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Autore: Chanel483    12/09/2012    3 recensioni
Sono passati quattro anni dalla notte che cambiò le loro vite.
Sono passati quattro anni dalla caduta di Hogwarts.
Ora, Harry, Ron ed Hermione fanno parte della S.A.S.C.O. (Squadra di Auror Specializzati Contro l'Oscuro), un gruppo di auror, ricercatori ed infermieri tra i migliori del mondo, impegnato nella lotta contro Voldemort che, piano piano, prende sempre più potere.
Nel frattempo Hermione si ritrova ad affrontare i fantasmi del suo passato per poter accettare ciò che è diventata e ritrovare un amore che forse non ha mai veramente perduto.
Dalla storia:
"Sono vuota, Harry" sussurrò la ragazza, mentre lui le asciugava i capelli con un incantesimo. Il moro non rispose, ma rimase ad ascoltarla:"è per questo che non so voler bene, perché voler bene vuol dire donare qualcosa di sé agli altri e … e io non ho più niente".
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Il trio protagonista, Un po' tutti, Voldemort | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Da VI libro alternativo
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S.A.S.C.O.: II Guerra magica

-Prologo
Era una serata come le altre nella Sala Comune di Grifondoro, il fuoco scoppiettava nel camino e i più piccoli si erano già ritirati nei dormitori, mentre quelli rimasti si dividevano tra compiti e partite di scacchi o sparaschiocco. 
Il rumore di uno schianto aveva fatto scendere un silenzio di tomba su tutta la sala, sostituito, dopo pochi secondi, da urla e scoppi. Subito, chi il “coraggio grifondoro” lo teneva ben nascosto, corse a rifugiarsi da qualche parte, mentre i più coraggiosi – o incoscienti, a differenza dei punti di vista – uscivano in corridoio con le bacchette alla mano. Ovviamente, tra questi, Harry, Hermione, Ron e buona parte degli altri studenti del sesto anno.
Per diversi istanti nessuno aveva capito nulla, ma poco dopo, un’orda di uomini incappucciati si era riversata nel corridoio, scagliando maledizioni ed anatemi.<< Mangiamorte! >> aveva urlato qualcuno, facendo sfoggio di un inimmaginabile intuito.
Senza aspettare un istante, Harry aveva stretto la mano di Hermione ed afferrato Ron per un braccio:<< Dobbiamo trovare Silente e i professori >> aveva detto iniziando a correre a perdifiato.
Una decina di grifondoro – tra cui Neville e Ginny – li avevano seguiti, utilizzando tutti gli incantesimi a loro conoscenza per cercare di tenere lontano i mangiamorte.
Mentre correvano in quell’inferno di anatemi e fiamme, Hermione aveva visto il corpicino magro di Colin Canon riverso a terra, gli occhi sbarrati e la macchina fotografica ancora appesa al collo. Al suo fianco Dennis, il fratellino, cercava di scuoterlo.
Non ci aveva pensato su nemmeno un istante, aveva lasciato la mano di Harry e aveva iniziato a correre verso i due grifondoro:<< Dennis! Cosa ci fai qui!? Devi scappare! >> aveva urlato, cercando di staccarlo dal corpo del fratello.
Il ragazzino tremava dalla testa ai piedi ed aveva gli occhi colmi di lacrime:<< Ma… ma Colin deve… d-deve venire con me >> aveva balbettato con voce rotta dal pianto.
La ragazza lo aveva preso per le spalle, allontanandolo dal fratello per cui ormai non c’era più nulla da fare:<< Dennis, devi muoverti. Devi scappare! >> gli aveva ordinato, spingendolo verso un gruppo di studenti che correva verso i piani inferiori. Dopo un'ultima occhiata disperata al cadavere di Colin, il ragazzino si era deciso a scappare.
Lo aveva osservato allontanarsi insieme agli altri e, una volta sicura che non sarebbe rimasto indietro, aveva iniziato a guardarsi intorno in cerca di Harry, Ron e gli altri grifondoro. Non aveva fatto in tempo a muovere un passo che una mano le aveva afferrato con forza un polso mentre un’altra le aveva coperto la bocca, soffocando l’urlo che le era nato spontaneo.
Si era sentita trascinare da braccia forti e violente, finché non si era ritrovata sbattuta contro il muro di quella che, fino a quel pomeriggio, era stata la sua aula preferita, l’aula di trasfigurazione. Davanti a lei, due uomini vestiti in nero ghignavano tra loro, con i volti nascosti dai cappucci.
Uno dei due le si era avvicinato, afferrandola per i capelli per poterla vedere in volto:<< Ma questa è la Granger! >> aveva esclamato euforico:<< Guarda un po’ Malfoy, l’amica di Potter! >>.
L’altro si era avvicinato piano:<< Ti avevo detto di non chiamarmi per nome, deficiente! >> aveva esclamato prima di levarsi il cappuccio con una scrollata di spalle. I capelli biondissimi e fini gli erano ricaduti sulle spalle mentre con una mano guantata si sfilava la maschera argentata che celava i lineamenti del viso di Draco Malfoy.
L’altro mangiamorte sembrava non averlo nemmeno sentito, aveva preso Hermione per il mento, iniziando a scrutarla da vicino:<< Ma che bel visino hanno le mezzosangue al giorno d’oggi! >> aveva esclamato.
Senza esitazione lei gli aveva sputato dritto in faccia:<< Mi fai schifo! >> aveva urlato.
L’uomo le aveva conficcato le unghie nelle guance mentre con l’altra mano si levava cappuccio e maschera:<< Ma continuate ad avere un carattere di merda >> aveva commentato piano, con voce divertita.
Hermione aveva cercato di dargli una ginocchiata nell’inguine, ma era riuscita solo a prendergli una coscia:<< Stammi lontano! >> aveva detto continuando a dimenarsi.
L’uomo aveva sollevato una mano e l’aveva schiaffeggiata tanto forte da farle battere la testa contro il muro alle sue spalle e spaccarle il labbro:<< Ora farai quello che ti dico io, puttana! >> le aveva urlato contro, con tono ben diverso rispetto a quello che le aveva riservato poco prima.
La riccia gemeva per il dolore, mentre sentiva in bocca un sapore ferroso e con una mano si teneva la nuca, da cui sgorgava un fiotto di sangue.
Alle spalle dell’uomo che l’aveva colpita, Draco Malfoy se ne stava in silenzio, appoggiato ad un banco con le braccia incrociate, senza che i lineamenti affilati del viso lasciassero trasparire alcuna emozione.
Senza ascoltare i suoi lamenti, l’uomo le si era gettato addosso, tenendola ferma con il suo peso mentre iniziava a scostarle la gonna della divisa:<< Ora sta' zitta. Vedrai che ci divertiremo >> aveva accostato il viso al suo e adesso Hermione poteva vedere bene la sua faccia; la faccia di un uomo sui cinquant’anni con i capelli castani ormai striati di grigio, gli occhi scuri come la notte e la bocca, curvata in un ghigno inquietante, piena di denti giallognoli e storti.
Aveva urlato, mentre lui le sfilava le calze e le mutande, poi si era alzato appena per puntarle contro la bacchetta:<< Silencio >> aveva ordinato e gli urli le erano morti in gola.
Il mangiamorte si era abbassato i pantaloni e si era sistemato meglio tra le sua cosce, per poi iniziare a spingere, mentre lei perdeva ogni forza e si lasciava andare contro il muro. Un dolore tutto nuovo l’aveva colta all’improvviso, un dolore completamente diverso da quello alla nuca o alla guancia.
Aveva alzato lo sguardo e tutto ciò che aveva trovato erano stati gli occhi grigi di Draco Malfoy, che la fissavano inespressivi. Non l’avevano mai lasciata finché, pochi minuti dopo, l’uomo non si era staccato da lei, con un ghigno compiaciuto sulle labbra.
Aveva sentito qualcosa gocciolarle dal collo all’incavo del seno e solo in quel momento si era accorta che stava piangendo.
<< Ti ammazzerei ora, ma penso che se Potter riuscisse a vedere la sua bella amica in questo stato uscirebbe di testa... >>  aveva commentato il mangiamorte, guardandola soddisfatto. Le aveva quasi dato le spalle, poi ci aveva ripensato:<< Penso che ti lascerò un ricordino… >> aveva aggiunto estraendo la bacchetta. 
Gliel’aveva puntata all’altezza del cuore e una luce azzurra era scaturita dalla punta, lasciando un taglio profondo che andava dalla clavicola sinistra al seno destro. Poi aveva riso e, dopo aver annullato con un colpo di bacchetta il Silencio, le aveva definitivamente dato le spalle, per seguire Malfoy che aveva già abbandonato la stanza.
Accasciata a terra, ormai senza forze, Hermione aveva chiuso gli occhi. Il sangue le bagnava la nuca, il collo, le labbra, il petto e le cosce. Aveva riaperto gli occhi, osservando le gocce cremisi che bagnavano il pavimento tra le sue gambe, che non stavano a segnare solo la perdita della sua verginità, ma anche della sua innocenza, della sua infanzia.
Senza un vero motivo il suo pensiero era volato a Ginny, a Luna, a Lavanda e a tutte le sue compagne, che ancora non avevano subito ciò che era appena successo a lei. Ma quel uomo avrebbe potuto benissimo violentare qualcun'altra, magari proprio una delle sue amiche...
Non avrebbe mai saputo dove aveva trovato le forze ma, con le ginocchia tremanti, si era messa in piedi, aveva alzato la bacchetta e, proprio mentre il mangiamorte si voltava a lanciarle un’ultima occhiata, aveva pronunciato la maledizione:<< Avada Kedavra! >>.
 
 Si svegliò di colpo, urlando a squarciagola. Era madida di sudore e la testa le doleva. Si mise a sedere di scatto ed accese la luce, con il respiro affannato e gli occhi sgranati.
Sentì un lamento al suo fianco e qualcuno che si rigirava tra le coperte:<< Ehi, tutto bene? >> borbottò una voce maschile impastata dal sonno.
Hermione si voltò, per osservare l’uomo sdraiato nel suo letto:<< Vattene >> ordinò.
Il ragazzo – ancora troppo assonnato per collegare – sbatté le palpebre:<< Come? >> chiese con uno sbadiglio.
<< Vattene! >> ripeté lei, urlandogli in faccia.
Il tizio spalancò gli occhi, gettandosi giù dal letto:<< I-io… ma come? Perché non potrei… >>.
<< Ho detto di andartene! >>.
<< Sì, ok, me ne vado! Magari ti lascio il mio numero e… >>.
Hermione si mise in piedi, lasciando che il lenzuolo le scivolasse di dosso e mostrasse il suo corpo quasi del tutto nudo, se non per un paio di slip:<< Fuori da casa mia! >> ordinò:<< Adesso! >>.
In tempo record il ragazzo recuperò i suoi vestiti e, in mutande sul pianerottolo del condominio, si fece sbattere la porta in faccia.
La riccia rimase qualche istante a fissare la porta bianca del suo appartamento, poi, lentamente, si trascinò fino al divano nel salotto e si lasciò cadere lì, affondando il viso nel cuscino. Strinse forte gli occhi, finché non vide mille luci colorate e la testa iniziò a dolerle maggiormente.
Si passò una mano sul viso e fischiò piano. Un istante dopo una civetta beige volò nel salotto, appollaiandosi sulla testiera del divano:<< Harry >> sussurrò Hermione e il volatile, senza indugiare, scomparì su per la cappa del camino.
Non ci volle molto, meno di quindici minuti dopo un repentino spostamento d’aria annunciò alla ragazza che qualcuno si era materializzato in casa sua. Non sollevò nemmeno la testa quando sentì qualcuno sedersi nello spazio lasciato libero dal suo corpo sul divano e posarle una mano sulla schiena nuda.
<< Hermione >> la chiamò piano Harry.
Lei non rispose, ma affondò maggiormente il viso nel cuscino. Lo sentì sospirare ed alzarsi. Tornò pochi istanti dopo, per posarle sulle spalle una coperta leggera:<< Prenderai l’influenza se continui a girare per casa mezza nuda con questo tempo >> la rimproverò dolcemente, accarezzandole i capelli.
Rimasero qualche minuto in silenzio finché Hermione non si mise a sedere, con la coperta stretta intorno alle spalle:<< Ho avuto un incubo >> annunciò con voce roca, fissando un angolo del tappeto che ricopriva buona parte del pavimento del salotto.
Harry le passò un braccio intorno alle spalle e se la strinse al petto:<< Il solito? >> domandò.
<< Il solito >> convenne lei.
<< Me… me lo vuoi raccontare? >>.
<< No. >>.
Il moro alzò gli occhi al cielo:<< Forse te l’ho già detto… >> iniziò.
<< Una volta o due… >> commentò lei sarcastica.
<< … ma sono sicuro che ti farebbe bene parlarne con qualcuno. >> continuò lui, come se non l’avesse sentita:<< Non per forza con me, magari con Ron o Kara o… >>.
Hermione non lo lasciò finire di parlare:<< No, Harry. Non ho bisogno di nessuno >> disse sicura, scostandosi un po’ dall’abbraccio.
Il ragazzo aumentò la stretta, riportandola alla posizione precedente:<< Lo so, lo so. Penso solo che non sia normale che dopo… quanti sono? Quasi quattro anni? Tu continui ad avere incubi su quella notte… e soprattutto non capisco perché tu non voglia dirmi nulla, insomma, ci siamo sempre raccontati tutto… >>.
La riccia si mise in piedi, sciogliendo del tutto la stretta di Harry che, un po’ triste, lasciò ricadere il braccio al suo fianco:<< Va tutto bene.  Grazie di essere venuto e… scusa l’ora >> disse:<< ora puoi andare >>.
Lui aprì la bocca, pronto a ribattere ma, dopo averle lanciato un’occhiata, capì che qualsiasi cosa sarebbe stata inutile:<< Ok, ci vediamo domani all’accademia allora >> la salutò.
Lei annuì:<< Usa pure il camino, sei stanco e non è il caso che ti smaterializzi >>.
Il ragazzo annuì, avvicinandosi al camino e prendendo una manciata di polvere volante:<< Buonanotte, Hermione >> disse prima di sparire tra il fuoco verde.
<< Buonanotte, Harry >> rispose lei, quando ormai dell’amico non restava che una manciata di cenere.
 
Deliri di una pazza:
Ce l'avete fatta? Siete veramente arrivati a leggere fin qui? Beh, vi faccio i miei più vivi complimenti! Non so se io ci sarei riuscita.
Allora, su questa nuova storia ci sono un po' di cose da dire quindi andiamo con ordine:

- Pubblicarla è una pazzia, specie se si considera quanto questa ff sarà impegnativa e che ne sto già pubblicando un'altra che non è per nulla leggera.
- Se avete "avuto l'onore" di leggere il prologo il merito è solo di elys che mi fa un po' da beta e corregge le cazzate che scrivo (Te l'ho già detto che mi stai salvando la vita? :D)
- L'attacco ad Hogwarts avviene mentre il nostro trio frequenta il sesto anno e tutti gli avvenimenti dei primi cinque libri - morti comprese - sono rispettati.
-Ne uscirà una storia bella lunga - tenendo anche conto delle mie quasi inesistenti capacità di sintesi - ed in alcuni punti potrebbe diventare veramente violenta o comunque pesante, in caso ne riparleromo più avanti.
-Per quanto riguarda gli aggiornamenti prevedo di pubblicare circa ogni due settimane ed i capitoli saranno ben più lunghi del prologo (i primi sei sono già praticamente pronti, quindi non preoccupatevi, non c'è il rischio che vi abbandoni!)

Ok, penso di aver finito.
Per il resto, non potete far altro che aspettare e leggere!
Mi farebbe davvero tanto piacere ricevere qualche recensione con i vostri pareri - positivi o negativi che siano - quindi non fate i tirchi e battete due paroline su quelle vostre belle tastiere!
A presto, un bacio,
Chanel

PS: Per i poveri sfigati che come me domani (rettifico: OGGI!) ricominciano la scuola: Che la fortuna possa sempre essere a vostro favore (chi ha letto Hunger Games capirà ù.ù)
  
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