“Noi
siamo così perfette”.
“Immacolate”.
(Sam
e Corey, S.Darko)
“Alex!
Che ci fai qui?!” esclamò James guardandola
male. Sentiva improvvisamente caldo, troppo caldo e desiderava tanto
che il
terreno si aprisse e lo risucchiasse dentro.
Non sapeva bene se gli desse più fastidio il fatto che lui e
Nico fossero stati
interrotti oppure che erano stati quasi beccati a baciarsi.
Nico
si rialzò dal pavimento con un colpo di reni e
cominciò a balbettare frasi sconnesse e senza senso.
“Ragazzi,
se volete vi lascio soli così…”.
Continuò
Alex, guardando i due ragazzi con le sopracciglia inarcate.
“NO!”
sbottò Nico con un po’ troppa veemenza.
Così deglutì
e cercò di calmare un attimo il battito cardiaco.
“No, non serve. Io… stavo
andando. Sì, devo andare, ho… un mucchio di cose
da fare”.
Raccolse
velocemente le sue cose e, senza neanche
riporre i libri in borsa, si avviò alla porta, passando
accanto ad Alex e
sussurrando un flebile “Ciao”.
James,
allora, cominciò a raccogliere gli appunti
che erano sparsi sul pavimento, anche se quel tentativo di mettere un
po’
d’ordine serviva solo per coprire il fatto che fosse
terribilmente imbarazzato
e che non voleva guardare la sorella.
Alex
andò a sedersi sul letto vuoto e ordinato del
fratello e lo osservò curiosa.
“Sono
venuta solo per chiederti se avevi fatto quel
tema di Trasfigurazione”.
“Tieni!”
Il
ragazzo glielo porse senza neanche guardarla e
continuò a sistemare altri fogli.
La
ragazza lo guardò ancora più stranita. Di solito,
quando chiedeva al fratello i suoi compiti era sempre per copiarli e
lui lo
sapeva, infatti ogni volta cercava di non darglieli e di convincerla
che era
meglio farseli da sé, ma ovviamente, con le sue continue
insistenze, cedeva
sempre, un po’ perché si stancava di sentirla
supplicarlo e un po’ perché le
voleva troppo bene per non aiutarla.
Questa volta, invece, era stato fin troppo collaborativo.
“Grazie”.
Rimasero
ancora qualche secondo in silenzio, poi
Alex, stanca di tutto quel mistero, sbottò.
“Senti,
c’è qualcosa che non va per caso?”
“No,
perché dovrebbe esserci qualcosa che non va?”
Quella
risposta non la rese per niente soddisfatta,
infatti capì subito che James le stava nascondendo qualcosa,
aveva risposto
troppo velocemente e con un tono che chiaramente dissimulava.
“Avevate
delle facce strane tu e Nico quando sono
entrata, credo proprio di aver interrotto qualcosa”.
Il
ragazzo, allora, lasciò perdere gli appunti che
cercava di mettere in ordine e si voltò verso la sorella che
lo stava guardando
dall’alto della sua postazione con i suoi penetranti occhi
color ghiaccio.
James sospirò. Era impossibile nascondere qualcosa ad Alex,
se ne accorgeva
sempre e detestava quando qualcuno le teneva nascosti dei segreti.
“Niente,
è solo che…”. Spostò lo
sguardo alla
finestra, dove alcuni gufi stavano volando in tondo. “Io e
Nico stavamo…
studiando e… lui, lui doveva dirmi qualcosa di importante
quando sei entrata
tu. Così non c’è riuscito e credo che
glielo chiederò dopo, che cosa voleva
dirmi”. Le
sorrise il più innocentemente
possibile, cercando di mostrarsi rilassato anche se, non capiva nemmeno
lui il
perché, c’era qualcosa che un po’ lo
tormentava e non era il fatto che stava
mentendo alla sorella. O meglio, sì anche quello, di solito
a lei diceva tutto,
come anche ai suoi migliori amici, e non aveva paura che lo
giudicassero o
criticassero, però… non capiva nemmeno lui che
cosa in quel momento gli impedisse
di dire la verità ad Alex.
“Tutto
qui?”
“Sì”.
“Ah,
ok allora”.
Convinta
che le avesse detto la verità, Alex si
distese sul letto senza neanche preoccuparsi di togliere le scarpe.
James,
allora, si alzò dal pavimento e si mise anche
lui sul letto accanto alla sorella che si spostò per fargli
spazio.
“Non
dovresti tornare nei tuoi cupi e freddi
dormitori di Serpeverde?” le chiese, portando le braccia
dietro la testa.
“Ho
voglia di passare un po’ di tempo col mio
fratellino”. Rispose lei, voltandosi su un fianco per poterlo
guardare. “E poi
non mi dispiace avere intorno un po’ di colori
caldi”. Aggiunse, alludendo ai
colori della casa di Grifondoro.
James
le sorrise e la attirò a sé circondandole le
spalle con un braccio, mentre lei gli poggiò una mano sul
petto.
“Non
vedo l’ora che quest’anno scolastico finisca, mi
sto veramente esaurendo”. Disse lui, tanto per parlare di
qualcosa.
“A
chi lo dici. L’anno dei GUFO è uno dei
più
difficili, non oso pensare ai MAGO. Però dai, mancano ancora
tre mesi”. Lo
incoraggiò lei, disegnando ghirigori sulla camicia della
divisa del fratello.
Rimasero
abbracciati così fino all’ora di cena,
parlando del più e del meno. Nessuno venne a disturbarli,
come se tutti
avessero voluto concederli quell’intimità che ad
entrambi piaceva. Amavano
stare in mezzo alla gente e ai loro amici, certo, ma amavano anche
stare da
soli insieme, abbracciati in un letto a confidarsi segreti
o ridere delle cose più stupide.
Non
litigavano quasi mai, nemmeno da piccoli avevano
mai bisticciato per i giocattoli, nonostante fossero l’uno
l’opposto
dell’altro. Certo, di aspetto erano quasi identici, essendo
gemelli: stessi
lineamenti delicati del viso, stessi capelli neri e persino quasi la
stessa
corporatura sottile e snella. Un bell’aspetto, insomma, non
si poteva certo
dire che non fossero i sogni erotici della maggior parte dei ragazzi e
delle
ragazze di Hogwarts.
Ma
di carattere erano completamente opposti. Lei,
orgogliosa e astuta, ambiziosa e furba, se voleva qualcosa sapeva
sempre come
ottenerlo, anche se questo significava passare sopra a qualcun altro,
sapeva di
piacere agli altri per il suo aspetto e di questo se ne approfittava,
già a
quattordici anni aveva perso la verginità, è
finita spesso nell’ufficio della
preside per i guai che combinava e non era per niente ligia al dovere e
alle
regole. Le piacevano i ragazzi, la vita trasgressiva e il sesso.
Si poteva dire che la parte malandrina dei suoi genitori
l’avesse ereditata
lei.
Lui, invece… be’, lui un po’ meno. Non
infrangeva spesso le regole e non perché
fosse un ragazzo esageratamente disciplinato ed educato, ma
semplicemente
perché non trovava il motivo di farlo. Pensava che ci si
potesse divertire
anche senza disobbedire e poi, non gli piaceva molto cacciarsi nei
guai. Era
intelligente e gentile con gli altri, fedele e altruista, allegro e
sempre
ottimista anche se un po’ timido, non gli piaceva stare al
centro
dell’attenzione. Gli piacevano i vestiti e la moda, la musica
e il cinema.
No, chiaramente non aveva niente dell’arroganza e
dell’orgoglio dei suoi
genitori, se non fosse stato così simile al padre avrebbe
potuto pensare di
essere stato adottato.
Insomma,
Alexis e James erano come l’acqua e il
fuoco. Lei Serpeverde, lui Grifondoro.
Eppure,
erano uniti come nessuno, si amavano
moltissimo e ci sarebbero sempre stati l’uno per
l’altro.
Non
erano semplicemente fratelli, ma anche migliori
amici.
“Senti,
che ne dici se ora andiamo a cena? Io sto
iniziando ad avere
un po’ di fame”.
Propose Alex ad un certo punto, massaggiandosi la pancia per mettere
più enfasi
alla frase.
“D’accordo.
Anche perché, se continuiamo a stare su
questo letto, ci mettiamo le radici”.
Fratello
e sorella si alzarono, anche se un po’
svogliatamente e, attraversata la Sala Comune a braccetto, raggiunsero
in poco
tempo la Sala Grande. Qui, purtroppo, si dovettero separare
perché Alex doveva
raggiungere i suoi compagni al tavolo dei Serpeverde e James, invece,
mangiava
a quello dei Grifondoro.
In realtà, però, non era raro che uno dei due
decidesse di sacrificarsi e
andare a mangiare insieme al fratello e per lo più era la
ragazza che si univa
ai rosso oro anziché il contrario. I Serpeverde storcevano
troppo il naso se
vedevano un Grifondoro tra di loro. Infatti, nonostante fossero passati
parecchi anni e nonostante gli insegnanti e la preside cercassero di
stimolare
l’unione e la fratellanza tra tutte quante le case,
c’erano ancora parecchie
discordie tra i discepoli di Salazar e quelli di Godric.
Però Alex e James erano fratelli e non potevano certo
separarsi solo per una
differenza di colori.
“Ciao,
Jamie!”
“Ciao,
Vicky!”
Victoire
Weasley, primogenita di Bill e Fleur,
tredici anni, Grifondoro e, nonostante la sua giovane età,
bella come una
bambola di porcellana. Capelli biondi come il grano, occhi azzurri da
cerbiatta, pelle diafana e labbra morbide. Tutto ciò che
aveva la madre in
aspetto lo aveva preso anche la figlia.
Accanto a lei sedeva Ted Lupin, suo
inseparabile amico di infanzia. Si poteva quasi dire che Ted e Vicky
fossero
amici tanto quanto lo erano James e Nico, anche se avevano un anno di
differenza. Forse
qualcuno pensava
addirittura che avessero una specie di relazione, perché
era strano vedere un maschio e una
femmina amici così intimi.
Ma per Ted Vicky era come una sorellina da proteggere e per lei Teddy
era come
il fratello maggiore a cui affidarsi quando ne aveva bisogno.
Niente
di più, niente di meno.
“Nico
dov’è?” chiese Ted, guardando James da
sotto
la frangia biondiccia. Teddy adorava usufruire dei suoi poteri da
Metamorfomagus, così ogni volta lo si trovava con qualche
strano colore di
capelli. Aveva in sé sia tratti della madre che del padre:
intelligente come
lui ed imbranato come lei, dolce e gentile come lui e coraggioso e
testardo
come lei, gli occhi castani di lei e i lineamenti del viso di lui. Era
un mix
perfetto, sembrava che avessero messo Remus e Dora in un frullatore e
che ne
fosse uscito lui.
“Non
lo so”. Rispose James alla domanda di Lupin,
scrollando le spalle.
Vicky
lo guardò stranita. James e Nico erano
inseparabili, a volte andavano pure in bagno insieme come fanno le
ragazze. Era
strano non vederli insieme, ma anche se non lo erano, James non
rimaneva mai da
solo: se non c’era Nico, allora c’era Alex con lui,
oppure Sally.
Che poi James non sapesse dov’era Nico era ancora
più strano.
Effettivamente,
il
ragazzo, da quando era rimasto con la sorella, non aveva pensato
all’amico per
un po’. Adesso che glielo avevano ricordato, però,
sentì uno strano rimescolio
nello stomaco e gli tornò subito alla mente il bacio che si
erano scambiati in
camera.
Forse non era stata una buona idea voler fare quella prova.
MILLY’S
SPACE
E
rieccomi anche con questa ficcy… bene, qua vi ho fatto
una piccola descrizione del rapporto tra Alex e James (vi aspettavate
che uno
dei figli di Sam e Sirius fosse Serpeverde? ^^) e sono comparsi anche
due nuovi
personaggi.
O almeno per dire. Insomma, Teddy e Vicky ormai sono storici ^^.
Hmmm,
bisogna dire che quel bacio ha fatto smuovere
qualcosa al nostro piccolo James. Ma Nico che cosa ne
penserà?
Mi sa che dovrete attendere il prossimo capitolo…
Intanto,
non appena avrò trovato un prestavolto anche per
Teddy, metterò le foto dei personaggi sulla mia pagina
Facebook : ) spero ci
darete un’occhiata.
E
la citazione all’inizio del capitolo…
be’, credo che
per quelli che hanno letto S.Potter non sia nuova ^^.
Bene
dai, ora posso lasciarvi.
Ma
voi lasciatemi qualche recensione, mi raccomando,
altrimenti io smetto di aggiornare. Insomma, se non so cosa ne pensate
non mi
stimolate molto ad andare avanti.
Potete pure dire che vi fa schifo : )
Un
bacione,
Milly.
FEDE15498:
sembra che io abbia scelto il titolo giusto allora : ) eh
sì, l’ho pubblicata
abbastanza presto perché avevo già alcuni
capitoli pronti e mi piace un sacco
come storia (anche per le idee che mi son venute in mente). Ti piace lo
yaoi?
Bene, crescerai sana, chica xD ebbene… abbiamo scoperto chi
ha interrotto quei
due. E meno male che è stata solo la sorella ^^ un bacione,
M.
PUFFOLA_LILY:
allora, come al solito grazie per i tuoi complimenti. Comunque
sì, James ha una
sorella gemella che è comparsa proprio qui. Ma…
un’altra bimba? O.O non mi pare
di aver mai parlato di una terza figlia di Sam e Sirius, ma se
l’ho fatto o
magari ho scritto qualcosa che è stato frainteso ti chiedo
scusa.
Comunque chissà, magari James non è veramente gay
^^.
Spero di risentirti, alla prossima.