Dedico questa OS alla mia beta, Morgana.
Che mi sopporta anche troppo, che mi
conosce da poco ma sembra mi conosca da sempre,
e a cui voglio davvero tanto bene. Grazie. (♥)
Eccolo lì. Si era di nuovo nascosto dietro la colonna di pietra, guardando quella ragazzina che se ne stava seduta sulla panca – sotto il suo albero preferito – a leggere il libro di Trasfigurazione.
Da
quanto era iniziata la scuola? Una settimana, probabilmente, e lei era
già a metà libro, concentrata nel capire i nuovi
incantesimi che nell'anno a venire avrebbero affrontato sotto gli
insegnamenti di quella megera della McGranitt.
Non
era una mossa saggia restare lì, lo sapeva già da
sé: se Potter fosse uscito dalla Sala Grande per
raggiungerla,
di sicuro l'avrebbe notato. Ma il ragazzo non vi diede peso per il
momento; continuava a scrutare la figura minuta della sua compagna.
Si toccò il braccio fasciato, sistemando meglio la benda intorno al collo, senza smettere di fissarla.
Si toccò il braccio fasciato, sistemando meglio la benda intorno al collo, senza smettere di fissarla.
Notò
i capelli cespugliosi, di un castano che lui adorava; le mani con le
dita sottili, che sfogliavano interessate il tomo pesante. Era bella e
Draco non poteva negarlo a se stesso come faceva in pubblico: la
denigrava e la insultava. La odiava.
Draco
odiava il modo in cui lei si comportava: era così sicura di
sé, nonostante sapesse di non essere perfetta. Eppure una
parte
del ragazzo era attratta da lei, mentre l'altra era piena di rabbia per
il modo in cui lo trattava. Lui era un Purosangue che guardava tutti
dall'alto in basso, mentre chi lo trattava come feccia da cui stare
lontano era proprio lei: la Gryffindor sanguesporco.
Non
gli era permesso considerarla alla sua altezza, non dagli altri
Slytherin, non da suo padre. Draco ormai aveva capito la situazione e
non avrebbe potuto fare nulla per cambiarla: era racchiuso in un limbo
senza uscita. L'unica cosa che poteva fare era maledirsi quando si
trovava a guardarla e quando pensava a lei.
Soffocò
un gemito di frustrazione e distolse lo sguardo quando, non poco
lontano da lui, sbucò dal nulla Ronald Weasley.
«
Miseriaccia 'Mione, sempre a studiare! Ti sei persa Seamus che faceva
levitare il pudding in testa a Lavanda » Sempre
il solito cretino, l'ultimo maschio di casa Weasley. Non sapeva che
fortuna avesse e trattava la ragazza come se fosse uno dei suoi
tanti amici maschi. Lui non la notava,
non vedeva Hermione come la vedeva lui.
Draco
vide la ragazzina alzare gli occhi dalle pagine del suo libro, prima di
scuotere la testa, contrariata. Ricordava di aver visto la stessa
espressione, qualche giorno prima, durante una lezione di Cura delle
Creature Magiche – dove
c'aveva quasi rimesso un braccio – insieme
a quel babbeo di un mezzo gigante; quando aveva preso in giro Potter,
lei lo aveva guardato nello stesso modo in cui guardava adesso Ronald.
«
Dev'essere stato uno spettacolo interessante, immagino... »
Fece
lei, non curante, tornando con gli occhi sul paragrafo che stava
leggendo. Ron continuò a chiacchierare come se lei lo stesse
ancora ascoltando, ma Hermione era di nuovo immersa nel suo mondo. Lo
stesso in cui Draco non era
ammesso.
Sospirò,
passandosi una mano tra i capelli biondi e si dileguò nel
castello.
Doveva
trovare un modo per dimenticarla, perché la
verità che
aleggiava su di lui era innegabile: a Draco Malfoy piaceva Hermione
Granger, e questo poteva essere davvero un problema.
Note dell'autore
Questa è la mia seconda One-Shot, e come avrete potuto notare è anche il prequel delle OS "Is this what we call 'desire'?" e "Forbidden dreams".
Come ho già specificato anche di là, queste storie sono il prequel di una long su cui sto lavorando da un po' di tempo.
Spero davvero di poterla postare presto, non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate.
Un ringraziamento a chi legge, leggerà, recensirà... e anche a chi leggerà in silenzio. Spero apprezziate.
xo
Sil.