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Autore: AxXx    11/09/2012    3 recensioni
Xemnas è morto e con lui l' organizzazione.
Ma qualcosa si è mosso nelle tenebre.
Il maestro Xehanort aveva due allievi segreti, a cui si è aggiunto un terzo. I loro compito è riportare in vita il loro maestro e porre fina alla guerra del Keyblade portando l' oscurità su tutti i mondi.
Sora e Riku, nominati maestri keyblade da Yen Sid, dovranno intraprendere un nuovo viaggio e con loro altri nuovi custodi per salvare i mondi dai loro avversari e dalla rediviva Organizzazione XIII.
Tra grandi battaglie e pericolosi viaggi il gruppo si dovrà confrontare con nuovi nemici, scoprendo che non tutto è come appare.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kairi, Nuovo personaggio, Riku, Sora
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Sora si svegliò sentendo uno strano calore.
Era un calore piacevole e soffuso ch partiva dal petto e dandogli una sensazione piacevole in tutto il corpo.
Si accorse solo in un secondo momento che quel calore era dato da Kairi.
La ragazza si era mossa nel sonno per accoccolarsi sul petto del giovane ed intrecciando le gambe con quelle di lui.
Resosi conto della situazione imbarazzante in cui si trovava arrossì e si allontanò svegliando la ragazza.
‘Diavolo che situazione…’ Pensò Sora mentre si alzava per rivestirsi.
Appena finito uscì dalla cabina lasciando sola Kairi per permettergli si rivestirsi.
“SORA!” Una voce femminile lo fece voltare.
“Elizabeth! Come stai? Dov’ è Will?” Chiese il ragazzo.
“Tutto bene, ho un po’ da fare. Sai, ho preso il posto di Sao Fang come pirata nobile.” Disse la donna che in effetti vestiva con una bell’ armatura orientale simile alle scaglie di un rettile.
“…E a mio parere non è una buona idea.” Disse Jack apparso alle spalle della bionda.
“Te l’ ho già detto. La ciurma mi ha accettato quindi non puoi opporti. Ora sono io il pirata nobile.” Disse con calma la compagna.
Il pirata sembrava contrariato, ma non disse più nulla andandosene.
“Sta escogitando qualcosa…” Disse Elizabeth guardandolo storto.
“Non ha importanza. Dimmi di te piuttosto.” Disse Sora.
In quel momento la porta della stanza si aprì e ne uscì Kairi ora completamente vestita.  
“Chi è la ragazza?” Chiese la bionda osservandola.
La rossa, però non sembrò essere molto intimidita dallo sguardo. “Sono Kairi, un’ amica di Sora.” Si presentò.
“Bene! È bello conoscerti. Gli amici di Sora sono miei amici.” Disse la donna sorridendo.
“Allora che succede?” Chiese di nuovo il ragazzo mentre si avviavano verso l’ esterno raggiungendo il ponte.
Elizabeth iniziò il racconto di ciò che era accaduto dopo che Sora se n’ era andato.
Dopo la sua partenza Lord Cuttler Becket aveva preso il controllo di Port Royal ed aveva iniziato a dare la caccia ad ogni singolo pirata esistente.
La cosa sarebbe anche stata giusta, ma lui aveva imprigionato anche decine di persone innocenti nella sua scalata al potere e per questo i pirati di tutti i mari si erano radunati nella città del naufragio per decidere un piano d’ azione.
Will era stato imprigionato da Becket e Barbossa voleva liberare Calipso, un’ antica divinità dell’ oceano imprigionata, sperando nella sua alleanza.
“Accidenti! Sembra che le cose si siano messe male…” Affermò Sora dopo aver ascoltato tutta la storia.
“Ma questo Devy Jones, è un nessuno? Insomma è senza cuore.” Chiese Kairi.
“I… Nessuno?” Fece perplessa la bionda.
“Scusa è un po’ difficile, comunque no, non credo. Lui non si è trasformato in hertless.” Disse il ragazzo.
I tre si avviarono verso la fortezza dove si stavano radunando i pirati nobili.
Appena furono scesi dalla nave, però, vide la donna della notte scorsa, Tia Dalma, essere scortata in catene da alcuni pirati alla nave mentre Barbossa si allontanava verso la fortezza con aria soddisfatta.
“Non mi piace…” Disse Kairi osservando il pirata.
“Non piace nemmeno a me, ma non possiamo fermarlo.” Disse Sora poggiandole una mano sulla spalla.
Barbossa era uno dei pirati nobili e attaccarlo lì sarebbe stato un affronto a tutti gli altri che sarebbero insorti in armi.
Sora però non era preoccupato da Barbossa. Il sogno che aveva avuto quella notte l’ aveva turbato.
Chi era quel vecchio?
Cos’ era la X-blade?
Anche Roxas non capiva chi potesse essere ed era molto diffidente.
D’ altro canto anche Kairi aveva percepito il disagio del amico grazie al legame con il suo cuore.
‘Naminé. Cos’ ha Sora?’ Chiese la rossa.
‘Non ne ho idea. Roxas parla di un sogno, ma non mi ha detto nient’ altro.’ Rispose la sua nessuno.
‘ Nient’ altro?’
‘No. Ma si capisce che c’ è qualcosa che non va’’
Kairi si avvicinò all’ amico, ma in quel momento da un ponte vicino provenne un urlo e il trio si precipitò a controllare.
Sora raggiunse il pontile formato dalle tavole di vecchie navi e vide tre pirati impegnati ad affrontare un gruppo di creature.
Sembravano scheletri ambulanti, ma le ossa erano nere ed emanavano uno strano alone di oscurità, mentre sulla fronte aveva inciso il simbolo di due falci rosse incrociate.
Insieme a questi mostri c’ erano alcuni hertless armati di sciabola con benda rossa ed alcuni nessuno prevalentemente simili.
“Ancora loro!?” Chiese Jack che era accorso a sua volta armato di sciabola insieme ad alcuni componenti della sua ciurma.
“Che vuol dire ancora?” Chiese Kairi.
“Quelle creature hanno attaccato la città altre tre volte ed è sempre più difficile respingerli!” Disse il pirata.
“Allora diamo una mano!” Affermò Sora lanciandosi contro i mostri oscuri.
 
 
 
 
 
Vanitas stava in piedi sul tetto di un edificio della Città del Naufragio osservando lo scontro che avveniva sui moli.
Doveva ammettere che il custode Sora era un buon combattente.
Si muoveva con un’ agilità impareggiabile e attaccava mantenendo la concentrazione su tutto ciò che lo circondava.
Certo, la furia della battaglia prendeva pure lui, ma comunque era un combattente con una disciplina mentale forte, frutto degli anni passati a viaggiare per i mondi ed a combattere l’ oscurità.
‘Sarà interessante battersi con lui.’ Pensò Vanitas pregustando l’ odore del sangue che presto avrebbe invaso l’ isola.
Il suo piano era di catturare la ragazza, ma divertirsi con il compagno non poteva certo fargli male.
Doveva però trovare il modo di fiaccarlo od indebolirlo altrimenti avrebbe potuto avere la peggio contro di lui.
Certo avrebbe potuto aspettare che i Necron del suo caro gemello facessero il loro sporco lavoro visto che non avevano ancora scoperto come distruggerli.
Gli scheletri oscuri venivano abbattuti con facilità, maa dopo pochi istanti si rimaterializzavano per tornare a mietere vittime.
‘Bravo, fratellino.’ Pensò Vanitas osservando un pirata morire colpito alle spalle di un nemico creduto morto. ‘Questi affari sono davvero niente male…’
Si alzò e se ne andò saltando su un edificio vicino.
La popolazione locale aveva utilizzato praticamente ogni relitto come casa, ma questo dava la possibilità a possibili avversari di nascondersi bene in città.
Si incamminò velocemente verso il lato sud della città ed entrò in un edificio passando dall’ acqua.
All’ interno c’ erano due custodi oscuri che vestivano con le stesse vesti dell’ organizazione XIII.
Uno era un ragazzo con i lunghi capelli neri lisci legati in una coda e con gli occhi che gli brillavano come oro fuso.
L’ altra era una ragazza dai capelli biondi ramati ricci.
“Maestro…” Dissero entrambi.
“Ottimo lavoro giovani allievi. Avete sabotato bene le loro difese.” Disse Vanitas soddisfatto.
“Ovviamente maestro…” Rispose la ragazza. “Credete che potremmo combattere il maestro Sora?” Chiese la ragazza.
“Silenzio, Cuthrien, Sora è un maestro e se ci attaccasse in questo momento state pur certi che non ci metterebbe molto a sbaragliarci!” Intimò il custode oscuro.
In quel momento i tre sentirono una presenza oscura che calava sull’ isola.
‘Xemnas!’ Pensò Vanitas riconoscendolo. ‘Cosa hai in mente?’
 
 
 
 
 
Xemnas stava seduto insieme all’ ammiraglio Becket e a Devy Jones a sorseggiare un tè.
Quegli uomini erano stupidi.
Accecati dall’ ambizione e dal desiderio di governare il loro piccolo mondo non riconoscevano coloro che li stavano manipolando.
Per uno come lui era facile manipolare quelle menti così deboli nei confronti della sua.
La sua assenza di cuore gli impediva di provare sentimenti certo, ma in questo modo poteva fingere meglio di averne.
Si sentiva quasi più vicino a Devy Jones con il quale condivideva l’ assenza del cuore.
Solo che lui era ancora in preda a sentimenti contrastanti e quindi era anche lui più debole rispetto al superiore.
“Così…” Iniziò l’ ammiraglio. “Voi ci garantite di poter sabotare i miei nemici e che l’ avete già fatto.”
“Le garantisco che la cosa è riuscita. I pirati sono in ritardo e non riusciranno a sfuggirle in tempo.” Disse il nessuno fingendo modestia.
‘Questi idioti non capiscono niente…’ Pensò.
“In effetti il tuo è un grande aiuto.” Ammise Backet. “I tuoi servi neri poi sono incredibilmente ubbidienti. Ora so cosa fare dei prigionieri. Sembra che le tue creature li trasformino in loro simili.”
Le giubbe rosse britanniche non erano dello stesso avviso del loro comandante ed osservavano quegli esserini neri con diffidenza.
‘È stupido, ma mi piace il suo modo di fare…’ Ammise a se stesso Xemnas mentre annuiva con finta riverenza.
“Poi. Ho un ultimo dono per voi.” Aggiunse il superiore richiamando il suo compagno Necrosis.
Quello non ci mise molto ad arrivare.
“Xemnas, immagino che tu abbia una buona ragione per farmi venire qui.” Disse il giovane.
“Certamente. Lord Backet. Lasciate che vi presenti un vostro prezioso alleato. Necrosis.” Disse il nessuno con un inchino.
“E cosa potrebbe mai fare questo ragazzo?” Chiese l’ ammiraglio scettico.
Necrosis non rispose, ma si limitò ad alzare le mani verso il mare.
Per un minuto non accadde nulla, ma all’ improvviso la nave fu scossa da un tremito.
“Il nostro dono per voi.” Disse Necrosis con un sorriso abbassando le mani. “È totalmente sotto il vostro controllo.” Disse mentre dalle acque dell’ oceano fuoriusciva il necron del Kraken.
 
 
 
 
 
Olette osservò con rammarico la situazione insieme a Leon.
Quella mattina avevano ricevuto una comunicazione da alcune navi in orbita che chiedevano di poter atterrare.
Avevano anche detto di venire dal castello Disney e a quelle parole Leon aveva dato ordine alle guardie di lasciare liberi i ponti di atterraggio.
Entrambi sapevano che, data la sconfitta del loro castello, non erano in buone condizioni.
Eppure Tutti speravano che almeno quelle navi portassero un numero di soldati sopravvissuti sufficiente per rinforzare le loro difese.
Ma una volta atterrati fu ovvio che così non era.
La maggior parte dei superstiti erano civili e quasi tutti i soldati erano feriti.
La gente era demoralizzata da quello spettacolo, ma nonostante tutto si tentò di aiutare i sopravvissuti nel miglior modo possibile.
“Dannazione! Con così pochi uomini non riusciremo a respingere un altro attacco.” Disse Leon.
Olette intanto si occupava di alcuni soldati feriti aiutata da Aerith.
“Sembra che non ci siano molti soldati disponibili…” Disse quest’  ultima mesta mentre rimarginava la ferita di un sodato Disney con la magia.
Poco dopo a loro si unirono anche Pence e Merlino.
“Ooooh cielo!” Esclamò il mago. “Tutto questo è orribile! Siete sicuri che il castello sia cauto?”
“Temo di si…” Disse Pence aiutando un soldato.
“Allora bisogna fare in fretta! Ma dov’ è il re?” Chiese Merlino.
“Morto.” Disse semplicemente Cloud.
“COSA!?” Chiesero tutti i presenti.
“Purtroppo ho chiesto ad alcuni soldati e l’ ultima nave che ha lasciato il loro mondo non aveva a bordo il re.” Disse il biondo.
“Questo è MOLTO preoccupante.” Disse Cid. “Almeno Paperino e Pippo si sono salvati?”
“Dispersi. La loro nave è dispersa a causa del danneggiamento di uno dei loro propulsori.”
“DANNAZIONE!” Urlò Leon. “Non c’ è il re, e gli altri che avrebbero potuto aiutarci sono andati! Non resisteremo ad un altro attacco.”
“potreste calmarvi ed aiutare.” Disse una seria voce femminile.
Dietro Leon c’ era una donna alta con i capelli castani.
“Chi siete?” Chiese Leon che sembrava riconoscere quella donna.
“Io sono Arianna. La madre di Sora e sono qui per dirvi che la regina Minni vorrebbe parlarvi.” Disse la donna allontanandosi per raggiungere alcune tende allestite nella piazza di Rediant Garden.
“Così quella è la madre di Sora…” Disse Aerith. Era evidentemente colpita.
“Dovrò andare a parlare con la regina…” Disse Leon seguendo la donna.
 
 
 
 
 
Maya si svegliò all’ alba prima di tutti gli altri.
Si guardò intorno soffermandosi sulla torre di Taejin.
Ora che il sole la illuminava poteva vedere meglio le pareti rosse della torre scolorite dal tempo e dai fattori atmosferici.
La torre era alta diversi piani e su alcune pareti c’ erano i resti di alcune terrazze le cui finestre erano state decorate con delle strane decorazioni antiche.
Era una costruzione bella ma inquietante.
Poco dopo si svegliarono Hope e Lightinight.
“Già sveglia?” Chiese la donna.
“Il mio maestro mi ha insegnato a riposare quanto basta per il corpo.” Disse la giovane.
Benché fosse stata poco con re Topolino questi gli aveva insegnato dei ‘trucchi’ per le battaglie.
Come riposare senza chiudere gli occhi, o come dormire senza perdere la cognizione del tempo.
Come respirare in mezzo alla polvere del campo di battaglia.
E soprattutto le aveva insegnato l’ importanza di combattere insieme.
Il resto del gruppo si svegliò poco dopo ed insieme partirono.
La donna dai capelli rosa apriva la fila seguita da Snow e Fang, mentre tutti gli altri stavano dietro.
La torre era circondata da una specie di crepaccio molto profondo e per raggiungere l’ altra ripa dovevano attraversare una specie di ponte di pietra.
Ogni tanto delle piccole creature verdi li attaccavano, ma quei goblin, così si chiamavano, erano facili da abbattere, tanto che l’ avanguardia li lasciava spesso a loro.
Anche i gorgonops erano abbastanza facili da abbattere, ma si muovevano più velocemente ed ogni tanto davano qualche problema.
Alla fine arrivarono al grande portone della torre: un immenso portone di pietra alto almeno tre metri.
“Come si entra?” Chiese Hope.
“Aprendo la porta. Avanti aiutatemi!” Disse Fang mettendosi a tirare la porta.
In poco tempo tutti si misero ad aiutare la donna, ma la porta non sembrava avere intenzione di aprirsi.
“Secondo me è chiusa dall’ interno.” Disse Sazh dopo aver tirato come un matto.
In quel momento uno stridore li fece voltare.
Un’ anfisbena li stava attaccando.
“Presto! In posizione!” Ordinò Lightinight estraendo un fucile che però dopo pochi istanti si ricalibrò diventando una spada.
Il mostro scaricò sul gruppo una pioggia di acido che Vanille deviò con un incantesimo di protezione.
“Sei mio!” Disse Sazh sparando alcuni colpi con le sue pistole che però mancarono il bersaglio.
La creatura alata si scagliò con le fauci spalancate contro Hope che riuscì appena in tempo ad evitare l’ attacco per poi scagliare una saetta contro la bocca aperta del mostro.
Quello chiuse le fauci appena in tempo e si librò in volo poco prima che una scarica di dardi ghiacciati lo raggiungesse.
“È troppo veloce!” Disse Snow che aveva lanciato l’ attacco.
Ligthinight non si fece impressionare, ed insieme a Fang aspettò che il mostro fosse abbastanza vicino per poi saltargli sopra con un incredibile salto di tre metri.
Dal dorso del mostro le due donne attaccarono la seconda bocca del mostro che si impennò paurosamente lasciando il ventre scoperto.
Maya a quel punto lanciò un dardo di luce verso il mostro mentre era ancora inclinato verso l’ alto uccidendolo mentre Lightinight e Fang scendevano con un salto.
“Bel colpo, ragazza!” Disse quest’ ultima riallacciando alla schiena la sua lancia pieghevole.
“Gente! Guardate!” Urlò Sazh indicando un punto in cielo ad ovest della torre.
“Ce ne sono altre!” Disse Snow Notando lo stormo di anfisbene dirette verso di loro. “Dobbiamo entrare!”
“E COME!!!” Urlò Lightinight. “La porta è chiusa!”
INDIETRO!” Urlò Maya per farsi sentire.
La ragazza evocò il suo keyblade e lo puntò verso la porta.
Dall’ arma partì un fascio di luce bianca che aprì i battenti.
Tutti rimasero a bocca aperta. “Ma come hai fatto!?” Chiese Sazh stupito.
“Ve l’ ho detto la mia arma può aprire tutte le serrature e le porte!”
Utile! Ora andiamo.” Propose Snow con l’ assenso di tutti.
Una volta all’ interno il gruppo si trovò in un enorme ambiente circolare.
Il piano terra.
Da lì partiva una scala a chiocciola che portava verso l’ alto e al centro della stanza c’ era una strana piattaforma di pietra che sembrava potersi muovere.
“Ok. Ed ora?” Chiese Sazh.
“Mi sembra ovvio.” Disse Fang. “Si sale.”
“Grandioso altra scarpinata su per le scale.”
“Non per le scale disse la donna. “Ma con l’ ascensore.” Aggiunse avviandosi verso la piattaforma.
 
 
 
 
 
Masuru osservò lo strano individuo che avevano davanti.
Era indubbiamente umano, ma non si comportava come tale.
Si teneva ingobbito reggendosi suo talloni come una scimmia ed indossava uno strano perizoma marrone.
“Grazie Tarzan. Sai cos’ era quello?” Chiese Merrik.
“Sabor. Fantasma.” Rispose l’ uomo scimmia.
“Ok. È il fantasma di questo Sabor se ho capito bene.” Disse il ragazzo.
“Sabor oscuro, cattivo. Lui tornato distrutto famiglia di Tarzan. Suo fantasma perseguita Tarzan da qualche giorno.” Disse l’ uomo avviandosi verso la porta.
I tre lo seguirono incuriositi e l’ uomo li portò fuori attraverso un ponte sospeso.
Il ponte collegava la casa sull’ albero alla giungla ed era lungo molti metri.
“Allora dove andiamo?” Chiese Adele osservando quello strano uomo taciturno.
Tarzan continuò a camminare per poi fermarsi davanti ad alcune liane per poi dondolarvisi sopra e passare saltando da l’ una all’ altra.
I tre ragazzi lo imitarono meglio che poterono riuscendo a stargli dietro fino a ritrovarsi in un accampamento costruito in riva al mare.
Era composto da cinque tende in tutto, da una specie di torretta di avvistamento e da alcune casse messe da un lato alla rinfusa tra le quali c’ era una specie di fornello.
“Jane!” Chiamò t
Tarzan ed una donna dai capelli marroni ed un vestito giallo uscì dalla tenda centrale.
“Salve. Voi siete amici di Tarzan?” Chiese lei affabile.
“No in realtà siamo capitati qui per ordine del maestro Yen Sid per cercare il maestro Sora.” Disse Masuru.
“Allora conoscete Sora!” Esclamò la donna.
“Solo di fama, voi come lo conoscete?”
“È capitato da queste parti un po’ di tempo fa. Ha sconfitto Claiton ed a scacciato gli hertless.” Disse la donna con entusiasmo. “Ha anche ucciso quella bestiaccia che ora torna in vita e io e mio padre viviamo qui da allora. Vogliamo scoprire cosa tiene in vita quella creatura.”
“Da quando gira da queste parti?” Chiese Adele.
“Poche settimane.” Rispose Tarzan.
I tre si sedettero fuori dalla tenda rimanendo nell’ accampamento.
“Sembra che quella creatura oscura sia tornata in vita.” Disse Masuru.
“Possibile? Come avrebbero fatto?” Chiese Merrik.
“Non lo so, ma siamo qui a posta per scoprirlo.”
“Non dovremmo informare il Maestro Yen Sid?” Chiese Adele titubante.
“Andiamo, sorellina. Affrontare mostri come quello è nostro compito. Ce la faremo, vedrai.” Disse suo fratello sorridente come sempre.
“Già, hai ragione. Ce la faremo, scusa.” Disse la ragazza abbracciando il fratello.
Dopo un po’ di tempo dalla tenda uscirono Tarzan e Jane.
“preparatevi, ragazzi!” Disse la donna entusiasta. “Tarzan ha deciso di accompagnarvi da Kerciak, il capo dei gorilla per parlare con lui.”
 
 
 
 
 
Xaldin era in piedi al centro della stanza privata del re.
“Allora, mi state dicendo che mio nipote sta radunando un esercito al di là del fiume.” Chiese l’ uomo con la barba nera che aveva davanti.
“Si mio signore. Penso che abbiano un covo all’ interno della foresta.” Rispose il nessuno.
L’ uomo si mise a girare in cerchio per la stanza.
‘Che cosa inutile. Solo chi ha un cuore potrebbe mettersi a girare in tondo.’ Pensò il feroce lanciere mentre osservava il vecchio davanti a lui.
“Allora devo subito preparare le forze e attaccare.” Disse alla fine.
‘Ma che bravo! Chi l’ avrebbe mai detto.’ Pensò il nessuno mentre rispondeva.
“Signore gli hertless sono già ai vostri ordini potreste usarli.”
“No! Meglio prendere anche un esercito, anche se quelle creature potrebbero fare dei sabotaggi contro Caspian.” Rispose il sovrano.
“Ce ne occuperemo noi.” Rispose il nessuno. “Lei raduni l’ esercito. E sia rapido.”
Detto questo uscì dalle stanze del re attraverso un portale per trovarsi nei pressi di un ponte in costruzione.
“Ansem…” Disse sapendo che era lì.
Un ombra in mezzo alle tende dei soldati si mosse e l’ hertless si mostrò.
“Cosa c’è?” Chiese noncurante.
“Dovresti smetterla di seguire quel ragazzo. È fuori dalla tua portata ormai.” Disse Xaldin.
“Io farò come voglio.” Rispose semplicemente l’ uomo dai capelli d’ argento. “E potrei aver trovato un buon alleato.”
“Di chi si tratta?” Chiese il nessuno.
“Uno dei quattro ragazzi che Riku ha incontrato è già dalla mia parte, o meglio lui non sa di esserlo.” Rispose con un sorriso ambiguo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ok, ci risiamo. Questa è la quiete prima della tempesta. Molti cattivi si sono mossi ed altri ancora faranno la loro mossa. Cosa accadrà?
Abbiate pazienza e lo scoprirete.
A presto e mi raccomando: RECENSITE!     
 
  
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