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Autore: opheliatanis    12/09/2012    1 recensioni
Ambientata dopo Mockingjay, una semplice one-show dove Annie esprime tutto il suo dolore in silenzio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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In riva al mare c'è un biondo giovanotto
con una lunga canna da pesca tra le mani
che attende, attende che qualcuno cada nella sua rete..

E poi eccoli! Uno, due, dieci pesciolini!
Che colori, che libertà, che vita!
Via pesciolini, fuggite, fuggite dal cattivo pescatore!

Lui, con i suoi biondi capelli, v'intrappolerà anima e corpo..




Le mie labbra si muovono lente abbandonando antichi canti al vento mentre, seduta sulla sedia a dondolo della mia veranda, osservo il sole tramontare sul mare e tingere le acque di un tenue rosso, rosso come l'amore e la morte. Il vestito turchese, lo stesso turchese dei miei occhi, mi svolazza attorno a causa della brezza marina, cosi come i miei capelli castani che mi celano parzialmente il volto pallido e tondo: il mare mi sussurra storie all'orecchio, e una risata mi sale genuina alle labbra mentre tutto attorno a me tace. È sempre stato cosi bello il mare? Cosi azzurro? Dov'è Finnick? Starà pescando? Sorrido trasognata socchiudendo gli occhi e lanciando che il vento mi culli; è un bambinone, mi costringerà ad andarlo a chiamare, lo so. Fingerò di sgridarlo, ma di fronte al suo bellissimo sorriso colpevole mi scioglierò e affonderò nelle sue labbra, come sempre, come ogni volta.. Dondolo e dondolo. Dondolo, e ancora dondolo. Mi piace questa sedia, mi ricorda il mare, è proprio come il mare. Cullata dal vento, cullata dalle onde. Il cielo e il mare. Sono cosi simili, ma cosi diversi.. Finnick. Dov'è Finnick? Stancamente mi sollevo dalla sedia e, a passi incerti, scendo i gradini scricchiolanti della nostra casa, stringendomi nel vecchio scialle bianco profumato di pino. Finn! Lo chiamo, senza urlare, un sussurro abbandonato al vento, so che lui lo porterà da me, si, lo porterà da me..

-Mamma.-

Mi volto e sorrido bellissima, riconoscendo quella voce, poi gli corro incontro abbandonando lo scialle, ridendo felice come una bambina, e finalmente lo raggiungo, lo abbraccio, lo stringo, m'immergo in lui.. Oh, amore mio! Finalmente! La cena è pronta, ti ho preparato il riso speziato, so quanto ti piaccia.. E dopo cena dobbiamo andare da Mags, oh cielo! Da quante ore il piccolo è a casa sua? Cielo! Scoppio a ridere e ci costringo entrambi ad una giravolta, poi lascio che mi accarezzi i capelli, come fa sempre, e mi chiudo in me stessa, non ascolto le tue parole, non le voglio ascoltare, no, non voglio soffrire ancora.. Mamma, sono io. Sono Finn mamma, sono qui.. Sollevo lo sguardo e incrocio il suo sguardo limpido e dispiaciuto, oh dio! I suoi capelli sono più scuri, e più corti.. Il suo viso è più paffuto.. No. Non voglio soffrire ancora.

-Certo tesoro, lo so. Andiamo, il riso si fredda, e non voglio arrecare ulteriore disturbo alla cara Mags..-
   
 
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