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Autore: alex fra    11/09/2012    6 recensioni
- Buongiorno, Chocola.- Tsunade mi rivolse un sorriso strano, in un certo senso perverso, io risposi bofonchiando un “Buongiorno” per poi andare davanti alla scrivania della donna e rivolgergli la mia totale attenzione.
- Arriviamo subito al dunque, senza perderci in chiacchiere: voglio che tua vada a Suna!- ci misi un po’ a capire le sue parole e quando lo feci rimasi quasi pietrificata
- COSA?!-
- Suna è alleata di Konoha, tu saresti perfetta per fare da tramite e in più faresti la guardia del corpo al Kazekage in persona.- non sapei se prenderlo come uno scherzo di cattivo gusto o se prenderla veramente su serio. Non sapendo cosa fare lasciai fare al mio istinto.
- Lei è pazza! Lasciare Konoha da sola per andare in un villaggio sperduto e sconosciuto al genere umano?! No. Mandate un altro.- protestai io sperando che prendesse in considerazione quelle parole
- Lo so, tu saresti il tipo di persona da fare a botte con il Kazekage. Tu sei:
volgare, sadica, irascibile, fin troppo attiva, spietata, masochista e testarda.- ci rimasi un po’ male a quelle accuse assolutamente fondate, era brutto detto così.
- Tsunade-sama, si è dimenticata “bassa”.- le ricordò Shizune al suo fianco con in braccio Ton Ton
- Ah sì … aggiungi pure anche bassa …-
( Tratto dal primo capitolo)
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Mi dovetti svegliare presto perché quei fottuti consiglieri volevano parlarci di nuovo.  Presto nel senso che: prima che sorgesse il sole eravamo, io e Gaara, già svegli e stavamo percorrendo gli intricati corridoi della magione del Kazekage. Quel posto faceva una pippa al nascondiglio di Orochimaru!

Sbadigliai ancora, mezza addormentata, mentre procedevamo silenziosamente nei corridoi bui e silenziosi. Gaara non si decideva a cominciare una conversazione e io ero troppo addormentata per formulare una frase di senso compiuto. Mi chiedevo perché quei vecchi e “tendina-sensei” non ci avessero detto tutte le condizioni ieri sera, quando bene o male avevo il cervello funzionante, a suo modo. Non mi ero nemmeno cambiata, ero rimasta in pigiama, che consisteva in una vestaglia azzurrina, delle pantofole bianche e i capelli spettinati (anche quello era parte del pigiama), Gaara invece era impeccabile come il giorno prima ma aveva una maglia blu che faceva intravedere dalla scollatura la maglia a rete sotto, dei pantaloni blu, delle scarpe normali da shinobi e i suoi capelli rossi tutti arruffati. Avevo notato che non aveva le sopracciglia e sulla fronte, sopra l’occhio sinistro, aveva un tatuaggio in kanji con su scritto “amore”, tatuaggio di cui non capivo l’utilità. Sembrava riposato lui, con quell’aria da “sono figo, guarda quanto sono figo”, mentre  guardava davanti a se con la sua faccia impassibile.  In fondo era un bel ragazzo, doveva avere non poche fan nel villaggio, anche perché con quel aria da bello e impossibile poteva solo essere così.  Sospirai mentre scendevamo delle scale lucide, Gaara mi lanciò un’ occhiata indagatrice guardandomi per bene per poi, finalmente, parlare.

-          Non crede che sia un po’ esagerato vestirsi così per andare dai consiglieri?- sbuffai senza né fermarmi né guardarlo

-          No, io ho sonno e dopo tornerò a dormire, mi sembra abbastanza logico. E poi dammi del tu, mi fai sentire una vecchia!- questa volta sospirò lui mettendo una mano tra i capelli rossi e scompigliandoseli un po’. In effetti dovevo sembrare ridicola accanto a Gaara vestita in quel modo. Ma non me ne importava, dopotutto perché doveva interessarsi ai miei abiti quando ero un ottimo ninja?

Ok, stavo cercando solo di autoconvincermi che non avrei fatto brutte figure in quel giorno, ma già in quel momento, vestita in quel modo ridicolo, l’avevo fatta.

Continuammo a procedere nel silenzio mentre fuori, il cielo, si stava tingendo di un colore più chiaro rispetto al blu notte e l’aria stava iniziando  a riscaldarsi. Sì perché il giorno si moriva di caldo, ma la notte c’era troppo freddo.

Ci fermammo davanti alla porta che dava sulla stanza dove i consiglieri si riunivano. Era chiusa e ai lati c’erano due tizi tutti coperti e pesantemente armati che stavano di guardia. Appena videro avvicinarsi Gaara fecero un inchino con la testa e aprirono le porte che davano sulla sala riunioni: un ampia sala con al centro  un tavolo notevolmente più piccolo in confronto alla stanza dove già gli otto consiglieri più Tendina-sensei avevano preso posto, il giorno prima, come ci ero riuscita non lo so, non avevo notato le gigantesche statue dei precedenti Kazekage supponevo, anche perché non penso la gente si metta a scolpire persone  a cazzo nella magione del Kazekage appunto.

 Gli sguardi dei consiglieri si spostarono tutti su di noi, soprattutto su di me che biascicai un “buongiorno” e mi sedetti sulla stessa sedia di ieri. I consiglieri apparivano tutti uguali, con le loro tuniche color crema, l’unico che era un po’ diverso era Tendina-sensei che, come appunto dice il soprannome che gli avevo  propinato io, aveva un pezzo di stoffa che gli copriva metà volto. Quell’uomo mi stava simpatico anche se non  lo conoscevo nemmeno.

-          Avete dormito bene Chocola?- chiese un consigliere con un sorrisino stampato in faccia. Lo guardai truce e il suo sorriso si spense tornando serio e schiarendosi la voce – Parlando di cose serie…  abbiamo riflettuto molto e abbiamo delle nuove condizioni per favorire meglio il suo compito.-  esordì guardandomi – Sappiamo bene che lei riesce a percepire il chakra ostile, ma per l’incolumità del nostro Kazekage e per sua migliore facilità pensavamo di non farvi separare.- aggrottai la fronte confusa e feci per chiedere spiegazioni, ma Gaara mi precedette.

-          In che senso?- sembrava confuso quanto me o almeno tiravo a indovinare, non era facile capire cosa provasse con quella sua faccia inalterata. A quella domanda rispose un altro uomo che appariva più anziano.

-          Nel senso che vi muoverete insieme e condividerete gli stessi ambienti, sapete bene Kazekage che la vostra situazione ora è più critica che mai e dobbiamo assicurarci che lai stia bene in qualunque momento .- aveva la voce anziana e dovette prendere il respiro spezzando le parole per questo ci misi un po’  a ricomporre il discorso e capire cosa intendeva. Ma comunque a me mancavano alcune informazioni, alcuni tasselli che dovevo mette al loro posto, “situazione critica”? perché ero l’unica a non sapere le cose!

-          Se mi posso permettere …- mi introdussi io nel discorso – ci sono molte cose che voi mi dovete spiegare e che ancora non so, come pensate possa svolgere un ottimo lavoro se non mi date informazioni? In che senso la situazione è più critica che mai?–  non sapevo dove avevo raccolto le forze per stare tranquilla e non mettermi a un urlare come un pazzo schizofrenico con intenti suicidi e non sapevo neppure dove avevo trovato quella parole così gentili e cortesi, cose che uscite dalla mia bocca stavano malissimo.   

-          Non abbiamo tempo per questo, se lo faccia spiegare dal Kazekage un giorno di questi.- ma i consiglieri erano tutti così ironici o lo facevano solo per farmi perdere la pazienza? Mi appoggiai allo schienale della poltrona scomodissima e feci quello che nessuno, nemmeno io, mi aspettavo potessi fare: stetti in silenzio ad ascoltare il discorso. Non che mi interessasse molto visto che trattava solo del Kazekage e cosa doveva fare per sottomettermi e farmi stare al suo stretto comando. La cosa mi poteva anche stare bene, tanto alla fine mi pagavano non pochi soldi.

Mi alzai in piedi e mi misi davanti alle statue dei  Kazekage. Nessuno si era accorto di me perché tutti presi dal discorso, avrei potuto benissimo andarmene, fare colazione, giocare con i barboni a shogi  e poi tornare trotterellando con in testa un tacchino che nessuno se ne sarebbe accorto. Ma era una cosa impossibile da realizzare: dove lo trovavo un tacchino in mezzo al deserto?

Sospirai e mi misi a osservare le immense statue; erano quattro e erano intagliate nella pietra, quella di Gaara non c’era ancora e pensai che forse aspettavano che schiattasse, chissà. Il primo era un tizio abbastanza normale, aveva solo un qualcosa, un fazzoletto o una mascherina sulla bocca e sul naso, in più aveva un espressione abbastanza incazzata. Passando al secondo era abbastanza ridicolo, era completamente pelato ma dietro, non so per quale strano scherzo del suo parrucchiere, aveva i capelli lunghi che gli scendevano oltre le spalle. Il terzo e il quarto erano abbastanza normali se non fosse che l’ultimo della fila assomigliasse a Gaara.  Per quanto ne sapevo e per quanto mi avevano detto sia Tsunade che i consiglieri poteva essere pure suo padre. Non ci avevano messo neppure una didascalia per riconoscerli.

Tornai al mio posto ricevendo un occhiata veloce da Gaara che stava parlando con un vecchio non poco distante da lui riguardo ad armi e difese. Cosa c’ero venuta a fare io era un mistero.

-          Potrei chiedere, se posso, qual è il suo villaggio d’origine?- a parlarmi era stato un consigliere vicino a Tendina-sensei. Aveva un’aria tranquilla e non ostile come tutti gli altri, forse era il più anziano.

-          Perché lo vuole sapere?- nessuno ci stava a sentire, tutti erano concentrati sul Kazekage e questo era un bene forse.

-          Bè, so che voi ninja abbastanza abili non date questo genere di informazioni a chiunque, volevo solo sapere se Konoha lo abbia omesso apposta, oppure se anche l’Hokage non lo sapesse.- incrociai le braccia al petto e riflettei su come rispondere.

-          Diciamo che non mi va di dirlo, il mio villaggio non ha una buona fama da queste parti.- “ovunque” era meglio dire, ma lasciamo stare. Il vecchio non mi chiese nient’altro ma continuò a fissarmi  studiandomi attentamente.

-          Bene, questo è tutto.- sentii dire da qualcuno alla mia sinistra. Speravano avessero finito così io potevo andare a magiare ma invece no, perché questa volta dovevano parlare di me e a farlo non fu altro che la persona che amavo di più in quella stanza.

-          Signorina Chocola, lei dovrà avere una copertura finché è qui perciò dovrà indossare la nostra divisa da kunoichi, il nostro copri fronte e dovrà fare da segretaria a Gaara. Per tutto il tempo, ventiquattro ore su ventiquattro dovrà proteggere il Kazekage e se per caso venisse ferito, lei ne risponderà in prima persona.- Ok già lì ero completamente fottuta perché io di coperture e segretaria non ne sapevo una ceppa. – Come già detto non potrà lasciare solo nemmeno una volta il Kazekage, dividerete la stessa stanza finché non escogiteremo qualcosa di più comodo per entrambi. Questo è tutto fin ora.- non mostrò nemmeno un bricio di pietà nel dire tutte quelle cose e mi sentii personalmente tradita nel profondo.

-          E pensare che lei era il mio preferito…-bofonchiai piano

-          Me ne farò una ragione.- rispose alzandosi e così fecero tutti uscendo in una fila disordinata dalla stanza li guardai uscire uno dietro l’altro e dissi con un tono abbastanza basso.

-          Ma vaffanculo, spero moriate tutti di emorroidi.-

-          Ti ho sentita!- urlò qualcuno tra la poco gente rimasta. Io risposi con un bel “chissenefaga “ a voce alta. Rimanemmo solo io e il Kazekage. Sospirai stiracchiando e guardai Gaara assorto nei suoi pensieri che guardava alcuni fogli che aveva  sotto gli occhi. Io mi alzai e così facendo, attirai su di me l’attenzione del rosso che mi guardò impassibile… come sempre dopotutto.

-          Non è che potremmo andare a mangiare?- Gaara senza dire niente si alzò e mi superò dirigendosi verso la porta.

-          Sempre più chiacchierone tu vero?- superammo le due guardie inquietanti e ci dirigemmo non so dove per i corridoi della magione.

-          Se è per dire le cose che dici tu si sta anche zitti.- mi fermai di botto, quell’improvvisa ironia mi spaventò. Gaara si fermò poco più avanti di me e si girò per guardarmi – prima di andare a fare colazione ti devi cambiare, ti darò una divisa da kunoichi.- detto questo ripartì e io, per non perderlo di vista, dovetti corrergli dietro fino a raggiungerlo. Sui corridoi non c’era da dire niente, tanto erano tutti uguali, solo che si stavano popolando essendo spuntato il sole e io mi vergognavo ad andare in giro vestita in quel modo. Mi attaccai al braccio di Gaara che sotto quel gesto si irrigidì e rallentò di botto

-          Ehi bello, mica ti ingurgito.- in quel momento avrebbe inarcato un sopracciglio, ma purtroppo essendone sprovvisto non poté ( sfottimento di Gaara all’ennesima potenza!!).  imboccammo corridoi su corridoi, salimmo scale lucidissime e il caldo incominciava a farsi sentire mentre camminavo appiccicata a Gaara. Il perché mi ero arpionata a l braccio del Kazekage non lo sapevo, forse era stato un riflesso alla cazzo.

Ci fermammo davanti una porta aperta e lui ci entrò senza fare complimenti, io guardai bene prima di entrare e notai che sembrava un piccolo appartamento, forse era la stanza di Gaara e non me lo fece pensare solo il fatto che sulla porta c’era scritto “KAZEKAGE”, suvvia per certe cose ho pure un po’ di intuito.

Il rosso stava rovistando dentro un armadio collocato davanti a un letto matrimoniale con dello coperte rosse e bianche, aveva l’aria di sembrare molto comodo e morbido perciò mi sedetti sopra mentre Gaara continuava a cercare qualcosa dentro l’armadio.

-          Quel letto me l’hanno appena rifatto.- disse lui continuando nel suo lavoro. Io di tutta risposta mi ci buttai sopra sprofondando nelle coperte.

-          Tu non hai il diritto di dirmelo, non lo hai rifatto tu.- non disse niente, ma continuò a frugare. Sembrava tutto ordinato anche dentro l’armadio, che cazzo doveva cercare che non trovava. Ad un certo punto si fermò e si girò verso di me con in mano un vestito. Mi rimisi a sedere sul letto e lo guardai interrogativa

-          È un vestito da kunoichi.- spiegò lui, ma io lo sapevo che cosa era la mia domanda era un’altra

-          Che ci fai con nell’armadio un vestito da donna?- restò in silenzio per un po’ guardandomi poi sospirò e disse:

-          L’avevo tenuto per te, l’hanno dato a me per darlo a te, è una cosa un po’ complicata.- lo guadai indignata. Aveva aspettato un po’ troppo tempo per rispondere e poi non mi convinceva la risposta che mia aveva dato.

-          Guarda che non mi interessa se ti piace vestirti da donna, spero solo che tu l’abbia lavato dopo avertelo messo.- glielo presi dalle mani e lo aprii per guardarlo meglio. Consisteva semplicemente in una gonna corta e in una maglia a mezze maniche, il tutto scuro. Gaara continuava a fissarmi in cerca di una risposta probabilmente.

-          Io non indosserò mai una cosa del genere.- esordii guardandolo – come credi che possa combattere con una gonna! Non basta avere il compri fronte?- lui scosse la sua chioma rossa e indicò i vestiti

-          Se vuoi la gonna corta dovrai mettere delle calze abbastanza lunghe, invece se vuoi la gonna lunga basta che metti le calze corte.-

-          Ma allora dillo che mi vuoi vedere morire! C’è troppo caldo, cazzo!- appoggiò sul letto pure un paio di guanti anch’essi scuri  senza le dita.

-          Nel deserto è meglio coprirsi.- mi rassegnai e Gaara mi mandò a cambiare nel bagno che sembrava un monolocale da quanto era spazioso.  Come minimo potevo mettermi a dormire lì da qualche parte al posto di dormire nello stesso letto con quel rosso. In qualunque caso non mi soffermai molto sul problema “dormire con un perfetto sconosciuto”, ci avrei pensato a tempo debito. Appena ebbi finito di mettermi la divisa notai subito che non era più di tanto scomoda e, come quasi tutti i vestiti, faceva a pugni con i miei capelli lisci e biondi: un colore tanto stupido quanto banale. Non era nemmeno il colore originale dei miei capelli, ero nata con un colore ramato che tendeva al biondo o al rosso, dipendeva da come gli tirava e non erano neppure lisci come ce li avevo  ora! No, erano mossi, di un mosso strano che faceva schifo. Praticamente avevo cambiato colore a 12 anni per la disperazione. Chissà chi era stato a lasciarmi quel colore, mio nonno diceva sempre che la mamma aveva i capelli biondi come li avevo tinti in quel momento ma che mia assomigliava parecchio, invece su mio padre diceva solo che era un fottuto bastardo che avrebbe dovuto morire della morte più atroce possibile… diciamo che mio nonno non era l’esatto esempio da seguire per un bambino… no non proprio…

Uscii dal bagno vestita con il pigiama sotto braccio che buttai sul letto.

Gaara mi fissò per un lungo momento, si era cambiato pure lui mettendosi l’abito che aveva il giorno del nostro primo incontro.

-          Andiamo?- chiese avviandosi verso la porta d’uscita, io semplicemente lo raggiunsi e mi misi vicino a lui tenendo il passo

-          Andiamo a mangiare vero?- chiesi speranzosa  dando un cuccio alla porta per chiuderla. Ora vicino alla porta vi erano due shinobi più o meno normali armati molto meno delle guardie che scortavano i consiglieri.

-          Sì, sì.-

Uscimmo dalla magione in completo silenzio, anche perché con quel tipo era difficile che iniziasse a parlare senza uno stimolo. A quell’ora le strade erano non poco trafficate e perciò ogni 2 millesimi di secondo c’erano delle persone che si inchinavano davanti al Kazekage o gli davano il buongiorno. Ma, naturalmente, Gaara era troppo figo per rispondere al “buongiorno” quindi continuava ad andare avanti senza dire una parola o guardare nessuno.

-          Senti.. è da un po’ che volevo chiedertelo…- iniziai a parlare io un po’ titubante per quello che gli stavo per chiedere – ma ieri uno dei consiglieri ha detto che Alba si è già intrufolata… e be’…. Io non vedo così tanti danni, insomma…- sapevo bene che per qualsiasi shinobi, soprattutto per i capi villaggio o chi comunque aveva un ruolo importante all’interno del villaggio, era difficile parlare di alba, ma comunque la mia curiosità andava sopra a queste cose.

-          La volta che alba si era intrufolata non ha fatto danni perché io stesso ho protetto il villaggio. Volevano il monocoda  che risiedeva in me e nel momento della sua estrazione io morii e…-si fermò e sospirò

-          Perciò Shukaku è…- mi bloccai smettendo anche di camminare. Lui aveva detto che Shukaku, un Biju, risiedeva in lui. Quindi lui era una forza portante, un Jinchuuriki. – no, non ,no, aspetta un fottuto secondo! Tu eri…-

-          La vecchia Chiyo mi ha riportato in vita, pero in cambio ha dovuto…-

-          Ma chi se ne frega se eri morto! Tu eri un cazzo di Jinchuuriki e nessuno ha avuto la cortesia di dirmelo!- stavo urlando e in una strada così trafficata attirai immediatamente l’attenzione di tutta la gente che ci stava attorno, che si fermò a guardarci.

-          ERO un Jinchuuriki, non era necessario che tu lo sapessi.- mi sembravo l’unica mongoplettica a non sapere niente di niente sulla persona che dovevo proteggere. 

In quel momento ero troppo presa da quello che mi aveva detto Gaara per accorgermi che qualcuno ci stava osservando e quando me ne accorsi era troppo tardi. Dei kunai entrarono nel mio capo visivo diretti verso me e Gaara, ma era troppo tardi per una difesa efficiente. Pensai subito che dei kunai non potevano lasciarmi delle ferite molto profonde e che per tenere intatto il Kazekage sarebbe stato meglio frappormi tra lui e i kunai. Prima che potessi attuare il mio piano Gaara mi prese bruscamente per un braccio e mi avvicinò a lui poi, senza muovere un solo muscolo alzò un muro di sabbia arrestando l’attacco.

La sabbia si ritirò non appena il pericolo fu scampato e la gente per strada che prima era calma e felice ora veniva tolta dalla strada e portata in un altro luogo da degli shinobi spuntati chissà dove.  Guardai Gaara che aveva mantenuto la calma e sembrava pure sereno! Fantastico ero stata protetta dalla persona che in teoria dovevo proteggere! E poi perché cazzo quella sabbia si era alzata da sola?! Lo domandai a Gaara più incazzata che mai.

-          Io comando la sabbia, e lei mi protegge, anche se io non lo voglio.- rispose con quel suo tono calmo, come se tutto questo fosse normale, facendomi incazzare ancora di più.

-          In poche parole mi hanno messo a guardia di una persona che si protegge già da solo! Perfetto! Ora si che sono utile!- Gaara continuava a guardarmi come se tutto fosse normale e in quel momento ebbi l’impulso di picchiarlo a sangue.  Naturalmente non potevo farlo, era il Kazekage, ma forse potevo picchiere il tizio che avevo di fianco e che era appena arrivato per chiedere dell’accaduto a Gaara.  Il Kazekage in questo momento stava parlando con un altro tizio e gli stava dando delle informazioni. Battei piano sulla spalla del tipo che se ne stava imbambolato a guardare i due kunai a terra come se fossero qualcosa di mistico e introvabile. Lui si girò leggermente infastidito e i gli tirai un pugno in piena faccia, non era tanto forte ma cadde all’indietro con la parte offesa già completamente rossa.

-          Ma si può sapere che le prende?!- gridò il tizio potando una mano sulla parte colpita e guardandomi incazzatissimo. Gaara non fece e non disse niente, anzi fermò pure il compagno che voleva corrergli in soccorso.

-          Se non posso pestare a sangue il Kazekage, picchierò te.- mi scrocchiai le dita e gli sorrisi amorevole – farà male, e tanto anche.- negli occhi del tizio si leggeva tanto terrore e la cosa sinceramente non mi dispiaceva.

-          Ma io che c’entro?! non la conosco nemmeno!-

-          Tu? Niente, è solo che mi devo sfogare su qualcuno.- continuava a fissarmi e non a fare qualcosa di sensato, tipo alzarsi e scappare. Anche se l’avrei preso comunque.

-          E con tutte le persone che ci sono proprio io?- la cosa si stava facendo troppo lunga, mi preparai per colpire una seconda volta ma la voce di Gaara mi fermò.

-          Avrai tempo per sfogarti dopo, ora c’è altro a cui pensare.- la voce di Gaara aveva sovrastato le urla di pietà del ninja davanti a me, che tirò un sospiro di sollievo e finalmente si alzò e dopo aver rivolto un inchino al Kazekage se ne andò via correndo. Passai lo sguardo dalla schiena del tipo che correva agli occhi verde acqua di Gaara. – dobbiamo capire dové la persona che ci ha attaccato.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo capitolo è stato molto più impegnativo di quanto immaginassi. Non mi piace ancora molto, ma se non mi va bene questo e gli altri ventordici che ho scritto non riuscirò mai a pubblicarlo ç_ç

Comunque anche se non mi convince molto me lo sono fatto stare bene, quindi, scusate per l’immenso ritardo, ma dopo questo gli altri capitoli saranno più veloci da scrivere (spero).  Scusatemi anche per aver fatto questo capitolo così lungo, ma sinceramente non succede niente di così eccitante e mi sembrava molto serio e noioso, così l’ho allungato di più perché… non lo so il perché, così almeno c’è un po’ d’azione alla fine.

Akatsuki: innanzitutto ti ringrazio per la tua recensione, e mi scuso per il tremendo ritardo D:

 Anche a me piace molto il pairing Gaara/Nuovo personaggio, perché non lo vedo bene con nessun                   personaggio femminile come Matsuri oppure l’amica Sari. Scusa per le tante parolacce ma dovevo rendere UNICO il mio personaggio e non ho avuto idea migliore ù.ù

Per quanto riguarda Gaara, cercherò di mantenere il suo carattere, ma per certe scene toccherò un po’ l’ OOC perché Gaara, diciamolo, è difficilissimo da gestire D: Per il resto, gli “enigmi” e le domande che lascio disperse per la storia, si risolveranno con l’evolversi della trama ( mi piacciono i paroloni intelligenti XD).

Grazie per avermi detto degli errori e per aver messo la storia nelle seguite.

Per ora ti saluto e grazie ancora per la magnifica recensione XD

 

blacky dragon: mi scusa anche con te del immenso ritardo ç_ç

Comunque grazie per la recensione e spero che questo capitolo ti piacerà XD

 

fracchan92: ti ringrazio per la recensione e sono contentissima che ti piaccia il mio personaggio, anche perché ci sono voluti mesi per sviluppare il carattere della protagonista XD

 

mi scuso con le persone che avevano recensito, ma io essendo una totale frana al posto di modificare i capitoli come una persona normale, i ho cancellati e poi riscritti. Quindi mi scuso per la mia idiozia e ringrazio tutti quelli che mi seguono e che leggono la mia Fic.

 

 

 

  
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