalle –I trucchi più vecchi del mondo funzionano sempre- disse
-Ci proverò- ammise
-Beh, fammi sentire le tue
dolci note- Lei lo guardò accigliata
-Come come come??-
-Ma si… spogliati!- esclamò.
Lei arrossì come una furia
-Co…co…come…osi?- balbettò.
Lui rise di gusto e lei lo guardò offesa
-Tirati via la giacca! Mica
voglio vederti nuda!!- disse ghignando
-Cosa vuoi insinuare??-
chiese lei fissandolo. Quella sera era vestito con dei pantaloni neri e una
maglia bianca, stava decisamente bene…
-Dai, muoviti. Mica abbiamo
tutta la sera!!- esclamò. Lei ubbidì e lui la fissò girandole intorno un paio
di volte
-Beh, perché ti sei
fermato?- chiese lei girando il capo verso di lui che era intento a fissarle
chissà cosa dietro di lei
-Nulla… ma lo sai che hai un
gran bel culo?- Lei si voltò di scatto arrossendo
-Maniaco!!!- esclamò
arrossendo furiosamente. Lui scoppiò a ridere e lei si imbronciò: possibile che
la prendeva sempre in giro?
-Arrossisci per un nonnulla!
Sei incredibile!!- esclamò
-Io mi imbarazzo!! Non dire
certe cose così alla leggera uffa!!- sbottò. Lui scosse il capo
-Ma se ti trovo carina che
posso farci??- chiese. Lei lo fissò
-Non prendermi in giro-
sbottò
-E chi lo fa??- chiese
incrociando le braccia. Si fissarono finché la porta si aprì e Kagome sobbalzò
guardando il signor Takashi
-Oh bene, sei arrivata-
disse sorridendo –Ehi Mikado, non me la stai monopolizzando vero?-
-No, l’ho solo calmata. Era
nervosissima!!- esclamò lui sorridendo
“Già… ma ora sono nervosa
per un altro motivo! Non lo conosco neppure da una settimana!!” pensò con il
batticuore “Un momento… sono andata con il mio ragazzo neppure dopo due
settimane che lo conoscevo… oh mio Dio! Ma sono una pazza furiosa!!” sbiancò
“Però… io lo amo… ed è per questo che sono andata a letto con Inuyasha! Noi ci
amiamo, ma Mikado mi ha detto che mi trova carina!! Ma non lo amo, lo trovo
carino ma non lo amo! Ah, forse è così anche per lui. Mi trova solo carina. E
se gli vengono delle idee strane?? Per quanto ne so… Inuyasha andava a letto
con tutte quelle che trovava carine… ma loro però ci stavano! Se io gli dico di
no capirà di certo e mi starà lontano! Giusto… a proposito… quando torno a casa
mi faccio vedere e mi devo mettere a studiare… poi quando ho finito quasi quasi
vado da Inuyasha. Tanto Sesshamaru mi ha dato via libera… A proposito di quello
lì… chissà perché lo ha fatto? Mah! Però ora devo cantare, già… la prima
canzone è “cuore di ghiaccio” mi piace da morire… ma l’ho già detto… e…”
-KAGOME!- Lei sobbalzò e
guardò i due uomini che la stavano guardando accigliati
-Si?-
-Ti stavamo chiamando da
mezz’ora- sbottò Mikado. Lei gli fece la linguaccia
-Pensavo- disse –Cosa c’è?-
chiese
-Tra mezz’ora apriamo, vuoi
fare una qualche prova prima??- Lei annuì
-Voglio riprovare “Notte”
non mi sento particolarmente sicura- disse
-Ottimo- Si sedette su una
sedia e prese in mano la chitarra poi guardò l’uomo –Ehm… ciao- disse. Si
guardarono e Kagome corrugò le sopracciglia passando dal ragazzo al signor
Takashi
-Devo uscire?- chiese lui.
Mikado ghignò
-Espressamente. Fuori-
ordinò
-Ah! I giovani d’oggi! Non
hanno un minimo di rispetto- borbottò uscendo l’uomo. Kagome guardò la porta
chiudersi e lo guardò spalancando la bocca
-Ma come puoi parlargli
così??- chiese
-Ah, non ci pensare- disse
alzando le spalle
-Ci penso eccome!! Ma da
quanto lo conosci per potergli dire certe cose??- sbottò
-Ci prendiamo in giro da
quando avevo 10 anni!!- esclamò alzando le sopracciglia
-Eh?- balbettò lei stupita
-Oh, non te l’ho detto? Lui
è mio zio- Kagome spalancò gli occhi
-ZIO!?!?-
-Già-
-Oddio… devo sedermi- disse
lei facendolo
-È così scioccante?- chiese
-Fa te- sbottò lei
sospirando
-Vabbé muoviti bel culo o
non riusciremo a provare nulla- disse. Lei arrossì e si alzò in piedi
-O…ok…- balbettò e si
concentrò sospirando. Mikado fece una breve introduzione Kagome poté cominciare
Notte di quiete
La città è silenziosa
Volteggio
tra mille stelle
Questa
è una notte di quiete
I
bambini a letto
I
genitori davanti alla tv
Ragazzi
in piazza
Notte
Rit:
La notte del consiglio
La
notte dei ripensamenti
Delle
colpe
Volteggio
tra le stanze come aria
Un
bambino senza luce
Del
buio ha terrore
La
mamma nell’altra stanza
Come
potrà accorgersene?
Rinchiuso
nella sua cameretta
Come
sopravvivrà alla paura
Sento
l’aria tra i capelli
Le
stelle che mi illuminano
Pallido
sorriso
Pallida
estate ormai finita
Rit.
Giovani
stanchi degli ultimi ripassi della sera
La
scuola è vicina
Come
si farà?
Ma
questa è una notte di quiete
Notte
tranquilla di sospiri rubati
È
una notte che trasporta sogni
È
un giovane dai capelli neri colui che li porta
È
una notte di consiglio
Pallida
ragazza dai capelli oro
Rit.
Chi
sono io?
Non
sono il consiglio non sono il sogno
Sono
la luce in mezzo al buio
Kagome ascoltò la
conclusione di Mikado prima di aprire gli occhi
-Dunque?- chiese leccandosi
le labbra
-Ti farei una applauso se
non avessi paura che la chitarra mi cadesse di mano- disse lui. Lei sorrise
-Sei davvero molto
divertente- disse. La porta si aprì
-E’ ora- Li informò
-Bene, siamo pronti- disse
lui –Vero Kagome?- Lei annuì
-Si, sono calma- disse
-Ottimo- Lui si allontanò,
Kagome lo seguì di soppiatto guardandolo aprire la porta principale e si stupì
nel vedere un sacco di gente fuori ad aspettare. C’erano molti ragazzi della
sua età o poco più grandi
-Alle 22.00 tu finisci
Kagome- disse Mikado dietro di lei mentre la sala si riempiva –Dopo te ne vai a
casa perché si inizia a fare sul serio- disse
-In che senso?- chiese
curiosa
-Beh…- disse sorridendo
–iniziano a girare gli alcolici e si inizia ad andare su…- disse indicandogli
la porticina laterale nella sala ormai piena
-Mi sono sempre chiesta cosa
ci sia lassù- disse lei interrogativa guardandolo
-Non è roba per una bambina-
disse voltandogli le spalle
-Non sono una bambina-
sbottò. Lui si girò alzando il sopracciglio
-Ah si?-
-Si- disse convinta
-Allora dopo ti porto su va
bene?- chiese –Mi tengo libero per te- disse
-Che intendi?- chiese lei
preoccupata -Cosa c’è lassù?- mormorò
-I clienti pagano, la cifra
più alta che ti danno tu la prendi e li porti su. Accetti o rifiuti,
naturalmente. C’è una lista delle persone che vanno su o no e tu non sei tra
quelle in “vendita” quindi tranquilla- disse dal leggero tremore di lei –Tu sei
solo qua per cantare, punto- disse. Lei sospirò rincuorata
-E anche tu vai su?- chiese
lei. Lui annuì
-Già- disse –Ma se non sei
una bambina, come dici tu, vieni su con me- disse
-No, non voglio- mormorò
arrossendo
-Visto?- disse deridendola
–Sei una bambina-
-Non mi piaci in quel senso.
Non potrei mai farlo-
-Vedremo- disse lui alzando le
spalle –Comunque concentrati ora. Sei pronta??- Lei si morse le labbra e annuì
ansiosa –Bene. Forza e coraggio Mikado. Forza e coraggio- mormorò salendo sul
palco. Lei si guardò le mani schiarendosi la voce
-Ok Kagome, con calma… non è
successo nulla… nessuno ti può portare su quindi calma… sono tutti in mutande…
tutti in mutande quindi calma… non devi avere paura, assolutamente…- balbettò
lei ascoltando la voce di Mikado
-…e sono lieto di avere qua
questa sera una nuova compagna. Fate un applauso a una nuova cantante che vi
soddisferà!- esclamò
-Esagerato- borbottò Kagome
respirando a fondo per poi salire sul palco dove venne accolta clamorosamente.
Aprì gli occhi determinata e sorridendo fece una breve presentazione poi iniziò
a cantare accompagnata da Mikado.
Obbiettivo: conquistare il
pubblico.
Kagome uscì dal locale con
il batticuore. Aveva ricevuto un sacco di applausi e le era piaciuto da morire
cantare!! Non lo avrebbe mai detto… si era sentita così… così… libera… leggera…
Che Tom avesse avuto ragione? Le aveva detto che mentre cantava aveva
un’espressione molto rilassata e dolce… che fosse più portata per il canto? La
ragazza tornò a casa velocemente ridendo di gioia e entrò in casa di soppiatto.
C’erano tutte le luci spente. Andò in cucina e prese la bottiglia d’acqua
bevendo avidamente quando notò sul tavolo un bigliettino che lesse curiosa
Tua madre è a letto.
È tornata a casa presto.
Le abbiamo detto che sei con Sango e non ha detto
nulla
Sappi però che io non ti credo…
Non voglio interferire però, sappilo
Anzi, ti appoggio
Ma vorrei che mi dicessi dove vai davvero
Mi preoccupo per te nipotina mia
Buona notte
Nonno
Kagome sospirò e buttò il
foglietto. Sapeva che il nonno sapeva… Lui sapeva sempre tutto!! Comunque
dirglielo non avrebbe fatto male così si ripromise di avvertirlo il giorno
seguente. Salì le scale e si chiuse dentro sorridendo poi si mise a fare i
compiti prima però scrisse nel suo fedele diario…
Caro diario,
oggi è stata una giornata
strana a dire il vero. Ho scoperto delle cose… Sango vuole lasciare Miroku,
sembra, dice che non ce la fa più. Ma non possono lasciarsi!! Loro si amano
troppo!! Ogni volta che si vedono si illuminano!! Sono troppi innamorati… ah!
Che vita crudele però! Credo che il loro amore sia forte e insostituibile… mi
chiedo cosa succederebbe se si sapesse che sono fratelli! Perché la scuola se
lo scoprisse, anche… anche… ma… i genitori di Sango e Miroku… non ci voglio
pensare!!
Credo che Miu mi abbia
mentito a questo punto! Nessuno mi si è avvicinato ma a me va bene così, anche
se tutta la scuola ora lo sa… non mi interessa… io sono felice. Amo Inuyasha
ogni giorno di più e ogni piccola parola dolce che mi rivolge mi riempie il
cuore…
Questa sera ho cantato
per la prima volta davanti ad un pubblico… whaaaaaaaaa!! È stato così bello e
strabiliante!! Tom aveva davvero ragione e domani lo ringrazierò sicuramente!!
Però… ho un brutto presentimento… Mikado mi ha detto delle cose strane… mi
trova carina! Certo, non sono orribile ma io… non lo so… amo Inuyasha… da
morire! Davvero! Ma le parole di Mikado mi hanno un po’ turbata… cercherò di
non pensarci comunque. Spero che anche domani sera andrà tutto per il verso
giusto. Ora studio e dopo se mi reggo in piedi vado da Inuyasha, dopotutto
Sesshamaru oggi mi ha detto come entrare!! Che bello!!!!!!!
Domani, interrogazione di
mate. Mi devo dare una mossa ^^
Kagome
Ps. Merda, domani Paolo
dice a Inuyasha del lavoro che faccio! Cazzo, si incazzerà di certo!
Kagome rimise via il
quadernino e si mise a studiare.
Tic tac
Tic tac
-Inuyasha… amore mio…!-
Tic tac
Tic tac
-Dove vai? Ehi, che
scherzi…?- Allungò la mano e lui le voltò le spalle
-Addio-
-Inuya…-
-Addio- Sparì inghiottito
nel buio. Lei si asciugò le lacrime terrorizzata
-INUYASHA!!-
-Lascialo andare Kagome…-
Si voltò
-Mikado… ma che dici?-
-Te lo avevo detto…- Un
ragazzo comparve
-Don!- esclamò lei
-Non dovevi fidarti di
lui… io lo sapevo…-
-No… no! Andate via! Via!
VIA!-
-VIA- urlò lei sobbalzando.
Si stropicciò gli occhi pieni di lacrime e si sentì abbracciare da dietro. Voltò
lo sguardo –Inuyasha- mormorò
-Era un sogno- disse. Lei si
guardò in giro. La luce era spenta e era sotto le coperte con Inuyasha
-Cosa è…?- chiese
-Ti ho trovata che dormivi
sui libri… eri proprio stanca eh?- disse lui sorridendole nel buio –Così ti ho
portata qua- disse
-Mi hai messo il pigiama…-
mormorò
-Spogliarti è stata una
visione- disse lui. Lei arrossì
-Scemo- Lo abbracciò e lo
strinse accavallando le gambe dietro la sua schiena aderendo a lui che la
strinse dolcemente
-Cosa c’è angelo? Che sogno
era?- chiese piano. Lei singhiozzò
-Tu sparivi… io rimanevo
sola e tu mi dicevi addio… non voglio che succeda…- singhiozzò. Lui le baciò
l’incavo del collo poi le mordicchiò l’orecchio e lei fece una risatina
-Mi fai solletico- disse
-Mh- mugugnò lui baciandola.
Lei lo strinse poi lui si staccò
-Forse è meglio che ti
stacchi… altrimenti mi viene un certo movimento…- scherzò
-Mh, mi piace questo tuo
movimento- ghignò lei baciandogli il collo
-Ah ah… maniaca…- disse
-No no, io?- Lo spinse
sdraiandosi e lui le sfiorò il fianco facendola sorridere
-Che ridi?- chiese lui
aggrottando la fronte
-Mi sfiori sempre il fianco-
disse
-Oh, scusa. Ti da fastidio?-
Lei scosse il capo
-No no- Lo prese per il
colletto e lo avvicinò a se –Anzi…- mormorò sulle sue labbra. Lui la baciò –Hai
chiuso la porta?- domandò
-Appena entrato. Due giri-
Lei sorrise
-Ti adoro!- esclamò e lui
ghignò togliendole la maglia –Che stronzo! Avevi già programmato?- chiese lei
seccata
-Già, sai com’è!-
-Che bastardo!- mugugnò lei
slacciandogli i pantaloni che abbassò. Lui le sfiorò la gamba e le baciò il
ventre –Dove lo hai… ficcato?- chiese lei mordendosi le labbra. Lui sorrise
-Lo tengo io- disse
baciandola. Lei appoggiò la fronte alla sua spalla con il respiro accelerato
poi lui scivolò al suo fianco abbracciandola
-Ti amo- mugugnò lei
intrecciando le gambe con le sue. Lui li coprì entrambi poi la strinse ancora
più a se
-Lo so- disse sbadigliando
-Scusa ma… non vai a casa?-
domandò
-Tra poco. Ti faccio
addormentare- disse cullandola. Lei sorrise e lui le leccò le labbra baciandola
-Mh… mi piace questa cosa
che fai…- mormorò stringendolo forte. Si rilassò e poco dopo Morfeo la prese
tra le sue braccia. Lui guardò e gli occhi le si fecero vacui e tristi. Le
scostò la frangetta dalla fronte e gliela baciò
-Oh amore mio… perdonami ti
prego… perdonami… angelo mi spiace… mi spiace…- disse lui affondando il viso
nei suoi capelli. Si scostò da lei e si rivestì poi la coprì meglio e le diede
un leggero bacio prima di scomparire nella notte.
ANTICIPAZIONI:
[-Miroku…- Lei singhiozzò e
lui le alzò il viso
-Cosa succede amore?- chiese
dolcemente
-Mamma… mamma vuole… lei
vorrebbe che… oddio come faremo?- chiese scoppiando in lacrime
-Di che parli?- chiese lui riducendo gli occhi in due fessure]